Eventi

Rassegne, Mostre, Eventi Culturali, Presentazioni, Fiere, Appuntamenti Televisivi e Radiofonici....

James Joyce, Shane MacGowan e il Segreto dell’Universo
di Simone Caltabellota & Enrico Terrinoni
con Enrico Terrinoni e la partecipazione di Fabio Pedone
debutta in prima assoluta 
domenica 21 dicembre, ore 21
Maison Rosè, via Braccio da Montone 79 A, Roma
Biglietti disponibili su DICE

Un viaggio nel cuore dell’immaginazione. Un racconto scenico che intreccia la vita e l’opera di due figure decisive della cultura irlandese – James Joyce e Shane MacGowan – rivelando l’inaspettato filo che li unisce: la convinzione che l’arte sia un atto di liberazione. Lo spettacolo James Joyce, Shane MacGowan e il Segreto dell’Universo di Simone Caltabellota e Enrico Terrinoni, indaga il momento in cui un essere umano diventa artista: quella ferita improvvisa che apre la vista interiore, quella scintilla da cui nasce tutto. Joyce la trova a Roma nel 1907; MacGowan la trova tra l’Irlanda rurale e la Londra punk. Le loro voci, lontane nel tempo, qui si incontrano e si riconoscono. Tra parola, video, letture e suggestioni musicali, lo spettacolo con Simone Caltabellota e la partecipazione di Fabio Pedone, debutta in prima assoluta domenica 21 dicembre presso Maison Rosè (via Braccio da Montone 79 A) a Roma alle ore 21 e porta in scena due forme di genio: quello rivoluzionario e visionario di Joyce, e quello feroce, poetico e popolare di MacGowan. Ne emerge un dialogo impossibile ma necessario, una “comunicazione spettrale” capace di far risuonare nel presente la voce dei morti, dei sogni e dei mondi che ancora non conosciamo. Biglietti disponibili su DICE. James Joyce, Shane MacGowan e il Segreto dell’Universo è un attraversamento della notte. Una veglia accesa da parole, visioni e musiche che vengono da molto lontano, e che parlano ancora a chi le ascolta nel silenzio. È un viaggio in cui due anime – Joyce e MacGowan – tornano a camminare, non più separate dal tempo ma unite da un invisibile filo di memoria. Sul palco, il buio respira. Una bottiglia di whiskey, un libro aperto, due voci che oscillano tra racconto e incantamento. Le città – Roma, Dublino, Londra – non sono più luoghi ma porte: varchi attraverso cui passano le ferite che fanno nascere gli artisti, le scintille che illuminano un istante e poi per sempre la vita. Joyce, con la sua neve che cade su tutti i vivi e tutti i morti. Shane, con le sue ballate sgangherate e bellissime, che profumano di pub, di notti insonni, di sogni che non temono la tempesta. Due mondi lontani che, a un certo punto, si riconoscono: entrambi cercano una lingua che non muore, una voce che resuscita ciò che sembrava perduto. Lo spettacolo è un canto a due tempi: una discesa nell’immaginazione e una risalita verso la libertà. Un invito a guardare l’oscurità senza timore, perché è da lì che nasce la luce. Un modo per ricordarci che ciò che amiamo non scompare, ma continua a parlare in altre forme, altre voci, altri sogni. E mentre la neve torna a cadere, lenta, silenziosa, l’Irlanda si ricopre di memoria. E noi, per un momento, diventiamo parte di quel bianco infinito. James Joyce, Shane MacGowan e il Segreto dell’Universo vuole offrire un’esperienza accessibile e profonda, capace di parlare a chi ama la poesia, la musica, la storia culturale, e a chi cerca nello spettacolo dal vivo un incontro emotivo e intellettuale. Non una lezione, ma un rito narrativo: un luogo in cui l’arte torna ad essere una possibilità di rinascita.

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Famme Sape’: un singolo e un videoclip su un brano che disegna un ponte d’amore universale in musica. Con le voci di Sasà Mendoza, Romeo Barbaro, Alessandra Murolo con testo di Bruno Lanza 

Giovedì 18 dicembre alle ore 18:00 presso il Caffè Letterario Intramoenia di Piazza Bellini 67/70 (Napoli), in programma la presentazione del videoclip di Famme Sape’ di Sasà Mendoza, Romeo Barbaro e Alessandra Murolo di cui di recente è uscito il singolo per Suono Libero Music, la label di Nando Misuraca. All’evento saranno presenti i protagonisti del brano, l’autore del testo Bruno Lanza e altri ospiti speciali, per raccontare emozioni e temi della canzone con il pubblico in sala. A moderare l’incontro, assieme a Nando Misuraca stesso, Francesca Silvestre, volto noto del mondo radiofonico con il suo seguitissimo spazio su Rai Live Napoli. Nando Misuraca con Suono Libero Music distribuisce discograficamente l’opera: producer ed attivista del sociale, è referente MEI- Meeting delle Etichette indipendenti- per la Campania e responsabile delle relazioni esterne del Napule’s Power di Renato Marengo. Intramoenia, storico caffè letterario nel cuore di Napoli, sarà la cornice ideale di condivisione e raccoglimento nel clima spirituale del Natale, tempo dell’anno in cui la dimensione spirituale torna al centro. Famme Sapé attraverso la musica crea un ponte sensoriale: Melodia e Poesia diventano così uno strumento di connessione profonda con chi non c’è più, un metodo di “comunicazione spirituale”. Anche gli elementi naturali – il mare, il cielo, un tramonto, una piuma che cade, il volo di un uccello – portano in sé tracce del Divino e aprono all’energia dell’Universo, predisponendo il cuore ad “ascoltare” ed a cogliere i segni di una presenza che continua, oltre la vita terrena. Il testo del brano nasce da un’esperienza personale di Bruno Lanza, autore Maestro di riferimento della canzone napoletana, con la partecipazione di Alessandra Murolo che ha ulteriormente impreziosito le liriche con il suo personalissimo tocco. La composizione musicale, invece, è di Sasà Mendoza il pianoforte e la fisarmonica si fondono con i synth mentre Romeo Barbaro ha impreziosito (oltre che con la sua vocalità) anche suonando tammorra e percussioni che donano alla canzone l’imprinting della tradizione popolare. La mescolanza vocale delle tre diverse tradizioni musicali rappresentate da Mendoza, Murolo e Barbaro si uniscono in un unico canto corale, intendo e raccolto che si intreccia al suono dei tamburi come un rito evocativo.  Importantissimo il lavoro dei musicisti che hanno collaborato alla produzione: da Carlo Avitabile alla batteria, storico batterista di Enzo Avitabile e musicista di artisti come James Brown, Level 42, Khaled, Eugenio Bennato e James Senese; Mimmo Maglioncino al flauto, grande flautista tra classica e world music, in produzioni di Peter Gabriel e collaborazioni con Peppe Barra, Eugenio Bennato, Mauro Pagani e Massimo Ranieri; con Enzo Cascella al basso, bassista eclettico con un percorso con Peppino Gagliardi, Claudio Villa e Daniele Sepe, oggi negli Osanna e Mario Sellitto alle chitarre, poliedrico e trasversale, già al fianco di Eugenio Bennato, Gigi Finizio, Gigi D’Alessio, Fred Bongusto, Tullio De Piscopo; Michele Signore, tra viola e violino, polistrumentista di archi e strumenti a plettro, punto di riferimento della Nuova Compagnia di Canto Popolare. Il videoclip è stato ideato dallo stesso Mendoza che ha ispirato le riprese di Gaetano Massa e Giuseppe Di Gennaro. Gli interni sono girati nella suggestiva cornice del Teatro Summarte di Somma Vesuviana mentre gli esterni sulla spiaggia di Acqua Morta nel comune di Monte di Procida. 
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UN EVENTO IMPERDIBILE CON
GABRIELE FILÌ
PRESENTA
IL SUO NUOVO LIBRO
“L’eco dei monti”
  20 DICEMBRE 2025 | ORE 17:00
Sala Consiliare (Comune di Naro), Naro (AG)
 
Un’occasione unica per incontrare l’autore, conoscere da vicino il suo lavoro di ricerca e scoprire un patrimonio musicale che appartiene alla storia più autentica della Sicilia e d’Italia. L’eco dei monti, frutto di anni di raccolta, ascolto e trascrizione, comprende cento spartiti tra canti, pastorali e danze del folclore popolare, molti dei quali legati alla tradizione della zampogna “a paro”, simbolo sonoro della cultura siciliana. L’opera nasce dal desiderio di restituire nuova vita a materiali musicali che rischiavano di rimanere relegati alla memoria orale o di scomparire definitivamente. Attraverso un lavoro attento e appassionato, Gabriele Filì ha raccolto melodie provenienti da diverse aree della Sicilia e dell’Italia meridionale, con un’attenzione particolare ai repertori legati alla ritualità religiosa, alla vita contadina e alle pratiche pastorali che per secoli hanno scandito il ritmo delle comunità locali. Il volume si concentra in modo particolare su canti natalizi, brani devozionali, pastorali di matrice barocca e antichi repertori che raccontano un mondo fatto di tradizioni, gesti quotidiani e memoria condivisa. Non si tratta solo di una raccolta musicale, ma di un vero documento culturale che restituisce al lettore il valore di un patrimonio che appartiene a tutti. Un’opera pensata sia per chi desidera approfondire lo studio esecutivo, grazie a trascrizioni accurate e rispettose delle fonti, sia per chi vuole comprendere meglio l’eredità musicale popolare italiana. Il libro rappresenta un punto di incontro tra ricerca, passione e volontà di tramandare, offrendo un supporto concreto a musicisti, studiosi, insegnanti e appassionati. «La musica popolare è memoria viva – spiega Filì – e credo che sia nostro dovere conservarla e trasmetterla. L’eco dei monti nasce proprio da questo desiderio: rendere accessibili melodie che meritano di continuare a vivere, risuonando nelle mani e nelle voci delle nuove generazioni.» La raccolta si rivolge a musicisti, ricercatori, insegnanti, appassionati di tradizioni popolari e a tutti coloro che desiderano avvicinarsi alle radici musicali siciliane e italiane attraverso uno strumento rigoroso, documentato e rispettoso della tradizione.
“L’eco dei monti” è pubblicato da JK Mertz Edition.

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In Sala Assoli Moscato Dissonanzen 
presenta
Musica pittografica
lunedì 15 dicembre
 
Lunedì 15 dicembre in Sala Assoli Moscato la stagione musicale di Dissonanzen propone una serata interamente dedicata alla Musica pittografica, un territorio di confine in cui la scrittura musicale, la visione grafica, il gesto e la dimensione performativa si intrecciano generando opere aperte, plurali, mutevoli.  Una dimensione ben tradotta da Umberto Eco quando, in Opera aperta, saggio del 1962, dispiega le sue armi intellettuali nel bel mezzo della trasformazione epocale e irreversibile dell’arte, indicandone gli aspetti nascenti e le forme nuovissime: “nessuna opera d’arte è in effetti chiusa, perché ciascuna racchiude, nella sua esteriore definitezza, una infinità di letture possibili”. La musica pittografica è un invito a entrare dentro il segno, a trasformare l’ascolto in gesto e immaginazione: ogni pagina si apre, ogni suono diventa possibilità.
Si inizia alle ore 18.30 con la proiezione de “I sentieri di Orghè”, un film di Luigi Esposito con l’ntroduzione di Sandro Cappelletto.
I sentieri di Orghè nasce come ampliamento visivo dell’opera Orghè, trentadue sentieri dell’animo, un ciclo pianistico dedicato agli stati interiori. La forte carica immaginativa della partitura ha portato il compositore e artista Luigi Esposito a trasformarla in un progetto cinematografico articolato in trentacinque microvisioni: frammenti in cui suono, gesto, silenzio e memoria diventano paesaggi emotivi. Il film, girato tra Italia, Spagna, Germania, Francia, Portogallo e Stati Uniti, coinvolge figure centrali della cultura e della musica contemporanea, tra cui Luis de Pablo, Sylvano Bussotti, Ugo Gregoretti, Nanni Balestrini, Roberto Masotti, oltre allo stesso Sandro Cappelletto, presente per introdurre la proiezione. La collaborazione con Vincenzo Mistretta, autore di riprese, montaggio e animazione, contribuisce a un'opera che attraversa generi e linguaggi, sospesa fra videoarte, diario emotivo e teatro del gesto.
Si prosegue alle ore 20.30 con il concerto “Musica Pittografica” con Tommaso Rossi, flauti, Francesco D’Errico, pianoforte, Antonio Caggiano, percussioni.
Il concerto propone un itinerario che attraversa diverse modalità di notazione grafica e pittografica, mettendo in dialogo compositori molto diversi tra loro ma accomunati dall’idea di una scrittura capace di generare forme aperte e processi interpretativi.
 
Leonardo Gensini (1959) - Scritture segrete
Opera visiva e sonora realizzata a partire da pittografie del 1996. Gensini compositore, pittore, ceramista e chitarrista rock-blues, ha studiato composizione con importanti maestri del Novecento, come Domenico Guaccero, Mauro Bortolotti, Franco Donatoni e Sylvano Bussotti, concepisce la partitura come un territorio di invenzione: segni, tratti, punti, macchie d’inchiostro diventano impulsi per un percorso sonoro non predeterminato ma reso possibile da una grammatica aperta. Il compositore invita l’interprete a confrontarsi con una scrittura che si fa immagine, con la tradizione ridotta a “alfabeto” da reinventare ogni volta.
Francesco Pennisi (1934-2000) - Deragliamento
Pennisi, figura poetica e immaginifica della musica italiana del secondo Novecento, costruisce in Deragliamento un affascinante percorso di deviazioni. L’opera sembra nascere da un movimento che abbandona consapevolmente il binario per esplorare le terre laterali dell’ascolto. Suspense, sospensione, improvvisi scarti: la musica procede per continui slittamenti, come un pensiero che deraglia volontariamente per scoprire nuovi territori espressivi. Da Deragliamento gli interpreti hanno scelto una delle splendide 19 tavole, nella quale al centro si vede il volto di John Cage. Come per incanto la scrittura di Pennisi può trasformarsi in una evocazione di quella del grande compositore statunitense.
John Cage (1912-1992) - Dream
Composto nel 1948, Dream è un brano meditativo, lirico, sospeso nel tempo. Cage, figura fondamentale del XX secolo,  esplora qui una dimensione estatica del suono, lontana dalla complessità ritmica di altre sue opere. Linee musicali semplici, calme, ipnotiche, creano l’impressione di un tempo dilatato, di un ascolto che si concentra sulla risonanza e sull’impercettibile.
Sylvano Bussotti (1931-2021) - Autotono
Opera grafica e gestuale, Autotono appartiene al mondo poetico di Sylvano Bussotti, maestro della partitura come oggetto estetico, oltre che grande protagonista delle avanguardie del secondo dopo-guerra. Le sue notazioni, spesso vicine al disegno e al gesto coreografico, trasformano l’esecuzione in un atto performativo in cui l’interprete diviene co-autore. La pagina non impone, ma suggerisce: linee, curve, indicazioni sceniche, immagini diventano guida per una performance irripetibile.
Luigi Esposito (1962) - Trait d’union
Composta secondo i processi della pittografia musicale, Trait d’union è una soglia sospesa fra gesto, suono e spazio scenico. Le quattro sezioni - Avant-Gard, Esordio in scena, Public Space, Passo finale - delineano un percorso rituale in cui ogni elemento, anche casuale, entra nella struttura viva della performance. La sezione Public Space rappresenta il cuore dell’opera: è la pagina aperta, il luogo della relazione e della trasformazione, dove l’azione improvvisa diventa esperienza condivisa.
 
Info e prenotazioni 320 2166484 – info@dissonanzen.it
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Scarpetta e la canzone napoletana

NAPULITANATA 
presenta una mostra di foto, spartiti e copertineche celebra la passione del commediografo e attore/autore per la canzone napoletana nel 100° anniversario dalla sua morte 

Tra “L’aeroplano” (Piedigrotta 1909) e “Na Santarella” 
“’O scarfalietto” e “Nina Bonè”
Inaugurazione mercoledì 1° ottobre ore 18 > fino al 31 dicembre. 
Ingresso libero. Infoline 348.9983871

Napulitanata accoglie la vibrante passione di Eduardo Scarpetta – commediografo, autore, attore, capocomico, inventore di maschere teatrali e di modi di dire tutt’ora in uso nel linguaggio quotidiano partenopeo – per la canzone napoletana. Lo fa in quest’anno speciale in cui ricorre il centenario della scomparsa (nato a Napoli nel marzo 1853, è morto a Napoli nel novembre 1925) dell’autore di “Miseria e nobiltà”, “’O miedeco d’ ‘e pazze” e “Nu turco napulitano”, nonché della parodia “Il figlio di Iorio” (da “La figlia di Iorio” del poeta Gabriele D’Annunzio).  Scarpetta e la canzone napoletana è un progetto a cura dell’associazione Napulitanata – fondata dal musicista/manager culturale Mimmo Matania e dal pianista Pasquale Cirillo – viene co-finanziato dalla Regione Campania con la legge regionale 7/2003 e trova il patrocinio morale della Cattedra di Musicologia dell’università Federico II. L’esposizione, in particolare, include materiali raccolti e messi a disposizione da Antonio Sciotti, storico della canzone napoletana.  Nella giornata inaugurale, dalle 18, ci sarà la presentazione degli elementi in mostra, con un’analisi della genesi del progetto e il racconto della raccolta dei contenuti che ne hanno permesso la realizzazione. Contestualmente, in esclusiva, sarà possibile ascoltare la voce di Scarpetta incisa sui 78 giri in esposizione attraverso l’utilizzo di un grammofono d’epoca. Fra le altre, per gli appassionati e gli addetti ai lavori risorgeranno le note, i personaggi e i ritmi di “Nina Bonè (‘E tre terature – duetto atto I)”, interpretazione dello stesso Scarpetta con Teresina Cappelli, e di “’O scarfalietto”, nella convivenza della voce del commediografo e di Gennaro Della Rossa e della compagnia Scarpetta (l’arringa dell’avvocato Tartaglia). Con sguardi ravvicinati, sarà possibile approfondire gli spartiti e le copertine de “L’aeroplano” (Piedigrotta 1909) e “Na Santarella”.
Mimmo Matania, presidente dell’associazione Napulitanata, riassume l’intenzione della mostra: “Siamo lieti di inaugurare un delicato progetto quale è “Scarpetta e la canzone napoletana” in occasione del centenario della morte dell’artista. Questa mostra è stata possibile grazie al supporto dello storico della canzone napoletana Antonio Sciotti, che ha messo a nostra disposizione il materiale e che, insieme all’associazione Napulitanata, ha portato avanti un lavoro di ricerca che ha permesso l’emergere di una nuova chiave di lettura di Eduardo Scarpetta. Non solo commediografo ma autore che si inserisce tra i protagonisti della canzone napoletana d’arte dell’epoca d’oro. Questa iniziativa sposa perfettamente la mission di Napulitanata, le cui attività non sono soltanto concertistiche ma anche, e soprattutto, estese alla valorizzazione della canzone napoletana, attraverso percorsi di ricerca, approfondimenti filologici e accademici”.
L’allestimento propone via via ritratti di Eduardo Scarpetta, fra ambienti privati e frammenti di palcoscenico, album della Festa di Piedigrotta con un poemetto di Scarpetta dedicato al poeta/giornalista Ferdinando Russo e viceversa. Antiche pagine del quotidiano “Roma”, il debutto alla “Festa di Piedigrotta” di Eduardo Scarpetta come autore di canzoni; ancora,  Scarpetta e la sua discografia. Foto-cartoline di Scarpetta e dei suoi partner di compagnia e 78 giri pubblicati dalla Phonotype Record. Estratti da riviste storiche, collaborazioni con il poeta Rocco Galdieri, il copione della commedia “Na Santarella” e un paio di manoscritti sulla figura di Sciosciammocca e “Il medico dei pazzi”. Il materiale digitalizzato si compone di 78 giri incisi da Eduardo Scarpetta, da sua sorella Gilda, da suo figlio Vincenzo e dalla sua compagnia teatrale dialettale, su commedie nelle quali la canzone napoletana assume rilevanza concreta e simbolica.
“Scarpetta e la canzone napoletana” è una mostra visitabile fino al 31 dicembre su prenotazione all’indirizzo mostra@napulitanata.com o al numero 348.9983871 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 15; il sabato, dalle 17 alle 20. Ingresso libero. www.napulitanata.com 

NAPULITANATA – piazza Museo nazionale 10-11 c/o Galleria Principe di Napoli
L’associazione Napulitanata ha iniziato la sua attività nel 2015 vincendo un bando comunale per la concessione a titolo oneroso dei locali presenti nel complesso monumentale della Galleria Principe di Napoli. Fino ad allora un deposito di rottami di taxi, lo spazio è stato completamente ristrutturato dai componenti dell’associazione, diventando un hub culturale che dal 2017 ospita regolarmente concerti, attività di formazione musicale e mostre dedicata alla conoscenza della canzone napoletana. L’apertura dello spazio Napulitanata, in piazza Museo, ha colmato la storica lacuna di una sala da concerti dedicata alla canzone napoletana. Nei primi otto anni di attività sono state registrate circa 50.000 presenze, sia di pubblico napoletano sia di visitatori provenienti da ogni nazione del mondo, che lo hanno consacrato un punto di riferimento culturale e turistico per la città del Vesuvio e per gli addetti ai lavori.
Inaugurazione: 1° ottobre 2025, ore 18. 
Progetto co-finanziato dalla Regione Campania con la legge regionale 7/2003 e con il patrocinio morale della Cattedra di Musicologia dell’università Federico II.