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È online il podcast di Marco Testoni Come si ascolta un film? - Guida all’ascolto per inconsapevoli ascoltatori di colonne sonore
Finalmente online sulle principali piattaforme streaming le prime sette puntate del podcast di Marco Testoni Come si ascolta un film? tratte dall’omonimo libro dell’autore pubblicato nel 2024 (Edizioni Efesto). Il programma diretto con naturalezza e senza accademismi da Marco Testoni - compositore, music supervisor e conduttore del canale web specializzato Soundtrack City - ci conduce alla scoperta della più invisibile e misteriosa delle forme d’arte: la colonna sonora. Nelle puntate già pubblicate, tra spunti musicali e aneddoti, si parla degli albori della musica per film: dal cinema muto (che non era affatto silenzioso…) a quello sonoro passando per i primi storici compositori di colonne sonore tra i quali: Charlie Chaplin (Tempi moderni, Luci della ribalta), Scott Bradley (Tom & Jerry), Max Steiner (Via col vento), Bernard Herrmann (Psyco, La donna che visse due volte, Taxi Driver), Alessandro Cicognini (Ladri di biciclette, Pane, amore e fantasia), Nino Rota (Il Padrino, Amarcord, La dolce vita, 8½) e Henry Mancini (Colazione da Tiffany, La Pantera Rosa, Hollywood Party).
Da Settembre, a cadenza quindicinale, si proseguirà con la pubblicazione delle nuove puntate per raccontare la musica di Ennio Morricone, John Williams, Vangelis, Ryuichi Sakamoto, Hans Zimmer e Johann Johannsson attraversando il rock, l’elettronica, il minimalismo e tutti gli altri protagonisti che nel giro di cento anni hanno creato un linguaggio musicale popolare divenuto ormai universale.
Credits podcast.
Regia, supervisione musicale e sound design: Marco Testoni. Speaker sigla: Adelmo Togliani, Lorenza Somogyi Bianchi. Grafiche: Luca Mori Pace.
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ANDREA MOLINARI
Esce il singolo Awakening che anticipa l’omonimo album in uscita a settembre
Dopo l’uscita del suo acclamato album 51 nel 2019, Andrea Molinari torna con un nuovo lavoro discografico dal titolo Awakening | Il tutto nel nulla, in uscita il 12 settembre 2025 per l’etichetta Ropeadope. Il nuovo progetto di Molinari amplia ulteriormente il suo linguaggio chitarristico e compositivo, offrendo una visione maturata dopo anni di riflessione sullo stato del mondo. Il pensiero di Leopardi nello Zibaldone recita: “I fanciulli trovano il tutto nel nulla, gli uomini il nulla nel tutto”. Questo concetto è il cuore pulsante di Awakening | Il tutto nel nulla: un viaggio musicale che esplora il legame con le origini, la memoria e la riscoperta di uno sguardo puro sul mondo, tipico dell’infanzia. L’album vede la partecipazione del sassofonista olandese Ben van Gelder, insieme a una formazione d’eccellenza composta dal trombettista Alessandro Presti, il pianista Enrico Zanisi, il bassista Francesco Ponticelli e il batterista Enrico Morello. «Ci sono musicisti che trasformano le difficoltà del mondo e delle loro vite in musica positiva, capace di offrire conforto a chi l’ascolta; troviamo Andrea Molinari perfettamente autentico in questo ruolo. È un artista rinfrescante e ispiratore, e attendiamo con grande entusiasmo il suo nuovo progetto» (Louis Marks, Ropeadope). Awakening | Il tutto nel nulla sarà anticipato da due singoli: il primo, “Awakening”, uscito l’11 luglio, e il secondo previsto per l’8 agosto. L’album è realizzato con il contributo del Fondo PSMSAD (INPS). Le copie fisiche saranno stampate su carta riciclata, in linea con un approccio sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
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FOLKTRONICA
Diavulu è disponibile su tutte le piattaforme
È disponibile da oggi su tutte le piattaforme Diavulu, terzo brano del progetto Folktronica, il percorso di formazione e produzione tra elettronica e musica tradizionale ideato da World Music Academy e Last Floor Studio.
Una nenia ossessiva, martellante, una maledizione d’amore che si fa ritmo e invocazione, con la voce di Marenza D’Agnano che prega il diavolo affinché faccia inciampare l’amato. È Diavulu, terza traccia di Folktronica firmata dal producer Dominic Sambucco (Sambuko) con mix e master affidati a Last Floor Studio. Tutti i suoni che compongono il brano sono stati processati e arrangiati da Sambucco a partire dalla libreria musicale I suoni di San Vito, archivio sonoro realizzato da World Music Academy e Last Floor Studio nell’ambito del progetto Nuova Generazione Trad per promuovere una produzione artistica consapevole e radicata nei linguaggi del territorio. La libreria, che ha dato avvio all’intero processo di Folktronica nel 2021, affonda le sue radici nella storia musicale della famiglia Lelli/D’Agnano/Gagliani, attiva nella trasmissione orale di pizziche, serenate e canti popolari locali. Contiene registrazioni originali di strumenti e voci della tradizione, con tre documenti inediti del periodo 1978-1980 e una guida all’ascolto e all’uso. È disponibile gratuitamente sul sito della World Music Academy. Dall’archivio, nel caso di Diavulu, arriva in particolare il sample con la voce di Marenza D’Agnano, figura storica della tradizione di San Vito; il campione rielaborato da Sambuko è tratto da una registrazione originale de Lu sittatturu, serenata intrisa di passione e gelosia, considerata un vero e proprio inno del paese. Sound designer, regista e chitarrista, l’italo-canadese Sambuko esplora costantemente i confini dell’espressione artistica convenzionale, con un’estetica che si ispira alla natura e alla scienza ed è caratterizzata da un uso innovativo dell’elettroacustica e della multimedialità (è anche autore di colonne sonore per film e videogiochi). Dopo Nespole (uscita a maggio) e Battelli d’Ori (giugno), Diavulu è la terza tappa del viaggio sonoro di Folktronica. A settembre seguirà Itela nasu po, ispirata a un canto in griko con la voce di Emanuele Licci. La produzione continuerà nei prossimi mesi con nuove tracce in lavorazione. Nel frattempo sarà possibile ascoltare Folktronica dal vivo il prossimo 15 luglio a San Vito dei Normanni, all’interno del programma della rassegna Coreutica, sempre a cura di World Music Academy. L’appuntamento è per le 22 in piazza Carducci in un live set con Trevize, Vincenzo Gagliani, Giovanni Chirico, Rosario Nido, Domenico Celiberti e Roberto Boccacci.
Il processo. Negli ultimi quattro anni World Music Academy e Last Floor Studio – due realtà del brindisino attive nella formazione e produzione musicale – hanno lavorato con decine di giovani artisti, musicisti e producer per riflettere su cosa significhi oggi “tradizione”. Con il sostegno del Fondo Unico per lo Spettacolo del Ministero della Cultura, all’interno del progetto Nuova Generazione Trad Folktronica è diventato uno spazio inclusivo di ricerca artistica, sperimentazione e crescita professionale, coinvolgendo anche i tirocinanti del Conservatorio Tchaikovsky di Nocera Terinese (CZ). Le illustrazioni di Folktronica sono a cura di Ruggero Asnago (Ruggge).
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Ciccio Merolla
“’O sole mio si’ tu”
dal 13 giugno
Ciccio Merolla accende l’estate con un nuovo inno alla luce interiore: arriva “’O sole mio si’tu” (Jescesole/Belive) in radio e su tutte le piattaforme dal 13 giugno. Un viaggio tra ritmo, rinascita e passione partenopea: il nuovo singolo è una celebrazione dell’energia che ci abita. C’è un sole che non conosce tramonto. Non sorge all’alba, né svanisce al calar della sera. È un sole che vibra dentro, che scalda l’anima e dà ritmo ai nostri sogni. Con “’O sole mio si’tu” Ciccio Merolla firma un nuovo inno alla forza interiore, un brano che è molto più di una canzone d’amore: è un’esplosione di energia, un invito a riscoprire se stessi attraverso il potere della musica. Già dal titolo, omaggio affettuoso alla tradizione musicale partenopea, il brano svela la sua duplice anima: radici e visione, danza e introspezione. “’O sole mio si’ tu” è un abbraccio sonoro che parla di rinascita, di fuoco interiore, di quella scintilla personale che ci tiene vivi, anche nei momenti più bui. “Non è solo una dedica a una persona amata,” racconta Merolla, “ma un invito a riconoscere quel sole che ognuno di noi ha dentro. A volte brucia, a volte sembra lontano… ma vale sempre la pena cercarlo.” Il brano è un concentrato dell’universo artistico dell’artista napoletano e si traduce in un sound che unisce il respiro sudamericano alla sua profonda anima partenopea: percussioni calde, vibrazioni latine, radici napoletane. Congas, bongos e claves si intrecciano a sonorità moderne, in un viaggio sonoro che invita al movimento e all’ascolto interiore. A firmare con lui gli arrangiamenti e la produzione, Francesco Garramone e Pietro Scalera, musicisti che condividono visione e passione. “Il ritmo può portarti lontano,” dice Merolla, “ma ti riporta sempre a casa. Questa canzone nasce da un’esigenza profonda: raccontare il desiderio autentico di cambiare, di migliorarsi, di accendersi di nuovo.” Ciccio Merolla è tra gli artisti più eclettici e amati della scena musicale napoletana contemporanea. Percussionista straordinario, autore, cantante, attore, è considerato da critica e pubblico come uno degli eredi più autentici di Gegè Di Giacomo. Vanta oltre vent’anni di carriera. La sua cifra stilistica è fatta di contaminazioni ritmiche, poesia urbana e una capacità rara di fondere corpo e spirito nella musica. Con i suoi successi è stato capace di emozionare, di raccontare luci e ombre di una città, di far danzare, di ispirare un modello di vita positivo portando la sua musica a diventare simbolo di un risveglio collettivo. Oggi, con “’O sole mio si’ tu”, rilancia un messaggio ancora più profondo: cercare quella spinta vitale, quell’energia che fa amare la vita, scegliere dunque ogni giorno di essere la propria luce. “Parliamo tanto dell’effetto Mozart – conclude – ma esiste anche un effetto Napoli: ritmo, verità, vita. La musica non ti dice cosa fare. Ti accompagna. Ti riaccende, se glielo permetti. ‘O sole mio si’ tu’ è proprio questo: una mano tesa verso la luce. La luce interiore”.
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MALDESTRO TORNA CON "LE CHIAVI DI CASA", UNA BALLATA FOLK-POP CHE RACCONTA MEMORIA E RESILIENZA
Il nuovo singolo, in uscita il 6 giugno per Arealive, anticipa l'album previsto per fine 2025
Antonio Prestieri, meglio conosciuto come MALDESTRO, torna a pubblicare nuova musica con nuovi testi, e lo fa con un brano che segna un ritorno alle origini della sua poetica cantautorale. "Le chiavi di casa", in uscita giovedì 6 giugno per l'etichetta indipendente Arealive, è una ballata folk-pop che intreccia ricordi personali e universali, trasformando la malinconia in un inno di resistenza. Prodotto artisticamente dallo stesso cantautore è stato registrato da Fabrizio Piccolo presso gli storici Auditorium Novecento di Napoli. "Le chiavi di casa" si presenta come una canzone intima e viscerale, dove le atmosfere acustiche si mescolano a un testo che scava nell’infanzia dell’artista. Il brano, e tutto il suo repertorio, verrà presentato dal vivo il prossimo 08 luglio a Napoli in occasione del “Festival Insuperabili” presso Villa di Donato. "Ho scritto e programmato questo nuovo lavoro tra le mura della mia casa d’infanzia. Un posto che non ha bisogno di spiegazioni, perché ti conosce prima ancora che tu impari a spiegarti. Da lì sono venute fuori canzoni e monologhi impastati di vita vissuta, radici, cicatrici, e verità. È stato come sempre: una montagna russa, un incontro di boxe, una carezza dopo l’amore. Una tempesta quieta. Un confronto con il mondo e con lo specchio. E forse, quelle chiavi, le abbiamo tutti da qualche parte in tasca." - racconta Maldestro.
LA GENESI DEL PROGETTO
Per prepararsi alla scrittura del prossimo album, Maldestro ha scelto di trascorrere diverse settimane nella sua casa d’infanzia, ripercorrendo i luoghi e le emozioni che hanno segnato la sua crescita. Un viaggio nel tempo che ha dato vita a musica e testi in cui memoria e presente si fondono. "Tornare lì, dove tutto è cominciato, è stato come riavvolgere un nastro. Ho ritrovato odori, suoni e silenzi che credevo dimenticati. E in quelle stanze ho scritto alcune delle canzoni più sincere della mia carriera."
L’ALBUM IN ARRIVO
"Le chiavi di casa" è il primo assaggio del nuovo album, previsto per fine 2025, che promette di essere il lavoro più personale e maturo dell’artista campano. Un disco che, tra folk, pop e suggestioni acustiche, esplorerà temi come l’appartenenza, il tempo che passa e la ricerca di autenticità.