I comunicati stampa relativi ai concerti della scena jazz & blues...
ALFABETO DI PARCO
stagione 2024/2025
PARCO, via Ambrogio Binda 30, 20143 Milano
“C come Coltrane”: suoni, parole e immagini mercoledì 30 aprile a PARCO Milano
nel tributo del sassofonista Dimitri Grechi Espinoza a John Coltrane
Il Polillo ARt COntainer di Milano ospita, in occasione dell’International Jazz Day, un omaggio all’album capolavoro di John Coltrane nell’ambito della rassegna Alfabeto di PARCO: insieme a Dimitri Grechi Espinoza si esibiranno Tito Mangialajo Rantzer (contrabbasso), Aziz Señol Filiz (flauto ney) e Davide Ferrari (voce narrante)
L’International Jazz Day è la giornata in cui, in tutto il mondo, il 30 aprile si celebra il jazz, genere musicale che l’Unesco ha riconosciuto patrimonio immateriale dell’Umanità, in quanto arte capace di promuovere la pace, il dialogo tra le culture, la libertà di espressione e il rispetto per i diritti umani: in questa ricorrenza, il centro culturale PARCO Milano ospiterà l’evento intitolato “C come Coltrane”, sottotitolo “A Love Supreme, an unusual story”, tributo al genio di John Coltrane (inizio ore 20.30, ingresso libero con prenotazione obbligatoria su Eventbrite). Si tratta del nuovo appuntamento della seconda edizione della rassegna Alfabeto di PARCO, dedicata alle culture del mondo e agli artisti che hanno rivoluzionato il Novecento. I protagonisti di “C come Coltrane” saranno Dimitri Grechi Espinoza, tra i più originali e interessanti sassofonisti della scena italiana; Tito Mangialajo Rantzer, contrabbassista di lungo corso; il turco Aziz Señol Filiz, virtuoso del flauto ney, strumento che viene spesso utilizzato nella meditazione e nelle pratiche spirituali; Davide Ferrari (voce narrante), che indagherà il rapporto tra le composizioni e le parole del grande jazzista americano. Inoltre, l’evento sarà impreziosito dalla proiezione di alcuni scatti (realizzati nel corso dell’unica rappresentazione pubblica di “A Love Supreme”, avvenuta ad Antibes) del fotografo Roberto Polillo, instancabile animatore del Polillo ARt COntainer di via Binda 30 (quartiere Barona) e grande appassionato di jazz.
Considerato uno dei più grandi jazzisti di tutti i tempi, John Coltrane è stato anche una sorta di filosofo della musica, una guida spirituale, un riferimento per tutti coloro che intendono la musica come continua sperimentazione, formale e interiore. Ha cambiato la storia del jazz con album memorabili come My Favorite Things, Giant Steps e Live at the Village Vanguard e nel 1965, con la pubblicazione di A Love Supreme, ha innalzato ulteriormente l’asticella della sua ricerca, sonora e spirituale. Come ha scritto Ashley Kahn, giornalista e produttore musicale tra i più influenti e autorevoli nel panorama internazionale del jazz, «”A Love Supreme” è il testamento di un’intera epoca, della quale Coltrane ha saputo interpretare tutte le tonalità emotive e sonore: la poliritmia africana propulsiva e catartica, i tempi dilatati del jazz modale, la litania meditabonda del folk orientale, le vampe del free jazz, il calore intimo del blues e la redenzione orgasmica del gospel. Il risultato è un magma incandescente e liturgico, in chiave minore, vertiginosamente preciso, sincronizzato, ma sempre sull’orlo dell’improvvisazione, dell’ignoto. È il jazz spirituale di Coltrane, il suo grido assoluto, una preghiera purissima di amore supremo verso Dio che ha stravolto con la musica le regole e i sentimenti delle generazioni successive, caricandoli di un’inaudita religiosità».
A far rivivere la musica di Coltrane è stato chiamato il sassofonista Dimitri Grechi Espinoza, che nel corso della sua carriera ha approfondito lo studio della scienza sacra nelle culture tradizionali e la ricerca sul suono, con l’obiettivo di riscoprire il respiro profondo dei luoghi sacri. Afferma Antonio Ribatti, il direttore artistico di Alfabeto di PARCO: «A sessant’anni dalla pubblicazione di “A Love Supeme”, cercheremo di comprenderne e interpretarne il significato più autentico attraverso un originale e inedito progetto multimediale, un tessuto di parole, suoni e immagini».
Alle ore 19, prima dello spettacolo, è in programma un dj set e nel corso della serata sarà attivo il bar, gestito da 10gradinord, storico locale radicato nel quartiere Barona e specializzato in birre artigianali italiane e cibo sostenibile di qualità. La seconda stagione della rassegna Alfabeto di PARCO, ideata e realizzata da Antonio Ribatti e da Roberto Polillo, gode del patrocinio del Municipio 6 del Comune di Milano e proseguirà fino all’estate: il prossimo sarà “P come Polinesia”, in programma il 21 giugno.
On line: www.parco.center.
Info: direzione@ahumjazzfestival.com
Ingresso libero.
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Domenica 4 maggio ore 19.00 al PARC Performing Arts Research Centre di Firenze per la rassegna Mixité
“The Great Green”: il Mediterraneo immaginato
di Esat Ekincioglu, Giuseppe Doronzo e Pino Basile, alias AVA Trio
La formazione nata nei Paesi Bassi da un incontro tra cultura la turca e quella italiana festeggia 10 anni di successi presentando il nuovo album: una sintesi ipnotica tra jazz, folk e free improvisation
Compie 10 anni la formazione olandese AVA Trio – alias Esat Ekincioglu al contrabbasso Giuseppe Doronzo al sax baritono, flauti e ney-anban, e Pino Basile ai tamburi a cornice e cupaphon –, e dopo centinaia di concerti in tutto il mondo e tre album acclamati dalla critica festeggia con un viaggio indietro nel tempo tra le acque del Mediterraneo. “The Great Green” (Tora Records), il nuovo disco della band nata dall’incontro tra la cultura turca e quella italiana della Puglia, sarà presentato a Firenze domenica 4 maggio ore 19.00 nell’ambito della rassegna Mixité – Suoni e voci di culture antiche e attuali: un lavoro che estende i confini del jazz e della musica improvvisata creando un approccio unico, più volte definito “avanguardia mediterranea”. Appuntamento al PARC Performing Arts Research Centre (piazzale delle Cascine 4/5/7) per un live firmato Toscana Produzione Musica, centro di produzione musicale con lo sguardo rivolto alle sonorità del mondo presieduto da Paolo Zampini con la direzione artistica di Maurizio Busìa e Francesco Mariotti e il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana e Fondazione CR Firenze. Guide erudite e virtuosistiche, i tre musicisti navigano con libertà attraverso le ricchissime suggestioni del Mare Nostrum, dando vita a un sound travolgente in cui il ritmo diventa rumore, il rumore diventa melodia e la melodia diventa ritmo (ingresso 10€, ridotto 7€, prevendite su Ticketone, info: www.toscanaproduzionemusica.it). Con “The Great Green” AVA Trio conduce l’ascoltatore nell'Antica Grecia, in un'epoca immaginata in cui il colore blu non esiste. Ogni giorno un eroe senza nome, un semplice pescatore, guarda il “Grande Verde”, come veniva chiamato il Mar Mediterraneo. Sicuramente il suo colore non è lo stesso delle tonalità degli alberi e delle foglie, o forse sì? Impiegando i cinque i sensi, il pescatore inizia la sua ricerca della verità. “Il concetto di “avanguardia mediterranea” applicato al nostro sound è piuttosto calzante – spiega Pino Basile – due di noi sono pugliesi, l’altro di Istanbul, e quando guardiamo a questo bacino che ci accomuna lo facciamo come a un territorio di ispirazione filosofica. Tuttavia ci teniamo ben lontani da uno sguardo “etnico”, da quello che un tempo si sarebbe chiamata “world music”: quello che facciamo mescola elementi dai nostri territori d’origine, ma lo fa in un’ottica contemporanea, con una forte influenza della scena nordeuropea e della musica contemporanea. Come artisti siamo proiettati in un discorso musicale ampio, possiamo prendere le mosse da una composizione o da uno strumento tradizionale ma finiremo sempre per dirottarci nei territori del villaggio globale in cui viviamo, giocando con la musica e con gli strumenti, scegliendo sempre un approccio non convenzionale e fuori dagli stereotipi per raccontare il Mediterraneo. Un elemento che spiega perfettamente il nostro sound è il nostro rifarci non al Mediterraneo odierno, ma al mare di un altro tempo, di un passato immaginario e immaginato di cui non abbiamo documentazione sonora e quindi possiamo solo inventarla. Esiste un gesto più contemporaneo di così? Inventando storie e immergendole in un passato remoto ci piace far proprie le cose a modo nostro”.
Esat Ekincioglu, bassista, compositore e manager turco con base nei Paesi Bassi, ha vinto il North European Jazz Contest come solista nel 2014 e l’IKSV Istanbul Jazz Festival Genc Caz Competition nel 2010. Come bassista è in tournée in tutto il mondo con diversi progetti, esibendosi in festival e luoghi prestigiosi, come Saalfelden Jazz Festival (AT), Istanbul Jazz Festival (TR), Cully Jazz Festival (CH), ZomerJazzFietsTour (NL), Fusion Festival (DE), Desert Vert Festival (MAR), solo per citarne alcuni. È anche membro dell’acclamata band prog-punk-jazz KUHN FU.
Giuseppe Doronzo, sassofonista, compositore ed educatore italiano con base ad Amsterdam, ha collaborato con diverse istituzioni internazionali e suonato in numerosi festival in Europa e negli Stati Uniti, tra cui North Sea Jazz Fesitval (NL), Bimhuis (NL), NDR Großer Sendesaal (DE), Domicil (DE), New York University (US), Novi Sad Jazz Festival (SE), Petruzzelli Theatre (IT).
Pino Basile, percussionista ed educatore italiano con base ad Altamura, in Italia, si è laureato in Strumenti a Percussione Classici. Da allora, si è confrontato con diverse esperienze musicali: dal jazz, alla musica classica e contemporanea, per arrivare fino alla musica per il teatro e la danza, così come a quella per il teatro circense contemporaneo. Negli ultimi anni Basile si è dedicato ai concerti, ma anche all’insegnamento e allo studio e alla ricerca sui tamburi a cornice e a frizione, tipici della tradizione e del folklore del Sud Italia e dell’intera area mediterranea. La sua missione è condividere la sua passione facendo conoscere il più possibile le peculiarità di questi strumenti cosiddetti “popolari”.
Sostenuto da Ministero della Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e Regione Toscana, Toscana Produzione Musica è sistema di residenze artistiche, sostegno per il dialogo tra musica e arti dello spettacolo oltre che per la circuitazione e distribuzione, con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze del territorio tenendo lo sguardo rivolto alle sonorità del mondo. Un ente diffuso, con il PARC di Firenze quale campo base in asse con diverse realtà sul territorio di Pisa per promuovere una visione artistica aperta e costruttiva e portare nuovo ossigeno a un panorama infragilito dagli anni della pandemia, mantenendo quale elemento fondamentale l’alto livello qualitativo delle produzioni e il rapporto tra eccellenza della forma e profondità delle idee e dei valori intrinsechi nei singoli progetti.
Info e prezzi
info@toscanaproduzionemusica.it
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La Civica Jazz Orchestra e Paolo Tomelleri omaggiano Count Basie
domenica 11 maggio al Blue Note di Milano
È uno dei più noti e apprezzati jazzisti italiani, ma al Blue Note di Milano ha suonato, nel corso della sua lunghissima e brillante carriera, solo una volta, tanti anni fa: Paolo Tomelleri, clarinettista di fama internazionale, colmerà questa “lacuna” esibendosi domenica 11 maggio sul palco del più importante jazz club della città insieme alla Civica Jazz Orchestra diretta da Luca Missiti per un imperdibile omaggio a Count Basie (doppio set alle ore 20.30 e 22.30, biglietti da 17 a 32 euro, prevendita on line su https://www.bluenotemilano.com/evento/concerto-civica-jazz-orchestra-11-maggio-2025-milano/ e su https://www.bluenotemilano.com/evento/concerto-civica-jazz-orchestra-11-maggio-2025-milano-2-set/).
La Civica Jazz Orchestra, formazione composta da alcuni dei migliori allievi dei Civici Corsi di Jazz di Milano (vera e propria eccellenza nella didattica musicale italiana, attiva dal 1987 e da tempo parte integrante dell’offerta formativa della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado), e Paolo Tomelleri eseguiranno i brani strumentali del repertorio della celebre big band di Count Basie negli arrangiamenti originali dei trombettisti Neal Hefti e Thad Jones e del sassofonista Frank Foster, oltre che negli arrangiamenti vocali dello stesso Foster e del pianista e compositore Bob Florence tratti dal disco registrato con la presenza della cantante statunitense Diane Schuur. Conosciuto con il soprannome di “Re dello Swing”, Count Basie è considerato uno dei più grandi direttori d’orchestra di tutti i tempi e ha contribuito a definire il sound delle big band degli anni ’30 e ’40. Intorno alla metà degli anni Trenta la Count Basie Orchestra diventò la più celebre espressione dello swing che si fosse mai conosciuta: erano i tempi in cui Basie e i suoi musicisti “duellavano” con la Duke Ellington Orchestra per lo scettro della migliore formazione swing d’America. Basie è stato un vero innovatore, guidando la big band che porta il suo nome per quasi mezzo secolo e registrando oltre 480 album: nel 1958 è stato il primo musicista afroamericano ad aggiudicarsi un Grammy Award. Afferma Luca Missiti: «È un enorme piacere tornare al Blue Note alla guida della Civica Jazz Orchestra a un anno di distanza dal concerto sold out che abbiamo fatto registrare con il sassofonista Emanuele Cisi. Questa volta condivideremo il palco con quel meraviglioso musicista che risponde al nome di Paolo Tomelleri, probabilmente il più adatto di tutti nell’interpretare il magnifico repertorio swing che ci ha lasciato in eredità il geniale Count Basie».
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JazzAmore 2025
La magia del jazz prende vita!
Amanti della musica jazz, preparatevi a un’edizione straordinaria di JazzAmore 2025! La rassegna, giunta alla sua quarta edizione grazie alla collaborazione con l’Università della Calabria, torna con un programma di alto livello che porterà sul palco del Teatro Auditorium UniCal di Rende artisti di fama internazionale. Due appuntamenti da segnare in agenda:
27 aprile
Fusion Experience Quarte
Teatro Auditorium UniCal, Rende
Nasce da un’idea di Ciro Manna (produttore del progetto) con l’idea di fondere musicisti di diverse culture e trascorsi musicali per ottenere un mix di ‘jazz/fusion e world music’ nuovo ed innovativo. Questo è un quartetto d’eccezione perché si avvale di mostri sacri come:
Dave Weckl, considerato uno dei batteristi Jazz/Fusion più influenti e tecnicamente dotati di tutti i tempi, storico batterista della Chick Corea Electric Band che ha collaborato con altrettanti icone del jazz e non solo come: George Benson, Paul Simon, Michel Camilo , Madonna , Mike Stern, Frank Gambale, John Patitucci, Jeff Berlin, Micheal Brecker, Diana Ross, Robert Plant, Lee Ritenour , ecc...
Richard Bona, vincitore di un Grammy, uno dei bassisti-compositori e polistrumentisti internazionali più affermati. Con il timbro unico della sua voce esalta le sue origini africane fondendo tradizione, cultura e tutta la bellezza del suo continente. Il suo modo di connettersi con il pubblico lo hanno trasformato in un’icona di riferimento nella musica mondiale jazz e afropop. Ha collaborato con i grandi: Herbie Hancock, Harry Belafonte, Steps Ahead, Quincy Jones, Chick Corea, Buena Vista Social Club, Sting, Mike Stern, Pat Metheny, Stevie Wonder, Bobby McFerrin, George Benson e tanti altri.
Michael Lecoq, con grandi radici nel jazz è considerato uno dei pionieri del crossover stilistico più importanti della scena musicale francese. Conosciuto per la sua versatilità, il virtuoso ha lavorato con artisti rinomati come Richard Bona, Jean-Luc Ponty, Jean-Marie Ecay, Linley Marthe, Dominique Di Piazza, André Ceccarelli, Yannick Noah, Michel Jonasz, Jean-Jacques Goldman, Pascal Obispo e Veronique Sanson.
Ciro Manna è uno dei chitarristi più apprezzati dell’intero panorama musicale italiano. Affianca al ruolo di session man in trasmissioni RAI e Mediaset e in tour di importanti artisti italiani, una propria produzione discografica (Feel'n'Groove 2007 e XY 2015 ) e una proficua attività didattica. Annovera anche numerose collaborazioni internazionali con artisti come : Paul Gilbert, Guthrie Govan, Andy Timmons, Simon Phillips, Greg Howe, Frank Gambale, Richard Bona, Hadrien Feraud, Fabrizio Bosso, Walter Ricci, Otmaro Ruiz, Stefano di Battista.
Ticket 28€ dp inc - Ticket Ridotto UniCal 22€ al botteghino
10 maggio
Nero a Metà
La musica di Pino Daniele suonata dai suoi musicisti
Teatro Auditorium UniCal, Rende
“Nero a Metà Experience” è un viaggio musicale che celebra l’eredità artistica di Pino Daniele, una delle figure più iconiche della musica italiana. Sul palco si esibiranno Gigi De Rienzo, Ernesto Vitolo e Agostino Marangolo, collaboratori storici di Daniele, offrendo nuove interpretazioni dei brani tratti dall’album Nero a Metà e di altri capolavori del cantautore napoletano. Arricchito dalla partecipazione di musicisti e cantanti di alto profilo, questo evento si propone di mantenere viva la visione artistica di Pino Daniele, trasformando ogni performance in un’esperienza emozionante e indimenticabile. Un appuntamento imperdibile per chiunque voglia riscoprire la magia e l’intensità della sua musica.
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CUCCAGNA JAZZ CLUB - IL RITO DEL JAZZ
Un posto a Milano, Cascina Cuccagna, via Cuccagna 2/4, Milano.
“Prodjgi” del jazz alla Cascina Cuccagna di Milano
Sugarino Project e Francesco Sensi Quartet in concerto dal 6 al 27 maggio
Guida ai prossimi appuntamenti della seconda edizione della rassegna “Prodjgi”, realizzata grazie al contributo di Siae con il bando “Per Chi Crea” per promuovere e valorizzare i giovani jazzisti emergenti
Continua alla Cascina Cuccagna di Milano la seconda edizione di Prodjgi, la rassegna riservata ai talenti emergenti della scena nazionale (Prodjgi è l’acronimo di promozione del jazz giovane italiano). Organizzati dall’associazione culturale Musicamorfosi, che si è aggiudicata per il secondo anno consecutivo il bando Siae “Per Chi Crea” ideato con l’obiettivo di promuovere i musicisti di età non superiore ai 35 anni, i concerti si svolgeranno per tutto il 2025 e saranno inseriti nei cartelloni di manifestazioni e festival consolidati, tra cui “Il rito del jazz”, appuntamento fisso con la musica dal vivo offerto dal Cuccagna Jazz Club, presso il ristorante Un posto a Milano, in Cascina Cuccagna (in collaborazione con I-Jazz e con il patrocinio del Municipio 4 del Comune di Milano).
Nel mese di maggio la formazione residente sarà il collettivo “ad assetto variabile” (spazia dal trio alla big band) Sugarino Project, fondato durante la pandemia da tre giovani di talento, ovvero il batterista Alessandro Bazzoli, il contrabbassista Samuele Frisenda e il sassofonista Edoardo Viganò, e animato dall’entusiasmo di una ventina di giovani strumentisti, provenienti dal Liceo Musicale B. Zucchi di Monza e da alcuni Conservatori del nord Italia. In questi anni i musicisti della band si sono messi in luce condividendo il palco con jazzisti di punta della scena nazionale, tra cui Tino Tracanna, Attilio Zanchi, Andrea Andreoli e Luca Missiti. Non solo: il collettivo Sugarino Project è stato chiamato a esibirsi a Heildelberg, in Germania, in occasione dei festival Straßenmusiktage e Volare che si svolgeranno a fine maggio. La trasferta tedesca è una delle azioni previste nell’ambito di Prodjgi e del bando “Per Chi Crea”, che puntano a valorizzare anche all’estero i giovani artisti selezionati, tra i quali figurano pure l’Østrik Quintet, gruppo ormai di casa in Cascina Cuccagna, e Sarra Douik, eclettica cantante tunisina e suonatrice di oud.
Al Cuccagna Jazz Club di Milano i Sugarino Project saranno di scena tre volte con tre line-up differenti. Martedì 6 maggio, il quintetto composto da Tiziano Besana (tromba), Simone Capitaneo (trombone), Andrea Servidio (pianoforte), Samuele Frisenda (contrabbasso) e Alessandro Bazzoli (batteria) eseguirà brani di Lee Morgan che, con la sua tromba tagliente e melodica, è stato un pioniere dell’hard bop. In scaletta anche composizioni di Art Blakey, Horace Silver e Hank Mobley, musicisti che negli anni ’60 hanno trasformato il jazz in qualcosa di più caldo, diretto e radicato nel blues e nel gospel.
La settimana successiva, martedì 13 maggio, sarà la volta di un altro quintetto, formato da Michael Costanza (tromba), Oliseh Obiarinze (trombone), Andrea Servidio (pianoforte), Samuele Frisenda (contrabbasso) e Alessandro Bazzoli (batteria). I cinque musicisti si cimenteranno in un viaggio nella leggerezza raffinata del jazz anni Cinquanta tra melodie che fluttuano, armonie sottili e silenzi che parlano. Da Miles Davis a Chet Baker, da Gerry Mulligan a Paul Desmond, i Sugarino daranno voce a quell’America sospesa tra sogno e disincanto, dove il jazz si fa elegante, intimo e sofisticato.
Martedì 20 maggio, per il penultimo concerto del mese, riflettori puntati sul quartetto guidato dall’emergente chitarrista e compositore Francesco Sensi. Formatosi prima presso il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia e poi al Conservatorio G. Verdi di Milano, dove ha completato gli studi, Sensi ha pubblicato l’anno scorso il suo album d’esordio In Abstracto, lodato dalla critica e dagli addetti ai lavori. I brani originali del disco sono influenzati, in gran parte, dalla scena jazz newyorkese di fine anni ‘90. I principali punti di riferimento per i quattro giovani musicisti della band sono artisti come Aaron Parks e Kurt Rosenwinkel: l’idea del gruppo (completato da Davide Cabiddu al pianoforte, Enrico Palmieri al contrabbasso e Marcello Repola alla batteria) è quella di trovare un punto d’incontro tra il jazz moderno e altri generi musicali, mantenendo sempre un legame con la tradizione.
Infine, martedì 27 maggio, ultimo appuntamento con i Sugarino Project e, in particolare, con il gruppo composto da Tito Soren (clarinetto), Edoardo Viganò (sax contralto), Matteo Bafile (sax tenore) e Dario Furno (sax baritono). Quattro strumenti a fiato per un viaggio nel jazz fatto di intrecci, riletture di standard, improvvisazioni, dialoghi liberi, forme aperte e spazi lasciati al rischio e all’ascolto.
I CONCERTI DI MAGGIO
Martedì 6 maggio, ore 19.30 e 21.30
SUGARINO PROJECT
Tiziano Besana, tromba; Simone Capitaneo, trombone; Andrea Servidio, pianoforte; Samuele Frisenda, contrabbasso; Alessandro Bazzoli, batteria
Martedì 13 maggio, ore 19.30 e 21.30
SUGARINO PROJECT
Michael Costanza, tromba; Oliseh Obiarinze, trombone; Andrea Servidio, pianoforte; Samuele Frisenda, contrabbasso; Alessandro Bazzoli, batteria
Martedì 20 maggio, ore 19.30 e 21.30
FRANCESCO SENSI QUARTET
Francesco Sensi, chitarra; Davide Cabiddu, pianoforte; Enrico Palmieri, contrabbasso; Marcello Repola, batteria
Martedì 27 maggio, ore 19.30 e 21.30
SUGARINO PROJECT
Tito Soren, clarinetto; Edoardo Viganò, sax contralto; Matteo Bafile, sax tenore; Dario Furno, sax baritono
Informazioni: tel. 025457785; email: info@unpostoamilano.it
Prenotazioni: www.unpostoamilano.it
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FRIDA
"Semplicemente Frida"
il nuovo spettacolo di Frida
Dopo il successo riscontrato nelle sue precedenti tournée, dove ha conquistato il pubblico italiano e straniero con il suo talento e la sua personalità, Frida riparte con un nuovo tour dal titolo “Semplicemente Frida”, che segna l’inizio di una nuova e vibrante fase della sua carriera musicale. Prima data il 7 marzo al Teatro Comunale di Cagli (PU), poi il 15 marzo al Teatro Carani di Sassuolo (MO), il 19 marzo al Teatro Giotto di Borgo San Lorenzo (FI), il 20 marzo al Teatro Del Parco di Mestre (VE), l’11 aprile al Teatro Garybaldi Suoneria di Settimo Torinese (TO), il 12 giugno all’Auditorium della Radio Nazionale di Bratislava (Slovacchia) e il 18 giugno al Teatro Olimpico di Vicenza. Prodotto da Bubba Music, le date di Semplicemente Frida sono in continuo aggiornamento. Con questo nuovo spettacolo, Frida Bollani Magoni, da oggi semplicemente “Frida”, si presenta al pubblico con una proposta artistica più matura e autentica, pronta ad abbandonare le etichette per abbracciare una dimensione più personale e intima. Il tour è anche un'opportunità per scoprire il nuovo suono della sua musica. Con sonorità più moderne e contemporanee, grazie all'inserimento di strumenti elettronici, il nuovo repertorio include brani originali, che riflettono la sua evoluzione artistica, insieme a nuove interpretazioni di successi internazionali. Ad accompagnarla sul palco, il musicista britannico Mark Glentworth, che contribuisce a dare una nuova energia alla performance e un ulteriore arricchimento musicale. "Dopo questi cinque meravigliosi anni - commenta Frida - pieni di esperienze fantastiche, il 2025 rappresenta un cambiamento, e io non vedo l'ora di presentarvi la Frida che preferisco, la Frida più adulta, che però non smetterà mai di imparare, e che affronta la vita con un sorriso. In questo spettacolo porteremo più tecnologia sul palco e tanta, bella musica nuova, grazie anche al mio collaboratore musicale Mark Glentworth e a tutto il mio team che mi aiuta sempre tanto nel realizzare le mie idee. Non vedo l'ora di salire sul palco!" Un’altra novità che accompagna il tour è la scelta di Frida di suonare il pianoforte elettrico, un elemento che contribuirà a dare un carattere più moderno e dinamico alla sua performance. Inoltre, in un segno di intimità e di connessione diretta con il pubblico, Frida si esibirà rivolta verso gli spettatori, per rendere ogni concerto un momento di vicinanza e condivisione. Frida è, inoltre, già al lavoro sul suo nuovo album, che potrebbe vedere la luce nel corso del 2025, segnando un ulteriore passo nella sua crescita artistica. Il nuovo disco, in fase di produzione, promette di essere un nuovo capitolo musicale ricco di sorprese, in perfetta sintonia con il suo nuovo sound e il suo approccio più intimo e personale.
12/06 Bratislava (Slovacchia), Auditorium Della Radio Nazionale
18/06 Vicenza, Teatro Olimpico
Link prevendite https://linktr.ee/semplicementefrida.tour
Management https://www.bubbamusic.it
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NAIMA FARAÒ
PORTA
DOTS IN TOUR
SEI CONCERTI IN QUINTETTO PER IL SUO PRIMO ALBUM, TRA FUTURE JAZZ, SOUL E R&B
CON UNA TAPPA IL 5 MARZO AL BLUE NOTE DI MILANO
Dopo aver incantato il pubblico di JAZZMI a Milano e della Casa del Jazz a Roma, Naima Faraò è pronta a trasformare nuovamente il battito profondo di DOTS, il suo primo album solista, in un tour di sei date che partirà oggi dal Diavolo Rosso di Asti. Un viaggio intimo e vibrante tra future jazz, soul e R&B, un percorso tracciato dalla sua voce magnetica e dalla sensibilità di musicisti d’eccezione: Edoardo Maggioni (rhodes, piano, synth), Andrea Dominoni (basso), Matteo D’Ignazi (batteria, percussioni) e Andrea Gamba aka DayKoda (elettronica). Ad arricchire questa esperienza un ospite speciale: Samir LanGus, maestro della tradizione Gnawa e artista già nominato ai Grammy, che con il suo suono ipnotico ha contribuito a Increase The Light, il brano che chiude l’album. Musica che prende nuova linfa dal vivo, come un rito, in cui ogni nota diventa un ponte tra mondi sonori e visioni differenti. Interprete dall’anima intensa e compositrice raffinata, Naima Faraò intreccia musica e arti visive in una visione artistica profonda e sfaccettata. Da oltre un decennio, naviga con grazia tra sonorità in continua evoluzione, esplorando la contaminazione stilistica come fosse un viaggio senza confini. La sua voce, ricca di sfumature e carattere, ha segnato il percorso dei Black Beat Movement, collettivo nato nel 2012 e divenuto punto di riferimento per la scena indipendente, con cui ha condiviso il palco con leggende come De La Soul, Hiatus Kaiyote, Alpha Blondy e Julian Marley. Ma il suo talento si spinge oltre, trovando spazio in contesti jazz di grande respiro. Con l’Artchipel Orchestra, tra le formazioni più visionarie del jazz italiano, ha contribuito a un percorso premiato più volte con il Top Jazz. Il progetto Elephant Claps, invece, la vede protagonista di una ricerca sonora in cui la voce diventa strumento assoluto, dando vita a tessiture musicali premiate in Italia e all’estero. Naima vive la musica come un respiro, capace di muoversi tra mondi diversi con una sensibilità rara e una costante tensione verso nuove possibilità espressive.
TOUR
22/5/20 – We Want Jazz - Saint Vincent (AO)
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SIMONA MOLINARI
IN TOUR
Simona Molinari è attualmente in tournée. I suoi concerti sono un viaggio attraverso la sua musica e dentro i tempi densi della vita: quello dell’innamoramento e della passione, degli inganni e del disincanto, quello dell’impegno. Il pubblico può ascoltare i brani più noti del suo repertorio quali Egocentrica, La Felicità, In cerca di te (sola me ne vò per la città), ma anche You’ll have to swing it (Mr Paganini) di Ella Fitzgerald, Caruso di Dalla, quest’ultimo contenuto in Hasta siempre Mercedes, album di cui presenta anche altri brani tra cui Gracias a la vida. E naturalmente la rivisitazione di Amore a prima vista pubblicato ad ottobre. Sul palco con Simona Molinari: Claudio Filippini (pianoforte e tastiera), Egidio Marchitelli (chitarre), Nicola Di Camillo (basso elettrico) e Fabio Colella (batteria). Non mancheranno i concerti con orchestra.
3 maggio 2025 (ore 19 e ore 21)
Venezia - Teatro La Fenice, Sale Apollinee
12 giugno 2025
Parma – Casa della Musica
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AKAMU
Concerts 2025
Aruán Ortiz
“Flamenco Criollo”
Apr 29 - Teatro Colosseo – Torino
Dudu Kouaté 4tet
Apr 30 - Teatro Juvarra – Torino
Famoudou Don Moye “Odyssey & Legacy” Trio
May 7 - CISIM – Lido Adriano -
Art Ensemble of Chicago
May 14 - ElbPhilharmonie – Hamburg
info at www.akamu.net
MUSEO DEL SAXOFONO
via dei Molini snc (angolo via Reggiani), Maccarese, Fiumicino (RM)
Info su biglietti, orari, prentazioni e modalità di partecipazione al sito ufficiale: www.museodelsaxofono.com/
Sabato 12 aprile 2025 - ore 21:00
MEDITERRANEAN JAZZ QUARTET
Musiche, luoghi e tempi dell'anima
Francesco Bignami - pianoforte; Nicola Buffa - chitarra; Bruno Zoia - contrabbasso; Cesare Botta - batteria e percussioni
Domenica 13 aprile 2025 - ore 18:00
ECHOES OF THE TIME
Virginia Guidi - voice; Luca Sanzò - viola; Enzo Filippetti - saxophones; Christian Banasik - sound director; Giorgio Nottoli - sound director
Sabato 12 e domenica 13 aprile, il Museo del Saxofono di Maccarese ospita due appuntamenti musicali di grande fascino, che promettono di coinvolgere pubblici diversi attraverso linguaggi artistici ricercati e profondi. Due serate consecutive che vedranno alternarsi le atmosfere solari del jazz mediterraneo e le suggestioni intense della musica elettroacustica contemporanea, confermando ancora una volta il ruolo del museo come luogo dinamico e vivo, dove la cultura musicale si intreccia con la bellezza e il valore di uno spazio unico nel panorama internazionale.
Il primo concerto, sabato 12 aprile alle ore 21:00, è affidato al Mediterranean Jazz Quartet, formazione capitanata da Nicola Buffa alla chitarra, affiancato da Francesco Bignami al pianoforte, Bruno Zoia al contrabbasso e Cesare Botta alla batteria e percussioni. Il gruppo propone una musica originale, che nasce dal contributo creativo di tutti i suoi componenti, e si nutre delle influenze artistiche del bacino del Mediterraneo, con sonorità che richiamano la tradizione latina, le scale orientali e le forme del jazz contemporaneo. Il concerto prende il titolo dal nuovo progetto discografico Una Favola Mediterranea, un percorso che si sviluppa anche attraverso i brani tratti dai precedenti album del quartetto: Immagini di Roma, Sangue Latino e La Musica Dentro. Le composizioni, melodiche, evocative e ritmicamente ricche, si articolano su strutture solide e al tempo stesso aperte all’improvvisazione, in un equilibrio riuscito tra radici e contemporaneità. Un sound fresco e autentico, che parla una lingua musicale universale ma profondamente italiana. Il concerto sarà preceduto, alle ore 20, da un’apericena a cura del Museo, per una serata completa tra gusto e musica: il costo del biglietto di ingresso è di € 18,00 + € 1,00 di prevendita (acquistabile su Liveticket.it e presso la biglietteria del Museo) mentre l’apericena facoltativa ha un costo opzionale di € 17,00.
Domenica 13 aprile, alle ore 18:30, il Museo ospiterà invece il concerto Echoes of the Time, una riflessione sonora sulla contemporaneità che si traduce in cinque opere tra voce, strumenti ed elettronica. Le composizioni, firmate da Francesco Telli, Christian Banasik, Giorgio Nottoli e Giovanni Costantini, affrontano temi profondi e attualissimi: dal femminicidio al trauma del presente, dalle migrazioni alla dimensione interiore del respiro. Le due prime assolute, Eco dopo Narciso di Telli e Echoes of Time di Banasik (commissionata dalla Kunststiftung NRW), dialogano con lavori come Trama sospesa di Nottoli e Anchors in Waves di Costantini, in un susseguirsi di atmosfere immersive. Interpreti d’eccezione come la voce intensa e sperimentale di Virginia Guidi, la viola raffinata di Luca Sanzò e il sassofono di Enzo Filippetti, da anni protagonista della scena elettroacustica internazionale, daranno corpo a una serata di grande densità emotiva. La regia del suono sarà affidata agli stessi compositori Banasik e Nottoli, punti di riferimento nella ricerca musicale elettronica. Il concerto, ad ingresso gratuito, è un invito all’ascolto profondo, dove ogni suono si fa linguaggio e ogni pausa racconta una storia.
Nella mattinata, alle ore 11:00, è in programma anche una originale visita guidata alle collezioni del museo che prevede delle performances musicali dal vivo. La visita è a cura del direttore del museo Attilio Berni con tema: “Il saxofono e le sue metamorfosi”. Gli eventi di domenica 13 sono gratuiti previo pagamento del biglietto di ingresso al museo.
Visita guidata e concerto sono gratuiti, previo acquisto del biglietto di ingresso al Museo. Si consiglia la prenotazione
Per informazioni dettagliate su eventi, biglietti e prenotazioni è possibile consultare il sito ufficiale www.museodelsaxofono.com o contattare direttamente la segreteria del museo.
Ingresso concerto: € 18,00 (prevendita di € 1,00 sul circuito Liveticket.it) Ingresso apericena (opzionale, a partire dalle ore 20;00): € 17,00
I biglietti per il concerto sono disponibili su Liveticket.it o direttamente al Museo del Saxofono, con prenotazione consigliata. Come di consueto, per chi lo desidera, sarà possibile partecipare a un’apericena prima dello spettacolo.
Il Museo del Saxofono di Fiumicino è un gioiello unico nel suo genere, inaugurato nel 2019 e conosciuto come la più grande collezione al mondo dedicata al saxofono. Offre un itinerario artistico che racconta le storie, le passioni e le carriere degli uomini e delle donne che hanno imbracciato, migliorato e perfezionato quell’icona multiforme del ‘900 che è il saxofono. La raccolta consta di circa 600 strumenti musicali: dai primi modelli di Adolphe Sax del 1867 al Lyricon del 1972, il primo tentativo di abbinare l’elettronica al saxofono, dal piccolissimo soprillo Eppelsheim di 32cm al gigantesco contrabasso Orsi di 2mt, dal Grafton Plastic di Ettore Sommaruga al mitico Conn O-Sax, dal Jazzophone, tromba-sax con doppia campana, ai saxofoni a coulisse, dai saxorusofoni al mastodontico sub-contrabasso J’Elle Stainer. La collezione include strumenti appartenuti ad importanti personaggi e interpreti come Adolphe Sax, Rudy Wiedoeft, Sonny Rollins, Ralph James, Ross Gorman, Nathan Gordon, Adrian Rollini, Marcel Mule, Tex Beneke, Paul Harvey, Benny Goodman, Gil Ventura, Tom Scott. A cornice e a completamento della collezione cinque sezioni collaterali: una dedicata al sax-giocattolo (350 pezzi originali dagli inizi del secolo agli anni ’50), una fotografica (800 foto d’epoca originali dalla fine del XIX secolo agli anni ’60), una riservata agli accessori (imboccature, gadgets e curiosità utilizzate dai saxofonisti), una dedicata ai Vinili e alle copertine erotiche dei LP (dagli anni ’50 in poi) ed una dedicata ai cataloghi musicali, libri e documenti. Tutte testimonianze della enorme influenza che lo strumento-saxofono–oggetto ha sempre esercitato sulla cultura occidentale.
Sito web ufficiale:
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