Numero 719 del 4 dicembre 2025

Per la storia di copertina del nuovo numero lasciamo la parola a Fulvia Caruso, docente di Etnomusicologia presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell'Università degli Studi di Pavia, che illustra il progetto multimediale “Altrove è Qui”, che si prefigge di restituire voce e protagonismo alle comunità migranti attraverso una ricerca partecipata sul loro patrimonio sonoro. Attraverso mappatura interattiva, podcast, video e co-curatela dei materiali, il progetto unisce documentazione accademica e valorizzazione delle culture migranti. L’obiettivo è trasformare l’archivio in uno spazio vivo di cittadinanza, memoria condivisa e diritti culturali. Presentiamo, poi, la seconda parte della retrospettiva di Flavio Poltronieri sul seminale gruppo francese dei Malicorne: “La svolta del folk francese: Malicorne (1974 – 1986)”. Segue un eclettico mix di recensioni nelle quali trovate “Bask” del basco Xabi Aburruzaga, “Jardin d’ailleurs” del duo francese-ecuadoriano Gaëlle Bagot & Juan Manuel Nieto, “Radio Sevdah” dei bosniaci Divanhana e “Yenbett” di Noura Mint Seymali, diva della Mauritania, recentemente premiato con l’Artist Award Al WOMEX, che è il nostro disco consigliato della settimana. A proposito di Premi, offriamo il reportage dagli Aga Khan Music Awards andati in scena a Londra dal 21 al 22 Novembre con in appendice un focus intervista con la cantante siriana cantante siriana Rama Alcoutlabi. Per la canzone d'autore ci occupiamo di “Ensemble per Bianca”, un album che riporta luce una selezione di dieci brani dal repertorio dell’indimenticata cantautrice aversana Bianca d'Aponte, mentre per il jazz vi raccontiamo un altro album impedibile: “Topos” di Sokratis Sinopoulos & Yann Keerim. Infine, lo scatto di Valerio Corzani con protagonista la bassista Adi Oasis ritratta sul palco dell'edizione 2025 del Dromos Festival.
Vi lasciamo con il ricordo di Vincenzo “Chacho” Marchelli (era nato a Valmadonna nel 1946), musicista e cantore, la cui improvvisa scomparsa colpisce tutto il movimento del folk in Italia. Tante volte abbiamo parlato sulle nostre pagine di lui che non era solo la voce dei Tre Martelli, ma una figura centrale della musica piemontese, animato da un’idea di musica tradizionale intesa come memoria viva, “anello di congiunzione tra la musica popolare e il folk revival”, come ha rilevato Enzo Conti, veterano della storica formazione piemontese.

Editor's Note
For the cover story in this new issue, we hand the floor over to Professor Fulvia Caruso, Lecturer in Ethnomusicology at the Department of Musicology and Cultural Heritage at the University of Pavia. Professor Caruso presents the multimedia project “Altrove è Qui” (Elsewhere is Here), which aims to restore a voice and a leading role to migrant communities through participatory research into their sound heritage. Utilising an interactive map, podcasts, video, and co-curation of materials, the project combines academic documentation with the celebration of migrant cultures. The objective is to transform the archive into a vital space for citizenship, shared memory, and cultural rights. Then, we've got the second instalment of Flavio Poltronieri's look back at the really important French band Malicorne: “La svolta del folk francese: Malicorne (1974 – 1986)” (The French Folk Shift: Malicorne (1974 – 1986). After that, there's a varied bunch of reviews. You'll find “Bask” by the Basque musician Xabi Aburruzaga, “Jardin d’ailleurs” of the French-Ecuadorian duo Gaëlle Bagot & Juan Manuel Nieto, “Radio Sevdah” by the Bosnian lot Divanhana, and “Yenbett” from Noura Mint Seymali, the Mauritanian diva, who just picked up the Artist Award at WOMEX – that's our recommended album this week. Speaking of awards, we've got a report on the Aga Khan Music Awards held in London on the 21st and 22nd of November, with a little interview focus at the end with the Syrian singer Rama Alcoutlabi. For singer-songwriters, we check out “Ensemble per Bianca”, an album that sheds light on ten tracks from the late Aversa songwriter’s back catalogue. And for jazz, we tell you all about another album you shouldn't miss: “Topos” by Sokratis Sinopoulos & Yann Keerim. Finally, there's Valerio Corzani’s photo, featuring the bassist Adi Oasis, taken on stage at the 2025 edition of the Dromos Festival.
We'll leave you with a thought about Vincenzo “Chacho” Marchelli (he was born in Valmadonna in 1946), a musician and singer whose sudden passing has really hit the whole Italian folk scene. We've written about him loads of times on our pages. He wasn't just the voice of Tre Martelli, but a central figure in Piedmontese music, driven by the idea of traditional music as a living memory, “a link between traditional music and the folk revival”, as Enzo Conti, a veteran of that historical Piedmontese band, put it.

Ciro De Rosa
Direttore Responsabile di Blogfoolk


COVER STORY
WORLD MUSIC
I LUOGHI DELLA MUSICA
STORIE DI CANTAUTORI
SUONI JAZZ
CORZANI AIRLINES

L'immagine di copertina è un'opera di Donatello Pisanello 
per gentile concessione

 

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