Concerti Jazz & Blues

I comunicati stampa relativi ai concerti della scena jazz & blues...


ALFABETO DI PARCO
stagione 2024/2025
PARCO, via Ambrogio Binda 30, 20143 Milano

“C come Coltrane”: suoni, parole e immagini mercoledì 30 aprile a PARCO Milano 
nel tributo del sassofonista Dimitri Grechi Espinoza a John Coltrane 
Il Polillo ARt COntainer di Milano ospita, in occasione dell’International Jazz Day, un omaggio all’album capolavoro di John Coltrane nell’ambito della rassegna Alfabeto di PARCO: insieme a Dimitri Grechi Espinoza si esibiranno Tito Mangialajo Rantzer (contrabbasso), Aziz Señol Filiz (flauto ney) e Davide Ferrari (voce narrante)
 
L’International Jazz Day è la giornata in cui, in tutto il mondo, il 30 aprile si celebra il jazz, genere musicale che l’Unesco ha riconosciuto patrimonio immateriale dell’Umanità, in quanto arte capace di promuovere la pace, il dialogo tra le culture, la libertà di espressione e il rispetto per i diritti umani: in questa ricorrenza, il centro culturale PARCO Milano ospiterà l’evento intitolato “C come Coltrane”, sottotitolo “A Love Supreme, an unusual story”, tributo al genio di John Coltrane (inizio ore 20.30, ingresso libero con prenotazione obbligatoria su Eventbrite). Si tratta del nuovo appuntamento della seconda edizione della rassegna Alfabeto di PARCO, dedicata alle culture del mondo e agli artisti che hanno rivoluzionato il Novecento. I protagonisti di “C come Coltrane” saranno Dimitri Grechi Espinoza, tra i più originali e interessanti sassofonisti della scena italiana; Tito Mangialajo Rantzer, contrabbassista di lungo corso; il  turco Aziz Señol Filiz, virtuoso del flauto ney, strumento che viene spesso utilizzato nella meditazione e nelle pratiche spirituali; Davide Ferrari (voce narrante), che indagherà il rapporto tra le composizioni e le parole del grande jazzista americano. Inoltre, l’evento sarà impreziosito dalla proiezione di alcuni scatti (realizzati nel corso dell’unica rappresentazione pubblica di “A Love Supreme”, avvenuta ad Antibes) del fotografo Roberto Polillo, instancabile animatore del Polillo ARt COntainer di via Binda 30 (quartiere Barona) e grande appassionato di jazz.
Considerato uno dei più grandi jazzisti di tutti i tempi, John Coltrane è stato anche una sorta di filosofo della musica, una guida spirituale, un riferimento per tutti coloro che intendono la musica come continua sperimentazione, formale e interiore. Ha cambiato la storia del jazz con album memorabili come My Favorite Things, Giant Steps e Live at the Village Vanguard e nel 1965, con la pubblicazione di A Love Supreme, ha innalzato ulteriormente l’asticella della sua ricerca, sonora e spirituale. Come ha scritto Ashley Kahn, giornalista e produttore musicale tra i più influenti e autorevoli nel panorama internazionale del jazz, «”A Love Supreme” è il testamento di un’intera epoca, della quale Coltrane ha saputo interpretare tutte le tonalità emotive e sonore: la poliritmia africana propulsiva e catartica, i tempi dilatati del jazz modale, la litania meditabonda del folk orientale, le vampe del free jazz, il calore intimo del blues e la redenzione orgasmica del gospel. Il risultato è un magma incandescente e liturgico, in chiave minore, vertiginosamente preciso, sincronizzato, ma sempre sull’orlo dell’improvvisazione, dell’ignoto. È il jazz spirituale di Coltrane, il suo grido assoluto, una preghiera purissima di amore supremo verso Dio che ha stravolto con la musica le regole e i sentimenti delle generazioni successive, caricandoli di un’inaudita religiosità».
A far rivivere la musica di Coltrane è stato chiamato il sassofonista Dimitri Grechi Espinoza, che nel corso della sua carriera ha approfondito lo studio della scienza sacra nelle culture tradizionali e la ricerca sul suono, con l’obiettivo di riscoprire il respiro profondo dei luoghi sacri. Afferma Antonio Ribatti, il direttore artistico di Alfabeto di PARCO: «A sessant’anni dalla pubblicazione di “A Love Supeme”, cercheremo di comprenderne e interpretarne il significato più autentico attraverso un originale e inedito progetto multimediale, un tessuto di parole, suoni e immagini».
Alle ore 19, prima dello spettacolo, è in programma un dj set e nel corso della serata sarà attivo il bar, gestito da 10gradinord, storico locale radicato nel quartiere Barona e specializzato in birre artigianali italiane e cibo sostenibile di qualità. La seconda stagione della rassegna Alfabeto di PARCO, ideata e realizzata da Antonio Ribatti e da Roberto Polillo, gode del patrocinio del Municipio 6 del Comune di Milano e proseguirà fino all’estate: il prossimo sarà “P come Polinesia”, in programma il 21 giugno.
 
On line: www.parco.center
 Info: direzione@ahumjazzfestival.com
Ingresso libero.
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BREAK IN JAZZ
Il programma della XXV edizione
Dal 19 al 22 maggio 2025, piazza San Fedele, Milano
Dalle ore 13 alle ore 14, ingresso libero

Pausa pranzo con Break in Jazz dal 19 al 22 maggio nel cuore di Milano
  
Dopo diversi anni, piazza San Fedele torna a ospitare gli appuntamenti della storica manifestazione organizzata dall’associazione culturale Musica Oggi e dai Civici Corsi di Jazz: quattro giorni di concerti con gli allievi e i docenti della scuola in programma dalle ore 13 alle ore 14. Ingresso libero
 
Torna in piazza San Fedele, nel cuore di Milano, dove tutto è iniziato, la rassegna musicale Break in Jazz, organizzata dall'associazione culturale Musica Oggi e dai Civici Corsi di Jazz di Milano con il patrocinio del Comune di Milano. Giunta alla XXV edizione e in programma da lunedì 19 a giovedì 22 maggio, da sempre Break in Jazz è una delle manifestazioni più amate dai milanesi, ma anche dai tanti turisti che affollano il centro e le piazze più belle della città: un po’ perché i concerti si svolgono quando scatta la pausa pranzo, cioè dalle ore 13 alle 14 (nella fascia oraria che dà il titolo alla rassegna), un po’ perché gli appuntamenti sono tutti gratuiti e un po’ perché i luoghi che li ospitano (per molti anni, in passato, la manifestazione si è svolta in piazza Mercanti e poi in Piazza Tre Torri, nel quartiere emergente di Citylife) sono di grande fascino e richiamo. Quest’anno i quattro giorni di programmazione precederanno la nuova edizione di Piano City Milano (dal 23 al 25 maggio) e il Concerto di Radio Italia (il 30 maggio in Piazza Duomo): una collocazione temporale ideale per creare una significativa sinergia di eventi musicali pubblici nel capoluogo lombardo. Come sempre, i protagonisti di Break in Jazz saranno alcuni dei migliori studenti dei Civici Corsi di Jazz affiancati dai loro docenti. Si partirà lunedì 19 maggio con un omaggio a Count Basie a cura della Civica Jazz Orchestra (la big band formata dagli allievi della scuola) diretta da Luca Missiti che, oltre a essere docente di arrangiamento, composizione e musica d’insieme, è anche il coordinatore didattico dei Civici Corsi di Jazz. Martedì 20 maggio si esibirà il gruppo d’insieme guidato da Marco Vaggi che con The Real McCoy proporrà un itinerario nella musica del grande pianista e compositore McCoy Tyner. Il giorno successivo, mercoledì 21 maggio, sono in programma due concerti: durante il primo, gli studenti che fanno capo al chitarrista e docente Dario Faiella presenteranno il progetto Da Coltrane agli anni '80, mentre la seconda esibizione, intitolata Miles to Deep Purple, vedrà la partecipazione della formazione diretta da Marco Mariani, docente di strumento, Ear Training e Musica d’insieme nonché presidente dell’associazione culturale Musica Oggi. Infine, giovedì 22 maggio, per l’ultimo appuntamento di Break in Jazz, andrà in scena Bop Meets Afro-Latin, a cura del gruppo di allievi diretti dal trombonista peruviano Humberto Amesquita, docente di strumento e di musica d'insieme dei Civici Corsi di Jazz. Afferma Luca Missiti: «Sono molto felice che questo appuntamento storico per il jazz milanese ritorni in piazza San Fedele, dove tutto è iniziato, più di venticinque anni fa, da un’idea di Enrico Intra. Come da tradizione, si esibiranno i gruppi di musica d’insieme dei Civici Corsi di Jazz, diretti dai docenti che li hanno preparati durante l’anno. Questa rassegna rappresenta una bellissima opportunità per i milanesi di ascoltare, in pausa pranzo e in pieno centro, una varietà di stili e di repertori che attraversano l’intera storia del jazz». Nati nel 1987 in collaborazione con l’associazione culturale Musica Oggi fondata da Enrico Intra, pianista, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra tra i più importanti nella storia del jazz europeo, e dal musicologo Maurizio Franco, i Corsi Civci di Jazz fanno parte da molti anni dell’offerta formativa della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado. I corsi, che rappresentano una vera e propria eccellenza nella didattica musicale italiana e che sono una delle più importanti realtà europee per l’insegnamento del jazz, hanno sempre coniugato l’attività di formazione e quella concertistica, impegnando studenti e docenti in progetti musicali comuni dall’alto livello artistico.
 
Lunedì 19 maggio
Atomic Basie
CJO - Civica Jazz Orchestra (big band degli allievi dei Civici Corsi di Jazz) 
Luca Missiti, direzione; G. Otoya, M. Vertua, L. Cortinovis, M. Spizzi, trombe; M. Campi, K. Bonilla, E. Cremonesi, S. Capitaneo, tromboni; S. Viglietti, A. Migliorati, A. Pinese, A.D. Alfieri, R. Piccaluga, A. Barzelatto, sassofoni; S. Lindo, E. Sjoberg, pianoforte;  C. Miraglia, chitarra; R. Loda, A. Lorusso, basso elettrico/contrabbasso; T. Allen, L. Baldetti, A. Profeti, batteria; A.C. De Piccoli, C. Faroni, V. Zanuso, voci
 
Martedì 20 maggio
Gruppo di musica d'insieme di Marco Vaggi
The Real McCoy - Un itinerario nella musica di McCoy Tyner
Isabella Lavanga, Giulia Lazzerini, voci; Domenico Alfieri, Alessandro Barzelatto, Sabrina Ferrara, Alessio Migliorati, sassofoni; Lorenzo Audisio, Dario Spezia, chitarre; Samuele Lindo, Emil Sjoberg, pianoforte; Claudio Brivio, Antonio Lorusso, basso; Enrico Cremonesi, Pietro D'Ambrosio, Mattia Trovato Saluzzo, batteria
 
Mercoledì 21 maggio
Primo concerto
Da Coltrane agli anni '80
Gruppo di musica d’insieme di Dario Faiella
Maddalena Cortesi, voce; Mattia Primon, sax tenore; Marco Mottadelli, Matteo Bianchi, chitarre; Paolo Carugati, pianoforte; Riccardo Loda, contrabbasso; Marcello Repola, Riccardo Cotti, batteria
 
Secondo concerto
Miles to Deep Purple
Gruppo di musica d’insieme di Marco Mariani
Cristina Balestriere, voce; Martino Merati, Massimiliano Spizzi, trombe; Ferruccio Perrone, chitarra; Giaso Cancelliere, pianoforte; Dario Spezia, basso; Enrico Cremonesi, batteria
 
Giovedì 22 maggio
Bop Meets Afro-Latin
Gruppo di musica d’insieme di Humberto Amesquita
Isabella Lavanga, voce; Alessio Migliorati, sax alto; Matteo Vertua, tromba; Samuele Lindo, pianoforte; Caterina Crucitti, basso; Alessio Profeti, Marcello Repola, batteria

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Domenica 11 maggio ore 19.00 al PARC Performing Arts Research Centre per la rassegna Mixité
 
Mat Maneri e Lucian Ban a Firenze
sulle tracce di Béla Bartók col nuovo album “Transylvanian Dance”
Il violinista e violista statunitense veterano della scena jazz internazionale e il pianista rumeno celebre per la contaminazione tra folk e improvvisazione firmano un nuovo capitolo della loro collaborazione rivisitando la musica popolare dei Carpazi
  
L’artista newyorchese Mat Maneri, che nel corso di venticinque anni di carriera ha definito la voce della viola e del violino nella musica improvvisata, e il pianista rumeno Lucian Ban, celebre per la contaminazione della musica folk europea col jazz. Insieme si muovono sulle tracce del grande compositore ungherese Béla Bartók, rivisitando la musica popolare dei Carpazi che tanto lo ispirò quando, all’inizio del XX secolo, raccolse e trascrisse numerosi brani provenienti dalla Transilvania. Nasce così “Transylvanian Dance”, secondo album del duo che sarà presentato a Firenze domenica 11 maggio alle 19.00 nell’ambito della rassegna Mixité – Suoni e voci di culture antiche e attuali: un disco da poco pubblicato e già osannato dalla critica in cui le canzoni popolari dei Carpazi diventano trampolini di lancio per arrangiamenti che catturano lo spirito dell'originale aprendo al contempo nuovi orizzonti. Appuntamento al PARC Performing Arts Research Centre (piazzale delle Cascine 4/5/7) per un live firmato Toscana Produzione Musica, centro di produzione musicale con lo sguardo rivolto alle sonorità del mondo presieduto da Paolo Zampini con la direzione artistica di Maurizio Busìa e Francesco Mariotti e il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana e Fondazione CR Firenze (ingresso 10€, ridotto 7€, prevendite su Ticketone, info: www.toscanaproduzionemusica.it).
Registrati dal vivo nell'ambito del progetto Retracing Bartók a Timișoara, i brani racchiusi in “Transylvanian Dance” testimoniano la fine sintonia che Lucian Ban e Mat Maneri hanno raggiunto nella loro lunga collaborazione musicale, e a più di dieci anni dall'inizio del loro sodalizio proseguono la ricerca di un ideale di jazz da camera moderno. I due lavorano infatti insieme per la prima volta nel 2009  con l'ottetto Enesco Re-Imagined, che rivisita in chiave contemporanea l’opera del grande rumeno George Enescu. Con una lista di musicisti jazz di prim'ordine - Ralph Alessi, Tony Malaby, John Hebert, Gerald Cleaver, Albrecht Maurer e il maestro indiano delle tabla Badal Roy - la band incide un album che si aggiudica il premio Miglior disco dell'anno della Jazz Journalists Association. Nel 2013 con ECM Records esce “Transylvanian Concert”, primo lavoro in duo che unisce ballate, blues, inni e improvvisazioni autografe plasmate dalla duplice tradizione del jazz e della musica da camera europea, acclamato dal Guardian per “la sua voce originale e la sua bellezza non ortodossa” (The Guardian). Seguono “Sounding Tears Trio”, con l'icona dell'avanguardia europea Evan Parker, il quartetto Dust di Mat Maneri (Rolling Stone 2019 Best of the Year), “Ash” (segnalato dal Wall Street Journal), e nel 2020 “Transylvanian Folk Songs”, radicale rielaborazione dei Field Recordings di Béla Bartók con il leggendario jazzista John Surman. Nel 2023 Ban e Maneri pubblicano per Sunnyside Records “Oedipe Redux”, acclamata rilettura dell'opera “Oedipe” di George Enescu con un cast di celebri improvvisatori jazz contemporanei (Jen Shyu, Theo Bleckmann, Tom Rainey e il celebre clarinettista basso francese Louis Sclavis). Nel 2024 sempre la Sunnyside pubblica con successo “Blutopia”, quintetto guidato da Lucian Ban e Alex Harding con Mat Maneri, Brandon Lewis e il guru dells tuba Bob Stewart, e nello stesso anno per ECM esce “Transylvanian Dance”. Sostenuto da Ministero della Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e Regione Toscana, Toscana Produzione Musica è sistema di residenze artistiche, sostegno per il dialogo tra musica e arti dello spettacolo oltre che per la circuitazione e distribuzione, con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze del territorio tenendo lo sguardo rivolto alle sonorità del mondo. Un ente diffuso, con il PARC di Firenze quale campo base in asse con diverse realtà sul territorio di Pisa per promuovere una visione artistica aperta e costruttiva e portare nuovo ossigeno a un panorama infragilito dagli anni della pandemia, mantenendo quale elemento fondamentale l’alto livello qualitativo delle produzioni e il rapporto tra eccellenza della forma e profondità delle idee e dei valori intrinsechi nei singoli progetti.
 
Info e prezzi
info@toscanaproduzionemusica.it
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La Civica Jazz Orchestra e Paolo Tomelleri omaggiano Count Basie
domenica 11 maggio al Blue Note di Milano

 È uno dei più noti e apprezzati jazzisti italiani, ma al Blue Note di Milano ha suonato, nel corso della sua lunghissima e brillante carriera, solo una volta, tanti anni fa: Paolo Tomelleri, clarinettista di fama internazionale, colmerà questa “lacuna” esibendosi domenica 11 maggio sul palco del più importante jazz club della città insieme alla Civica Jazz Orchestra diretta da Luca Missiti per un imperdibile omaggio a Count Basie (doppio set alle ore 20.30 e 22.30, biglietti da 17 a 32 euro, prevendita on line su https://www.bluenotemilano.com/evento/concerto-civica-jazz-orchestra-11-maggio-2025-milano/ e su https://www.bluenotemilano.com/evento/concerto-civica-jazz-orchestra-11-maggio-2025-milano-2-set/).
La Civica Jazz Orchestra, formazione composta da alcuni dei migliori allievi dei Civici Corsi di Jazz di Milano (vera e propria eccellenza nella didattica musicale italiana, attiva dal 1987 e da tempo parte integrante dell’offerta formativa della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado), e Paolo Tomelleri eseguiranno i brani strumentali del repertorio della celebre big band di Count Basie negli arrangiamenti originali dei trombettisti Neal Hefti e Thad Jones e del sassofonista Frank Foster, oltre che negli arrangiamenti vocali dello stesso Foster e del pianista e compositore Bob Florence tratti dal disco registrato con la presenza della cantante statunitense Diane Schuur. Conosciuto con il soprannome di “Re dello Swing”, Count Basie è considerato uno dei più grandi direttori d’orchestra di tutti i tempi e ha contribuito a definire il sound delle big band degli anni ’30 e ’40. Intorno alla metà degli anni Trenta la Count Basie Orchestra diventò la più celebre espressione dello swing che si fosse mai conosciuta: erano i tempi in cui Basie e i suoi musicisti “duellavano” con la Duke Ellington Orchestra per lo scettro della migliore formazione swing d’America. Basie è stato un vero innovatore, guidando la big band che porta il suo nome per quasi mezzo secolo e registrando oltre 480 album: nel 1958 è stato il primo musicista afroamericano ad aggiudicarsi un Grammy Award. Afferma Luca Missiti: «È un enorme piacere tornare al Blue Note alla guida della Civica Jazz Orchestra a un anno di distanza dal concerto sold out che abbiamo fatto registrare con il sassofonista Emanuele Cisi. Questa volta condivideremo il palco con quel meraviglioso musicista che risponde al nome di Paolo Tomelleri, probabilmente il più adatto di tutti nell’interpretare il magnifico repertorio swing che ci ha lasciato in eredità il geniale Count Basie».
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JazzAmore 2025
La magia del jazz prende vita!
 
Amanti della musica jazz, preparatevi a un’edizione straordinaria di JazzAmore 2025! La rassegna, giunta alla sua quarta edizione grazie alla collaborazione con l’Università della Calabria, torna con un programma di alto livello che porterà sul palco del Teatro Auditorium UniCal di Rende artisti di fama internazionale. 
 
Apertura botteghino: 19:00 - Apertura porte: 20:30
Inizio spettacolo: 21:00

 Ticket 25€ dp inc - *Ticket Ridotto UniCal 20€ al botteghino
Sarà possibile acquistare fisicamente i biglietti dell'evento direttamente presso INPRIMAFILA,
in via Guglielmo Marconi 140 a Cosenza. *Ticket Ridotto UniCal vale per studenti, docenti e personale UniCal che esibiranno tesserino UniCal in cassa
 
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CUCCAGNA JAZZ CLUB - IL RITO DEL JAZZ
Un posto a Milano, Cascina Cuccagna, via Cuccagna 2/4, Milano.

“Prodjgi” del jazz alla Cascina Cuccagna di Milano
Sugarino Project e Francesco Sensi Quartet in concerto dal 6 al 27 maggio
Guida ai prossimi appuntamenti della seconda edizione della rassegna “Prodjgi”, realizzata grazie al contributo di Siae con il bando “Per Chi Crea” per promuovere e valorizzare i giovani jazzisti emergenti
 
Continua alla Cascina Cuccagna di Milano la seconda edizione di Prodjgi, la rassegna riservata ai talenti emergenti della scena nazionale (Prodjgi è l’acronimo di promozione del jazz giovane italiano). Organizzati dall’associazione culturale Musicamorfosi, che si è aggiudicata per il secondo anno consecutivo il bando Siae “Per Chi Crea” ideato con l’obiettivo di promuovere i musicisti di età non superiore ai 35 anni, i concerti si svolgeranno per tutto il 2025 e saranno inseriti nei cartelloni di manifestazioni e festival consolidati, tra cui “Il rito del jazz”, appuntamento fisso con la musica dal vivo offerto dal Cuccagna Jazz Club, presso il ristorante Un posto a Milano, in Cascina Cuccagna (in collaborazione con I-Jazz e con il patrocinio del Municipio 4 del Comune di Milano).
Nel mese di maggio la formazione residente sarà il collettivo “ad assetto variabile” (spazia dal trio alla big band) Sugarino Project, fondato durante la pandemia da tre giovani di talento, ovvero il batterista Alessandro Bazzoli, il contrabbassista Samuele Frisenda e il sassofonista Edoardo Viganò, e animato dall’entusiasmo di una ventina di giovani strumentisti, provenienti dal Liceo Musicale B. Zucchi di Monza e da alcuni Conservatori del nord Italia. In questi anni i musicisti della band si sono messi in luce condividendo il palco con jazzisti di punta della scena nazionale, tra cui Tino Tracanna, Attilio Zanchi, Andrea Andreoli e Luca Missiti. Non solo: il collettivo Sugarino Project è stato chiamato a esibirsi a Heildelberg, in Germania, in occasione dei festival Straßenmusiktage e Volare che si svolgeranno a fine maggio. La trasferta tedesca è una delle azioni previste nell’ambito di Prodjgi e del bando “Per Chi Crea”, che puntano a valorizzare anche all’estero i giovani artisti selezionati, tra i quali figurano pure l’Østrik Quintet, gruppo ormai di casa in Cascina Cuccagna, e Sarra Douik, eclettica cantante tunisina e suonatrice di oud.
Al Cuccagna Jazz Club di Milano i Sugarino Project saranno di scena tre volte con tre line-up differenti. Martedì 6 maggio, il quintetto composto da Tiziano Besana (tromba), Simone Capitaneo (trombone), Andrea Servidio (pianoforte), Samuele Frisenda (contrabbasso) e Alessandro Bazzoli (batteria) eseguirà brani di Lee Morgan che, con la sua tromba tagliente e melodica, è stato un pioniere dell’hard bop. In scaletta anche composizioni di Art Blakey, Horace Silver e Hank Mobley, musicisti che negli anni ’60 hanno trasformato il jazz in qualcosa di più caldo, diretto e radicato nel blues e nel gospel.
La settimana successiva, martedì 13 maggio, sarà la volta di un altro quintetto, formato da Michael Costanza (tromba), Oliseh Obiarinze (trombone), Andrea Servidio (pianoforte), Samuele Frisenda (contrabbasso) e Alessandro Bazzoli (batteria). I cinque musicisti si cimenteranno in un viaggio nella leggerezza raffinata del jazz anni Cinquanta tra melodie che fluttuano, armonie sottili e silenzi che parlano. Da Miles Davis a Chet Baker, da Gerry Mulligan a Paul Desmond, i Sugarino daranno voce a quell’America sospesa tra sogno e disincanto, dove il jazz si fa elegante, intimo e sofisticato.
Martedì 20 maggio, per il penultimo concerto del mese, riflettori puntati sul quartetto guidato dall’emergente chitarrista e compositore Francesco Sensi. Formatosi prima presso il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia e poi al Conservatorio G. Verdi di Milano, dove ha completato gli studi, Sensi ha pubblicato l’anno scorso il suo album d’esordio In Abstracto, lodato dalla critica e dagli addetti ai lavori. I brani originali del disco sono influenzati, in gran parte, dalla scena jazz newyorkese di fine anni ‘90. I principali punti di riferimento per i quattro giovani musicisti della band sono artisti come Aaron Parks e Kurt Rosenwinkel: l’idea del gruppo (completato da Davide Cabiddu al pianoforte, Enrico Palmieri al contrabbasso e Marcello Repola alla batteria) è quella di trovare un punto d’incontro tra il jazz moderno e altri generi musicali, mantenendo sempre un legame con la tradizione.
Infine, martedì 27 maggio, ultimo appuntamento con i Sugarino Project e, in particolare, con il gruppo composto da Tito Soren (clarinetto), Edoardo Viganò (sax contralto), Matteo Bafile (sax tenore) e Dario Furno (sax baritono). Quattro strumenti a fiato per un viaggio nel jazz fatto di intrecci, riletture di standard, improvvisazioni, dialoghi liberi, forme aperte e spazi lasciati al rischio e all’ascolto.
 
 I CONCERTI DI MAGGIO

Martedì 6 maggio, ore 19.30 e 21.30
SUGARINO PROJECT
Tiziano Besana, tromba; Simone Capitaneo, trombone; Andrea Servidio, pianoforte; Samuele Frisenda, contrabbasso; Alessandro Bazzoli, batteria
 
Martedì 13 maggio, ore 19.30 e 21.30
SUGARINO PROJECT
Michael Costanza, tromba; Oliseh Obiarinze, trombone; Andrea Servidio, pianoforte; Samuele Frisenda, contrabbasso; Alessandro Bazzoli, batteria
 
Martedì 20 maggio, ore 19.30 e 21.30
FRANCESCO SENSI QUARTET 
Francesco Sensi, chitarra; Davide Cabiddu, pianoforte; Enrico Palmieri, contrabbasso; Marcello Repola, batteria
 
Martedì 27 maggio, ore 19.30 e 21.30 
SUGARINO PROJECT
Tito Soren, clarinetto; Edoardo Viganò, sax contralto; Matteo Bafile, sax tenore; Dario Furno, sax baritono

Informazioni: tel. 025457785; email: info@unpostoamilano.it
Prenotazioni: www.unpostoamilano.it
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FRIDA
"Semplicemente Frida"
il nuovo spettacolo di Frida
  
Dopo il successo riscontrato nelle sue precedenti tournée, dove ha conquistato il pubblico italiano e straniero con il suo talento e la sua personalità, Frida riparte con un nuovo tour dal titolo “Semplicemente Frida”, che segna l’inizio di una nuova e vibrante fase della sua carriera musicale. Prima data il 7 marzo al Teatro Comunale di Cagli (PU), poi il 15 marzo al Teatro Carani di Sassuolo (MO), il 19 marzo al Teatro Giotto di Borgo San Lorenzo (FI), il 20 marzo al Teatro Del Parco di Mestre (VE), l’11 aprile al Teatro Garybaldi Suoneria di Settimo Torinese (TO), il 12 giugno all’Auditorium della Radio Nazionale di Bratislava (Slovacchia) e il 18 giugno al Teatro Olimpico di Vicenza. Prodotto da Bubba Music, le date di Semplicemente Frida sono in continuo aggiornamento. Con questo nuovo spettacolo, Frida Bollani Magoni, da oggi semplicemente “Frida”, si presenta al pubblico con una proposta artistica più matura e autentica, pronta ad abbandonare le etichette per abbracciare una dimensione più personale e intima. Il tour è anche un'opportunità per scoprire il nuovo suono della sua musica. Con sonorità più moderne e contemporanee, grazie all'inserimento di strumenti elettronici, il nuovo repertorio include brani originali, che riflettono la sua evoluzione artistica, insieme a nuove interpretazioni di successi internazionali. Ad accompagnarla sul palco, il musicista britannico Mark Glentworth, che contribuisce a dare una nuova energia alla performance e un ulteriore arricchimento musicale. "Dopo questi cinque meravigliosi anni - commenta Frida - pieni di esperienze fantastiche, il 2025 rappresenta un cambiamento, e io non vedo l'ora di presentarvi la Frida che preferisco, la Frida più adulta, che però non smetterà mai di imparare, e che affronta la vita con un sorriso. In questo spettacolo porteremo più tecnologia sul palco e tanta, bella musica nuova, grazie anche al mio collaboratore musicale Mark Glentworth e a tutto il mio team che mi aiuta sempre tanto nel realizzare le mie idee. Non vedo l'ora di salire sul palco!" Un’altra novità che accompagna il tour è la scelta di Frida di suonare il pianoforte elettrico, un elemento che contribuirà a dare un carattere più moderno e dinamico alla sua performance. Inoltre, in un segno di intimità e di connessione diretta con il pubblico, Frida si esibirà rivolta verso gli spettatori, per rendere ogni concerto un momento di vicinanza e condivisione. Frida è, inoltre, già al lavoro sul suo nuovo album, che potrebbe vedere la luce nel corso del 2025, segnando un ulteriore passo nella sua crescita artistica. Il nuovo disco, in fase di produzione, promette di essere un nuovo capitolo musicale ricco di sorprese, in perfetta sintonia con il suo nuovo sound e il suo approccio più intimo e personale.

12/06 Bratislava (Slovacchia), Auditorium Della Radio Nazionale
18/06 Vicenza, Teatro Olimpico  
 
 
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NAIMA FARAÒ 
PORTA 
DOTS IN TOUR
SEI CONCERTI IN QUINTETTO PER IL SUO PRIMO ALBUM, TRA FUTURE JAZZ, SOUL E R&B
CON UNA TAPPA IL 5 MARZO AL BLUE NOTE DI MILANO

Dopo aver incantato il pubblico di JAZZMI a Milano e della Casa del Jazz a Roma, Naima Faraò è pronta a trasformare nuovamente il battito profondo di DOTS, il suo primo album solista, in un tour di sei date che partirà oggi dal Diavolo Rosso di Asti. Un viaggio intimo e vibrante tra future jazz, soul e R&B, un percorso tracciato dalla sua voce magnetica e dalla sensibilità di musicisti d’eccezione: Edoardo Maggioni (rhodes, piano, synth), Andrea Dominoni (basso), Matteo D’Ignazi (batteria, percussioni) e Andrea Gamba aka DayKoda (elettronica). Ad arricchire questa esperienza un ospite speciale: Samir LanGus, maestro della tradizione Gnawa e artista già nominato ai Grammy, che con il suo suono ipnotico ha contribuito a Increase The Light, il brano che chiude l’album. Musica che prende nuova linfa dal vivo, come un rito, in cui ogni nota diventa un ponte tra mondi sonori e visioni differenti. Interprete dall’anima intensa e compositrice raffinata, Naima Faraò intreccia musica e arti visive in una visione artistica profonda e sfaccettata. Da oltre un decennio, naviga con grazia tra sonorità in continua evoluzione, esplorando la contaminazione stilistica come fosse un viaggio senza confini. La sua voce, ricca di sfumature e carattere, ha segnato il percorso dei Black Beat Movement, collettivo nato nel 2012 e divenuto punto di riferimento per la scena indipendente, con cui ha condiviso il palco con leggende come De La Soul, Hiatus Kaiyote, Alpha Blondy e Julian Marley. Ma il suo talento si spinge oltre, trovando spazio in contesti jazz di grande respiro. Con l’Artchipel Orchestra, tra le formazioni più visionarie del jazz italiano, ha contribuito a un percorso premiato più volte con il Top Jazz. Il progetto Elephant Claps, invece, la vede protagonista di una ricerca sonora in cui la voce diventa strumento assoluto, dando vita a tessiture musicali premiate in Italia e all’estero. Naima vive la musica come un respiro, capace di muoversi tra mondi diversi con una sensibilità rara e una costante tensione verso nuove possibilità espressive.
 
TOUR 

22/5/20 – We Want Jazz - Saint Vincent (AO)
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SIMONA MOLINARI 
IN TOUR

Simona Molinari è attualmente in tournée. I suoi concerti sono un viaggio attraverso la sua musica e dentro i tempi densi della vita: quello dell’innamoramento e della passione, degli inganni e del disincanto, quello dell’impegno. Il pubblico può ascoltare i brani più noti del suo repertorio quali Egocentrica, La Felicità, In cerca di te (sola me ne vò per la città), ma anche You’ll have to swing it (Mr Paganini) di Ella Fitzgerald, Caruso di Dalla, quest’ultimo contenuto in Hasta siempre Mercedes, album di cui presenta anche altri brani tra cui Gracias a la vida. E naturalmente la rivisitazione di Amore a prima vista pubblicato ad ottobre. Sul palco con Simona Molinari: Claudio Filippini (pianoforte e tastiera), Egidio Marchitelli (chitarre), Nicola Di Camillo (basso elettrico) e Fabio Colella (batteria). Non mancheranno i concerti con orchestra.

12 giugno 2025
Parma – Casa della Musica
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AKAMU
Concerts 2025
 
Aruán Ortiz 
“Flamenco Criollo”
Apr 29 - Teatro Colosseo – Torino

Dudu Kouaté 4tet
Apr 30 - Teatro Juvarra – Torino

Famoudou Don Moye “Odyssey & Legacy” Trio
May 7 - CISIM – Lido Adriano -

Art Ensemble of Chicago
May 14 - ElbPhilharmonie – Hamburg

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MUSEO DEL SAXOFONO
via dei Molini snc (angolo via Reggiani), Maccarese, Fiumicino (RM)
Info su biglietti, orari, prentazioni e modalità di partecipazione al sito ufficiale: www.museodelsaxofono.com/

Sabato 12 aprile 2025 - ore 21:00
MEDITERRANEAN JAZZ QUARTET
Musiche, luoghi e tempi dell'anima 
Francesco Bignami - pianoforte; Nicola Buffa - chitarra; Bruno Zoia - contrabbasso; Cesare Botta - batteria e percussioni
  
Domenica 13 aprile 2025 - ore 18:00
ECHOES OF THE TIME
Virginia Guidi - voice; Luca Sanzò - viola; Enzo Filippetti - saxophones; Christian Banasik - sound director; Giorgio Nottoli - sound director

Sabato 12 e domenica 13 aprile, il Museo del Saxofono di Maccarese ospita due appuntamenti musicali di grande fascino, che promettono di coinvolgere pubblici diversi attraverso linguaggi artistici ricercati e profondi. Due serate consecutive che vedranno alternarsi le atmosfere solari del jazz mediterraneo e le suggestioni intense della musica elettroacustica contemporanea, confermando ancora una volta il ruolo del museo come luogo dinamico e vivo, dove la cultura musicale si intreccia con la bellezza e il valore di uno spazio unico nel panorama internazionale.
Il primo concerto, sabato 12 aprile alle ore 21:00, è affidato al Mediterranean Jazz Quartet, formazione capitanata da Nicola Buffa alla chitarra, affiancato da Francesco Bignami al pianoforte, Bruno Zoia al contrabbasso e Cesare Botta alla batteria e percussioni. Il gruppo propone una musica originale, che nasce dal contributo creativo di tutti i suoi componenti, e si nutre delle influenze artistiche del bacino del Mediterraneo, con sonorità che richiamano la tradizione latina, le scale orientali e le forme del jazz contemporaneo. Il concerto prende il titolo dal nuovo progetto discografico Una Favola Mediterranea, un percorso che si sviluppa anche attraverso i brani tratti dai precedenti album del quartetto: Immagini di Roma, Sangue Latino e La Musica Dentro. Le composizioni, melodiche, evocative e ritmicamente ricche, si articolano su strutture solide e al tempo stesso aperte all’improvvisazione, in un equilibrio riuscito tra radici e contemporaneità. Un sound fresco e autentico, che parla una lingua musicale universale ma profondamente italiana. Il concerto sarà preceduto, alle ore 20, da un’apericena a cura del Museo, per una serata completa tra gusto e musica: il costo del biglietto di ingresso è di € 18,00 + € 1,00 di prevendita (acquistabile su Liveticket.it e presso la biglietteria del Museo) mentre l’apericena facoltativa ha un costo opzionale di € 17,00.
Domenica 13 aprile, alle ore 18:30, il Museo ospiterà invece il concerto Echoes of the Time, una riflessione sonora sulla contemporaneità che si traduce in cinque opere tra voce, strumenti ed elettronica. Le composizioni, firmate da Francesco Telli, Christian Banasik, Giorgio Nottoli e Giovanni Costantini, affrontano temi profondi e attualissimi: dal femminicidio al trauma del presente, dalle migrazioni alla dimensione interiore del respiro. Le due prime assolute, Eco dopo Narciso di Telli e Echoes of Time di Banasik (commissionata dalla Kunststiftung NRW), dialogano con lavori come Trama sospesa di Nottoli e Anchors in Waves di Costantini, in un susseguirsi di atmosfere immersive. Interpreti d’eccezione come la voce intensa e sperimentale di Virginia Guidi, la viola raffinata di Luca Sanzò e il sassofono di Enzo Filippetti, da anni protagonista della scena elettroacustica internazionale, daranno corpo a una serata di grande densità emotiva. La regia del suono sarà affidata agli stessi compositori Banasik e Nottoli, punti di riferimento nella ricerca musicale elettronica. Il concerto, ad ingresso gratuito, è un invito all’ascolto profondo, dove ogni suono si fa linguaggio e ogni pausa racconta una storia.
Nella mattinata, alle ore 11:00, è in programma anche una originale visita guidata alle collezioni del museo che prevede delle performances musicali dal vivo. La visita è a cura del direttore del museo Attilio Berni con tema: “Il saxofono e le sue metamorfosi”. Gli eventi di domenica 13 sono gratuiti previo pagamento del biglietto di ingresso al museo.
 
Visita guidata e concerto sono gratuiti, previo acquisto del biglietto di ingresso al Museo. Si consiglia la prenotazione
 
Per informazioni dettagliate su eventi, biglietti e prenotazioni è possibile consultare il sito ufficiale www.museodelsaxofono.com o contattare direttamente la segreteria del museo.

Ingresso concerto: € 18,00 (prevendita di € 1,00 sul circuito Liveticket.it) Ingresso apericena (opzionale, a partire dalle ore 20;00): € 17,00
I biglietti per il concerto sono disponibili su Liveticket.it o direttamente al Museo del Saxofono, con prenotazione consigliata. Come di consueto, per chi lo desidera, sarà possibile partecipare a un’apericena prima dello spettacolo.

Il Museo del Saxofono di Fiumicino è un gioiello unico nel suo genere, inaugurato nel 2019 e conosciuto come la più grande collezione al mondo dedicata al saxofono. Offre un itinerario artistico che racconta le storie, le passioni e le carriere degli uomini e delle donne che hanno imbracciato, migliorato e perfezionato quell’icona multiforme del ‘900 che è il saxofono. La raccolta consta di circa 600 strumenti musicali: dai primi modelli di Adolphe Sax del 1867 al Lyricon del 1972, il primo tentativo di abbinare l’elettronica al saxofono, dal piccolissimo soprillo Eppelsheim di 32cm al gigantesco contrabasso Orsi di 2mt, dal Grafton Plastic di Ettore Sommaruga al mitico Conn O-Sax, dal Jazzophone, tromba-sax con doppia campana, ai saxofoni a coulisse, dai saxorusofoni al mastodontico sub-contrabasso J’Elle Stainer. La collezione include strumenti appartenuti ad importanti personaggi e interpreti come Adolphe Sax, Rudy Wiedoeft, Sonny Rollins, Ralph James, Ross Gorman, Nathan Gordon, Adrian Rollini, Marcel Mule, Tex Beneke, Paul Harvey, Benny Goodman, Gil Ventura, Tom Scott. A cornice e a completamento della collezione cinque sezioni collaterali: una dedicata al sax-giocattolo (350 pezzi originali dagli inizi del secolo agli anni ’50), una fotografica (800 foto d’epoca originali dalla fine del XIX secolo agli anni ’60), una riservata agli accessori (imboccature, gadgets e curiosità utilizzate dai saxofonisti), una dedicata ai Vinili e alle copertine erotiche dei LP (dagli anni ’50 in poi) ed una dedicata ai cataloghi musicali, libri e documenti. Tutte testimonianze della enorme influenza che lo strumento-saxofono–oggetto ha sempre esercitato sulla cultura occidentale. 

Sito web ufficiale:
 
Infoline costi e prenotazioni:
+39 06 61697862 - +39 320 2514087 - info@museodelsaxofono.com