I principali festival jazz & blues in Italia...
JAZZ NEL CENTRO STORICO DI NAPOLI
Una retrospettiva su grandi figure del jazz da Art Blakey a Monk, da Piazzolla a Bud Powell.
Dal 6 giugno a Napoli, presso la Sala Maria Lorenza Longo del Monastero della Trentatré in Via Armanni 16, a partire dalle 20.30 inizia la rassegna INCONTRI JAZZ.
Il 6 giugno prossimo parte la rassegna INCONTRI JAZZ, frutto della collaborazione tra l’Associazione Dissonanzen e l’Associazione Atrio delle Trentatré. Il programma, a cura di Giulio Martino, è finalizzato ad approfondire tramite il racconto, laboratori, musica dal vivo e la visione di documenti filmati momenti fondamentali della storia del jazz, fornendo ai giovani musicisti coinvolti e al pubblico i necessari elementi musicali, storici e culturali. I concerti si terranno presso la Sala Maria Lorenza Longo del Complesso monastico di S. Maria in Gerusalemme, detto delle Trentatré, sita in Via Armanni 16 e dal 2009 messa a disposizione per le attività culturali, in collaborazione con l'Associazione "L'Atrio delle Trentatré", che cura la valorizzazione e il restauro di un monumento di grande valore storico e spirituale. Il progetto si presenta come un percorso di guida all’ascolto aperto a tutte le tipologie di pubblico e, nello stesso tempo, un perfezionamento per il giovane musicista che intende avvicinarsi al jazz in maniera performativa professionale; la rassegna, in collaborazione con la classe di musica d’insieme jazz del Conservatorio San Pietro a Majella, è giunta alla III edizione e persegue la volontà di valorizzare la zona dell’Anticaglia, ancora poco conosciuta dai turisti. La rassegna è sostenuta dal MIC, nell’ambito del bando per la promozione della musica jazz. Tutti gli appuntamenti sono alle ore 20:30 e ogni serata sarà preceduta da un calice di vino e uno stuzzichino di benvenuto nelle Antiche Cantine.
6 Giugno
ART BLAKEY
Leader dei Jazz Messengers, Art Blakey ha rappresentato una sorta di “capo famiglia” e punto di riferimento per tutti i musicisti della prestigiosa etichetta BLUE NOTE RECORDS. Attraverso la sua musica si racconta la storia dell’etichetta più famosa e ammirata di tutta la storia del jazz.
Francesco Del Gaudio, tromba; Sara Rotella, voce; Luigi Lombardi, pianoforte; Alessandro Vai, contrabbasso; Emilio Pietropaolo, batteria
13 Giugno
PANNONICA
La storia di Pannonica, la baronessa del jazz, e del suo amore per il jazz e per la musica di Monk. Un crudo spaccato sul jazz a New York negli anni 50. Verranno eseguiti brani di Monk e di altri grandi jazzisti che si sono ispirati alla sua musica.
Samuele Desiato, tromba; Elia Leo voce; Michele Lener basso; Gianmarco Tarallo batteria
20 Giugno
LA FISARMONICA NEL JAZZ
Strumento inizialmente considerato “anti-Jazz “grazie a grandissimi musicisti ha avuto proprio in questo ambito un enorme riconoscimento. Le musiche di Gorni Kramer, Richard Galliano, Astor Piazzolla e Hermeto Pascoal per raccontarne la sua evoluzione.
Rocco Zaccagnino, fisarmonica & accordina; Martina Lombardi, voce; Andre’ Ferreira, contrabbasso; Cristiano de Pascale, batteria; Giusy Lo Sapio, percussioni
27 Giugno
ROUND MIDNIGHT di TAVERNIER
Round Midnight del regista francese Bertrand Tavernier è considerato uno dei film più belli sul mondo del jazz. Ispirato alla figura di Bud Powell e in parte a quella di Lester Young, il film rende omaggio al jazz e alla Parigi degli anni 50, città accogliente ed ospitale nei confronti di quei musicisti che erano stati emarginati dalla società americana. Il film vinse, tra i vari premi, l’Oscar per la migliore colonna sonora, grazie al lavoro di Herbie Hancock.
Gabriella Romano, voce; Luigi Lombardi, pianoforte; Antonio Mauriello, contrabbasso; Elisabetta Saviano, batteria
Info e prenotazioni 328 6690842 - latriodelletrentatre@gmail.com
Biglietto intero 15 euro
Contributo per i possessori della tessera Sostenitori L'Atrio delle Trentatré onlus - 12 euro; per gli studenti del conservatorio € 5
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JAZZaltro - XVI edizione
Dal 19 giugno al 30 agosto 2025
Inizio concerti: ore 21, tranne quello del 21 giugno (ore 6).
Ingresso libero a tutti gli eventi con libera donazione.
Il Jasmine Trio di Max De Aloe inaugura la nuova edizione di JAZZaltro
giovedì 19 giugno a Solbiate Olona (Va)
Guida ai concerti della nuova stagione musicale che si svolgerà tra le province di Varese e Milano: tra i protagonisti Luca Falomi, Eugenia Canale, Michele Fazio, Vince Abbracciante, Yuri Goloubev, Francesca Leone e Guido Di Leone
Grandi nomi internazionali, musicisti di primo piano della scena italiana e giovani promesse di talento: torna anche quest’anno JAZZaltro, la manifestazione che dal 2010 porta tra le province di Varese e Milano i suoni e le musiche del mondo. L’imperdibile concerto di apertura della XVI edizione, come sempre curata dal direttore artistico Mario Caccia, patron della casa discografica Abeat Records, si terrà giovedì 19 giugno presso il Centro socioculturale di Solbiate Olona (Va) e vedrà protagonista il Jasmine Trio di Max De Aloe, uno dei più noti armonicisti del panorama jazzistico, che per questo progetto ha coinvolto due fuoriclasse del jazz nordeuropeo: il pianista olandese Mike del Ferro e il contrabbassista danese Jesper Bodilsen. I tre musicisti eseguiranno composizioni originali, brani di alcuni grandi autori del jazz contemporaneo (tra cui Keith Jarrett e Pat Metheny, oltre a Toots Thielemans) e suggestive rivisitazioni con richiami al tango e alla musica lirica. «Sono molto felice di aprire la nuova edizione di JAZZaltro portando nella mia terra d’origine un progetto a cui tengo in modo particolare - dichiara De Aloe -. Con me si esibiranno due immensi musicisti che hanno suonato sui palchi più importanti del mondo».
De Aloe annovera nel suo curriculum collaborazioni con musicisti del calibro di Kurt Rosenwinkel, Adam Nussbaum, Paul Wertico, Bill Carrothers, John Helliwell dei Supertramp, Eliot Zigmund, Enrico Pieranunzi, Paolo Fresu, Enrico Rava, Massimo Ranieri e molti altri. Ha oltre 50 album al suo attivo, di cui 18 come leader. Oltre ad essere stato per molti anni il pianista ufficiale di Toots Thielemans, Mike del Ferro ha collaborato con altri grandi nomi del jazz a livello mondiale come Branford Marsalis, Jack DeJohnette, Randy Brecker, Norma Winstone e Richard Galliano. Jesper Bodilsen, da anni al fianco di Stefano Bollani nel Danish Trio, ha vinto nel 2004 il prestigioso Django d’Or Jazz Prize.
Sabato 21 giugno ci si sposterà a Fagnano Olona (Va), nella meravigliosa cornice dell’approdo di Calipolis, un affascinante angolo della Valle Olona strappato all’abbandono. Qui, immersi nella natura, si saluterà il nuovo giorno con un concerto all’alba (ore 6) di Luca Falomi alla chitarra classica e baritona ed Eugenia Canale al pianoforte e al rhodes, con lo special guest Carlos Buschini al basso acustico. Al centro del live l’album Myricae che Falomi, chitarrista e compositore genovese dal tocco raffinato, ha da poco inciso con Eugenia Canale e Stefano Della Casa (violoncello) per l’etichetta Abeat Records. Il disco contiene sia brani per sola chitarra, che esalta l’espressività di Luca nella sua forma più pura, sia pezzi corali, ricchi di colori, timbri e dalle tessiture sonore più articolate. Falomi, Canale e Buschini uniranno le loro sensibilità artistiche per condividere con il pubblico un percorso di ricerca e di esplorazione sonora, con rimandi alla musica da camera, al jazz contemporaneo e alla world music. Dopo il concerto sarà possibile partecipare alla seduta di yoga Pratica Hatha Yoga del Mattino e fare colazione presso la struttura.
Tre gli appuntamenti di JAZZaltro nel mese successivo: giovedì 10 luglio a Busto Arsizio (Va), presso Villa Ottolini Tosi, andrà in scena il concerto intitolato Ladies of Jazz & Swing. La cantante Dagmar Segbers, il pianista Michele Fazio e il trombettista Marco Brioschi omaggeranno alcune delle più grandi voci del passato e del presente, tra cui Billie Holiday, Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan, Nina Simone, Etta James e Dee Dee Bridgewater. Venerdì 25 luglio, presso la Cooperativa Progetto Promozione Lavoro di Olgiate Olona (Va), la compagnia teatrale Un po’ fuori, composta da 22 attori diversamente abili, presenterà lo spettacolo Un corpo negato. A seguire, un concerto solidale a sostegno della cooperativa con la presenza di musicisti italiani e internazionali, tra cui Carlos Buschini, Francesco Pinetti, Marco Simoncelli, Mario Caccia, Roberto Talamona e Alessandro Grosso e ospiti. Per l’ultima data del mese, domenica 27 luglio, ci si sposterà al Castello Visconteo di Legnano (Mi) che ospiterà il live, tra sonorità jazz e world music, di tre musicisti di vaglia: Vince Abbracciante (fisarmonica), Aldo Di Caterino (flauto) e Carlos Buschini (basso acustico), oltre a uno special guest di caratura internazionale.
Nel mese di agosto sono in programma altri tre appuntamenti: sabato 2 agosto, sempre nella suggestiva cornice del Castello Visconteo di Legnano, andrà in scena il progetto Crossover con Luca Meneghello alle chitarre, Michele Fazio al pianoforte e alle tastiere, Alex Carreri al basso e Martino Malacrida alla batteria. I quattro musicisti daranno vita a una performance in cui le audaci sonorità jazz-pop della chitarra di Meneghello si uniranno alla delicatezza lirica del pianoforte di Fazio.
Sabato 23 agosto si tornerà ancora una volta al Castello Visconteo di Legnano con il trio del contrabbassista e compositore russo Yuri Goloubev, di formazione classica e ora molto richiesto dai più importanti musicisti jazz della scena mondiale. Goloubev sarà affiancato dal talentuoso ed emergente pianista Simone Locarni e da Marco Zanoli, batterista esperto e versatile, con un ospite d’eccezione: il sassofonista Gianluca Zanello.
L’evento di chiusura di JAZZaltro è in programma sabato 30 agosto presso il cortile del municipio di Castellanza (Va) con il concerto del Francesca Leone & Guido Di Leone Quartet (Francesca Leone, voce; Guido Di Leone, chitarra; Gianluca Fraccalvieri, basso; Fabio Delle Foglie, batteria): il loro nuovo progetto, Aquele Abraço, è un suggestivo viaggio nel mondo senza tempo della bossanova e del samba, con originali riletture di capolavori dei maestri brasiliani Tom Jobim, Vinicius de Moraes, Edu Lobo, Gilberto Gil, ma anche di Cole Porter, Jule Styne, Franco Cerri e Pino Daniele. Un’esecuzione di grande eleganza e raffinatezza e al tempo stesso molto piacevole all’ascolto.
On line: jazzaltro.it
Instagram: jazzaltro.
Maggiori informazioni: management@abeatrecords.com; cell: 3478906468.
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JAZZAP 2025: il Festival diffuso del Piceno
Un’onda musicale tra persone luoghi e cultura
Dal 7 giugno al 13 luglio
Stefano Bollani, Dirotta su Cuba, Bassolino, Carole Alston, Nino Buonocore, Erik Truffaz, Daniele Sepe, Gaetano Partipilo e molti altri.
Dal 7 giugno al 13 luglio torna JazzAP, il Festival diffuso del Piceno: una contaminazione di generi musicali, eventi culturali, escursioni, paesaggi, luoghi e persone.
Molti i protagonisti del ricco cartellone: Stefano Bollani, i Dirotta su Cuba, Bassolino, Nino Buonocore, Erik Truffaz, Gaetano Partipilo, Carole Alston e molti altri.
JazzAP 2025 rinnova la sua proposta artistica e il profondo legame con il territorio, portando la musica nei luoghi più suggestivi della provincia di Ascoli Piceno: borghi, piazze, rifugi montani e scorci sul mare. Un Festival itinerante che si sviluppa in dieci giornate, con quattordici concerti in dieci comuni e due escursioni in montagna, offrendo un programma variegato capace di coniugare qualità e accessibilità. La filosofia di JazzAP è quella della cultura diffusa: un’onda sonora che attraversa le colline, le montagne e le coste del Piceno, creando occasioni di incontro, ascolto e scoperta. Un viaggio musicale che porta il pubblico a contatto con le mille sfaccettature - a volte note, a volte più nascoste - di un territorio ricco di fascino e autenticità. Anche quest’anno, la direzione artistica è affidata a Emiliano D’Auria, forte della sua esperienza al timone del Cotton Jazz Club di Ascoli. Grazie al sostegno del Comune e della Provincia di Ascoli Piceno e alla collaborazione attiva dei comuni di Spinetoli, Monsampolo del Tronto, Acquasanta Terme, Castignano, Force, Monteprandone, Ripatransone, San Benedetto del Tronto e Montegallo, Jazzap propone un cartellone di qualità, che attraversa stili e sonorità diverse, costruendo un vero e proprio itinerario culturale nel cuore delle Marche.
Sabato 7 giugno, ore 19.30, al centro storico di Spinetoli, il primissimo appuntamento con il quintetto Café de Paris, mentre alle 21.30 il groove retro di “Città Futura”, il nuovo progetto pianista, compositore e producer Bassolino, che rilegge in chiave contemporanea il jazz-funk partenopeo anni ’70 e ’80.
Domenica 8 giugno, ore 21.30, un evento speciale in piazza del Popolo ad Ascoli Piceno: il piano solo di Stefano Bollani (concerto a pagamento). Un'esperienza irripetibile dove improvvisazione, estro e libertà musicale danno vita ogni sera a un nuovo spettacolo.
Sabato 14 giugno ore 19.30 in Piazza Roma a Monsampolo il Luca Mongia duo e alle 21.30 il celebre cantautore napoletano Nino Buonocore propone una rilettura in chiave jazz del proprio repertorio, accompagnato da una Quintetto d’eccezione
Domenica 15 giugno, alle 15.00 prenderà il via un’escursione dalla durata di circa tre ore, che con un facile percorso ad anello lungo le Mulattiere di Acquasanta da San Gregorio a Fleno, permetterà di godere dei meravigliosi panorami della Laga e dei Sibillini. Partenza da San Gregorio. La partecipazione è gratuita e con la presenza di una guida alpina. Maggiori informazioni verranno comunicate sulle pagine social dell’Associazione Piceno Mountain e di Jazzap.
Alle 19.00, sempre a San Gregorio, il concerto del duo composto del pianista polacco Krzysztof Kobylinski e del trombettista franco-svizzero Erik Truffaz. Alle 20.30 segue lo swing contagioso dei Pepper & The Jellies.
Sabato 28 giugno in Piazza San Pietro a Castignano il primo set alle 20.00 è affidato alla band Sound Archivies, guidata dal bassista di fama internazionale Maurizio Rolli. Chiude la serata alle 22.00 il sound travolgente del Boom Collective di Gaetano Partipilo, tra jazz, elettronica e ritmi urbani.
Domenica 29 giugno alle 19.30, a Force, nella frazione di Quinzano, il concerto dei Four on Six Band, una delle realtà più originali del jazz manouche in Italia.
Venerdì 4 luglio, alle 21.30, in piazza San Giacomo a Monteprandone, i mitici Dirotta su Cuba festeggiano i 30 anni di carriera discografica, interpretando i brani che li hanno resi celebri e che hanno aperto una vera e propria strada al funky italiano.
Sabato 5 luglio, alle 21.30 in piazza XX Settembre a Ripatransone, il celebre sassofonista Daniele Sepe porta sul palco “Spiritus Mundi”, un progetto che intreccia folk e impegno sociale in un viaggio sonoro potente e visionario.
Domenica 6 luglio alle 19.30 al Creuza de Ma di San Benedetto del Tronto, il Duo Massimo Moriconi & Emilia Zamuner, insieme al Teodoro Strings Quartet, propone un elegante omaggio alla canzone italiana attraverso la rilettura di brani iconici del Festival di Sanremo, da La Paranza di Silvestri a Grazie dei fiori.
Domenica 13 luglio, alle 16.00 è prevista un’escursione della durata di circa tre ore con percorso ad anello, immerso nei castagneti e nelle faggete del Parco dei Sibillini. Partenza da Balzo alle ore 16. La partecipazione è gratuita e con la presenza di una guida alpina. Maggiori informazioni verranno comunicate sulle pagine social dell’Associazione Piceno Mountain e di Jazzap.
Alle 19.30 in Piazza Taliani a Montegallo, gran finale con la voce inconfondibile di Carole Alston, che attraversa la storia del jazz e del soul: dai classici al gospel, dal blues al pop, fino alle influenze di Aretha Franklin e Roberta Flack, in un racconto musicale che celebra le radici e l’evoluzione del jazz.
Prevendite: www.vivaticket.com
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GAIAJAZZ Musica & Impresa • UNOTRE
parte sabato 7 giugno e termina domenica 13 luglio
Artisti di caratura nazionale e internazionale ospiti della tredicesima edizione del festival veneto
Cresce l’attesa per UNOTRE, la tredicesima edizione di GAIAJAZZ Musica & Impresa, palco del progetto D•WORK organizzato e sviluppato dall’Associazione Culturale DOTMOB, che si prefigge l’obiettivo di offrire un contributo sociale, culturale e artistico al pubblico con diversi appuntamenti che rappresentano i tanti aspetti legati sia alla cultura jazzistica che alla conoscenza del tessuto imprenditoriale e produttivo del territorio. I riflettori sull’edizione 2025 di questo festival, artisticamente diretto da Antonio Faraò, uno fra i più grandi pianisti jazz italiani degli ultimi quarant’anni, si accenderanno sabato 7 giugno con l’Open Meet, a Portobuffolè (provincia di Treviso), dalle 16:00 alle 18:00. Come conclusione del programma di attività del 2024/2025, si terrà un incontro di aggiornamento sullo sviluppo del progetto D•WORK MEET, in previsione della seconda edizione che partirà a settembre. Al termine, JAM SESSION UNOTRE – Musica Live & Street Food con giovani musicisti che si alterneranno sul palco per dare libero sfogo alla loro creatività improvvisativa. Il tutto arricchito dalle specialità preparate da Umberto e Lilly con il loro rinomato food truck Nonna Lille, abbinate ai vini della Cantina Tomasella.
Sabato 21, dalle 19:00 alle 21:00, si proseguirà con cena e degustazione presso la Cantina La Tordera a Vidor (provincia di Treviso), dove si potranno gustare piatti tipici del territorio preparati dal ristorante Mela Cotogna, accompagnati dagli ottimi vini della Cantina “La Tordera”. Alle 21:00, invece, il D•TALK per presentare le attività del format D•WORK MEET, progetto di orientamento professionale. E alle 21:15, il concerto di Chico Freeman & Antonio Faraò Quartet – Tribute to John Coltrane, quartetto d’eccezione formato da Chico Freeman (sax tenore), Antonio Faraò (pianoforte), Yuri Goloubev (contrabbasso) e Paolo Pellegatti (batteria). Una formazione diretta da due star del jazz internazionale, come Freeman e Faraò, completata da due formidabili partner quali Goloubev e Pellegatti, che renderà omaggio a uno fra i jazzisti più rappresentativi e influenti della storia: il sassofonista e compositore John Coltrane. 15 EURO il costo del biglietto, gratis per i ragazzi Under 13.
Sabato 28, dalle 19:00 alle 21:00, cena e degustazione presso Casa Paladin ad Annone Veneto (provincia di Venezia), con piatti tipici locali farina del sacco di Thomas Bellotto, chef della Tavernetta del Tocai, accompagnati dai vini pregiati di Casa Paladin. Alle 21:00, ancora il D•TALK, mentre alle 21:15 salirà sul palco Gegè Telesforo & Christian Mascetta Trio, band composta da Gegè Telesforo (voce), Christian Mascetta (chitarra), Pietro Pancella (basso) e Michele Santoleri (batteria). Questa spumeggiante formazione, che vede protagonisti un veterano del jazz come Telesforo e un astro nascente della chitarra jazz come Mascetta, coadiuvati dal brillante tandem ritmico costituito da Pancella e Santoleri, proporrà un repertorio incentrato su nuovi arrangiamenti di composizioni originali tratte da varie produzioni discografiche. Il tutto nel segno del jazz, funk ed ethno-jazz. Il biglietto costa 15 EURO, gratuito per i ragazzi Under 13.
Sabato 5 luglio, dalle 19:00 alle 21:00, cena e degustazione a Palazzo Giustiniani Tonon a Ponte di Piave (provincia di Treviso), sempre a base di piatti tipici territoriali preparati dal ristorante San Gabriel, accompagnati dalle birre di qualità dell’omonimo birrificio. Alle 21:00, il classico appuntamento con il D•TALK. Subito dopo, alle 21:15, il concerto di Collettivo Immaginario, interessante line-up formata da tre fulgidi talenti: Alberto Lincetto (Fender Rhodes e synth), Nicolò Masetto (basso) e Tommaso Cappellato (batteria e percussioni). Formazione, questa, che si muove agilmente fra jazz-funk, Musica Popolare Brasiliana e disco music, tra sonorità magnetiche, cosmiche, meditative, con soluzioni armoniche e ritmiche complesse e articolate. Biglietto di 15 EURO, con ingresso gratuito per i ragazzi Under 13.
Le luci di “Gaiajazz Musica & Impresa Unotre” si spegneranno domenica 13 luglio. Dalle 17:00 alle 19:30, spazio a food truck, degustazione di vini, laboratori, visita alla cantina della Tenuta Polvaro ad Annone Veneto e l’immancabile cena con specialità tipiche del luogo. Alle 19:30 il consueto appuntamento con il D•TALK, per poi chiudere in bellezza, alle 20:00, con il live di Petra Magoni & Ilaria Fantin – Cosa sono le Nuvole? Un duo intenso, singolare, con Petra Magoni alla voce, una fra le cantanti italiane più talentuose, complete e affermate degli ultimi vent’anni, e Ilaria Fantin all’arciliuto, eccellente specialista di questo strumento. Insieme daranno vita a un suggestivo viaggio fra parole e note improntato su brani autografati da giganti quali Sinéad O’Connor, Fabrizio De André, Domenico Modugno, Joni Mitchell e i Deep Purple. Ingresso 15 EURO, gratis per i ragazzi Under 13.
Ancora una volta, come da tradizione e storia, “GAIAJAZZ Musica & Impresa” conferma di essere un contenitore artistico, culturale e sociale di qualità eccelsa, in cui tutte le componenti sono volte a confezionare un evento imperdibile per gli amanti della bellezza in tutte le sue forme.
PER ULTERIORI INFORMAZIONI: eventi@dotmob.it – CELLULARE: 335-6802082
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SALUBER JAZZ FESTIVAL
3ª edizione
27, 28 e 29 GIUGNO a CALCINATO (Brescia)
Direttore artistico ERNESTTICO
Il primo festival italiano in azienda, dedicato al benessere dei dipendenti e alla valorizzazione del territorio
Ingresso libero su prenotazione: www.saluberarena.it
Dopo il successo delle precedenti edizioni, il 27, 28, 29 giugno a Calcinato (Brescia) torna il SALUBER JAZZ FESTIVAL, il primo festival musicale italiano che ha sede all’interno di un’azienda, creato da Saluber per il benessere dei dipendenti e per regalare al territorio un momento di condivisione durante il quale immergersi nella bellezza dell’arte. Il festival vede la partecipazione di musicisti di fama internazionale e avrà luogo nel suggestivo scenario del piazzale della sede operativa dell’azienda in via C. Cavour 141 a Calcinato (BS), offrendo musica d'eccellenza e regalando emozioni indimenticabili al pubblico e alla comunità locale. La direzione artistica del festival è affidata all’artista cubano Ernesto Rodriguez, più noto come Ernesttico. Il Saluber Jazz Festival nasce dalla volontà di una piccola realtà come Saluber, leader nel settore della disinfestazione e del pest control, di organizzare con le sue sole forze, senza il supporto di sponsor esterni, un festival di alto valore artistico e culturale, con l’obiettivo è arricchire il pubblico e il territorio, creando un’esperienza unica e di qualità. Il 27 giugno, alle ore 21.30, si apre il festival con un concerto d’eccezione che vede protagonista la pianista, cantante e compositrice Jany McPherson, accompagnata da Ronald Moran (contrabasso) e Lukmil Perez (batteria). Il 28 giugno, alle ore 21.30, la serata sarà invece dedicata ai ritmi travolgenti del Paa Kow - Afro Fusion Quartet, formato da Paa Kow (batteria e voce), Schoolboy (tastiere), Bright Osei (basso) e Sunday Eric Owusu (percussioni). Il 29 giugno, alle ore 21.30, chiuderanno il festival i Dirotta Su Cuba, band iconica composta da Simona Bencini (voce), Diego Calcagno (tastiere), Stefano Profazi (chitarra), Patrizio Sacco (basso), Vincenzo Protano (batteria), Donato Sensini (sax e flauto) e Antonio Scannapieco (tromba). Durante i tre giorni del festival, a partire dalle ore 20.00, sarà allestita presso la sede del festival la mostra fotografica “Suoni Senza Confini” di Fabio Rizzini, un viaggio visivo attraverso il linguaggio universale della musica.
Gli eventi saranno aperti, gratuitamente, a tutti coloro che vorranno partecipare, previa iscrizione sul sito: www.saluberarena.it.
«La musica e i musicisti sono al centro dell’attenzione – dichiara Ernesto Rodriguez, in arte Ernesttico – Questo è il criterio fondamentale con cui ho concepito questa terza edizione del Festival. Onorato della responsabilità che mi è stata concessa, metterò tutta la mia esperienza e passione di musicista e di direttore artistico per far vivere agli artisti e al pubblico presente emozioni uniche da ricordare». «L’idea di creare un festival musicale è nata dal desiderio di unire passione e impegno professionale maturato durante un periodo di riflessione sul valore della cultura e sul ruolo sociale dell’impresa: dopo la pandemia, ho sentito il bisogno di contribuire al benessere delle persone anche al di fuori della mia attività quotidiana, e ho visto nella musica un potente strumento per farlo. – afferma Ciro D’Amicis, CEO della Saluber Disinfestazioni e grande appassionato di musica – Il festival è diventato così un gesto di restituzione al territorio e anche un’occasione per valorizzare un settore spesso poco attrattivo, far conoscere il Know-how alla base della nostra attività e il nostro modello aziendale. Saluber Jazz Festival è un’iniziativa coerente con i principi ESG dell’azienda, che rafforza il legame tra impresa, cultura e responsabilità sociale». Jany McPherson è nata a Guantánamo (Cuba). Dopo una carriera costruita nella sua terra natia, dove ha ricevuto il prestigioso premio "Adolfo Guzmán" e ha collaborato con artisti come Omara Portuondo e Buena Vista Social Club, l'Orchestra Anacaona, Alain Pérez e molti altri, l’artista si è trasferita in Francia. Show woman e performer sul palco, ha collaborato con John McLaughlin, Mino Cinelu, Andy Narell, André Ceccarelli, Didier Lockwood, Orlando "Maraca" Valle, Pierre Bertrand, Nicolas Folmer, per citarne solo alcuni. È stata ospite di molti festival internazionali come Trinidad & Tobago Jazz Festival, Kathmandu Jazz in Nepal, Montreux Jazz Festival, Grenoble Métropole Jazz Festival, North Sea, L'Atrium Scène Nationale/Martinica, Auditorium P-E Decimus/Guadeloupe, Cotton Club Tokyo, Nice Jazz Festival, Jazz en Baie, Annecy Jazz Festival. Il nuovo album “A Long Way” segue il precedente lavoro discografico pubblicato nel 2020 “Solo Piano!” (Glider Media Group Ltd), ampiamente apprezzato dalla critica e da Chucho Valdés, uno dei più importanti pianisti cubani di sempre. Paa Kow originario del Ghana, è batterista e compositore acclamato a livello internazionale che fonde i ritmi e le melodie vibranti delle sue radici ghanesi con il jazz e l’afro-pop, creando un suono tanto dinamico quanto unico. Acclamato da Modern Ghana come "il batterista più artistico del Ghana", il talento di Paa Kow prende vita sulla sua batteria ghanese personalizzata e intagliata a mano, uno strumento unico quanto la musica che produce. Le sue esibizioni offrono un’esperienza culturale e musicale indimenticabile, unendo il pubblico di tutto il mondo attraverso ritmo e spirito. Paa Kow si è esibito in Africa, Europa e negli Stati Uniti, affascinando il pubblico con i suoi groove profondi e la tecnica magistrale. Che sia alla guida della sua Afro-Fusion Orchestra o collaborando con altri musicisti di fama mondiale, la batteria di Paa Kow parla un linguaggio universale che ispira un legame profondo, quasi spirituale, con chi ascolta. Dirotta su Cuba nascono a Firenze nel 1995. Con il singolo d’esordio “Gelosia” e l’album omonimo pubblicato dalla CGD, la band si impone immediatamente sulla scena italiana come capofila del movimento acid jazz e funky. Il disco, certificato platino, produce cinque singoli di grande successo e segna l’inizio di una carriera longeva e ricca di collaborazioni, tra cui quelle con Stefano Bollani, Mario Biondi, Gegè Telesforo, Ornella Vanoni, Claudio Baglioni e molti altri. Guidati dalla carismatica vocalist Simona Bencini, i Dirotta su Cuba hanno calcato i principali palchi italiani e internazionali, partecipando a festival, programmi TV e progetti artistici trasversali. La band ha attraversato le stagioni musicali mantenendo sempre viva la propria identità sonora, tra groove contagiosi, melodia italiana e raffinatezza soul. Nel 2025, a trent’anni dall’album d’esordio, i Dirotta su Cuba pubblicano una speciale edizione in vinile del disco “Dirotta su Cuba” e celebrano l’anniversario con il tour “Let’s Celebrate Tour II”, che li vede protagonisti sui palchi più prestigiosi, tra cui il Blue Note di Milano. Considerati una delle band più influenti del funky-pop italiano, i Dirotta su Cuba continuano a scrivere la loro storia con energia, classe e una travolgente passione per la musica dal vivo.
SALUBER
Saluber è un punto di riferimento nel settore della disinfestazione e del pest control per le aziende italiane con le sue sedi di Brescia e Taranto. Fondata nel 2001, è riuscita nel tempo a crescere senza perdere i valori che la rendono unica, lavorando sull’innovazione e il knowhow scientifico ma soprattutto sul benessere delle persone e dei suoi collaboratori. Saluber rappresenta oggi un modello di imprenditoria nuova, legata al territorio da un approccio culturale e multidisciplinare che restituisce valore alla comunità.
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VISIONINMUSICA SUMMER 2025
Giovedì 3 e Venerdì 4 luglio 2025
Giardino Grassi, Corso Quattro Novembre 55, Piediluco (TR)
Musica, natura e suggestioni d’autore tornano a fondersi sotto le stelle con Visioninmusica Summer 2025, la rassegna estiva firmata da Silvia Alunni, che porta a Piediluco, nel cuore dell’Umbria, due serate dense di emozione e qualità musicale. La location è quella incantevole del Giardino Grassi, affacciato sulle rive del lago, che per due notti – il 3 e 4 luglio – si trasformerà in uno spazio sonoro sospeso tra stili e generazioni, in cui si incontrano tradizione e sperimentazione.
La prima serata, giovedì 3 luglio, sarà un omaggio all’intensità del suono e al fascino del racconto musicale. Il bandoneon di Gianni Iorio aprirà la serata alle ore 21:30 con un sentito tributo ad Astor Piazzolla, maestro del tango nuevo, capace di attraversare i confini tra classico, jazz e passione popolare. Iorio, uno dei più affermati interpreti europei del genere, condurrà il pubblico in un viaggio nell’anima del tango argentino, vibrante e poetico. A seguire, salirà sul palco l’Italian Saxophone Quartet, formato da Federico Mondelci (sax soprano), Julian Brodski (sax contralto), Silvio Rossomando (sax tenore) e Michele Paolino (sax baritono). Il quartetto, celebre per la sua eleganza interpretativa e per l’originalità dei suoi programmi, proporrà un raffinato repertorio che spazierà tra le sonorità del Novecento e alcune celebri colonne sonore, in un perfetto equilibrio tra tradizione e modernità.
La sera successiva, venerdì 4 luglio, sarà all’insegna dell’energia e dell’improvvisazione. Il chitarrista Alberto Lombardi, acclamato “fingerstyle master” dalla stampa internazionale, aprirà la serata, sempre alle ore 21:30, con una performance che fonde virtuosismo e sensibilità pop-rock. Con la sua chitarra acustica trasformerà classici italiani e internazionali – da Modugno ai Beatles, da Sting a Stevie Wonder – in un’esperienza personale e coinvolgente, tra loop, assoli e arrangiamenti emozionanti. Successivamente sarà la volta del travolgente duo composto da Gegè Telesforo e Christian Mascetta: un incontro tra vocalità jazz, groove e storytelling, in cui la musica si intreccia con racconti, aneddoti e momenti di pura improvvisazione. Gegè, poliedrico artista e ambasciatore UNICEF, trasmetterà la sua visione di un jazz accessibile, emotivo e “suonato per essere vissuto”, con la complicità chitarristica di Mascetta, uno dei talenti emergenti del panorama italiano.
Visioninmusica Summer 2025 conferma ancora volta di essere un laboratorio di qualità e bellezza musicale, capace di coniugare la ricerca con la magia dei luoghi, all'interno di uno dei paesaggi più suggestivi dell’Umbria.
I biglietti sono in prevendita sul circuito Vivaticket.it
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Un boutique festival sospeso tra terra e mare, tradizione e futuro
GAETA JAZZ FESTIVAL 2025
XVII edizione
11 – 13 luglio
con
EMANUELE TRIGLIA | MARCO CASTELLO
ARCHIVIO FUTURO | ADI OASIS | KASSA OVERALL | POPULOUS
ALESSANDRO LANZONI piano solo (concerto all’alba)
SINNERMAN | BASSOLINO live band
e molti altri…
“Dico sempre che siamo un festival di ‘attitudine’ jazz”
Fabio Sasso, Direttore Artistico di Gaeta Jazz Festival
Tre giorni di sonorità fra le più eleganti e ricercate. Tre giorni di groove al tramonto, sotto il cielo stellato ma anche all’alba. Tre giorni di buone vibrazioni e atmosfere rilassate con la possibilità di scoprire le eccellenze enogastronomiche del territorio. Tutto questo, in un giardino a due passi dalla sabbia, immersi nel meraviglioso scenario della Riviera d’Ulisse, segnata da spiagge calcaree e falesie a picco sul mare.
Torna dall’11 al 13 luglio Gaeta Jazz Festival, un appuntamento ormai consolidato nel panorama nazionale dedicato al jazz contemporaneo e alle sue evoluzioni, tra nu soul, r’n’b, elettronica e sperimentazioni varie. Giunto alla sua XVII edizione, tre giornate di concerti e di set per un boutique festival in grado di offrire un’esperienza culturale completa, che unisce musica di qualità, paesaggi unici e valorizzazione del patrimonio storico-artistico del borgo medievale affacciato sul Golfo. Grande novità di questa edizione, il campeggio per tende (riservato ai possessori del biglietto giornaliero o dell’abbonamento) e allestito nello Stadio “Riciniello di Gaeta”, sul lungomare Marina di Serapo, con gli spalti vista mare a pochi passi dai palchi del festival. Il Gaeta Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Culturale Armonia International Foundation of Arts, con la direzione artistica di Fabio Sasso e la consulenza di Raffaele Costantino. Il festival ha il sostegno della Regione Lazio, del Comune di Gaeta, di Proloco Gaeta ed è dedicato al suo ideatore Roberto Sasso. Inoltre, nel 2024 la Regione Lazio ha selezionato Gaeta Jazz Festival come Buona Pratica di Eccellenza: il festival infatti è stato riconosciuto come un progetto originale di promozione e sviluppo della cultura che ha creato, attraverso il lavoro in rete, un modello culturale di valorizzazione, tutela e promozione del patrimonio culturale. “Penso che l’edizione 2025 sia una delle più curiose, coraggiose e fluide della storia del festival: un percorso musicale che attraversa confini geografici e stilistici, restando fedele all’anima di Gaeta, sospesa tra terra e mare, tra tradizione e futuro” afferma il direttore artistico Fabio Sasso per introdurre una line up “frutto di una ricerca meticolosa e appassionata, alla scoperta dei musicisti più audaci, visionari e capaci di sfidare le forme del presente”. A dare vita a questo “manifesto sonoro della contemporaneità” dove il jazz incontra l’elettronica, l’urban beat, l’improvvisazione radicale, la psichedelia ma anche il pop più sofisticato, saranno otto concerti, di cui uno all’alba, e otto dj set all’ora dell’aperitivo o after show.Protagonisti di questa XVII edizione: Adi Oasis, Kassa Overall, Populous, Marco Castello, Bassolino in versione full live band, Emanuele Triglia, Alessandro Lanzoni, Archivio Futuro e Sinnerman.
Tutta italiana l’apertura del festival, venerdì 11 luglio, con i due concerti di Emanuele Triglia e, a seguire, Marco Castello, entrambi esponenti di spicco della nuova scena musicale italiana dal respiro internazionale. Classe 1992, artista con ascolti da capogiro sulle piattaforme, il bassista e producer Emanuele Triglia vanta una carriera già decennale con collaborazioni con artisti come WrongOnYou, Coez, Serena Brancale e Joan Thiele, con cui ha vinto nel 2023 il David di Donatello nella categoria Miglior Canzone Originale per il brano Proiettili presente nella colonna sonora del film Ti mangio il cuore, protagonista Elodie (coautrice del brano insieme a Triglia e Thiele). Tra jazz contemporaneo, hip hop e world music, il suo ultimo album Moon Kin è una suggestiva ode alla Luna, ispirata nientemeno che al concetto di “sincronicità junghiana”. Subito dopo la performance di Triglia sarà la volta di Marco Castello, fra i più apprezzati esponenti del nuovo cantautorato pop, all’attivo collaborazioni con Calibro 35, Nu Genea, Mace, Fulminacci e Erlend Oye & La Comitiva. Fascinazione per le sonorità seventies, naturalezza strumentale e linguaggio ironico usato per raccontare il contrasto fra bellezze e squallori dell’epoca contemporanea sono i tratti distintivi che segnano la produzione musicale dell’artista siciliano.
Fra gli highlights, sicuramente i due live degli ospiti internazionali che arrivano al festival dagli Stati Uniti ma con posizioni poetiche e politiche molto distanti dall’America Trumpiana: Adi Oasis e Kassa Overall, che si avvicenderanno sul palco sabato 12 luglio.
Artista e producer franco-caraibica di stanza negli States, Adi Oasis si muove agilmente nei territori del soul-funk e dell’r’n’b e ha collaborato con artisti come Lenny Kravitz, Gilles Peterson, Masego, Anderson Paak, Thundercat, Yasiin Bey e molti altri. Osannata da testate come Vogue, Rolling Stone ed Elle, in questi anni si è esibita in festival prestigiosi fra cui NewportJazz Fest, Love Supreme, Central Park Summerstage, Afropunk, Montreux Jazz Festival, Cross the Tracks e Funkon the Rocks. Al Gaeta Jazz Festival 2025 presenta i brani del suo ultimo album Lotus Glow, caratterizzato dalla sua voce svettante, dal basso funky e dalla produzione retro-futurista ma anche da ospiti di rilievo come KIRBY, Leven Kali, Jamila Woods e Aaron Taylor. Un disco che è il più personale ma anche il più politico della sua carriera, che rievoca esperienze di vita, dalla crescita nelle case popolari di Parigi all'essere una donna nera immigrata in America: “il mio nuovo album è tematicamente impavido ma vulnerabile; e anche più politico, perché sono un'immigrata nera e queste sono le mie verità” ha dichiarato Adi Oasis.
Politico, senza dubbio, è anche l’approccio di Kassa Overall, artista dalla visione caleidoscopica e sovversiva, batterista (nominato ai Grammy), producer e MC che fonde la sperimentazione d’avanguardia con le tecniche hip-hop. Una batteria virtuosistica, tecniche di produzione meticolose e lirismo tagliente gli hanno consentito di affermarsi come innovatore ritmico e poeta visionario, usando la propria voce per affrontare le ingiustizie del sistema carcerario, dell’industria farmaceutica e del razzismo, tutto mentre combatteva anche con i pericoli della propria malattia mentale. I suoi album sono stati inseriti nelle top ten annuali di testate come il New York Times, NPR e Mojo, per citarne soltanto alcune, mentre il suo ultimo album Animals ha segnato il debutto per la Warp Records. Al festival arriva con una formazione di 5 elementi fra cui Tomoki Sanders, figlio del leggendario Pharoah Sanders.
Sempre sabato 12 luglio, prima dei live di Adi Oasis e Kassa Overall, la serata verrà aperta da un Rituale moderno, ovvero dalla performance di Archivio Futuro, fra le più affascinanti realtà del panorama musicale indipendente. Rituale moderno è proprio il titolo dell’ultimo lavoro pubblicato dal collettivo composto dal dj/producer Lorenzo BITW (tra i protagonisti della scena clubbing), il batterista e polistrumentista Danilo Menna (già al fianco di artisti come Gemitaiz o Venerus) e l’eclettico sassofonista jazz Vittorio Gervasi. Un collettivo musicale che intrattiene relazioni anche con altri ambiti espressivi – fotografia, video, design – e che tira fuori un suono oscuro e sospeso, a tratti esplosivo ma anche psichedelico, con incursioni di beat house e garage e traiettorie jazz e prog-rock.
Nella notte fra il 12 e 13 luglio invece Gaeta si trasformerà magicamente nell’isola di Lanzarote, grazie al dj set di sua maestà Populous, che alla selvaggia e misteriosa isola delle Canarie ha dedicato il suo ultimo album Isla Diferente: un disco di danze ipnotiche e beat tellurici, atmosfere ambient e ritmi latini, paesaggi lunari e bassi profondi. Le vibrazioni di questa ecstatic dance accompagneranno il pubblico verso uno degli appuntamenti imperdibili del festival, alle prime luci del nuovo giorno.
Come da tradizione, infatti, il 13 luglio si inizia prestissimo con il concerto all’alba, sulla terrazza di fronte al mare della Batteria La Favorita, in linea diretta con il sole che sorge sul Golfo di Gaeta. Per questa magnetica occasione si esibirà in piano solo Alessandro Lanzoni, un artista che domina la scena jazzistica italiana di nuovissima generazione. Fra creatività, solido background e improvvisazione radicale, coordinate che segnano a fondo la sua musica, Lanzoni renderà omaggio a un’icona come Bud Powell, esattamente come nel suo, ultimo album Bouncing with Bud, uscito nel 2024 a 100 anni dalla nascita del musicista che ha rivoluzionato il pianoforte jazz.
A riscaldare l’ambiente dell’ultima serata di Gaeta Jazz Festival 2025 ci penserà invece Sinnerman, progetto artistico romano che dal 2016 a oggi si è trasformato da duo a quintetto. Le loro live session sono un incendiario mix di nu jazz, afrobeat, cumbia, house e hip hop.
Più che incendiaria, a dir poco esplosiva, la grande chiusura del festival, affidata alle sapienti mani di Bassolino che salirà sul palco con la sua band di otto elementi per far risuonare in tutta Gaeta la sua particolare interpretazione gramsciana del neapolitan funk e dei brani dell’album Città Futura: un disco carico di groove, dal sound “losco, pulp, grottesco e romantico”, ideale colonna sonora di un film popolato da gangster, cartomanti e cantanti “di giacca”.
Completano il programma generale i dj set di Federico Zanghì (Vinile è Cultura) in apertura festival e di Edistant e Sounday Off come aftershow della prima giornata, venerdì 11 luglio. Poi, sempre sul fronte dj set: Giulio Pecci/ODD Clique, Edoardo Rosi e Les Inferno sabato 12 luglio mentre Gafas & Bigote mixeranno in apertura dell’ultima serata del festival, domenica 13 luglio.
un progetto di Armonia International Foundation of Arts
con il sostegno di Regione Lazio, Comune di Gaeta
main sponsor Ariana Village, Intergroup, Banca Popolare del Cassinate
CALENDARIO
11 luglio
h19 Federico Zanghì “Vinile è Cultura” dj set | Giardini dei Bastioni di Carlo V
h21 Emanuele Triglia live | Giardini dei Bastioni di Carlo V
h22.15 Marco Castello live | Giardini dei Bastioni di Carlo V
h23 Edistant dj set | Stadio comunale “Riciniello”
h01.00 Sounday Off dj set | Stadio comunale “Riciniello”
12 luglio
h19 Giulio Pecci/Odd Clique dj set | Giardini dei Bastioni di Carlo V
h20 Archivio Futuro live | Giardini dei Bastioni di Carlo V
h21 Kassa Overall live | Giardini dei Bastioni di Carlo V
h22.30 Adi Oasis live | Giardini dei Bastioni di Carlo V
h23 Edoardo Rosi dj set | Stadio comunale “Riciniello”
h00.00 Les Inferno dj set | Stadio comunale “Riciniello”
h01.00 Populous dj set | Stadio comunale “Riciniello”
13 luglio
h4.45 Alessandro Lanzoni piano solo | Batteria La Favorita (Concerto all’alba)
h19 Gafas&Bigote dj set | Giardini dei Bastioni di Carlo V
h20.45 Sinnerman live | Giardini dei Bastioni di Carlo V
h21.45 Edoardo Rosi dj set | Giardini dei Bastioni di Carlo V
h22.30 Bassolino live band | Giardini dei Bastioni di Carlo V
Luoghi
Giardini dei Bastioni di Carlo V, via Firenze, 11
Stadio comunale “Riciniello”, via Marina di Serapo
Batteria La Favorita, via Faustina, 26
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Crosaroads
Jazz e altro in Emilia-Romagna
XXVI Edizione
1 marzo – 1 agosto 2025
Il festival Crossroads è come un grande appello del jazz italiano e internazionale: un programma mastodontico, con più di 60 concerti (per oltre 400 musicisti) che danno spazio ai big e agli emergenti, senza preclusioni di stile e con una notevole quota di presenze femminili. Tratto distintivo della manifestazione è la sua natura di festival itinerante, che si sposta sull’intero territorio dell’Emilia-Romagna, facendo tappa in oltre venti comuni dall’1 marzo all’1 agosto. In questa sua 26a edizione troveranno spazio, tra i tanti, celebrità come Stefano Bollani, Cécile McLorin Salvant, Richard Galliano e gli Avion Travel, esponenti storici della musica improvvisata (Uri Caine, Enrico Rava), nomi pronti a esplodere nel firmamento concertistico internazionale (Nduduzo Makhathini, Lèon Phal, Frida Bollani Magoni) oltre a un’incredibile panoramica di cantanti (Sarah Jane Morris, Jazzmeia Horn, Carmen Souza, Simona Molinari, Petra Magoni, Rossana Casale, Karima).
Crossroads 2025 è organizzato come sempre da Jazz Network ETS in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno del Ministero della Cultura e di numerose altre istituzioni.
Residenze artistiche
Alcuni dei più affermati solisti del jazz italiano sono talmente di casa a Crossroads da venire ‘adottati’ come artisti residenti, impegnati in una molteplicità di concerti con progetti e gruppi sempre diversi.
Fabrizio Bosso, il diamante dei trombettisti jazz nazionali, calcherà tre volte i palchi del festival: il 23 marzo (Fusignano, Auditorium Corelli) per un omaggio a Pino Daniele in duo con il pianista Julian Oliver Mazzariello; il 29 marzo (Massa Lombarda, Sala del Carmine) come special guest del quartetto del sassofonista Alessandro Scala; il 15 aprile (Budrio, Teatro Consorziale) per presentare “Welcome Back”, il nuovo programma del suo Spiritual Trio.
Anche Mauro Ottolini stabilisce uno standard di eccellenza per il nostro jazz, in questo caso per il trombone. Varie le occasioni per ascoltarlo: come solista aggiunto nell’omaggio a Mingus dei Quintorigo (1 aprile, Medolla, Teatro Facchini); con il suo poetico Osaki Trio (17 aprile, Modena, La Tenda); con le seducenti canzoni multietniche del policromo organico “Nada màs fuerte” (17 maggio, Correggio, Teatro Asioli). Ottolini comparirà in due occasioni anche a Ravenna, sotto la bandiera di Ravenna Jazz: con i pirotecnici Alligator Bogaloo (10 maggio, Mama’s Club) e come solista, assieme al direttore Tommaso Vittorini, il beatboxer Alien Dee, il sassofonista Mauro Negri e una enorme compagine orchestrale e corale di giovanissimi musicisti, nella produzione originale “Pazzi di Jazz” dedicata a Miriam Makeba (12 maggio, Teatro Alighieri).
Il sassofonista Javier Girotto è l’anima latina del jazz italiano, come dimostrerà in duo col fisarmonicista Vince Abbracciante (5 aprile, Dozza, Teatro Comunale); con gli Aires Tango, che celebrano il trentennale con la loro inesauribile verve ritmica (22 maggio, Correggio); in trio con Peppe Servillo e Natalio Mangalavite, coi quali rispolvera l’ormai storico “Amico di Cordoba” (6 luglio, Lugo, Pavaglione).
Il più recente acquisto nel cast degli artist in residence è la cantante Karima: si esibirà nell’ambito di Ravenna Jazz con il quartetto Soulville (6 maggio, Teatro Socjale di Piangipane); a Parma in duo con il pianista e cantante Walter Ricci (11 giugno, Casa della Musica); a Rimini con “Canta Autori”, omaggio in quartetto alla canzone italiana (1 agosto, Corte degli Agostiniani).
Ravenna Jazz
Nel cartellone di Crossroads confluisce il programma di Ravenna Jazz, che si terrà dal 2 al 12 maggio, dando vita a un festival nel festival.
I concerti principali si svolgeranno al Teatro Alighieri: il suadente New York Tango Trio del fisarmonicista francese Richard Galliano (9 maggio) e l’Italian Jazz Orchestra diretta da Fabio Petretti in una produzione originale dedicata alla musica dei Beach Boys con ospite il gruppo vocale Baraonna (l’11).
Oltre ai già citati concerti con gli artisti residenti di Crossroads, nei piccoli teatri e club ravennati si alterneranno nomi tutti da scoprire e artisti di ampia fama. Il Teatro Socjale di Piangipane ospiterà la cantante svizzera Tatiana Eva-Marie, in ‘missione’ con la sua Avalon Jazz Band per diffondere il verbo del gypsy jazz (4 maggio), e il crooner britannico Hugh Coltman (l’8).
Al Mama’s Club si aprirà una finestra sul golfo di Napoli con l’omaggio alla canzone partenopea del cantante e chitarrista Joe Barbieri (il 2).
Il Cisim di Lido Adriano è il palco per gli ascolti più intraprendenti: il quintetto del sassofonista franco-svizzero Lèon Phal, col suo inaudito dancefloor acustico (il 3); il guru della batteria Mark Guiliana, impegnato in un solo tra una miriade di percussioni (il 5); un altro vate dei tamburi, Famoudou Don Moye, con un trio che sa riattualizzare il suo enorme retaggio storico (il 7).
The American Way
Dalla terra madre del jazz, gli Stati Uniti, arriveranno musicisti di ‘fascia alta’, nomi che stabiliscono lo standard artistico col quale tutti si dovranno poi misurare. La cantante Cécile McLorin Salvant si è ormai conquistata una posizione d’onore nel pantheon delle grandi dive della jazz song afroamericana: si esibirà a Imola (11 marzo, Teatro Ebe Stignani). Altrettanto si può dire di Jazzmeia Horn, che sarà in quartetto a Rimini (3 luglio). Su un fronte più sperimentale si pongono invece il Lux Quartet, guidato dalla pianista Myra Melford e la batterista Allison Miller (22 marzo, Ferrara, Jazz Club Torrione San Giovanni), e il trio che affianca il vocalist Eric Mingus (figlio di Charles e come lui audace esploratore dell’epopea afroamericana), la contrabbassista Silvia Bolognesi e il percussionista Griffin Rodriguez (16 aprile, Castel San Pietro Terme, Cassero Teatro Comunale). Ponte tra avanguardia e tradizione è invece il solo del pianista Uri Caine, che inaugurerà il festival (1 marzo, Casalgrande, Teatro Fabrizio De André).
Pur se guidato da un italiano, il trio del pianista Antonio Faraò suona profondamente yankee grazie alla ritmica stellare fornita da John Patitucci e Gene Jackson (19 maggio, Correggio).
Jazz tricolore
Oltre alla girandola di concerti proposta dagli artisti residenti, fioccano le partecipazioni dei pesi massimi del made in Italy jazzistico. Al Teatro Carani di Sassuolo si assisterà a una sorta di ‘affare di famiglia’ con le esibizioni di Stefano Bollani in un duo pianistico con Iiro Rantala (13 marzo), della giovane cantante-pianista Frida Bollani Magoni assieme al vibrafonista Mark Glentworth (15 marzo) e della vocalist Petra Magoni assieme all’Arkè String Quartet per la prima assoluta del progetto “Subversion” (19 marzo). Petra Magoni tornerà poi il 3 aprile in duo col pianista Andrea Dindo con un mix di songs tra Weill, Gershwin e Porter (Fusignano).
In arrivo ulteriori band dal particolare carisma. Il trombettista Enrico Rava, sempre più nume tutelare per le nuove generazioni, sarà con i suoi Fearless Five a Correggio (16 maggio). Con 45 anni di carriera, gli Avion Travel daranno prova della loro eterna giovinezza musicale (30 aprile, Russi, Teatro Comunale). Figura fondamentale della musica fuori da ogni omologazione è il sassofonista Daniele Sepe, con il suo omaggio alle colonne sonore jazzistiche dei film di Totò (22 giugno, Medicina, Parco Ca’ Nova). Repertori peculiari sono anche quelli proposti dai futuristici Pericopes (18 aprile, Fusignano); dal trio di Francesco Bearzatti, Stefano Risso e Mattia Barbieri (una reinvenzione tecnologica della colonna sonora di Ellington per Anatomia di un omicidio; 26 aprile, Modena); dal trio Accordi Disaccordi, col loro manouche in parte puro in parte ripassato di elettronica (6 giugno, Bagnacavallo, Chiostro del Complesso di San Francesco); dall’Italian Jazz Orchestra diretta da Fabio Petretti e con le presenze solistiche del trombettista Flavio Boltro e di Walter Ricci (un omaggio jazz-sinfonico a Nat King Cole; 15 luglio, Rimini). Figure distintive della nostra musica improvvisata sono Rita Marcotulli e Dado Moroni, impegnati in un duetto di pianoforti (24 aprile, Russi).
Il jazz in rosa prosegue con altre numerose avventure nell’ambito della musica vocale. Primadonna sui palcoscenici classici e lirici, Cristina Zavalloni è anche una delle più peculiari voci del nostro jazz: sarà l’8 marzo a Massa Lombarda con il suo omaggio a Édith Piaf in sestetto. Cantanti che hanno calamitato il pubblico, appartenenti a generazioni diverse, sono Simona Molinari (12 giugno, Parma) e Rossana Casale (13 giugno, Parma). Voce tra le più ammalianti per pronuncia, fraseggio e controllo è quella di Vanessa Tagliabue Yorke, che si potrà ascoltare in duo (6 aprile, Dozza) e in quartetto (25 aprile, Ferrara). Tra le figure in più rapida ascesa ci sono poi la chitarrista e cantante Eleonora Strino, in duo col pianista Claudio Vignali (10 aprile, Modena), e la pianista-cantante Francesca Tandoi, in trio il 21 marzo a Massa Lombarda. Costanza Alegiani canterà un omaggio a Carla Bley accompagnata da Fabrizio Puglisi (pianoforte) e Dan Kinzelman (sax) il 27 aprile a Piacenza (Milestone). La scena musicale emiliano-romagnola sarà rappresentata dalle voci di Eloisa Atti (in quintetto il 7 marzo a Fusignano), Ada Flocco in duo col chitarrista Saverio Zura (22 aprile, Mordano, Teatro Comunale) e Sara Zaccarelli assieme al chitarrista Aldo Betto (28 aprile, Mordano).
L’On Time Contest permetterà di ascoltare alcune delle più promettenti band del giovane jazz italiano: il 18 maggio a Correggio si assisterà all’esibizione in concerto dei finalisti del concorso, seguita dalla rivelazione del vincitore.
Dal cuore dell’Europa
Francia, Gran Bretagna, area austro-tedesca: dal cuore del continente europeo arrivano proposte musicali che, pur conservando tratti distintivi della loro origine geografica, sanno porsi su una dimensione estetica internazionale.
La cantante inglese Sarah Jane Morris si esibirà con il gruppo The Sisterhood, che è un compendio delle sue esperienze di sopraffina interprete tra jazz e pop (27 marzo, Imola). Il jazz britannico più disinvolto e ammiccante giungerà il 29 aprile a Medolla con il cantante e sassofonista Ray Gelato assieme ai suoi Giants.
Dalla Germania arriva il brioso manouche del trio del chitarrista Joscho Stephan (7 aprile, Meldola, Teatro Comunale Dragoni) mentre giunge dall’Austria il trio Random/Control del pianista David Helbock, alla cui enciclopedica strumentazione si aggiunge la voce dell’afro-tedesca Fola Dada (29 maggio, Correggio).
Il duo voce e pianoforte formato da Laurianne Langevin e Cyrille Doublet è un puro concentrato di pariginità, a partire dalle scelte di repertorio (11 aprile, Bologna, Camera Jazz&Music Club). A rinforzare l’accento jazz francese arriverà poi un altro duo di squisita fattura, con il sassofonista Émile Parisien e il fisarmonicista Vincent Peirani (28 maggio, Correggio).
Suoni esotici
Crossroads getta sempre lo sguardo oltre i confini abituali della musica afroamericana, andando alla ricerca di proposte provenienti dagli angoli più lontani e talvolta meno rappresentati del globo.
Ed ecco quindi, dalla penisola iberica, la cantante portoghese, di origini capoverdiane, Carmen Souza (6 marzo, Casalgrande) e poi il cantautore portoghese Tiago Nacarato, che assieme al chitarrista brasiliano Cainã Cavalcante fonde le culture musicali dei rispettivi paesi (28 marzo, Fusignano). E ancora il cantante e sassofonista andaluso Antonio Lizana, fautore di un’inedita fusione coreografata tra flamenco e jazz (24 maggio, Correggio).
C’è poi una ‘delegazione diplomatica’ brasiliana: il pianista Amaro Freitas, col suo jazz incredibilmente emerso dalle favelas di Recife carico di echi folclorici (31 maggio, Correggio); Tati Valle, che arriva dal Paranà e forma, con Cristina Renzetti, il duo di voci, chitarre e percussioni As Madalenas (20 marzo, Solarolo, Oratorio dell’Annunziata); Daniella Firpo, cantautrice di Salvador (Bahia) in duo con il chitarrista Daniele Santimone (14 aprile, Mordano). Il filone latino-americano trova un ulteriore alfiere nel pianista cubano Aruán Ortiz, che lavora in maniera futuristica sulle proprie radici (13 aprile, Castel San Pietro Terme).
Arriva dal Sudafrica, ma suona quasi extraterrestre: è il pianista Nduduzo Makhathini, sciamanico e spirituale, arcano e visionario (in trio il 20 maggio a Correggio).
PROGRAMMA
Venerdì 6 giugno
Bagnacavallo (RA), Chiostro - Complesso di San Francesco, ore 21:00
ACCORDI DISACCORDI
Alessandro Di Virgilio – chitarra solista; Dario Berlucchi – chitarra ritmica; Dario Scopesi – contrabbasso
Mercoledì 11 giugno
Parma, Casa della Musica - Cortile d’Onore, ore 21:00
“Voices”
KARIMA & WALTER RICCI
Karima – voce; Walter Ricci – pianoforte, voce
Karima artist in residence
Giovedì 12 giugno
Parma, Casa della Musica - Cortile d’Onore, ore 21:00
“Voices”
SIMONA MOLINARI IN CONCERTO
Simona Molinari – voce; Claudio Filippini – pianoforte; Nicola Di Camillo – basso elettrico
Venerdì 13 giugno
Parma, Casa della Musica - Cortile d’Onore, ore 21:00
“Voices”
ROSSANA CASALE QUINTET
“Almost Blue”
Rossana Casale – voce; Carlo Atti – sax tenore; Luigi Bonafede – pianoforte; Alessandro Maiorino – contrabbasso; Enzo Zirilli – batteria
Domenica 22 giugno
Medicina (BO), Parco Ca’ Nova, ore 21:00
DANIELE SEPE
“Sepè le Mokò”
Daniele Sepe – sax tenore, flauti; Paolo Zamuner – pianoforte, tastiere; Alessandro Morlando – chitarra;
Gianluca Capurro – basso elettrico; Massimo Del Pezzo – batteria; Antonello Iannotta – percussioni
Giovedì 3 luglio
Rimini, Corte degli Agostiniani, ore 21:15
JAZZMEIA HORN
Jazzmeia Horn – voce; Victor Gould – pianoforte; Jason Clotter – contrabbasso; Michael Reed – batteria
Domenica 6 luglio
Lugo (RA), Pavaglione, ore 21:15
SERVILLO / GIROTTO / MANGALAVITE
“L’amico di Cordoba”
Peppe Servillo – voce; Javier Girotto – sax soprano, sax baritono, percussioni; Natalio Mangalavite – pianoforte, tastiere, voce
Javier Girotto artist in residence
Martedì 15 luglio
Rimini, Corte degli Agostiniani, ore 21:15
“UNFORGETTABLE”
Omaggio a Nat King Cole
ITALIAN JAZZ ORCHESTRA + special guests FLAVIO BOLTRO & WALTER RICCI
Direttore FABIO PETRETTI
ITALIAN JAZZ ORCHESTRA:
Davide Ghidoni – tromba; Massimo Morganti – trombone, euphonium, arrangiamenti; Achille Succi – sax alto, clarinetto basso; Marco Postacchini – sax baritono, flauto; Michele Francesconi – pianoforte, arrangiamenti; Paolo Ghetti – basso el., contrabbasso; Stefano Paolini – batteria.
ARCHI. Violini: Cesare Carretta, Elisa Tremamunno, Ximena Jaime, Aldo Capicchioni, Michela Zanotti, Gioele Sindona.
Viola: Aldo Zangheri. Violoncello: Anselmo Pelliccioni. Contrabbasso: Roberto Rubini.
+ special guests: FLAVIO BOLTRO – tromba; WALTER RICCI – voce.
Fabio Petretti – direzione, arrangiamenti
Nat King Cole video collage: immagini, concerti, special TV, interviste
produzione originale
Venerdì 1 agosto
Rimini, Corte degli Agostiniani, ore 21:15
KARIMA
“Canta Autori”
Dedicato alla canzone italiana
Karima – voce; Piero Frassi – pianoforte; Gabriele Evangelista – contrabbasso; Bernardo Guerra – batteria
Karima artist in residence
Informazioni
Jazz Network, tel. 0544 405666, e-mail: info@jazznetwork.it
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Tutti i venerdì dal 13 giugno al 4 luglio, inizio concerti ore 22.00, a cura di Associazione ExWide
Aspettando Pisa Jazz Rebirth
allo spazio Arno Vivo funk, disco e afrobeat per un mese di groove tutto da ballare
In attesa della 5/a edizione del festival che si terrà in luglio al Giardino Scotto via agli eventi collaterali,
con 4 live dedicati al sound più trascinante in circolazione
Line up: Il Mago del Gelato, Bassolino e AfroQuiesa Orchestra. Si parte con Mario Mario, freschissimo mix di etno-funk e world music per un’esperienza di pura energia
Pisa, 11 giugno 2025 - Funk, disco e afrobeat per 4 live travolgenti aspettando Pisa Jazz Rebirth. Partono allo spazio Arno Vivo (lungarno Bruno Buozzi 1, Pisa) gli eventi che anticipano la 5/a edizione del festival nato dal progetto Pisa Jazz a cura di Associazione ExWide con la direzione artistica di Francesco Mariotti e il contributo di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Pisa, Fondazione Pisa, Pisamo, Toscana Energia e Chianti Banca. Tutti i venerdì dal 13 giugno al 4 luglio, sempre alle 22.00, appuntamento col sound più trascinante per un mese tutto da ballare. Apertura delle danze affidata a Mario Mario, freschissimo mix di etno-funk e world music per un’esperienza di pura energia (13/06). E poi avanti con AfroQuiesa Orchestra, formazione che mescola atmosfere jazz e beat afro per una performance dove la dimensione del groove è protagonista (20/06); Bassolino, stella in ascesa nel panorama nu-jazz ed esponente di spicco della nuova e vivacissima scena musicale partenopea (27/06); Il Mago del Gelato, miscela sensuale dove i sapori del mediterraneo e lo spirito di via Padova a Milano si fanno strada tra fiati avvolgenti, suggestioni dal cinema poliziottesco anni ’60 e disco music (4/07). Ingresso gratuito, info su www.pisajazz.it.
Entrando nel dettaglio dei concerti si comincia venerdì 13 giugno con Mario Mario per farsi subito trasportare nell’atmosfera estiva. Ispirati da artisti come Nu Genea, Parcels e Calibro 35, i Mario Mario danno il meglio dal vivo, esplodendo in improvvisazione e sperimentazione. Ad ottobre 2024 hanno firmato il loro primo ep “Aurelia”, un viaggio musicale ispirato ai luoghi iconici della costa della Toscana.
Avanti venerdì 20 con AfroQuiesa Orchestra, collettivo dallo spirito universale nato da un’idea di Tommaso Marraccini ed Emanuele Volpi, rispettivamente batterista e chitarrista della band. Oggi AfroQuiesa conta nove artisti sul palco – insieme ai fondatori Tennista al basso, Francesco Viani alla chitarra, Andrea Baroni alle tastiere, Andrea Battistoni alla tromba, Alessandro Giannotti al trombone, Ilaria Sebastiani al flauto e Gabriel Petretti al sax – e propone un gioco costante tra generi differenti: jazz-funk, afrofunk e world music.
Venerdì 27 giugno spazio al pianista, compositore e producer Bassolino con la presentazione dell’album d’esordio, “Città Futura”: la colonna sonora di un film immaginario popolato da gangster, cartomanti e cantanti “di giacca”, animato da un suono proiettato verso le stelle ma saldamente ancorato a una terra bruciata dal sole. Un disco prodotto con Paolo Petrella che esce per due etichette seminali, la berlinese Jakarta Records e la napoletana Periodica Records, caratterizzato da un sound “losco, pulp, grottesco e romantico”, che affonda le proprie radici nel passato per disegnare una nuova, visionaria “città futura”.
Venerdì 4 luglio gran finale con Il Mago Del Gelato, formazione che dopo aver conquistato pubblico e addetti ai lavori esibendosi agli eventi più underground di Milano ad aprile 2023, senza neanche un singolo pubblicato, viene inserita tra le promesse dell’anno della redazione di Rolling Stone. A ruota si esibiscono al MI AMI, in concomitanza con la loro prima pubblicazione “Zenzero”, seguita a giugno da” Elisir”. Entrambi i singoli anticipano la pubblicazione del primo Ep “Maledetta Quella Notte”, prodotto da Marquis, che afferma il loro sound funk colorandolo di jazz e mantenendo l’esperienza danzereccia al primo posto.
Pisa Jazz Rebirth si svolge sotto la direzione artistica di Francesco Mariotti, con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Pisa, Fondazione Pisa, Pisamo, Toscana Energia e Chianti Banca. Il festival si realizza grazie alla preziosa collaborazione di molte realtà del territorio come Teatro S.Andrea, Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, Toscana Produzione Musica, Arno Vivo, Palazzo Blu Arte e Cultura, Associazione Pisafolk, Associazione The Thing, Circolo Borderline Club, Siena Jazz – Accademia Nazionale del Jazz, Isola del Jazz Università di Pisa. Pisa Jazz opera nel circuito nazionale dell’Associazione I-Jazz, in quello europeo di Europe Jazz Network. Partner tecnico Bufalo Sound Service.
Torna l’evento internazionale al Giardino Scotto di Pisa, a cura di Associazione ExWide
Pisa Jazz Rebirth
dal 1 al 28 luglio la 5/a edizione del festival per celebrare il linguaggio universale della musica
Tra i primi nomi: Mulatu Astatke con l’unica data italiana del tour di addio alle scene “Mulatu Plays Mulatu”, e poi Billy Cobham, Makaya McCraven, Ambrose Akinmusire, Kismet, Isaiah Collier, Knower
“The Universal Language”: in tempi di conflitti e frammentazioni il jazz come linguaggio capace di generare connessioni e costruire ponti tra culture, generazioni e visioni del mondo. Si annuncia così la 5/a edizione di Pisa Jazz Rebirth, il festival nato dal progetto Pisa Jazz a cura di Associazione ExWide con la direzione artistica di Francesco Mariotti e il contributo di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Pisa, Fondazione Pisa, Pisamo, Toscana Energia e Chianti Banca. Dal 1 al 28 luglio tra il Giardino Scotto di Pisa - palco principale e nel cuore della città - e una costellazione di location diffuse sul territorio si susseguiranno nomi leggendari del panorama internazionale a maestri nostrani e giovani talenti. Tra i primi nomi annunciati l’icona del jazz etiope Mulatu Astatke, che arriva a Pisa per l’unica data italiana del tour di addio alle scene “Mulatu Plays Mulatu” (6 luglio in collaborazione con Pisa Folk e The Thing); il leggendario batterista Billy Cobham, pioniere del jazz fusion col rivoluzionario progetto live “Time Machine", che riporta in vita pezzi storici dell’artista newyorchese collaboratore di Miles Davis (11 luglio), il visionario compositore Makaya McCraven, descritto da New York Times e Rolling Stone come "sintetizzatore culturale" capace di fondere jazz, folk e ritmi innovativi, al festival per la prima delle due date italiane per l’estate (9 luglio); Kismet, nuovissimo quartetto di due mostri sacri della musica, il bassista Dave Holland e il sassofonista Chris Potter, affiancati dagli straordinari Kevin Eubanks e Obed Calvaire (20 luglio); Ambrose Akinmusire, superlativo trombettista californiano capace di mescolare elegantemente jazz, hip-hop e musica contemporanea con la prima presentazione italiana del nuovo album "Honey from a Winter Stone" in collaborazione col rapper Kokayi e il quartetto d’archi Mivos Quartet (16 luglio); Isaiah Collier, volto della nuova scena jazz di Chicago, che con la sua band The Chosen Few si è guadagnato la copertina di Downbeat (8 luglio); Knower, da Los Angeles lo strepitoso progetto del batterista e produttore nominato ai Grammy Louis Cole e della cantante Genevieve Artadi tra funk energico e melodie avvolgenti per un’esperienza live potentissima (15 luglio).
Raddoppiano gli eventi collaterali targati Pisa Jazz Rebirth: al via i concerti a Palazzo Blu
In programma quattro live con protagonisti i progetti e gli artisti più interessanti sul panorama italiano e oltre: la pluripremiata pianista e songwriter Olivia Trummer (15/06), “Babanaì”, trio stellare di Barbara Casini, Anais Drago e Barbara Piperno (19/06), Ada Montellanico con Simone Graziano e Filippo Vignato (22/06) e Fabrizio Bosso con Julian Oliver Mazzariello in omaggio a Pino Daniele (26/06)
Raddoppiano gli eventi collaterali targati Pisa Jazz Rebirth, il festival nato dal progetto Pisa Jazz a cura di Associazione ExWide con la direzione artistica di Francesco Mariotti e il contributo di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Pisa, Fondazione Pisa, Pisamo, Toscana Energia e Chianti Banca. Al cartellone di iniziative già incorso presso lo spazio Arno Vivo si affiancano quattro live dedicati ai progetti e agli artisti e artiste più interessanti sul panorama jazz italiano e oltre nel suggestivo scenario del chiostro di Palazzo Blu (Lungarno Gambacorti 9). In cartellone la pluripremiata pianista e songwriter Olivia Trummer (15/06); il trio stellare formato da Barbara Casini, Anais Drago e Barbara Piperno con “Babanaì”, in tributo al suono del Brasile (19/06); Ada Montellanico con Simone Graziano e Filippo Vignato in “Radici”, progetto che esplora la storia del blues (22/06); Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello, una delle coppie più esplosive del jazz contemporaneo, in omaggio a Pino Daniele (26/06). Inizio concerti ore 21.30, prevendite su circuito Ticketone, info: www.pisajazz.it.
Entrando nel dettaglio dei singoli eventi l’inaugurazione sarà affidata, domenica 15 giugno, a Olivia Trummer, artista basata a Berlino unica nel suo genere, che affianca voce soul, formazione classica e creatività da improvvisatrice nata. Vincitrice del prestigioso Jazz Award Baden-Württemberg nel 2019, possiede un talento eccezionale sia come pianista che come cantante e compositrice e vanta in curriculum collaborazioni del calibro di Kurt Rosenwinkel, Eric Clapton e Bobby McFerrin. A Pisa Olivia Trummer si esibirà in un live solo sulle note del nuovissimo album “Like Water”, registrato a New York City sotto la guida del leggendario produttore americano Russ Titelman. Un disco in cui il cui, canzone dopo canzone, l’artista rivela tutte le sfumature della sua natura musicale: dalla classica all'improvvisazione, dal jazz a Broadway fino al pop e a composizioni originali, in un susseguirsi di gemme canore in cui il familiare si trasforma in sorprendente e il nuovo diventa presto familiare.
Avanti giovedì 19 giugno con “Babanaì”: tre artiste, cantanti e polistrumentiste unite dal desiderio di sperimentare mescolanze di suoni, mondi e colori partendo dalla storia musicale di ognuna, esplorando un repertorio che spazia dalla tradizione popolare di Brasile e non solo a brani originali rivisitati o composti a sei mani. In formazione Barbara Casini, cantante, chitarrista e cantautrice da anni dedita allo studio e alla diffusione della musica popolare brasiliana; Anaïs Drago considerata tra le violiniste più brillanti della penisola (e infatti nel 2022 è stata eletta miglior nuovo talento italiano dalla rivista Musica Jazz); Barbara Piperno, flautista e cantante, fine conoscitrice della musica popolare brasiliana e in particolare del genere choro.
Giovedì 22 giugno si prosegue con tre nomi imprescindibili: Ada Montellanico alla voce, Simone Graziano al piano e Filippo Vignato al trombone per il progetto “Radici”. Un affondo nelle origini del jazz, e cioè nel blues, nella sua accezione musicale, storico e sociale. Un linguaggio che ha visto protagoniste le donne come voci di rivolta. Il live si muoverà tra riletture di brani della tradizione, con composizioni dal forte carattere sociale (Bessie Smith, Dinah Washington, Tracy Chapman, Ida Cox, Abbey Lincoln, Carla Bley), e brani originali creati espressamente per questo organico, con l’intento di preservare quel suono viscerale ma moderno che ha reso il blues un linguaggio universale. Il concerto sarà introdotto da un incontro con Francesco Martinelli, vera e propria istituzione nell’ambito della storia del jazz – impegnato fin dagli anni Settanta nella diffusione della cultura jazzistica come organizzatore di eventi, giornalista, saggista, traduttore, insegnante, conferenziere – e fondatore dello storico Circolo Jazz Pisa, dal cui nucleo artistico è nato il Pisa Jazz Festival di cui è attualmente presidente onorario.
Domenica 26 giugno sarà la musica del grande cantautore napoletano Pino Daniele a concludere il cartellone, con le interpretazioni originali di Fabrizio Bosso alla tromba e Julian Oliver Mazzariello al pianoforte in “Il Cielo è Pieno di Stelle”. Un “tandem” tra i due musicisti - il cui titolo prende spunto dal testo di “Mal di te” - che ripercorre le diverse traiettorie musicali di Daniele, cercando di restituire un ritratto inedito dell’artista. L’intenzione non è una semplice rilettura, bensì (ri)vestire una musica già grande con colori nuovi, facendo risuonare melodie straordinarie con la timbrica e la poesia di due eccezionali protagonisti del jazz. Tra i brani, dall’immancabile “Napule è” alla trascinante “Je so’ pazzo” fino alla magia di “Quanno chiove” (1980) e alle due perle “Allora sì” e “Sicily”, quest’ultima registrata col jazzista americano Chick Corea.
Pisa Jazz Rebirth si svolge sotto la direzione artistica di Francesco Mariotti, con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Pisa, Fondazione Pisa, Pisamo, Toscana Energia e Chianti Banca. Il festival si realizza grazie alla preziosa collaborazione di molte realtà del territorio come Teatro S.Andrea, Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, Toscana Produzione Musica, Arno Vivo, Palazzo Blu Arte e Cultura, Associazione Pisafolk, Associazione The Thing, Circolo Borderline Club, Siena Jazz – Accademia Nazionale del Jazz, Isola del Jazz Università di Pisa. Pisa Jazz opera nel circuito nazionale dell’Associazione I-Jazz, in quello europeo di Europe Jazz Network. Partner tecnico Bufalo Sound Service.
Info: www.pisajazz.it
Su FB: Pisa Jazz
Su IG: @pisajazz
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DAL 13 LUGLIO AL 25 LUGLIO A LA SPEZIA
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL JAZZ DELLA SPEZIA
Il festival dedicato alla musica jazz più longevo d’Italia
57ª EDIZIONE
DIRETTORE ARTISTICO: LORENZO CIMINO
Dopo il grande successo della scorsa edizione, dal 13 luglio al 20 luglio si terrà alla Spezia la 57ª edizione del FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL JAZZ DELLA SPEZIA, la più importante rassegna jazz della Liguria nonché il più antico festival musicale italiano dedicato al genere. Il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini dichiara: “Il Festival Internazionale del Jazz della Spezia è il più longevo d’Italia e quest’anno giunge alla sua 57esima edizione, portando sul palco di piazza Europa artisti di fama mondiale, vere e proprie leggende del jazz contemporaneo e del rock progressivo che hanno segnato la storia musicale dagli anni ’70-’80 ai giorni nostri. Il programma di quest’anno è davvero eccezionale, in continuità con una tradizione che da tempo ci regala eventi di altissimo livello. La Spezia si conferma così punto di riferimento per il jazz e gli spettacoli dal vivo. Il Festival è una realtà che continua a crescere, sostenuta da un impegno costante nella valorizzazione della musica e della cultura”. Il Festival si riafferma come uno dei principali punti di riferimento per il jazz in Italia, consolidando il proprio ruolo nel panorama musicale nazionale. Anche per questa edizione, la direzione artistica ha selezionato un programma con artisti di rilievo internazionale, per offrire al pubblico un'esperienza musicale intensa e coinvolgente all’interno delle principali piazze della città.
Il 13 luglio inaugurerà questa edizione della kermesse il concerto di Marcus Miller. L’icona della musica jazz da 2 Grammy Awards regalerà uno show unico per intensità e coinvolgimento, grazie a un repertorio che spazia dalle composizioni originali alle reinterpretazioni di grandi classici, passando per sonorità che mescolano jazz, funk, soul e world music.
Il 14 luglio sarà il turno di Danilo Pérez, John Patitucci e Adam Cruz Trio. Per l’occasione i tre protagonisti di spicco del jazz contemporaneo si esibiranno insieme rispettivamente al pianoforte, contrabbasso e batteria.
Il 15 luglio sono attesi per la loro unica data estiva in Italia i Jethro Tull. La leggendaria band di Ian Anderson suonerà alla Spezia durante il nuovo tour “The Curiosity” e presenterà live il nuovo disco “Curious Ruminant” uscito a marzo.
Il 18 luglio, il John Scofield’s Long Days Quartet sarà protagonista della serata con un nuovo progetto nato nell’estate 2025. Ispirato alle lunghe giornate luminose di luglio, il gruppo debutterà con una selezione di nuove composizioni groove firmate Scofield, accanto a riletture contemporanee di alcuni dei suoi brani più iconici.
Il 19 luglio Fabio Concato & I Musici In Concerto si esibiranno in occasione del “Altro di me tour 2025”, il nuovo capitolo musicale della lunga storia artistica di Fabio Concato, che prende ispirazione dal titolo del singolo “L’Altro di Me”, contenuto all’intero del disco “Tutto qua” uscito nel 2012.
Il 20 luglio si terranno gli Incognito, band pioniera dell’Acid Jazz formatasi nel 1979. Capitanati dal carismatico Jean-Paul “Bluey” Maunick (chitarrista, anima e mente del gruppo), gli Incognito hanno pubblicato in oltre 30 anni di carriera 15 album in studio mantenendo sempre fede alla loro idea musicale, ovvero quella di un sound non solo da ballare ma anche da ascoltare, che potesse conciliare la raffinatezza del jazz con il calore e la sensualità sonora del soul-funk.
Il 25 luglio gran finale con Stewart Copeland che presenta il suo nuovo progetto “Police Deranged For Orchestra”, un'opera orchestrale in cui rivisita come mai prima i brani iconici della band che ha fatto la storia della musica. Con la sua vasta esperienza come compositore in ambito operistico, orchestrale e del balletto, Copeland ripropone le hit dei Police in un'esperienza sinfonica inedita e travolgente.
L’edizione 2025 del Festival Internazionale del Jazz è promossa dal Comune della Spezia, dalla Fondazione Carispezia e da SDC – Società dei Concerti Onlus, con il patrocinio e il contributo della Regione Liguria e il sostegno di AdSP – Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale. Main sponsor: Iren S.p.A. Sponsor: MBDA e BVLG – Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana. Il Direttore artistico Lorenzo Cimino dichiara: “L’obiettivo è sempre lo stesso, costruire una proposta culturale di valore che unisca qualità artistica e apertura al territorio. È un privilegio poter guidare questa rassegna, che ogni anno porta alla Spezia il meglio della scena jazz internazionale”. Il Presidente di Fondazione Carispezia Andrea Corradino dichiara: "Siamo lieti di rinnovare anche quest’anno il nostro tradizionale sostegno al Festival Internazionale del Jazz, uno degli appuntamenti di punta dell’estate spezzina, capace di portare nella nostra città grandi interpreti della scena musicale internazionale. Questa iniziativa riflette pienamente la nostra visione di cultura come strumento di crescita collettiva e si conferma un esempio virtuoso di sinergia tra istituzioni, al servizio del pubblico e del territorio”. Il Consigliere di Amministrazione di IREN Spa Davide Piccioli dichiara: “Per Iren è un vero onore affiancare un evento come il Festival del Jazz, una manifestazione di respiro internazionale che ogni anno propone un programma di altissimo livello, capace di valorizzare la città e attrarre pubblico da tutta Italia. Come Gruppo, crediamo fermamente che le imprese debbano essere non solo motori economici, ma anche protagoniste della crescita culturale e sociale dei territori in cui operano. Sostenere questo festival significa per noi investire nella cultura e nella comunità, contribuendo a costruire un’estate ricca di proposte. Un sentito ringraziamento al Comune della Spezia e al Sindaco Pierluigi Peracchini per averci coinvolto in questa edizione”. Il Commissario Straordinario dell’AdSP del Mar Ligure Orientale Federica Montaresi dichiara: “Anche quest’anno abbiamo voluto supportare l’Amministrazione Comunale nella realizzazione degli eventi dell’Estate Spezzina 2025, tra cui il Festival del Jazz, uno degli eventi più longevi del nostro Paese. Il ricco programma presentato in questa occasione potrà essere di interesse non solo per i cittadini, ma anche per i tanti turisti, tra cui una fetta sempre più importante è rappresentata dai crocieristi, che avranno così diverse occasioni per vivere la città e il connubio porto-città anche attraverso i numerosi eventi previsti. Il rafforzamento della relazione del porto con la città, che rappresenta uno dei fattori chiave su cui stiamo costruendo lo sviluppo del sistema portuale, passa anche attraverso la promozione di iniziative come il Festival del Jazz, che caratterizzeranno l’estate 2025, in cui le manifestazioni per il centenario del Palio del Golfo costituiranno un’occasione di grande visibilità per la nostra città e di conseguenza anche per il suo porto, cui essa è strettamente connessa”. Il Direttore del sito della Spezia di MBDA Francesco Cernich dichiara: “MBDA, da sempre vicina ai propri territori, è lieta di supportare un evento così qualificante per la città della Spezia. Per noi è un modo di valorizzare la città che ci ospita, di sostenere la cultura che, attraverso la musica, parla una lingua universale, mettendo in comunicazione realtà differenti; un po’ come la nostra azienda, frutto di una cooperazione internazionale”. Giuseppe Menchelli, Vicepresidente Vicario BVLG - Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana, dichiara: “La Banca della Versilia, Lunigiana e Garfagnana è orgogliosa di contribuire alla realizzazione del programma degli eventi dell’estate spezzina, che propone una programmazione di altissimo livello. Si tratta per noi di una collaborazione significativa, che auspichiamo possa crescere e svilupparsi nel tempo. La Spezia è una città sempre più centrale per i territori limitrofi e un punto di riferimento per il turismo nazionale e internazionale: la nostra banca desidera essere parte attiva di questo percorso di crescita”.
Il festival internazionale del jazz della Spezia è il più longevo festival musicale italiano dedicato alla musica jazz. Si svolge a La Spezia, nell'estate di ogni anno, ininterrottamente dal 1969. L'idea di organizzare un festival del jazz in città si concretizza nell'estate del 1969 per iniziativa dello storico musicista Tiberio Nicola e di altri appassionati che, appena l'anno prima, avevano dato vita all'associazione “Amici del Jazz della Spezia”. Per le prime tre edizioni il festival ha luogo a Lerici, nel parco di villa Marigola, ospitando da subito musicisti di livello internazionale. Il 18 luglio 1969 fu la data del primo “Festival Del Jazz della Spezia”. Quella sera suonarono il trio di Bill Evans (con Eddie Gomez e Marty Morell), il quartetto del sassofonista americano Lucky Thompson ed una big band diretta dal trombettista canadese Maynard Ferguson. Dalla 52ª edizione la direzione artistica è stata affidata a Lorenzo Cimino mentre l’organizzazione alla Società dei Concerti della Spezia. L’edizione 2024 della rassegna, ha raggiunto un nuovo primato di presenze superando tutti i record stabiliti nelle edizioni precedenti e dimostrando che La Spezia è sempre più un punto di riferimento per la musica e per gli eventi di livello nazionale e internazionale.
13 LUGLIO
MARCUS MILLER
14 LUGLIO
DANILO PÉREZ, JOHN PATITUCCI, ADAM CRUZ Trio
15 LUGLIO
JETHRO TULL
in “THE CURIOSITY TOUR”
18 LUGLIO
JOHN SCOFIELD’S LONG DAYS QUARTET
con JOHN MEDESKI, VICENTE ARCHER, TED POOR
19 LUGLIO
FABIO CONCATO & I MUSICI
IN CONCERTO
in “ALTRO DI ME TOUR 2025”
20 LUGLIO
INCOGNITO
25 LUGLIO
STEWART COPELAND
In “POLICE DERANGED FOR ORCHESTRA”
IL PROGRAMMA COMPLETO DEGLI EVENTI SU
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MONFORTINJAZZ 2025
AUDITORIUM HORSZOWSKI
Monforte d’Alba (CN)
Il programma della quarantanovesima edizione della rassegna
Biglietti disponibili su Ticketone e Mailticket.
L'edizione 2025 di Monfortinjazz, quella che precede l’eccezionale traguardo del cinquantesimo anniversario, si svolgerà come sempre nel suggestivo Auditorium Horszowski di Monforte d'Alba, uno dei borghi più belli d'Italia, situato nel cuore delle Langhe del Barolo. Organizzato dall'Associazione Monfortearte in collaborazione con Ponderosa Music & Art, il festival propone da sempre, e anche quest’estate, un cartellone variegato e di altissima qualità, con concerti che si terranno tra luglio e l’inizio di agosto.
Nata negli anni '70, la rassegna si è affermata come uno degli appuntamenti più importanti per gli amanti del jazz e della musica d'autore, sia italiana che internazionale. Ogni edizione porta con sé artisti di fama mondiale, giovani talenti e incursioni nei generi più diversi che in un contesto unico e affascinante trovano una magia speciale, capace di regalare concerti indimenticabili. Oltre alla musica, Monfortinjazz è l’occasione di un'esperienza culturale completa: il festival, frequentato con amore e passione da un pubblico italiano e internazionale, insieme alla grande musica del cartellone, offre infatti l'opportunità di scoprire la bellezza storica e naturale delle Langhe e degustare i prestigiosi vini locali assaporando la gastronomia piemontese.
Con una line-up che attraversa generi e generazioni, Monfortinjazz propone nell’estate 2025 un’esperienza musicale unica che va dalla maestria virtuosistica dei 40 Fingers al viaggio spirituale fra jazz, cosmologia e movimento di Kamasi Washington, la leggendaria energia della Original Blues Brothers Band®, passando per il lirismo raffinato del Brad Mehldau Trio fino all’iconica canzone d’autore di Edoardo Bennato.
Il programma si apre sabato 5 luglio con i 40 Fingers, Il quartetto acustico italiano che ha conquistato il pubblico internazionale con oltre 350 milioni di visualizzazioni sui social media. Noti per le loro reinterpretazioni uniche di classici del rock, successi pop e colonne sonore cinematografiche e televisive, i 40 Fingers vantano il supporto ufficiale dei Queen, che hanno elogiato e condiviso la loro versione di Bohemian Rhapsody. Hanno collaborato con artisti del calibro di Andrea Bocelli, Tori Kelly e Andy Summers (The Police), con cui hanno rielaborato Bring on the Night. Ogni membro del quartetto porta con sé una ricca esperienza musicale e uno stile unico, creando così un sound innovativo e sofisticato attraverso un virtuosismo chitarristico che spazia dal fingerpicking a complesse armonizzazioni. Il loro repertorio abbraccia arrangiamenti a quattro chitarre di brani rock e pop, oltre a composizioni originali. La loro passione per il cinema e la TV li ha portati a realizzare indimenticabili interpretazioni di colonne sonore leggendarie, tra cui i temi di Star Wars di John Williams, L'Ultimo dei Mohicani, un sorprendente medley Disney e brani tratti dalla saga di Harry Potter. Ma è sul palco che i 40 Fingers danno il meglio di sé, offrendo spettacoli dal vivo che superano ogni barriera linguistica e geografica. La loro scaletta include brani amatissimi come Sultans of Swing, Africa, The Sound of Silence, Bohemian Rhapsody, L'Ultimo dei Mohicani, Libertango e molti altri, unendo generazioni e stili musicali in un’esperienza unica e travolgente.
Kamasi Wasghington, il saxofonista che ha ridefinito il jazz contemporaneo arriva a Monfortinjazz martedì 15 luglio con la promessa di un live visionario, potente e spirituale che attraversa generi e generazioni. Compositore, polistrumentista e bandleader nato a Los Angeles, Washington è noto per la sua capacità di espandere i confini del jazz, rendendolo un linguaggio aperto, inclusivo e profondamente attuale. La sua carriera internazionale decolla con The Epic, a cui seguono Harmony of Difference e Heaven and Earth, opere che hanno conquistato pubblico. Accanto alla discografia, si afferma anche nel mondo del cinema con la colonna sonora di Becoming, il documentario su Michelle Obama, che gli vale una doppia candidatura ai Grammy e agli Emmy. È co-fondatore del supergruppo Dinner Party, con Terrace Martin, Robert Glasper e 9th Wonder, e ha collaborato con artisti del calibro di Kendrick Lamar, Herbie Hancock e Florence + the Machine. A Monforte d’Alba, Washington presenterà il nuovo album Fearless Movement, uscito lo scorso anno per l’etichetta Young: un lavoro ispirato alla nascita della sua prima figlia e al tema della danza come forma di espressione e liberazione, che unisce spiritualità, identità e ritmo in una narrazione musicale potente e contemporanea.
Nell’amata versione preserale della domenica, il 20 luglio alle 19, l’imperdibile appuntamento con The Original Blues Brother Band®. Presentata da Dan Aykroyd e Judith Belushi, la banda continua a far rivivere il mito di Jake ed Elwood Blues, con una formazione che include membri originali del celebre film del 1980: l’iconico "Blue" Lou Marini al sax e Tom "Bones" Malone al sax baritono e trombone. La band vanta collaborazioni con leggende della musica come Paul McCartney, Frank Zappa, Dr. John, Paul Simon e la SNL Band. Dal loro ritorno sulle scene nel 1988, hanno infiammato i palchi dei principali festival jazz e blues del mondo con la loro miscela esplosiva di blues, soul e gospel.
Uno dei pianisti jazz più influenti degli ultimi decenni, Brad Mehldau, ritorna a Monforte dopo l’ultimo concerto nel 2021, mercoledì 30 luglio. Con la capacità eccezionale di fondere jazz, romanticismo classico e influenze pop, Mehldau ha sviluppato un linguaggio unico e ha collaborato con artisti del calibro di Pat Metheny, Joshua Redman e Anne Sofie von Otter. Celebre per le sue rielaborazioni di brani di Radiohead, The Beatles, Nick Drake e David Bowie, Mehldau esplora nuove sonorità con un approccio raffinato e profondamente espressivo, che gli ha valso numerosi premi e riconoscimenti internazionali. Sul palco di Monfortinjazz, accompagnerà il pubblico in un viaggio musicale emozionante e ricco di sfumature. Con il suo trio, composto da Felix Moseholm al contrabbasso e Jorge Rossy alla batteria, Mehldau porta sul palco un interplay raffinato, in cui ogni strumento dialoga con gli altri in un continuo scambio di idee e suggestioni. Il suo stile pianistico è inconfondibile: armonie complesse e struggenti, linee melodiche che sembrano raccontare storie e un tocco che passa con naturalezza da un’intima delicatezza a esplosioni di energia. "Mehldau è il pianista jazz più influente degli ultimi 20 anni" - The New York Times.
Come da tradizione chiude il programma il concerto che segna l’inizio di agosto: domenica 3 agosto alle 21 il palco di Monfortinjazz accoglie per la prima volta un'icona della musica italiana, Edoardo Bennato, un artista che ha segnato generazioni con il suo stile inconfondibile, fatto di rock, folk e blues. Primo cantautore italiano a riempire gli stadi, la sua carriera è costellata di successi intramontabili come Il gatto e la volpe, Sono solo canzonette, Un giorno credi. Il suo live a Monfortinjazz promette di essere un viaggio emozionante tra energia, ironia e impegno sociale, con una scaletta straordinaria che ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera in una esplosione di rock che rende eterna la sua musica.
sabato 5 luglio ore 21.30
40 FINGERS
martedì 15 luglio ore 21.30
KAMASI WASHINGTON
domenica 20 luglio ore 19
THE ORIGINAL BLUES BROTHERS BAND®
mercoledì 30 luglio ore 21.30
BRAD MEHLDAU TRIO
domenica 3 agosto ore 21
EDOARDO BENNATO
MONFORTINJAZZ 2025
5 luglio 0re 21.30 - 40 Fingers (biglietti 30,00 €); 15 luglio ore 21.30 - Kamasi Washington (biglietti 45,00 €) , 20 luglio ore 19 - The Original Blues Brothers Band® (biglietti 50,00); 30 luglio ore 21.30 - Brad Mehldau Trio (biglietti 45,00 €); 3 agosto ore 21 - Edoardo Bennato (biglietti 60,00)
Punti vendita diretta
EDICOLA BRUNO LUISA Tel: +39 0173 78129
UFFICIO TURISTICO DI MONFORTE D'ALBA Tel: +39 0173 78202, +39 375 8356711
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2025 - Ventisettesima Edizione
Dee Dee Bridgewater, Jordan Rakei, Gregory Porter, Kurt Elling e gli Yellowjackets di scena a fine luglio
nell'area archeologica di Tharros.
Dromos svela i primi nomi della sua ventisettesima edizione all'insegna di "Hope" in programma da fine luglio a metà agosto tra Oristano e gli altri centri della sua provincia che aderiscono al circuito del festival.
Il festival Dromos scopre le prime carte della sua ventisettesima edizione, ed è un poker d'assi quello che calerà a fine luglio sul palco allestito nell'impareggiabile scenario dell'area archeologica di Tharros, la città fenicia sulla costa del Sinis, a una ventina di chilometri da Oristano: Kurt Elling e gli Yellowjackets in arrivo il 26 per un omaggio ai mitici Weather Report; il cantante, produttore e polistrumentista neozelandese/australiano Jordan Rakei, di scena la sera dopo (domenica 27); altra voce e altri suoni con l'americano Gregory Porter, di ritorno al festival il 29 luglio, otto anni dopo il suo precedente, applauditissimo concerto a Oristano; e ancora una voce, quella femminile e inconfondibile di Dee Dee Bridgewater, attesa a Tharros l'indomani (sabato 30), anche lei già a Dromos in altre occasioni e sempre con grande successo. I biglietti per i concerti si possono acquistare online sul sito di Dromos. I prezzi vanno dai 75 ai 30 euro in base al settore (poltronissima, poltrona, primo e secondo settore) e variano da concerto a concerto. In vendita anche un abbonamento per le quattro serate al costo di 175 euro in poltronissima, 150 euro in poltrona, 130 euro nel primo settore e 115 nel secondo. A tutti i prezzi vanno aggiunti i diritti di prevendita. I quattro concerti a Tharros sono organizzati con il prezioso contributo e l'imprescindibile collaborazione della Fondazione di Sardegna e della Fondazione Mont'e Prama presieduta da Anthony Muroni, che sottolinea così la rinnovata intesa con Dromos: «La Fondazione Mont'e Prama, dal suo primo anno di nascita promuove la contaminazione tra l'archeologia e le altre forme d'arte. Siamo convinti che questa contribuisca da un lato alla crescita culturale del territorio, dall'altro alla valorizzazione dei nostri siti. Siamo contenti di riproporre anche quest'anno la collaborazione con un'importante realtà culturale come Dromos, solo lavorando insieme e unendo le forze si può migliorare l'offerta per chi vive il Sinis e per chi vuole scoprire questa parte di Sardegna» conclude Muroni. Gli fa eco Salvatore Corona, presidente dell'associazione culturale Dromos: «Tharros per noi è molto più di un palco: è memoria viva, bellezza condivisa, futuro possibile. Se tutto questo accade, è grazie al sostegno prezioso degli Enti e in particolare a quello della Fondazione Mont'e Prama e della Fondazione di Sardegna».
I concerti a Tharros: al via il 26 luglio con Kurt Elling e gli Yellowjackets
Kurt Elling & Yellowjackets Celebrate Weather Report - questo il titolo del concerto che il 26 luglio inaugurerà le quattro serate di grande musica a Tharros - si presenta come un'entusiasmante collaborazione tra due grandi del jazz: il cantante vincitore di due Grammy e una band ai vertici della scena fusion degli ultimi quarant'anni e oltre. Una collaborazione che onora l'eredità rivoluzionaria dei Weather Report, il gruppo più determinante e rappresentativo del jazz-rock tra gli anni settanta e ottanta del secolo scorso, e di cui Kurt Elling e gli Yellowjackets proporranno una serie di brani classici accanto a pezzi originali nati per questo omaggio. Con il suo stile unico e innovativo Kurt Elling ha esteso i parametri del jazz vocale e ne ha ampliato il vocabolario. Nel corso di una carriera venticinquennale, ha vinto tre Prix du Jazz Vocal (Francia), due Echo Awards tedeschi, due Edison Awards olandesi ed è stato nominato per sedici volte ai Grammy Award, vincendo due volte nella categoria migliore album di jazz vocale. Il percorso artistico del cantante chicagoano, classe 1967, conta collaborazioni con altre figure di spicco del mondo del jazz come Branford Marsalis, Danilo Perez, Fred Hersch, Charlie Hunter e Stefon Harris e concerti come solista con molti dei più importanti ensemble del mondo. Paroliere e compositore per i propri ensemble, Kurt Elling è stato anche coautore di spettacoli multidisciplinari per lo Steppenwolf Theater di Chicago e del musical jazz "The Big Blind". Attivi da oltre quarantatré anni, gli Yellowjackets sono una delle formazioni jazz più influenti e longeve, con un bagaglio di ventisei album, sedici nomination e due premi Grammy. Nati alla fine degli anni Settanta come gruppo di supporto di Robben Ford, si sono rapidamente trasformati in un trio formato da Russell Ferrante, Jimmy Haslip e Ricky Lawson, consolidando la loro fama internazionale con l'ingresso di Bob Mintzer e mantenendo sempre alta la qualità musicale nel corso degli anni, nonostante i cambi di formazione. Tra i lavori più recenti spiccano "Raising Our Voice" (2018), "Jackets XL" (2021) e "Parallel Motion" (2022), tutti acclamati dalla critica e candidati ai Grammy, a conferma della continua evoluzione e rilevanza nel panorama jazz mondiale degli Yellowjackets.
27 luglio: Jordan Rakei
Protagonista del secondo concerto di Dromos a Tharros, Jordan Rakei approderà al festival sull'onda lunga del suo quinto album, "The loop", pubblicato l'anno scorso, che con le precedenti uscite discografiche esplora temi interiori come l'ev0luzione emotiva, la crescita personale, le relazioni familiari. Classe 1992, nato in Nuova Zelanda e cresciuto in Australia da quando aveva tre anni, dopo aver fatto scalpore nella scena soul, jazz ed elettronica al suo arrivo a Londra nel 2015, ha autopubblicato il suo album di debutto "Cloak", prima di firmare per l'etichetta Ninja Tune. Rilasciato invece dalla Decca, "The Loop" segna un nuovo capitolo nella carriera di Jordan Rakei, che coincide con una serie di profondi cambiamenti nella sua vita personale. «Il titolo dell'album si riferisce al ciclo dell'essere bambini, e poi dell'avere figli, e al rapporto con il bambino interiore» spiega l'artista: «Nella vita andiamo avanti in un ciclo che non finisce mai e volevo esplorare questa vulnerabilità nei miei testi». Pur mantenendo l'atmosfera sperimentale e fuori dagli schemi del suo stile, il disco presenta arrangiamenti orchestrali, cori ammalianti, ritmi ipnotici e una narrazione che traccia una rotta attraverso tempi di oscurità e speranza.
29 luglio: Gregory Porter
Vincitore di due Grammy Awards per i migliori album di jazz vocale ("Liquid Spirit nel 2013 e "Take Me to the Alley" nel 2016), Gregory Porter salirà sul palco di Tharros, il 29 luglio, con la formazione, solida e ben affiatata, che schiera Tivon Pennicott al sassofono tenore, Chip Crawford al pianoforte, Ondrej Pivec all'organo hammond, Jahmal Nichols al basso e Emanuel Harrold alla batteria. Classe 1971, Porter ha iniziato a cantare nei club di San Diego prima di trasferirsi a New York per dedicarsi alla musica a tempo pieno. Il suo debutto discografico arriva nel 2010 con "Water", che gli vale subito una nomination ai Grammy come "Best Jazz Vocal". La conferma del suo talento arriva nel 2012 con il secondo album, "Be Good", che gli frutta una nuova nomination ai Grammy, stavolta come "Best Traditional R&B Performance". Dotato di una voce calda, intensa e profondamente espressiva, Gregory Porter cita tra le sue principali influenze il suono del Southern Gospel di Bakersfield, la città della California dove è cresciuto, la collezione di dischi di Nat King Cole di sua madre, Joe Williams e Donny Hathaway, modelli che hanno forgiato il suo stile vocale, ma è la sua visione del mondo, carica di emozione e autenticità, a rendere ogni sua interpretazione unica e toccante.
30 luglio: Dee Dee Bridgewater
Tutto al femminile il quartetto con cui Dee Dee Bridgewater presenterà, la sera del 30 luglio, "We exist!", il progetto con cui esplora e reinterpreta le canzoni di protesta e l'impatto dell'attivismo attraverso la prospettiva delle donne. Intrepida viaggiatrice, esploratrice, pioniera e custode della tradizione, tre volte insignita del Grammy Award, la cantante nativa di Memphis ha sempre gettato ponti tra i diversi generi musicali. Dee Dee Bridgewater si è guadagnata la sua prima esperienza professionale come membro della leggendaria Thad Jones/Mel Louis Big Band e nel corso degli anni Settanta si è esibita con jazzisti del calibro di Max Roach, Sonny Rollins, Dexter Gordon e Dizzy Gillespie. Dopo un'incursione nel mondo del pop durante gli anni Ottanta, si è trasferita a Parigi e ha iniziato a rivolgere la sua attenzione di nuovo al jazz. Dopo aver firmato con l'Universal Music Group come produttrice, partendo da "Keeping Tradition", nel 1993, ha pubblicato una serie di titoli di successo, tra cui l'acclamatissimo tributo a Ella Fitzgerald, "Dear Ella", vincitore di due Grammy Award. Oltre a quella musicale, Dee Dee Bridgewater ha avuto una brillante carriera teatrale, vincendo un Tony Award per "The Wiz" e ricevendo una nomination al Laurence Olivier Award per "Lady Day". Ambasciatrice di buona volontà della FAO, è anche attiva nella promozione della solidarietà e della lotta contro la fame nel mondo.
Anche Eliades Ochoa tra i protagonisti del ventisettesimo festival Dromos:
il chitarrista e cantante cubano in concerto il 3 agosto al Ros'e Mari Farm & Green House di Oristano.
Il festival Dromos svela un altro protagonista della sua ventisettesima edizione, in programma l'estate prossima tra vari centri e località dell'Oristanese; ed è uno dei più importanti soneros cubani di tutti i tempi, e il migliore chitarrista della sua generazione, quello che salirà sul palco del Ros'e Mari Farm & Green House di Oristano il prossimo 3 agosto: Eliades Ochoa, leggenda vivente della musica tradizionale di Cuba, con due Grammy (uno Americano e uno Latino) all'attivo, oltre a molteplici nomination e una sfilza di prestigiosi premi. Classe 1946, l'artista nativo di Songo La Maya è assurto a una fama internazionale con la partecipazione allo storico progetto Buena Vista Social Club, varato nel 1996 su iniziativa del chitarrista americano Ry Cooder e del direttore d'orchestra Juan de Marcos Gonzalez che misero insieme alcuni musicisti che erano stati celebri negli anni '40 e '50, ma ormai dimenticati, unendo le loro voci e strumenti per riportare in vita le sonorità tradizionali cubane come il son, il bolero e il danzón, allora messi in ombra dalla popolarità della salsa. Eliades Ochoa era il più giovane del gruppo, il "nipote", come veniva affettuosamente chiamato, ma non era certo un novellino: all'epoca aveva già cinquant'anni e vantava una carriera avviata con il Cuarteto Patria, con cui aveva iniziato a portare la musica tradizionale di Santiago de Cuba oltre i confini dell'isola. Cresciuto nella campagna vicino a Santiago, Eliades Ochoa ha iniziato a suonare la chitarra all'età di sei anni, esibendosi prima per strada e poi nei locali della città, facendo della guajira il fulcro del suo stile musicale. La sua abilità l'ha portato, nel 1978, a entrare nel prestigioso Cuarteto Patria e in seguito a collaborare con Compay Segundo – con cui ha inciso l'iconica Chan Chan – fino ad approdare all'avventura del Buena Vista Social Club. Da lì, il successo è stato planetario: la sua voce ha reso celebre El Cuarto de Tula, e la sua interpretazione della guajira in El Carretero è rimasta impressa nella memoria collettiva. Nel 2019 la regista Cynthia Biestek ha diretto un documentario sulla sua vita, From Cuba to the World, con la partecipazione di Benicio Del Toro e Charlie Musselwhite. Due anni fa, proprio a maggio, è uscito invece il suo nuovo album, Guajiro (World Circuit), anticipato dal singolo Se Soltó un León: con il suo inconfondibile tocco alla chitarra e la voce calda e coinvolgente, Eliades Ochoa accompagna gli ascoltatori in un viaggio nella tradizione musicale cubana, consolidando ulteriormente il suo ruolo di ambasciatore culturale della sua isola. «Per il quarto anno consecutivo si rinnova la splendida collaborazione fra Ros'e Mari Farm & Green House e il festival Dromos», dichiara Lucia Schirru, titolare dell'azienda oristanese: «Siamo felici e onorati di poter far parte di un circuito musicale e culturale così importante. Ospitare un artista di fama mondiale in un contesto così suggestivo è un'occasione unica.»
Raphael Gualazzi e l'Orchestra dell'Ente De Carolis
in concerto il 13 agosto a Neoneli (OR) per il ventisettesimo festival Dromos: biglietti in prevendita.
Si annuncia già tra i concerti di spicco del ventisettesimo festival Dromos, appuntamento tra i più attesi dell'estate musicale in Sardegna, in programma tra fine luglio e la prima metà di agosto con la consueta formula itinerante che si snoderà tra Oristano e diversi centri e località della sua provincia: Cabras, Donigala Fenughedu, Fordongianus, Marrubiu, Nureci, Tadasuni e Neoneli. Proprio nel piccolo paese del Barigadu, il 13 agosto è atteso un grande protagonista della scena musicale italiana: sul palco allestito per l'occasione in località S'Angelu (ore 22), reduce dal concerto del giorno prima a Sassari per il festival Abbabula, salirà Raphael Gualazzi in compagnia dell'Orchestra dell'Ente Concerti "Marialisa De Carolis" di Sassari diretta dal Maestro Stefano Nanni, in un raffinato connubio tra jazz, soul e musica classica, generi che il cantautore e pianista originario di Urbino sa fondere con maestria in chiave personale; affiancato da Anders Ulrich al contrabbasso, Gianluca Nanni alla batteria e come guest Danilo Rossi viola solista, porterà in scena a Neoneli il suo mondo sonoro, reso ancora più suggestivo dalla presenza dell'orchestra, capace di amplificare emozioni e atmosfere.
Cantautore, compositore, polistrumentista e produttore, considerato tra gli interpreti più originali e apprezzati del panorama nazionale, Raphael Gualazzi è un musicista completo. Regolarmente invitato nei festival musicali di tutta Europa, nel 2011 viene acclamato al Festival di Sanremo con il brano Follia d'amore. Un vero e proprio trionfo: primo posto della categoria Giovani, il Premio della Critica "Mia Martini", il premio della Sala Stampa Radio e Tv, il Premio Assomusica per la migliore esibizione live. Arriva secondo, sempre nel 2011, all'Eurovision Song Contest con Madness of Love. Con Reality and Fantasy, il suo secondo album, raggiunge la vera consacrazione oltre i confini nazionali, in occasione del primo International Jazz Day, presso la sede UNESCO di Parigi. Successivamente torna sul palco dell'Ariston per altre due volte con brani di successo come "Sai (ci basta un sogno)", nel 2013, e insieme ai The Bloody Beetroots nel 2014. Ha all'attivo quattro album (il più recente è Dreams, del 2023) e tre EP in Italia, oltre ad aver composto colonne sonore per film e programmi televisivi. Di grande successo le ultime tournée in Sud America, Argentina e Sudafrica. Con il concerto di Raphael Gualazzi, Neoneli si conferma ancora una volta tra le tappe immancabili del festival: «Aderiamo a Dromos sempre più convintamente - dichiara il sindaco Salvatore Cau - perché è un festival che consente anche alle realtà più piccole e marginali di far parte dei grandi circuiti internazionali, mettendo a disposizione delle nostre comunità un'offerta musicale, artistica e culturale che in situazioni normali è prerogativa delle aree urbane medio grandi. Inoltre si tratta di un'occasione importante per far conoscere all'esterno le nostre bellezze ambientali, paesaggistiche, culturali ed enograstronomiche».
I biglietti per il concerto di Raphael Gualazzi a Neoneli costano 30 euro (più diritti), e si possono acquistare online sul sito di Dromos, dove è in corso la prevendita anche per le quattro serate del festival in programma nell'area archeologica di Tharros: di scena il 26 luglio Kurt Elling e gli Yellowjackets in un omaggio ai Weather Report, domenica 27 il cantante, produttore e polistrumentista neozelandese/australiano Jordan Rakei, il 29 l'americano Gregory Porter, e il 30 luglio ancora una voce, quella femminile e inconfondibile di Dee Dee Bridgewater.
Tanta musica, dunque, con questi e altri nomi ancora da svelare, ma non solo: anche in questa edizione numero ventisette, Dromos conferma la sua vocazione multidisciplinare, proponendo un ricco cartellone che spazia tra concerti, mostre, incontri, proiezioni cinematografiche, in un dialogo continuo tra arte, territorio e sperimentazione; un'edizione che sceglie come tema centrale e titolo Hope, speranza, proseguendo il percorso intrapreso nelle due precedenti all'insegna di People e Change, per promuovere un mondo più equo, giusto e solidale. Speranza, insieme a umanità e cambiamento, diventa forza trasformativa e stimolo all'azione: questo il messaggio che Dromos lancia in questi tempi di conflitti e instabilità per immaginare un futuro migliore.
Hope: la speranza è una scelta
In attesa di svelare l'intero cartellone, le quattro serate di fine luglio a Tharros si annunciano già tra gli eventi clou della ventisettesima edizione del festival Dromos che come sempre si snoderà tra Oristano e i vari centri della provincia che fanno parte del suo circuito - Cabras, Donigala Fenughedu, Fordongianus, Marrubiu, Neoneli, Nureci e Tadasuni - con un fitto programma che comprende, oltre alla musica, anche mostre, incontri, film e altro ancora; un'edizione che sceglie come tema centrale e titolo Hope, speranza, proseguendo il percorso intrapreso nelle due precedenti all'insegna di People e Change, per promuovere un mondo più equo, giusto e solidale. Speranza, insieme a umanità e cambiamento, diventa forza trasformativa e stimolo all'azione: questo il messaggio che Dromos lancia in questi tempi di conflitti e instabilità per immaginare un futuro migliore. «Per chi, come Dromos, si impegna nella costruzione di un mondo solidale, giusto e nonviolento», sottolinea la curatrice d'arte Chiara Schirru nel suo testo che introduce al tema del festival, «parole come umanità, cambiamento e speranza, costituiscono, del resto, indagine costante del suo percorso. Già potenti se considerati singolarmente, questi concetti, in sinergia tra loro, diventano una miscela esplosiva capace di orientare l'uomo verso una reale inversione di rotta. E se nelle ultime due edizioni, con People e Change. Puoi, il Festival ha proposto una visione combinata e inscindibile tra l'uomo e il cambiamento, scegliendo HOPE per l'edizione 2025, Dromos intreccia e connette la Speranza ai due temi precedenti, ponendola come strumento impareggiabile e prezioso per sigillare questa triade e guardare con fiducia verso il futuro. Argomento, quello in programmazione, che lungi dal chiudere l'importante percorso portato avanti in questi anni, indirizza e proietta verso lo sviluppo di una cultura equa e costruttiva, realizzabile solo con la partecipazione attiva e intenzionale di ognuno di noi». La ventisettesima edizione del festival Dromos è organizzata dall'omonima associazione culturale con il contributo di MiC – Ministero della Cultura, Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio -, Fondazione di Sardegna, Fondazione Mont'e Prama, Amministrazioni Comunali di Oristano, Cabras, Fordongianus, Marrubiu, Neoneli, Nureci e Tadasuni, Ros'e mari, e con la collaborazione di Arcidiocesi di Oristano, Monastero Santa Chiara di Oristano, Museo Diocesano Arborense, Centro Servizi Culturali U.N.L.A. di Oristano, Music Academy Isili, Mariposas de Sardinia, ViaggieMiraggi, Intramadu, Radio Popolare, Sardinia Coast to Coast, Associazione Enti Locali per lo Spettacolo e Fondazione Oristano.
Il festival Dromos svela altri nomi e altre date della sua ventisettesima edizione in programma dal 18 luglio al 14 agosto tra Oristano e sette centri della provincia: Cabras, Fordongianus, Marrubiu, Masullas, Neoneli, Nureci e Tadasuni.
Tra le new entry l'arpista e cantante francese Sophye Soliveau, il pianista Danilo Rea con il Reset Trio,
il chitarrista e cantautore blues americano Zac Harmon, la band londinese icona dell'acid jazz: Galliano.
Diverse tessere del mosaico di concerti del ventisettesimo festival Dromos sono già note e collocate ai loro posti: all'anfiteatro allestito nell'area archeologica di Tharros sbarcheranno a fine luglio Kurt Elling e gli Yellowjackets con un tributo ai Weather Report (il 26), il cantante e polistrumentista neozelandese/australiano Jordan Rakei (il 27), il cantante statunitense Gregory Porter (il 29) e ancora un'altra voce, quella inconfondibile di Dee Dee Bridgewater (il 30); di scena poi, il 3 agosto al Ros'e Mari Farm & Green House di Oristano, Eliades Ochoa, leggenda vivente della musica tradizionale di Cuba; e dieci sere dopo, il 13 a Neoneli, riflettori puntati su Raphael Gualazzi con l'Orchestra dell'Ente Concerti "Marialisa De Carolis" di Sassari. Ma sono tanti i protagonisti e gli eventi, non solo musicali, nel ricco cartellone di Dromos che si snoderà come sempre attraverso varie località dell'Oristanese - Cabras, Fordongianus, Marrubiu, Masullas, Neoneli, Nureci, Tadasuni - a partire proprio dal capoluogo: sarà infatti la città di Eleonora a ospitare i primi appuntamenti di questa edizione numero ventisette che ha scelto come tema centrale e titolo Hope, proseguendo il percorso intrapreso nelle due precedenti all'insegna di People e di Change, per lanciare un messaggio di speranza in questi tempi di conflitti e instabilità, e immaginare un futuro migliore.
Si parte da Oristano, dunque, il 18 luglio con l'inaugurazione di Hope Around - New York Graffiti, una mostra dedicata al graffitismo, in ideale espansione del tema del festival, allestita negli spazi del Foro Boario: un'esposizione di grande interesse e caratura internazionale che verrà presentata nel dettaglio prossimamente.
Lunedì 21 luglio appuntamento al giardino del Museo Diocesano con il filosofo e teologo laico Vito Mancuso e il suo libro "Destinazione speranza", edito da Garzanti nel 2024. In un mondo segnato da crisi e incertezze, immaginare un futuro migliore appare sempre più difficile, e l'uomo, chiuso in sé stesso, rischia di perdere la speranza. Prendendo spunto dalle domande di Kant – Cosa posso sapere? Cosa devo fare? Cosa mi è lecito sperare? – Vito Mancuso ci invita a riflettere sul senso profondo della vita. In Destinazione speranza, propone una nuova base per l'esistenza: solo riscoprendo la relazione con gli altri, contrastando l'egoismo e riscoprendo la responsabilità morale, potremo dirci davvero liberi e tornare a sperare in un futuro possibile. A precedere e introdurre l'incontro con Vito Mancuso, la musica dell'Art Guitar Trio formato da Maria Luciani (chitarrista classica, unisce lirismo e tecnica con aperture al jazz), Andrea Cutri (chitarrista e compositore, predilige la chitarra acustica, con la quale costruisce armonie sofisticate e melodie limpide) e Giorgio Crobu (con una profonda formazione jazz e un forte orientamento all’improvvisazione, suona la semiacustica, arricchendo il trio con sonorità calde e un fraseggio elegante e sempre ricercato). Il repertorio del trio attraversa generi e autori diversi - da Piazzolla ai Beatles, da Albeniz ai Genesis, da Simon & Garfunkel a Chick Corea - tutti riletti con uno sguardo jazzistico e aperto all'improvvisazione.
Se la musica a Dromos fa la parte del leone, come già nelle più recenti edizioni, il cinema farà da prologo con la consueta mini rassegna promossa in collaborazione con il Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano nel suo Giardino in via Carpaccio. Tre serate con inizio alle 21 e ingresso libero sotto un titolo in linea con il tema del festival: The Faces of Hope. Si comincia con "I bambini di Gaza - Sulle onde della libertà", film del 2024 diretto da Loris Lai, qui al debutto nel lungometraggio; racconta la storia di due ragazzini, uno palestinese e l'altro israeliano, che stringono un'improbabile amicizia durante la seconda intifada, nel 2003, grazie alla loro comune passione per il surf.
Il ciclo di proiezioni prosegue la sera dopo - mercoledì 23 - con "L'altro volto della speranza", lungometraggio diretto da Aki Kaurismäki, vincitore dell'Orso d'argento per la miglior regia al Festival del Cinema di Berlino nel 2017: protagonisti, Khaled, un rifugiato siriano in cerca di asilo in Finlandia, e Wikström, un commerciante di camicie che, dopo aver lasciato la moglie e vinto al poker, decide di acquistare un ristorante. Nonostante le difficoltà burocratiche e il razzismo della popolazione, Khaled trova lavoro nel locale di Wikström, dando vita a un racconto di solidarietà e speranza, trattato con il tipico umorismo malinconico del regista finlandese.
Olivier Nakache e Éric Toledano firmano la regia del terzo film in visione, lunedì 28 luglio: "The Specials - Fuori dal comune", pellicola francese del 2019, racconta la storia di due amici, uno musulmano, l'altro ebreo, che si dedicano all'assistenza di giovani con gravi forme di autismo. Quando un'indagine mette in discussione la legittimità del loro operato, i due devono lottare per dimostrare l'importanza del loro lavoro e il valore umano delle loro iniziative. Un racconto intenso e toccante sulla solidarietà e l'inclusione.
Ciascuna proiezione sarà preceduta da un preludio musicale ogni sera diverso: aprirà la serie (il 22 luglio) Nicola Vacca, batterista di Lunamatrona, seguito l'indomani (mercoledì 23) dal Disorchestra Duo, ovvero Raffaele Puglia al pianoforte e Giada Moschella alla chitarra; chiuderà il trittico di serate al Giardino dell'UNLA, il 28 luglio, un altro duo: Raffaele Pilia alla chitarra classica e Antonio Pinna alle percussioni sotto le insegne del Julia Ensemble.
Nel frattempo il festival avrà vissuto, sempre a Oristano, due eventi musicali diversi ma con una stessa protagonista: Sophye Soliveau. L'arpista e cantante francese sarà di scena il 24 luglio en solitaire con la sua arpa nella Chiesa di Santa Chiara, cornice ideale per un concerto ispirato al tema del festival e dal titolo preso in prestito dalla bolla con cui Papa Francesco ha indetto il Giubileo Ordinario del 2025: "Spes non confundit", ovvero "la speranza non delude", di cui verranno proposti alcuni passaggi scelti e letti dalla promotrice culturale Bruna Bianchina.
Altre sonorità e atmosfere la sera dopo, venerdì 25 luglio, quando Sophye Soliveau salirà sul palco allestito in piazza Duomo, anche quest'anno resa disponibile grazie alla Curia Arcivescovile di Oristano, per un concerto in quartetto. L'amore per la musica afroamericana, dal R'n'B al soul e al gospel, si è radicato in tenera età nella poliedrica artista transalpina, capace di unire improvvisazione e tecnica in virtù della sua formazione classica. Pubblicato un anno fa a marzo, il suo primo album, "Initiation", è una celebrazione vibrante dell'R&B con arrangiamenti raffinati, dove voce e arpa si fondono su ritmi delicati e cori eterei, offrendo un'esperienza d'ascolto intensa e ispirata al soul.
Da Oristano alla vicina Cabras, il 28 luglio, per una parata musicale nelle strade del centro storico della Seuinstreet Band, la più grande formazione da strada della Sardegna contando nelle sue file una trentina di strumentisti, per lo più giovanissimi, tutti provenienti dalla scuola della stessa associazione culturale. Unica nel suo genere, la Seuinstreet Band si muove agilmente su differenti territori musicali, tra i generi funk, R&B, soul e jazz abbinati a coreografie spettacolari che, senza alcuna barriera, coinvolgono e divertono il pubblico.
Si resta a Cabras per il successivo appuntamento in calendario: venerdì primo agosto la piazza Stagno ospiterà il concerto "Songs of Hope" degli Ympossibili, energica rock band isolana nata dall'amicizia di lunga data tra i chitarristi Andrea Cutri e Patrick Abbate, e il cantante Mino Mereu, che fin da giovani hanno condiviso la passione per la musica. Completano la formazione Ricky Zinzula al pianoforte e tastiere, Valentino Podda al basso e il batterista Mike Terrana, noto per le collaborazioni con Yngwie Malmsteen e Masterplan. Nei loro live, gli Ympossibili propongono grandi classici del rock e brani originali di comprovata presa sul pubblico, raccontano aneddoti, snocciolano sorprese, il tutto in un'atmosfera spontanea e confidenziale.
Il 2 agosto Dromos torna a Oristano per abbracciare una band iconica dell'acid jazz: Galliano. Nata nel 1988 attorno al DJ acid house Rob Gallagher, la formazione londinese si distingue per uno stile soul rilassato e jazzato che l'ha portata al successo nel 1994 con l'album "The Plot Thickens". Inizialmente concepita come un collettivo aperto, la band vedeva Rob Gallagher ai rap e ai piatti, la voce calda di Valerie Étienne, il bassista Ernie McKone e il batterista Crispin Taylor, oltre a vari altri musicisti. Dopo venticinque anni di pausa, i Galliano sono tornati l'estate scorsa con "Halfway Somewhere", un nuovo album che rinnova il loro sound inconfondibile, con la voce di Valerie Étienne che si intreccia alle liriche di Rob Gallagher, tra rimandi culturali e memorie della scena clubbing britannica. Con loro due saliranno sul palco di Dromos, in piazza Duomo, Ski Oakenfull alle tastiere, Ernie Mckone alla chitarra e al basso, Crispin Taylor alla batteria e Crispin Robinson alle percussioni: un live che si annuncia energico e coinvolgente.
Il 5 agosto appuntamento all'azienda agric0la Sa Marigosa, nel territorio di Riola Sardo, per la Festa della Terra, un'anteprima del Festival della Terra promossa in collaborazione con il festival Dromos e Legacoop. Oltre a una tavola rotonda incentrata su esperienze, prospettive e riflessioni su agricoltura sostenibile, filiere etiche e modelli cooperativi, la giornata proporrà un concerto unplugged; protagonisti alcuni tra i più significativi musicisti sardi, impegnati in esibizioni intime, essenziali, fortemente legate al contesto: tra gli altri, il grande maestro di launeddas Luigi Lai, la cantante Elena Ledda accompagnata dalle chitarre di Marino De Rosas, il Cuncordu e Tenore de Orosei con il liuto e la mandola di Mauro Palmas e l'organetto di Giacomo Vardeu, "su cantadore" Nicola Urru con gli Argia. Una festa di suoni che è anche un incontro, un racconto corale dell'isola attraverso la musica reso ancora più gustoso dalla degustazione di prodotti di Sa Marigosa.
Tappa al parco Zuradili di Marrubiu (Or), il 6 agosto, per il concerto di Davide Shorty, cantautore, rapper e producer di Palermo che unisce la sua inconfondibile voce soul con melodie contaminate da jazz e rap. Davide Shorty è un cantautore, rapper e producer palermitano che fonde soul, jazz e rap. Dopo un periodo a Londra, dove fonda la band Retrospective For Love, in Italia sale alla ribalta nel 2015 classificandosi terzo a X Factor. Due anni dopo pubblica il primo album, "Straniero", seguito da "Fusion" (2018) e "La soluzione", entrambi con i Funk Shui Project. Secondo classificato al festival di Sanremo 2021 nella sezione "Nuove proposte" dove vince tre premi, nello stesso anno pubblica il suo quarto album, "Fusion", mentre è dello scorso febbraio il quinto, "Nuova forma". Ad accompagnare sul palco Davide Shorty - in una produzione originale, in prima nazionale, dell'associazione Le Ragazze Terribili per il festival Abbabula 2025 in collaborazione con Dromos - sarà la DisOrchestra, una big band sarda che riunisce oltre quindici giovani musicisti e musiciste, tra fiati e sezione ritmica. A seguire, dj set di Dj Shocca, nome d'arte del trevigiano Matteo Bernacchi, classe 1979, dj e producer considerato uno dei veterani della scena rap italiana. Ospiti Frank Siciliano e dj MadBuddy.
Il giorno dopo (giovedì 7) Dromos allestirà il suo palcoscenico itinerante al Giardino Botanico di Masullas per ospitare un trio che annovera tra i suoi componenti tre assi del jazz a livello nazionale e internazionale: Danilo Rea al pianoforte, Massimo Moriconi al contrabbasso ed Ellade Bandini alla batteria, riuniti sotto l'insegna del Reset Trio; tre amici, ancor prima che superlativi interpreti dei rispettivi strumenti, capaci di creare una rara interazione musicale che trascende dal tradizionale stile jazzistico, per un viaggio attraverso la grande storia della musica italiana. Chiusura di serata con un altro grande protagonista della scena jazz nazionale, il trombonista Gianluca Petrella, qui nelle vesti di dj già apprezzate due estati fa a Dromos.
Mentre restano ancora da svelare programmi e cast di "Isole d'Altri Mari", nuovo capitolo del festival che ritorna, forte del riuscito debutto della scorsa estate, l'8, 9 e 10 agosto a Tadasuni, e dell'ormai immancabile due giorni alle Antiche Terme Romane di Fordongianus, l'11 e il 12, il lungo viaggio di Dromos farà capolinea a Nureci, alla vigilia di Ferragosto (giovedì 14), con il Mamma Blues, la "costola" del festival dedicata alla "musica del diavolo": protagonista della serata l'americano Zac Harmon, pluripremiato chitarrista e cantautore dallo stile distintivo, riconosciuto a livello internazionale come uno dei principali interpreti del blues contemporaneo. Ad affiancarlo una lineup formata da Cory Lacy (tastiere e voce), Kingston Livingston (chitarra e voce), Nate Robinson (basso e voce) e Gino Iglehart (batteria e voce). Apertura di serata affidata all'armonicista e cantautore blues sardo WilliBoy Taxi. E con Mamma Blues ritorna Piccoli Bluesman crescono, il laboratorio musicale a cura della Music Academy di Isili per bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni, pensato per farli passare dall'ascolto alla creazione musicale, offrendo un’esperienza diretta e coinvolgente del "fare musica".
Notizie, aggiornamenti e informazioni su prevendita e prezzi dei biglietti sono disponibili sul sito www.dromosfestival.it, sul canale Telegram e nelle pagine Facebook e Instagram di Dromos. La segreteria del festival risponde al numero di telefono 0783 31 04 90, al numero whatsapp 334 80 22 237 e all'indirizzo di posta elettronica info@dromosfestival.it.
Infine, si rinnova anche quest'anno l'iniziativa di turismo esperienziale Viaggio in Sardegna sulle note di Dromos con Radio Popolare: otto giorni attraverso alcuni dei più suggestivi luoghi dell'Oristanese, tra natura e arte, enogastronomia e artigianato, relax e musica sotto le stelle, a cura di ViaggieMiraggi, Radio Popolare e le Mariposas de Sardinia. Per maggiori informazioni chiamare le sedi principali di ViaggieMiraggi al numero 049 87 51 997 (Padova) o allo 02 54 102 460 (Milano) o inviare una e-mail all'indirizzo italia@viaggiemiraggi.org.
La ventisettesima edizione del festival Dromos è organizzata dall'omonima associazione culturale con il contributo di MiC – Ministero della Cultura, Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio -, Fondazione di Sardegna, Fondazione Mont'e Prama, Amministrazioni Comunali di Oristano, Cabras, Fordongianus, Marrubiu, Masullas, Neoneli, Nureci e Tadasuni, Ros'e Mari Farm & Greenhouse, e con la collaborazione di Arcidiocesi di Oristano, Monastero Santa Chiara di Oristano, Museo Diocesano Arborense, Centro Servizi Culturali U.N.L.A. di Oristano, Music Academy Isili, Sa Marigosa, Mariposas de Sardinia, ViaggieMiraggi, Intramadu, Radio Popolare, Sardinia Coast to Coast, Associazione Enti Locali per lo Spettacolo e Fondazione Oristano.
DROMOS - via Sebastiano Mele · 09170 ORISTANO
tel.: 0783 31 04 90 • 334 80 22 237
E-mail: info@dromosfestival.it
Website: www.dromosfestival.it
Telegram: t.me/dromosfestival
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XXXV festival internazionale
Narcao Blues
Narcao (Sud Sardegna)
23> 26 luglio 2025
Dal 23 al 26 luglio a Narcao (Sud Sardegna) la trentacinquesima edizione del festival Narcao Blues
con Jimmie Vaughan, Walter Trout, Ana Popovic, Jon Cleary, Eric Steckel, Honey Island Swamp Band, Blues Fields e Don Leone.
È un appuntamento immancabile dell'estate musicale in Sardegna: Narcao Blues, il festival blues più longevo nel panorama isolano, e tra i più apprezzati a livello nazionale, si appresta a celebrare la sua trentacinquesima edizione dal 23 al 26 del prossimo luglio. Festival radicato nel territorio, come attesta il suo stesso nome nel richiamare il paese dove è nato nel 1989 per iniziativa dell'associazione culturale Progetto Evoluzione, che ancora oggi ne cura l'organizzazione: Narcao, nel cuore del Sulcis, a una sessantina di chilometri da Cagliari. Diventato un appuntamento imperdibile per gli appassionati della "musica del diavolo" provenienti anche dalla penisola e dall'estero, nel corso degli anni Narcao Blues ha visto esibirsi in questo angolo di Sardegna grandi nomi della scena internazionale: Popa Chubby, Canned Heat, Michael Coleman, Mick Taylor, Eric Sardinas, John Mayall, Fabio Treves, Roberto Ciotti, Peter Green, Larry Carlton, James Cotton, Lucky Peterson, Luke Winslow-King, Billy Gibbons, Otis Taylor, James Senese, Jason Ricci, Martin Barre, Tommy Castro, e molti altri. Festival radicato nel territorio ma di caratura internazionale, anche quest'anno Narcao Blues porterà sul suo palco, come sempre allestito in piazza Europa, un cast di musicisti di alto livello; tengono banco gli americani Jimmie Vaughan, Walter Trout, Eric Steckel, Honey Island Swamp Band; serba ma di base negli U.S.A. è Ana Popovic, così come l'inglese Jon Cleary; da Lituania e Polonia arrivano invece i musicisti del gruppo Blues Fields, mentre giocheranno in casa i sardi Matteo Leone e Donato Cherchi, ovvero il duo Don Leone. In programma due set per ogni serata, più la consueta "coda" nello spazio dopofestival in località Santa Croce. Una formula ben collaudata che da sempre unisce coerenza artistica e alta qualità musicale. «Siamo molto felici di presentare la trentacinquesima edizione del Narcao Blues Festival, un traguardo importante che celebra non solo la longevità del nostro evento, ma soprattutto la sua storia, la sua identità e il legame con pubblico e territorio», spiega Francesco Musa, presidente dell'Associazione Progetto Evoluzione: «per questa edizione abbiamo scelto – con la consueta Direzione Artistica di Gianni Melis – come leitmotiv proprio la celebrazione di questi 35 anni di Blues. Lo abbiamo fatto guardando al nostro passato, riportando sul palco alcuni degli artisti internazionali che hanno già lasciato un segno indelebile in edizioni precedenti: Ana Popovic, Walter Trout, Jon Cleary e Eric Steckel. Accanto a questi graditi ritorni, realizziamo finalmente un desiderio che coltivavamo da tempo: ospitare Jimmie Vaughan insieme alla sua storica band, i Tilt-A-Whirl, una delle ultime leggende del blues. Tra le novità di questa edizione, avremo per la prima volta in Sardegna il sound inconfondibile degli Honey Island Swamp Band, una proposta fresca e coinvolgente che arricchisce ulteriormente un cartellone ricco di qualità. Continua anche la preziosa collaborazione con il Suwalki Blues Festival in Polonia, un gemellaggio musicale che si rinnova anno dopo anno attraverso uno scambio di artisti. Quest'anno sarà la band sarda King Howl a rappresentare il Narcao Blues sul palco polacco, mentre avremo il piacere di ospitare i Blues Fields, che apriranno la serata inaugurale qui da noi. Altro ritorno gradito è quello dei Don Leone. Nell'ottica di sostenere e promuovere la creatività dei musicisti sardi - sottolinea Francesco Musa - il festival produrrà infatti il loro nuovo disco. Un segnale concreto del nostro impegno verso la scena musicale locale, che vogliamo continuare a valorizzare anche attraverso azioni di questo tipo. Siamo molto felici della proposta artistica di quest'anno, che conferma con forza la vocazione internazionale del nostro festival e ci auguriamo possa essere festeggiata con una grande partecipazione da parte del pubblico, che da sempre è il cuore pulsante di questa manifestazione. Vi aspettiamo al Narcao Blues».
Organizzato dall'associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell'Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell'Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del Comune di Narcao, il festival fa parte dell'Italian Blues Union, l'associazione che riunisce l'intero mondo del blues nazionale e si riconosce sotto l'insegna dell'European Blues Union.
Al via mercoledì 23 luglio
Spetterà ai Blues Fields il compito di aprire ufficialmente la trentacinquesima edizione del festival, mercoledì 23 luglio alle 21.30. Nato nel 2024, questo blues guitar project riunisce musicisti di grande esperienza provenienti da Lituania e Polonia. Alla guida del gruppo ci sono Aleksandr Belkin (chitarra, voce e armonica) e Bogdan Topolski (chitarra), due nomi di riferimento nel panorama blues internazionale, legati da una lunga collaborazione maturata attraverso anni di concerti, band e festival internazionali. Il loro sound affonda le radici nella tradizione del blues, arricchito da un'intensa energia elettrica e da una solida intesa musicale, frutto di esperienze condivise con artisti del calibro di Keb' Mo', Ian Siegal, Larry Garner, Buddy Whittington e molti altri. Completano la formazione Olegas Sochinas alla chitarra, Sergejus Sopelevas-Vysocki al basso e Vitalijus Katyšovas alla batteria. Un debutto che si preannuncia ad alto voltaggio e che darà il via al festival con una scarica di pura energia.
Alle 23 il palco di piazza Europa riabraccerà Ana Popovic con la sua carica trascinante. Un ritorno molto atteso a Narcao per una delle regine indiscusse del blues contemporaneo. Nata a Belgrado, Ana è celebre per il suo stile inconfondibile, che fonde electric funk, slide guitar, jazz e soul groove in una miscela esplosiva che ha conquistato le platee di tutto il mondo. Dotata di una tecnica sopraffina e di un magnetico carisma scenico, è stata l'unica chitarrista donna a calcare i palchi dell'Experience Hendrix Tour (2014–2018), accanto a leggende come Buddy Guy e Kenny Wayne Shepherd. Più volte premiata, con album ai vertici delle classifiche Billboard – come Power (2023) – Ana Popovic è anche ambassador per marchi storici come Fender e Jim Dunlop. Una vera forza della natura, inarrestabile, sempre in viaggio tra i grandi palchi del blues mondiale.
I concerti di giovedì 24 luglio
Giovedì 24 luglio, alle 21.30, sarà Eric Steckel ad accendere l'atmosfera della serata, con l'energia e la passione del suo blues infuocato. Classe 1990, considerato da molti l'astro nascente del blues rock, ha iniziato a esibirsi prestissimo, registrando (dal vivo) il suo primo album appena undicenne e diventando l'anno dopo il più giovane chitarrista ad aver affiancato i leggendari Bluesbreakers di John Mayall. Il suo stile fonde il suono graffiante dei grandi del passato con una potenza moderna e inconfondibile, portandolo a calcare i palchi di oltre venticinque Paesi in tutto il mondo. Album come Havana, Black Gold e Polyphonic Prayer hanno consolidato la sua reputazione di artista completo, capace di scrivere, suonare e infiammare la scena blues/rock internazionale. Un virtuoso con più di vent'anni di carriera e ancora tanto da dire.
Alle 23, il palco di Narcao Blues vibrerà del groove potente e travolgente di Jimmie Vaughan, leggenda vivente e icona indiscussa del Texas Blues. Fratello maggiore del compianto Stevie Ray Vaughan, Jimmie ha dedicato la sua intera carriera alla celebrazione del blues più autentico, diventando uno dei suoi più autorevoli ambasciatori. Fondatore degli storici Fabulous Thunderbirds, vincitore di quattro Grammy Awards e collaboratore di innumerevoli giganti del genere, Vaughan ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica. Dopo l'indimenticabile Family Style, inciso con Stevie Ray poco prima della sua scomparsa, ha intrapreso un percorso solista all'insegna della classe, dell'essenzialità e della fedeltà alla tradizione. Ad accompagnarlo, la sua fidata band The Tilt-A-Whirl, capace di unire energia e raffinatezza in un sound inconfondibile. A quasi sessant'anni dal suo esordio, Jimmie Vaughan resta una pietra miliare del blues mondiale. E la sua musica, più viva che mai, promette di far ballare l'intera piazza Europa.
Il programma della terza serata, venerdì 25 luglio
La terza serata, venerdì 25 luglio, si aprirà (come sempre alle 21.30) con una reunion molto attesa: il duo Don Leone, formato da Donato Cherchi (voce e armonica) e Matteo Leone (chitarra e batteria), salirà sul palco per un'esibizione che promette di coinvolgere la platea di piazza Europa. Il loro suono, ruvido e diretto, è un incontro perfetto tra le radici profonde del Mississippi e la terra rossa della Sardegna, dando vita a un blues viscerale che non lascia indifferenti. Conosciuti per la loro straordinaria energia dal vivo, i Don Leone hanno conquistato il pubblico e la giuria vincendo l'Italian Blues Challenge nel 2017, per poi rappresentare l'Italia sia all'European Blues Challenge che all'International Blues Challenge. Ogni loro performance è un'esplosione di pathos, capace di immergere l'ascoltatore in un rituale sonoro che, pur rimanendo ancorato alla tradizione, ha un'anima ribelle e contemporanea. Un'esperienza unica, che mescola autenticità e innovazione.
Protagonista del secondo set della serata, Walter Trout, una vera leggenda del blues, salirà sul palco alle 23, pronto a incendiare la già calda atmosfera al ritmo della musica del diavolo. Classe 1951, attivo sin dal 1968, il chitarrista statunitense ha fatto parte di band storiche come i Canned Heat e i Bluesbreakers di John Mayall, per poi intraprendere una carriera solista di enorme successo a partire dal 1989. Considerato uno dei più grandi talenti della sei corde, è spesso accostato a giganti del calibro di Hendrix e Clapton. Votato come il sesto miglior chitarrista in un sondaggio della BBC, Trout è celebre per l'intensità delle sue performance, che trasmettono una sincerità emotiva unica, capace di toccare profondamente il pubblico. Il suo nuovo album, in uscita per Mascot/Provogue, segna il ritorno di un vero maestro del genere, in grande forma e pronto a regalare una performance imperdibile per tutti gli amanti del blues.
Giù il sipario sabato 26 luglio
Il sipario sul festival calerà sabato 26 luglio con un doppio appuntamento da non mancare. Si comincia alle 21.30 con la Honey Island Swamp Band, formazione nata a San Francisco dopo l'uragano Katrina, ma profondamente legata alle radici musicali di New Orleans. Band tra le più originali del panorama roots contemporaneo, con il suo stile unico, definito "Bayou Americana", mescola con maestria blues, soul, rock, country e funk, creando un cocktail irresistibile. Con cinque album pluripremiati, il gruppo guidato da Aaron Wilkinson (voce, chitarra, mandolino), con Lee Yankie (chitarra), Chris Spies (tastiere), Sam Price (basso) e Garland Paul (batteria) è una delle live band più coinvolgenti e cariche di energia. Ogni esibizione è un'esperienza che trasforma il palco in una festa sincopata e viscerale, dove il groove non lascia spazio a pause.
Come da tradizione, il festival si chiuderà alle 23 con set che farà ballare tutti sulle note di Jon Cleary & The Absolute Monster Gentlemen Quartet. Pianista e cantante britannico trapiantato a New Orleans, Jon Cleary è un autentico ambasciatore del funk e dell'R&B della Crescent City. Vincitore di un Grammy Award, ha collaborato con leggende come Dr. John, Bonnie Raitt e Taj Mahal, e ha inciso con maestri del calibro di Earl King e Snooks Eaglin. Con il suo ensemble all-star The Absolute Monster Gentlemen, arricchito da fiati e percussioni, Cleary ha dato vita al progetto The Bywater Sessions, un lavoro registrato interamente dal vivo nel cuore pulsante di New Orleans. La sua musica, intrisa di groove, soul e quel fascino irresistibile che caratterizza il sound della città, rappresenta il cuore e l'anima di una tradizione funk che affonda le radici nei leggendari locali come Tipitina's e Maple Leaf Bar. Un set che si annuncia coinvolgente per un gran finale del trentacinquesimo Narcao Blues.
Biglietti e abbonamenti
Il biglietto per ciascuna serata costa 17 euro, l'abbonamento per l'intero festival 40 euro. A tutti i prezzi vanno aggiunti i diritti di prevendita. I biglietti sono già disponibili su clappit.com e da lunedì 21 aprile su narcaoblues.com/tickets; prossimamente sul circuito Boxoffice Sardegna. Per informazioni, la segreteria del festival risponde all'indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblues.it e al numero 0781 87 50 71.
Progetto Evoluzione, blues dal 1989
Narcao Blues prende vita nel 1989 per iniziativa dell'associazione culturale Progetto Evoluzione, nata l'anno prima con l'obbiettivo di contribuire alla crescita e lo sviluppo socioculturale del Sulcis, con una particolare attenzione verso i giovani. Oltre al festival, vari progetti paralleli sono nati nel corso del tempo, dal South In Blues alla Gospel Explosion (rassegna itinerante giunta lo scorso dicembre alla sua ventiduesima edizione), e poi seminari e conferenze per le scuole: iniziative che dimostrano come l'attività dell'associazione culturale Progetto Evoluzione e del suo staff sia in continua crescita ed espansione, nonostante le difficoltà e le sfide che si presentano ogni anno. Di recente, Narcao Blues si è anche messo in luce per essere uno dei festival fondatori dell'Italian Blues Union, l'unione degli organizzatori e appassionati di blues dello Stivale. L'associazione fa capo alla più estesa European Blues Union, realtà che riunisce al suo interno ben venticinque nazioni.
Mercoledì 23
21:30 Blues Fields
23:00 Ana Popovic
Giovedì 24
21:30 Eric Steckel
23:00 Jimmie Vaughan & The Tilt-A-Whirl
Venerdì 25
21:30 Don Leone
23:00 Walter Trout
Sabato 26
21:30 Honey Island Swamp Band
23:00 Jon Cleary & The Absolute Monster Gentlemen Quartet
Associazione culturale Progetto Evoluzione
via Carbonia, 11 – 09010 NARCAO (CI)
tel/fax: 0781 87 50 71 • e-mail: infoblues@narcaoblues.it
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Time in Jazz
XXXVIII edizione
"What a wonderful world"
Berchidda e altri centri del nord Sardegna
8 > 16 agosto 2025
con la direzione artistica di Paolo Fresu
Dall'8 al 16 agosto a Berchidda (Ss) e altri centri del nord Sardegna la trentottesima edizione di Time in Jazz all'insegna di "What a Wonderful World". Tra i protagonisti del festival diretto da Paolo Fresu Stefano Bollani, Enrico Rava, Trentemøller, Les Amazones d'Afrique, Simona Molinari, Paola Turci, Danilo Rea, Nick The Nightfly. Tanta musica ma anche mostre, presentazioni di libri e incontri con gli autori, attività per i bambini e altro ancora nel ricco cartellone.
L'estate musicale in Sardegna ha un suono tutto suo, che profuma di vento tra i monti, di tramonti sul mare, di note che si rincorrono tra piazze e colline. È il suono di Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu, che torna per la trentottesima edizione con un programma come sempre ricco e sfaccettato; l'appuntamento è dall'8 al 16 agosto, con base nella sua storica culla, Berchidda (Ss), e tappe negli altri centri del nord Sardegna coinvolti quest'anno in un itinerario che è insieme artistico e territoriale: Alà dei Sardi, Arzachena, Banari, Bortigiadas, Budoni, Loiri Porto San Paolo, Oschiri, Ozieri, Porto Rotondo, Posada, San Teodoro, Sant'Antonio di Gallura, Tempio Pausania, Viddalba.
"What a Wonderful World" è il titolo che connota questa edizione del festival; titolo preso in prestito dalla canzone portata al successo da Louis Armstrong nel 1968 e ancora oggi tra le più popolari: un inno alla gioia e alla bellezza in anni difficili, allora come in questi nostri tempi. «Vedo alberi verdi, e anche rose rosse. Le vedo sbocciare, per te e me, e penso fra me e me "che mondo meraviglioso"», recita il testo della canzone: «Anche a noi piace pensare che il mondo sia luminoso e bello da vivere. Ci piace pensare che la musica e l'arte possano cambiarne il volto dipingendolo di colore» afferma Paolo Fresu, «ed è per questo che abbiamo scelto "What a wonderful world" come leitmotiv di questa edizione di Time in Jazz, in continuità ideale con le precedenti all'insegna di "Rainbow", "Futura" e "A Love Supreme"».
La musica, come sempre, fa la parte del leone nel ricco e variegato cartellone del festival. Folto e di alto profilo il cast chiamato a dare forma sonora alla trentottesima volta di Time in Jazz, a partire dai protagonisti dei concerti in programma sul "palco centrale", quello allestito nella Piazza del Popolo a Berchidda: Stefano Bollani con il Danish Trio, Enrico Rava alla testa del quintetto Fearless Five, Danilo Rea, il trio Mare Nostrum di Paolo Fresu, Richard Galliano e Jan Lundgren, Les Amazones d'Afrique, Ze in the Clouds, il duo Svaneborg Kardyb e, sempre dalla Danimarca, Trentemøller.
Nomi di spicco anche tra le tante tappe del circuito del festival fuori Berchidda: Nick The Nightfly, Simona Molinari, Paola Turci (che sarà protagonista dell'immancabile omaggio a Fabrizio De André di ogni edizione di Time in Jazz), Ivan Segreto, Stefania Tallini e Franco Piana, Bebo Ferra e Salvatore Maiore, Christian Mascetta, DayKoda, il Duo Bottasso, Eleonora Strino in trio, Ettore Fioravanti col quartetto Opus Magnum, i Freak Motel, il trio Hobby Horse di Dan Kinzelman, Joe Rehmer e Stefano Tamborrino, Pietro Lussu e Felice Montervino con la loro rilettura tra musica e parola di "Un anno sull'Altipiano", il duo Madera Balza di Monica Demuru e Natalio Mangalavite, Matteo Paggi col suo progetto Words, la Banda Musicale "Bernardo De Muro" con la direzione di Corrado Guarino e Domenico Del Rio, e poi il meeting di organetti con Totore Chessa, Mariantonietta Bosu, Giacomo Vardeu e Pierpaolo Vacca, quest'ultimo anche al centro di Time After Time, lo spazio dopo concerto, ogni sera con un ospite diverso: Menion, Marta Loddo, Ze in the Clouds, Gavino Riva col suo trio. Altro momento after hour i dj set di Renton mentre è un appuntamento preserale il FestivalBar, la vetrina di proposte musicali ospitate di volta in volta da un diverso bar di Berchidda, che quest'anno si presenta tutta al femminile con la flautista, musicista elettronica, compositrice, producer e dj TVS (aka Teresa Virginia Salis), con le cantautrici Sista Namely e Mazulco, e con Gold Mass, autrice e produttrice di musica elettronica.
Ma Time in Jazz non è solo musica: è un'esperienza che si muove tra suono e paesaggio, arte e pensiero, emozione e impegno; è un festival che attraversa linguaggi e generazioni proponendo, oltre ai concerti, anche mostre, presentazioni di libri e incontri con gli autori, iniziative ambientali, momenti enogastronomici e l'immancabile sezione Time to Children dedicata ai bambini, che andranno a comporre il mosaico del festival.
La trentottesima edizione di Time in Jazz è promossa e organizzata dall'associazione culturale Time in Jazz con il contributo del Ministero della Cultura, dell'Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e dell'Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna, della Comunità Montana Monte Acuto, delle Amministrazioni Comunali di Berchidda e degli altri centri coinvolti, della Fondazione di Sardegna, di Illumia, del Banco di Sardegna, di Corsica Ferries–Sardinia Ferries e di Biorepack, mentre Radio Monte Carlo si conferma radio ufficiale di Time in Jazz.
«I grandi festival, come Time in Jazz, storicizzati in decenni di eventi di grande qualità, sono ormai elemento fondamentale dell'offerta turistica della Sardegna» dichiara l'assessore regionale del Turismo Franco Cuccureddu: «per questo abbiamo ritenuto di dedicargli un apposito cartellone, al quale abbiamo destinato ben 3 milioni di euro. Nella determinazione del punteggio abbiamo scelto di premiare la qualità artistica, la storicità e la notorietà, anche in termini di impatto mediatico dei grandi festival musicali, cinematografici, teatrali, che si tengono nella nostra Isola».
Per informazioni la segreteria di Time in Jazz risponde al numero 320 38 74 963 e all'indirizzo di posta elettronica info@timeinjazz.it. Notizie e aggiornamenti disponibili sul sito www.timeinjazz.it e sui canali social Facebook, Instagram, Threads, YouTube e Whatsapp.
Al via venerdì 8 agosto
Come già nelle due precedenti edizioni, anche quest'anno di Time in Jazz prende il via dal prato del Golf Club Puntaldia; protagonista, questa volta, Nick The Nightfly, storica voce di Monte Carlo Nights, con il progetto musicale My Favorite Things. A partire dalle 18, accompagnato da una band di eccellenti jazzisti italiani (Jerry Popolo al sax, Pietro Lussu al pianoforte, Dario Rosciglione al basso e Amedeo Ariano alla batteria), proporrà un mix di brani originali e omaggi a grandi nomi della musica italiana come Pino Daniele, Lucio Dalla, Gino Paoli, Joe Barbieri, Sergio Cammariere, tra gli altri, riletti con il suo stile unico tra jazz e soul. Un concerto che si annuncia emozionante, all'insegna di eleganza, passione e qualità musicale.
Si resta sulla costa nordorientale sarda, a Porto Rotondo, per l'appuntamento della serata: al Teatro all'aperto "Mario Ceroli" riflettori puntati alle 21.30 su Simona Molinari per un viaggio in parole e musica nei diversi momenti della vita - l'innamoramento, la passione, gli inganni, il disincanto, l'amore, l'impegno - raccontati attraverso le sue canzoni e grandi classici. In scaletta brani come Egocentrica, La Felicità, In cerca di te, insieme a omaggi a Ella Fitzgerald, De Gregori e Lucio Dalla. La nuova versione dello spettacolo include anche brani dal suo ultimo album, Hasta Siempre Mercedes, pubblicato a novembre 2023, tra cui Gracias a la vida, Cancion de las simples cosas e l'inedito Nu fil e voce scritto da Bungaro. Un concerto che promette di regalare emozioni, passioni e spazi di riflessione con la cantautrice affiancata sul palco da Claudio Filippini al pianoforte e alle tastiere, ed Egidio Marchitelli alle chitarre.
Nel frattempo a Berchidda avrà preso il via una nuova edizione del Festivalbar, la consueta rassegna a cura di Luca Devito ospitata ogni sera da un diverso bar di Berchidda, che quest'anno si presenta tutta al femminile. Apre la serie, alle 21.30 al Bar K2, Sista Namely (di scena anche due sere dopo, il 10 agosto alla stessa ora al Muretto Cafè). Quattro album all'attivo rigorosamente in levare e collaborazioni con artisti e produttori del panorama internazionale, Sista Namely al secolo Valentina Steri, è una cantautrice originaria di Serramanna che opera nella crew di Islasound. Da sedici anni si esibisce nei migliori palchi dell'isola e oltremare con brani carichi di vibrazioni positive e di groove. Il suo spettacolo insieme a Dj De Vita 8 fondatore di Islasound e del movimento Soul Side insieme a Gianmarco Diana, è dinamico e coinvolgente e spazia dal reggae, allo ska fino al soul, al funky.
Gli appuntamenti di sabato 9
Il festival prende il largo sabato 9 con un "classico" di ogni edizione: la traversata marittima in musica dal porto di Livorno (partenza alle 10) a quello sardo di Golfo Aranci (arrivo alle 20) a bordo di una motonave della Sardinia Ferries; un appuntamento che si rinnova per il diciannovesimo anno consecutivo grazie alla collaborazione della compagnia delle navi gialle. Ad accompagnare il viaggio sulle acque del Tirreno, stavolta sono i Mefisto Brass, quintetto che attinge dalle sonorità tipiche della musica elettronica, riformulandole e adattandole per un organico esclusivamente di strumenti a fiato e percussioni: Giacomo Bertazzoni al sax tenore, Lorenzo Faraò al sax baritono, Niccolò Pozzi al sousafono, Fabio Danusso al rullante e Davide Turolla alla grancassa. Una proposta, quella del gruppo nato a Milano cinque anni fa, che anche il pubblico del festival potrà apprezzare nelle parate musicali che i Mefisto Brass proporranno nelle sere successive (intorno alle 19.30) a Berchidda per le vie e le piazze del paese.
Nel frattempo, a mezzogiorno appunto a Berchidda, si aprono le porte delle mostre ospitate negli spazi de Sa Casara, la sede di Time in Jazz. In primo piano l'esposizione fotografica "Time to Time 2024", con gli scatti realizzati l'anno scorso durante il festival da Paolo Soriani e Francesca Sara Cauli: un racconto per immagini fatto di volti, emozioni e atmosfere catturate lungo i giorni del trentasettesimo Time in Jazz. Accanto a questa, trova spazio CasArt, la mostra permanente della Collezione di Arte Contemporanea nata nel 1997 nell'ambito del Progetto Arti Visive (PAV) e cresciuta grazie alle donazioni degli artisti che nel tempo hanno partecipato al festival. L'inaugurazione delle mostre, che resteranno aperte per tutta la durata del festival, sarà accompagnata da un brindisi offerto in collaborazione con la Cantina Sociale Giogantinu.
Evento clou della giornata, e tra i più attesi di ogni edizione del festival, il concerto-omaggio a Fabrizio De André a L'Agnata, in quella che è stata la sua residenza sarda nelle campagne di Tempio Pausania. A rendere tributo al cantautore genovese, questa volta, sarà Paola Turci, in scena a partire dalle 18. Con una carriera di quasi quarant'anni, undici partecipazioni a Sanremo, numerosi premi e riconoscimenti, la cantautrice romana ha attraversato varie fasi artistiche, spaziando tra impegno sociale, sperimentazione musicale e teatro. Tra i suoi progetti più recenti, l'album Viva da morire e il monologo teatrale Mi amerò lo stesso, ispirato alla sua autobiografia (edita da Mondadori nel 2014) e portato a teatro in una nuova versione con il testo riscritto insieme all'autrice Alessandra Scotti e per la regia di Paolo Civati. Produzione originale di Time in Jazz in collaborazione con la Fondazione De André, il concerto sarà ancora più gustoso con l'aperitivo realizzato in collaborazione con la Cantina Sociale Giogantinu, Rau Arte Dolciaria e Distilleria Lucrezio R.
Al rientro a Berchidda, appuntamento alle 21.30 al Museo del Vino con i Freak Motel, una band sarda che raccoglie molteplici influenze e le converte in un personale mix dove elettronica, Nu-jazz e scenari cinematici convivono tra loro. La vena sperimentale del gruppo porta le diverse esperienze e sensibilità musicali di ciascun componente - Andrea Sanna (Rhodes, synth, sampler), Matteo Sedda (tromba, elettronica), Andrea Parodo (basso) e Nicola Vacca (batteria ed elettronica) alla creazione di un sound personale. Nel tour 2025 presentano il loro terzo lavoro discografico, in uscita a maggio per l'etichetta bolognese IRMA Records.
Domenica 10 agosto
La terza giornata del festival si apre alle 11 a Viddalba, nella chiesetta di San Leonardo, con Madera Balza, il duo formato da Monica Demuru e Natalio Mangalavite, che ritorna con nuovi brani e suggestioni a giocare con una forma canzone fortemente narrativa e aperta all'improvvisazione, sintesi delle provenienze latine di entrambi gli artisti, anche se lontane tra loro (Sardegna e Argentina). Nato nel 2010 e consolidato con l'album omonimo del 2019, Madera Balza mescola jazz, pop, ritmi percussivi e testi originali in più lingue (italiano, sardo, spagnolo, greco, francese, inglese). Spinti da un'energia creativa vitale e da una lunga amicizia, Monica Demuru e Natalio Mangalavite propongono un concerto intimo e vibrante, una "danza per chi sta perdendo qualcosa o tutto, attendendo l'alba".
Nel tardo pomeriggio, alle 18, il festival approda alla Torre di San Giovanni, sulla costa davanti a Posada, per il concerto dell'Opus Magnum, il quartetto del batterista Ettore Fioravanti con Marco Colonna ai clarinetti, Andrea Biondi al vibrafono e Igor Legari al contrabbasso. Nato dall'evoluzione del duo Fioravanti-Colonna, il progetto si fonda sulla condivisione di una visione musicale aperta e sperimentale: i brani sono il punto di partenza per esplorare, trasformare e reinventare ogni elemento attraverso l'improvvisazione collettiva. Il repertorio spazia dal jazz (Monk, Dolphy) alla musica popolare, dal rock alla classica, fino alle suggestioni africane, con l'obiettivo di creare musica in tempo reale, viva e profonda. L'Opus Magnum ha pubblicato nel 2022 l'album Attraverso ogni confine per Parco della Musica Records.
La domenica di Time in Jazz si chiude in serata, alle 21.30, ad Arzachena, dove lo scenario di Li Conchi farà da cornice al live di DayKoda, il progetto del musicista e produttore milanese Andrea Gamba (testiere, elettronica e chitarra) con Riccardo Sala (sax e synth), Andrea Dominoni (basso) e Matteo D'Ignazi (batteria). Ispirato da etichette come Brainfeeder e Ninja Tune, DayKoda ha messo a punto uno stile personale e raffinato che fonde elettronica e jazz sperimentale con influenze beat e atmosfere introspettive. Nel 2023 ha pubblicato Uno, il suo nuovo disco per La Tempesta, e portato in tour europeo il progetto in versione quartetto. Il suo lavoro ha ricevuto il plauso di media come BBC Radio, KCRW, Rai Radio 2, NTS e Worldwide FM, mentre la webzine Soundwall l'ha definito "il Flying Lotus italiano".
Lunedì 11 agosto
La pineta di Sant'Anna, nei pressi di Budoni, offrirà l'ambientazione all'esibizione del Duo Bottasso che apre la lunga e fitta giornata di lunedì 11. Attivo da vent'anni nell'incontro fra folk, improvvisazione, musica contemporanea e progetti multidisciplinari, il duo dei fratelli Nicolò (violino, violino tenore d'amore) e Simone Bottasso (organetto, elettronica) si distingue per la capacità di mescolare influenze e abbattere i confini stilistici. Postcards from Italy è il loro nuovo progetto: commissionato dall'Eye Filmmuseum di Amsterdam, nasce come colonna sonora per quindici pellicole d'epoca girate in Italia un secolo fa. Nel 2023, il duo ha viaggiato in treno attraverso l'Italia per ritrovare i luoghi rappresentati in quei film, documentando come quei posti appaiono oggi e registrando i suoni del presente. Esplorando i cambiamenti del paesaggio, il brusio turistico nelle città e il silenzio dei luoghi un tempo animati da rituali agricoli, i due fratelli si sono interrogati sull'overtourism e sull'importanza del preservare le risorse naturali e il patrimonio culturale. Postcards from Italy è un invito a non dare per scontata la memoria del passato.
Si resta sulla costa, a Porto Taverna, nel territorio di Loiri Porto San Paolo, per il live pomeridiano: alle 18, Matteo Paggi, trombonista al fianco di Enrico Rava nei Fearless Five e vincitore del Top Jazz 2024 come miglior nuovo talento, presenta il suo progetto Words: un concept di improvvisazione ispirata che abbatte ogni barriera tra i generi musicali, dando voce all'espressione più autentica e profonda di ogni musicista. Il progetto prende vita da un metodo compositivo originale, ideato dallo stesso Paggi, che stimola le tre dimensioni fondamentali dell'essere umano — intellettuale, corporea e spirituale — attraverso l'uso di parole chiave scritte su carta, accompagnate da segni che ne guidano l'esecuzione. Ne nasce una musica libera, non classificabile, che si costruisce nel momento, in uno spazio condiviso di ascolto e creazione collettiva. La formazione varia a seconda delle esigenze artistiche e umane. In questo concerto, il trombonista marchigiano, classe 1997, è accompagnato da due musicisti d'eccellenza della scena jazz europea contemporanea: il trombettista irlandese Alistair Payne e il sassofonista portoghese José Soares.
Al ritorno a Berchidda, nuovo appuntamento con il Festivalbar: alle 20 al Café Rosé (e la sera dopo, il 12 agosto al Bar KataLeya, ex Bar Centrale) sarà di scena TVS (aka Teresa Virginia Salis), una flautista, musicista elettronica, compositrice, producer e Dj con la passione per la musica Ambient e Techno. Dopo una formazione classica ha iniziato a lavorare con la musica contemporanea, elettronica e l'improvvisazione strumentale, attraverso la creazione di ambientazioni sonore per reading letterari, sonorizzazioni e progetti che coinvolgono diverse discipline artistiche, esibendosi in diversi festival ed eventi in Italia, Portogallo, Francia, Polonia, Germania, Spagna. TVS è un progetto musicale nato nel 2017 per creare un'interazione tra strumenti tradizionali e musica elettronica, attraverso performance dal vivo e composizioni Ambient, Dark Ambient, Sperimentale, Downtempo. La sua musica combina suoni ambientali, strumentali e di sintesi sonora.
Preceduto all'ora del tramonto dalla street parade dei Mefisto Brass per le strade del paese, spetta a Ze in the Clouds il compito di inaugurare alle 21.30 la serie di concerti in programma a Berchidda sul "palco centrale" del festival, quello allestito in Piazza del Popolo. Sostenuto da Paolo Fresu e JazzRe:Found fin dai primi passi, Ze in the Clouds, al secolo Giuseppe Vitale, pianista, compositore e produttore d'avanguardia con base a Milano, ha creato la propria visione compositiva radicando le sue origini nel jazz contemporaneo, base di partenza per il linguaggio elettronico-rinascimentale che ne è derivato negli ultimi lavori. Giuseppe Vitale torna a Time In Jazz dopo cinque anni con una sintesi di quello che è diventato, nel corso del tempo, il suo personale immaginario firmato Ze in the Clouds. Per la prima volta in piano solo, proporrà i momenti più significativi degli ultimi lavori, in un crossover che spazia da parentesi rinascimentali fino al post-jazz elettronico. Al termine della sua esibizione gli verrà consegnato il premio che Biorepack, il consorzio nazionale per il riciclo delle bioplastiche compostabili, partner del festival, destina all'artista più visionario presente al festival; si rinnova così, per il quarto anno consecutivo, la collaborazione con Time in Jazz finalizzata a sensibilizzare artisti, pubblico e ospiti sui temi della sostenibilità e dell'economia circolare attraverso iniziative come l'uso di stoviglie compostabili per il consumo dei pasti e il sistema di raccolta del rifiuto umido.
Altro gradito ritorno a Time in Jazz è quello di Stefano Bollani, protagonista del secondo set della serata. Classe 1972, il pianista milanese di nascita ma fiorentino d'adozione, tra gli esponenti più apprezzati e popolari della scena jazzistica italiana, sarà sul palco di Piazza del Popolo alla testa del Danish Trio; ad affiancarlo, due musicisti di punta del jazz scandinavo, i danesi (appunto) Jesper Bodilsen al contrabbasso e Morten Lund alla batteria. I tre si sono incontrati nel 2002 quando Enrico Rava li ha chiamati a collaborare in occasione della sua vittoria al Jazzpar, il prestigioso premio assegnato a Copenaghen. Da questo incontro è partita una collaborazione culminata con la pubblicazione degli album Mi ritorni in mente (2003) e Gleda (2005), entrambi usciti per l'etichetta danese Stunt Records, e Stone in the Water (2009), pubblicato dalla tedesca ECM come anche Joy in Spite of Everything (2014), registrato a New York con il supporto del chitarrista Bill Frisell e del sassofonista Mark Turner, e Close to You (Stunt), dove il trio affianca la cantante danese Katrine Madsen. «Nel Danish Trio l'ascolto è un elemento centrale», spiega Bollani, «e ciascuno di noi è, in ogni istante, attento a ciò che gli altri stanno suonando, concentrato sul suono nella sua totalità. Esattamente il mio ideale di gruppo jazz». Nei suoi concerti, i tre musicisti creano momenti unici e coinvolgenti, trasmettendo al pubblico la gioia di vivere la musica senza confini o preconcetti. E senza una scaletta preordinata. Alla base di tutto c'è sempre la gioia di vivere, quella "gleda" – come la chiamano i norvegesi – che dà il titolo a uno dei più fortunati album del trio.
Spenti i riflettori sul palco di Piazza del Popolo, la musica si sposta nella piazzetta adiacente per Time After Time, il consueto spazio dopo concerto affidato anche quest'anno a Pierpaolo Vacca, talento dell'organetto diatonico nato nel solco della tradizione sarda ma da sempre aperto a ogni altro stimolo e genere musicale. Ogni sera Pierpaolo Vacca suonerà con un artista di volta in volta diverso, in una serie di progetti ospitati da Insulae Lab, il centro di produzione della musica jazz e della creatività artistica delle isole del Mediterraneo ideato e curato da Time in Jazz. La prima serata di Time After Time, vedrà l'incontro tra l'organetto di Vacca e la chitarra coniugata all'elettronica più pura di Menion, al secolo Stefano Ferrari, nel progetto "Lux Sphere", in cui alla musica si affiancano suggestivi effetti luminosi.
La musica a Time in Jazz non finisce mai: dopo Time After Time, a chiudere la giornata, ecco ogni notte A Not Necessary Mix, il dj set di Renton a base di tecno, house e minimal, reminiscenze funky, disco e bass music. Classe 1986, dal 2005 Renton ha suonato tra Sardegna ed Emilia Romagna. Nel 2022 nasce A Not Necessary Mix, vetrina di dj set ma anche contenitore dove far confluire progetti e collaborazioni.
Martedì 12 agosto
La quinta giornata del festival, martedì 12 agosto, prende le mosse alle 11 a Bortigiadas con Ivan Segreto di scena alla Chiesa della Santa Trinità. Con La Biddizza è Suvrana ("La bellezza è sovrana"), il cantautore, pianista e compositore siciliano, ci accompagna in un viaggio musicale intimo e visionario. Tra suoni elettronici, momenti pianistici raccolti e canti antichi della sua Sicilia, il progetto - pensato e scritto per Insulae Lab - riflette sul potere salvifico della bellezza in un mondo attraversato da disarmonie e conflitti, tracciando le tappe di un viaggio di pace in questo momento storico in cui la pace si configura come un sogno inarrivabile, ma resta il nostro desiderio più grande.
Alle 18 appuntamento a Sa Caminera, nel borgo di Banari, per il concerto del trio Hobby Horse di Dan Kinzelman (fiati, percussioni, voce ed elettronica), Joe Rehmer (basso, harmonium, voce ed elettronica) e Stefano Tamborrino (batteria, voce ed elettronica). Nato nel 2010, il progetto si è guadagnato subito notorietà per una tendenza a oltrepassare i confini del jazz, attingendo liberamente ad altri generi fino a creare un proprio linguaggio originalissimo e difficilmente classificabile. Con sei dischi all'attivo e oltre duecento concerti tra Europa e Stati Uniti, Hobby Horse si muove con naturalezza tra i palchi dei grandi festival jazz e quelli dei club underground, portando sempre una musica esplosiva e in continua trasformazione. Il suono del trio è un vortice imprevedibile: tra slam poetry, hip hop, bossa nova, psichedelia, techno e musica da camera, convivono droni ipnotici e improvvise scariche di energia; così ogni performance è un'esperienza unica, sostenuta da una forte intesa musicale e dalla costante ricerca di libertà espressiva.
In serata a Berchidda, riflettori puntati in Piazza del Popolo sui Fearless Five, il nuovo progetto di Enrico Rava, sicuramente il jazzista italiano più conosciuto e apprezzato a livello internazionale: un quintetto "senza paura", come recita il nome, che mette insieme energie giovani e creative, con l'enorme esperienza del band leader. Ancora una volta, Rava è riuscito a dare vita a una formazione fresca ed eccitante. Fearless Five schiera infatti musicisti di grande spessore: l'energia di Matteo Paggi al trombone (Premio Top Jazz 2024 Miglior Nuovo Talento) e la straordinaria batterista e cantante Evita Polidoro (le ultime sorprendenti scoperte di Rava, scovate ai seminari di Siena Jazz) si uniscono alla spinta propulsiva del contrabbasso di Francesco Ponticelli e all'indispensabile chitarra di Francesco Diodati, già al fianco di Rava da una decina di anni e vero e proprio baricentro di questo quintetto di jazzisti impavidi e "senza paura".
Si presenta come un ponte ideale tra Sardegna e Islanda From Insula to Insula (playing Bjork), di scena nello spazio post concerto di Time After Time: un incontro all'insegna della sperimentazione sonora tra la cantante e compositrice Marta Loddo e Pierpaolo Vacca che esplora le componenti "isolane" presenti nella musica d'avanguardia della cantautrice islandese Bjork, così come nelle sperimentazioni degli artisti sardi.
Mercoledì 13 agosto
Spetta a Eleonora Strino in trio con Giulio Corini al contrabbasso e Zeno De Rossi alla batteria il compito di aprire la giornata di mercoledì 13 agosto alle 11 nel Parco di San Giuseppe a Sant'Antonio di Gallura. Considerata dalla critica tra i più promettenti talenti del jazz internazionale, la chitarrista napoletana è cresciuta in una famiglia di artisti visivi, ma ha scelto la musica come linguaggio espressivo. Folgorata dal suono di Jim Hall con Bill Evans, ha intrapreso il percorso del jazz studiando prima nella sua città con Pietro Condorelli e poi ad Amsterdam. Iniziata nell'orchestra di Roberto De Simone, la sua carriera ha vissuto una svolta decisiva grazie all'incontro con il contrabbassista Greg Cohen, con cui ha inciso l'album Si, Cy e suonato nei principali festival europei, e con Dado Moroni, col quale ha registrato l'album Itamela. Autrice del metodo Be-Bop Scales e attiva come cantautrice e docente Eleonora Strino ha partecipato a tour internazionali come International Guitar Night e The Great Guitarists, e collaborato con nomi come Joey Baron, Seamus Blake, Martin Tayler, Peter Bernstein, Jesse Davis, Dario Deidda, Enzo Zirilli e altri. Versatile e creativa, Eleonora Strino unisce virtuosismo, ricerca e una forte identità musicale.
La Chiesa di Madonna di Castro nella campagna di Oschiri accoglie alle 18 Pietro Lussu e Felice Montervino con il loro progetto Un anno sull'Altipiano. In guerra qualche volta abbiamo anche cantato. Nipote di Emilio Lussu, il pianista Pietro Lussu rilegge in chiave musicale il libro del grande scrittore e politico sardo, celebre testimonianza della Prima Guerra Mondiale. Il lavoro, nato grazie a Insulae Lab e Time in Jazz, unisce le sue composizioni alla voce dell'attore Felice Montervino, che interpreta i testi dell'opera in un reading musicale intenso e suggestivo. Musica e parola si fondono in un racconto emozionante tra memoria storica, impegno civile e poesia, restituendo la complessità e l'umanità dello sguardo di Emilio Lussu sulla guerra e sulla pace.
A Berchidda, alle 20, il Jazz Pub ospita l'appuntamento giornaliero del Festivalbar: protagonista Gold Mass, autrice e produttrice di musica elettronica, new trip hop / dance / techno, considerata tra i migliori talenti emergenti europei. Di scena anche l'indomani - sempre alle 20 ma al Bar KataLeya (ex Bar Centrale), Gold Mass ha calcato i palchi di importanti festival internazionali come artista solista e indipendente tra Europa e Stati Uniti e nei più influenti club italiani. Il suo è un lavoro di ricerca che crea una connessione profonda tra sonorità elettroniche contemporanee scure, minimali e a tratti esplosive, e mondi interiori ed emozionali: grazie anche ad una presenza vocale evocativa e magnetica, l'artista crea attorno a sé un mondo intimo e potente, in cui l'esplorazione sonora e il fascino visivo convivono in una suggestiva simbiosi. Il progetto Gold Mass ha debuttato nel 2019 con la pubblicazione dell'album Transitions, prodotto da Paul Savage (MOGWAI), seguito nel 2021 dall'EP Safe, mentre è del 2024 il nuovo album Flare, che ha ottenuto un notevole riscontro di critica e a cui è seguito un tour europeo.
Due set in scaletta per la serata in Piazza del Popolo a Berchidda. Il primo, alle 21.30, vede Danilo Rea in piano solo, la dimensione ideale per dare forma al proprio universo espressivo e al suo talento naturale per l'improvvisazione: le idee che convergono nelle performance sono delle più varie, dai capisaldi del jazz, passando per le canzoni italiane, fino alle arie d'opera. Capace di spaziare su qualunque repertorio, con la sua sensibilità musicale, il suo estro e la sua forza creativa, Danilo Rea plasma la melodia schiudendo le porte a molteplici possibilità che si aprono agli ascoltatori. «Io improvviso sempre durante i concerti, odio avere una scaletta» ha dichiarato il pianista romano: «Nulla è già deciso: per me un concerto è come un salto in un mondo che ti si apre strada facendo. È un po' come raccontare una storia, cercando di costruirla parola dopo parola, e trovando spunti per reinventarla ancora, sempre viaggiando melodicamente sul filo dei ricordi comuni».
Uno dei nomi più rappresentativi della scena musicale scandinava, Trentemøller, è atteso sul palco nel secondo set della serata con la sua band composta da Emma Acs alla voce e ai synths, Brian Batz alla chitarra, Jens Hein al basso e Silas Tinglef alla batteria, oltre allo stesso musicista danese ai synths. Classe 1972, nativo di Vordingborg e di base a Copenaghen, Anders Trentemøller è rinomato da tempo come creatore di melodie memorabili e paesaggi sonori oscuri e atmosferici, una formula elaborata lungo un percorso costellato produzioni e registrazioni - sei album in studio (a partire da The Last Resort, del 2006), varie compilation, oltre a decine di singoli e remix (di nomi come Depeche Mode, Tricky, Pet Shop Boys, A Place To Bury Strangers, Soft Moon, Unkle e Franz Ferdinand) - dove ogni uscita rappresenta il capitolo successivo di una serie in costante evoluzione. Pubblicato lo scorso settembre dalla sua etichetta In My Room, il suo nuovo album, Dreamweaver, continua su questa strada, combinando elementi di shoegaze, dark wave, motorik, noise rock e sonorità introspettive di dream pop elettronico. Da quando ha formato la sua prima band dal vivo, nel 2007, Trentemøller ha compiuto diversi tour mondiali, tenendo oltre cinquecento concerti e registrando puntualmente il tutto esaurito: con questi precedenti, il suo live a Berchidda si candida tra gli eventi di punta del trentottesimo Time in Jazz.
Nell'appuntamento di ogni sera con Time After Time, mercoledì 13 l'organetto di Pierpaolo Vacca incrocia le tastiere del pianista, compositore e produttore d'avanguardia Ze in the Clouds: ViVa ViVa si intitola il loro set, un dialogo tra due mondi musicali differenti, che esprime il desiderio di celebrare e vivere la vita.
Giovedì 14 agosto
Stefania Tallini, pianista, compositrice e arrangiatrice, considerata una delle più originali realtà del jazz italiano, e Franco Piana, trombettista, flicornista, compositore e arrangiatore, altra figura di primo piano della scena jazzistica nazionale: saranno loro a inaugurare la giornata di giovedì 14 nella Chiesa di San Francesco ad Alà dei Sardi. Pubblicato da AlfaMusic nel 2023, il loro album E se domani rappresenta la sintesi dell'incontro di due forti personalità artistiche: personalità molto diverse, ma che insieme trovano un punto di fusione attraverso un repertorio che si muove su brani originali e su reinterpretazioni di standard jazz e di canzoni italiane e della musica brasiliana. Un progetto originale e imprevedibile, che prevede momenti di grande scambio anche con l'utilizzo di elementi inusuali, per musicisti come loro: Franco Piana che si esibisce in portentosi scat vocali, o utilizzando il flicorno e le sordine come una percussione; Stefania Tallini che esplora particolari effetti timbrici e percussivi sul pianoforte e utilizza la sua voce nell'esecuzione di un brano brasiliano. Complicità, gioco, intesa, interplay continui, dalla prima all'ultima nota per questo interessantissimo progetto.
Altro duo al centro dell'appuntamento pomeridiano: protagonisti alle 18 a Ozieri, - Piazzale Museo Archeologico "Alle Clarisse" il chitarrista Bebo Ferra e il violoncellista Salvatore Maiore: due musicisti sardi, nati artisticamente insieme negli anni Ottanta, che si rincontrano nel segno di Heritage, altra produzione originale di Insulae Lab edizione 2024; progetto ispirato all'amicizia e alle comuni origini isolane, teso fra tradizione e innovazione, Heritage affonda le sue radici nella musica popolare della Sardegna, ma guarda oltre e si nutre della grandezza della contemporaneità scandagliando, tra brani originali e tradizionali, l'immensità culturale del Mediterraneo.
In serata, alle 21.30 a Berchidda, sale sul palco di Piazza del Popolo il "padrone di casa", Paolo Fresu insieme al fisarmonicista francese Richard Galliano e al pianista svedese Jan Lundgren sotto l'insegna di Mare Nostrum. Nato come esperimento nel 2005, il trio riunisce tre protagonisti del jazz europeo: musicisti melodici, sperimentatori e visceralmente legati alla propria tradizione musicale, oltre che al mare, qui simbolo, ma anche richiamo alla propria vita. Provenienti da angoli diversi del continente, intrecciano influenze folk, classiche, popolari e jazz, dando vita a una musica intima, suggestiva e senza confini. Nel corso di vent'anni, Fresu, Galliano e Lundgren hanno affinato un'intesa profonda, portando il loro progetto in centinaia di concerti e tre acclamati album. Con Mare Nostrum IV, pubblicato lo scorso marzo, proseguono questo percorso con dodici brani originali o arrangiati l'uno per l'altro: piccole composizioni in cui si fondono malinconia nordica e calore mediterraneo, poesia e narrazione. La forza del trio sta nella cura del dettaglio, nell'interplay sottile e nel piacere del suono puro: ogni nota racconta un'idea, ogni silenzio costruisce un legame. Mare Nostrum è un mare di emozioni condivise, un'utopia sonora che celebra l'incontro, il dialogo e la bellezza, quanto mai preziosi nei tempi incerti di oggi.
Altre sonorità nell'ultimo atto di Time After Time con 18° Parallelo, un viaggio tra cantautorato, blues e musica di tradizione che vede insieme a Pierpaolo Vacca col suo organetto il trio guidato dal bassista Gavino Riva, con Jim Solinas alle tastiere e Gianluca Gadau alla chitarra.
Venerdì 15 agosto
Per Ferragosto, come da tradizione, Time in Jazz pianta le tende nella campagna poco fuori Berchidda. La mattina trascorrerà con una serie di appuntamenti sotto gli alberi intorno alla chiesetta di San Michele. Il primo, alle 10, è un evento immancabile e attesissimo del festival e di Time to Children, la sua sezione dedicata ai bambini: Gufo Rosmarino nel bosco delle ciliegie gnam gnam, una nuova storia della serie di racconti scritti e interpretati dall'attore e regista Giancarlo Biffi, con i contributi musicali di Paolo Fresu, della violinista Sonia Peana e Catia Gori.
Per Ferragosto, come da consuetudine, Time in Jazz si sposta nella campagna appena fuori Berchidda. La mattinata si svolgerà tra gli alberi che circondano la chiesetta campestre di Santa Caterina, con una serie di appuntamenti. Si parte alle 10 con uno degli eventi della sezione Time to Children dedicata ai più piccoli: "Gufo Rosmarino nel bosco delle ciliegie gnam gnam", un nuovo episodio della serie di racconti scritti e interpretati da Giancarlo Biffi, arricchiti dagli interventi musicali di Paolo Fresu, della violinista Sonia Peana, dell'organettista Pierpaolo Vacca e la cantante Catia Gori.
Alle 11, Fine di un'era inizio di un è. La bellezza salterà il mondo?, titolo dell'incontro con l'attore e scrittore Alessandro Bergonzoni, già ospite il giorno prima di Time to Read, la sezione del festival dedicata ai libri e agli autori con il suo Aprimi cielo: dieci anni di raccoglimento, articolato.
Alle 11.30 musica con il solo di Christian Mascetta, chitarrista dal suono unico, capace di fondere tecnica innovativa e sensibilità musicale. La sua proposta si distingue per la narrazione melodica su strutture armoniche complesse e ritmi ispirati alla poliritmia africana e indiana. Nel corso della sua carriera il chitarrista abruzzese ha collaborato con artisti come Stefano Bollani, DeeDee Bridgewater, Otmaro Ruiz, Marvin "Smitty" Smith e GeGè Telesforo, che ha anche prodotto il suo nuovo album, Ricami.
Un breve distanza separa la chiesetta di Santa Caterina, da quella di San Michele dove, dopo il tradizionale momento conviviale del pranzo berchiddese, sono in programma altri due appuntamenti. Alle 17, per Time to Read, la presentazione di Un amore di contrabbando, recentissimo libro del giornalista e scrittore cagliaritano Nicola Muscas.
Poi, alle 18, un'autentica festa dell'organetto con Org.net, altro progetto originale nato dalle officine di Insulae Lab nel 2023; protagonisti quattro specialisti dello strumento a mantice, immancabile presenza delle feste tradizionali: Mariantonietta Bosu, Giacomo Vardeu, Totore Chessa e Pierpaolo Vacca. Quattro musicisti differenti per repertorio, età, geografia e sesso, legati dal filo dell'improvvisazione, generazioni a confronto che indagano sul significato odierno della musica popolare italiana e sulla possibilità di espandere il raggio d'azione dell'organetto attraverso nuovi repertori e nuove tecnologie.
L'ultima serata del festival a Berchidda avrà l'immancabile prologo – alle 19.30, in Piazza Funtana Inzas - affidato a un'autentica istituzione storica del paese, la Banda Musicale "Bernardo De Muro", nata nel 1913 per volontà del parroco don Pietro Casu, e intitolata al famoso tenore di Tempio Pausania, "palestra" di formazione musicale per tanti giovani talenti, compreso Paolo Fresu che ha mosso nelle sue file i primi passi tra le note. La banda, guidata da Domenico Del Rio e Corrado Guarino, sarà impreziosita dalla presenza di alcuni ospiti, per dare forma a un programma nel segno di "What a Wonderful World".
Alle 21.30 riflettori accesi sul palco di Piazza del Popolo per il primo dei due set in programma: protagonista il duo Svaneborg Kardyb, nato sei anni fa dall'incontro tra Nikolaj Svaneborg (tastiere) e Jonas Kardyb (batteria). Insieme, i due musicist danesi intrecciano un dialogo musicale raffinato, in equilibrio tra jazz nordico, folk scandinavo ed elettronica minimale. Frutto di un'intesa spontanea e quasi telepatica, il loro suono combina la delicatezza melodica con la forza evocativa del ritmo, dando vita a composizioni che sembrano emergere naturalmente dal silenzio. Il loro ultimo album, Superkilen, pubblicato lo scorso ottobre, riflette un nuovo slancio creativo, con suoni più audaci e una narrazione musicale che si muove tra quiete contemplativa e improvvise ondate di energia. In pochi anni, grazie anche al sodalizio con l'etichetta britannica Gondwana Records, il duo ha conquistato ascoltatori in tutto il mondo con la sua musica strumentale accessibile, poetica e profondamente umana.
Poi, alle 23, il palco di Piazza del Popolo accoglie Les Amazones d'Afrique, una forza creativa che riunisce voci internazionali, una fusione di talenti e generazioni, armonie morbide e potenti per difendere i diritti delle donne e delle ragazze. Le radici di questo "supergruppo" panafricano tutto al femminile risale al 2014, quando tre star della musica maliana e attiviste per il cambiamento sociale - Mamani Keita, Oumou Sangaré e Mariam Doumbia (anche membro del duo Amadou & Mariam) - hanno unito le forze per formare un collettivo il cui nome rende omaggio a generazioni di guerriere coraggiose e orgogliose (oltre che al gruppo femminile d'avanguardia degli anni '60 Les Amazones de Guinée). Da allora il collettivo si è allargato a molte artiste provenienti da tutta l'Africa e dalla diaspora. Dopo due album di successo prodotti da Doctor L, la band ha lavorato con il rinomato produttore Jacknife Lee (U2, Taylor Swift, Modest Mouse) per presentare un sound totalmente nuovo nel terzo album, Musow Danse, dello scorso anno, che trae ispirazione dall'hip-hop, dalla trap e dalla musica elettronica. Sul palco di Piazza del Popolo, per l'immancabile, festoso abbraccio di Time in Jazz con il suo pubblico, le voci di Assitan "Mamani" Keita, Ahouéfa "Fafa" Ruffino e Alvie Bitemo, sostenute dalle tastiere di Manuel Chavanet e da Xavier Pernet alla batteria.
Sabato 16 agosto
Ultimi appuntamenti a Berchidda nella mattinata del 16 agosto, come da consuetudine al Museo del Vino - Enoteca Regionale, dove alle 11.30 si terrà la tradizionale presentazione con degustazione della bottiglia da collezione della Cantina Giogantinu, impreziosita dall'etichetta illustrata con l'immagine grafica del festival. A seguire, spazio alla presentazione di Time in Jazz Diary 2024, il volume che ripercorre per immagini la scorsa edizione del festival attraverso l'obiettivo del fotografo Paolo Soriani.
L'atto finale del festival, alle 18, va in scena, come ormai d'abitudine, nell'impareggiabile cornice della Peschiera di San Teodoro; il compito di calare il sipario sull'edizione numero trentotto di Time in Jazz spetta al suo ideatore e direttore artistico, Paolo Fresu, alla testa del Devil Quartet, formazione che ha debuttato alla fine del 2003, e che nel nome rimanda e allude al suo illustre precedente, l'Angel Quartet (nato nel 1994 come alter ego elettroacustico dell'allora avviatissimo quintetto "storico" di Paolo Fresu). Dalla precedente esperienza, il Devil ha ereditato anche strumenti e struttura: accanto alla tromba e al flicorno del leader ci sono il chitarrista Bebo Ferra - altro musicista sardo (cagliaritano) che si è affermato oltre i confini isolani -, Paolino Dalla Porta, uno dei contrabbassisti più apprezzati nel panorama del jazz italiano, e il batterista Stefano Bagnoli, raffinato specialista nell'uso delle spazzole su piatti e tamburi. Diverso rispetto al quartetto dell'"angelo" è invece il suono, più acustico nel Devil Quartet, come dimostra in particolare il quarto album del gruppo, Carpe diem (pubblicato nel 2018 dalla Tǔk Music). Nel tempo il gruppo ha riabbracciato anche le sue radici elettriche, mantenendo intatto il suo spirito sperimentale e il piacere del gioco musicale, intrecciando tecnica, lirismo ed energia. Impromptus è la sua più recente testimonianza discografica, pubblicata l'anno scorso nel cofanetto Legacy, tre album ognuno per festeggiare altrettanti anniversari: le quaranta primavere del quintetto storico di Paolo Fresu, i ventidue anni del suo duo con Uri Caine e i venti del Devil Quartet, appunto.
In appendice, ultimo appuntamento con il Festivalbar: chiude la rassegna, alle 22 al Bar della Piazza, Mazulco (Maria Giulia Corona) cantautrice e illustratrice cagliaritana, classe 1998; da una collaborazione con ILPINK (Alessandro Lecis), produttore musicale e sound designer cagliaritano, è nato il primo album, Psicomagica (2023), in cui si fondono le visioni artistiche di entrambi, cariche di atmosfere sonore pop, elettroniche e ambient. I testi partono dalle teorie psicomagiche di Jodorowsky per arrivare all'indagine delle relazioni interpersonali. Hanno successivamente pubblicato alcuni singoli: Sala tekno, Loopchop e Daspo.
Time to Children
Oltre alla musica dal vivo, come sempre a Time in Jazz, tanti altri appuntamenti e attività caratterizzeranno anche questa edizione, seguendo il filo conduttore di "What a wonderful world", attraverso il quale, come i bambini, e insieme ai bambini, si vuole immaginare un mondo migliore, possibile anche attraverso il linguaggio di bellezza e gioia di cui la musica e l'arte sono portatrici: ecco dunque rinnovarsi l'appuntamento con Time to Children, un progetto che da anni Time in Jazz dedica all'educazione musicale delle bambine e dei bambini, curato dalla violinista e didatta Sonia Peana, in collaborazione con Catia Gori e l'associazione Nazionale Il Jazz va a Scuola.
Dal 10 al 15 agosto, dunque, negli spazi di "Sa colte ‘e s' Oltijiu", il giardino accanto a Sa Casara (l'ex caseificio oggi sede dell'associazione Time in Jazz), bambini, ragazzi e adulti saranno accompagnati, attraverso spettacoli, laboratori e mostre, nell'esplorazione del "mondo meraviglioso" che caratterizza il tema di questa edizione del festival.
Nei diversi giorni saranno tante e variegate le esperienze proposte, legate all'educazione emotiva e relazionale, ambientale, alla sensibilizzazione verso le tematiche sulla parità di genere e alla pace, con la musica che farà da filo conduttore e da linguaggio universale e portatore di creatività ed espressività.
Tra gli incontri musicali, quello proposto da GeGè Telesforo e dal chitarrista Christian Mascetta, che portano alla scoperta dei suoni primordiali, e il laboratorio C# See Sharp, in cui la pianista Gloria Campaner guida i ragazzi a esprimere le proprie emozioni attraverso il corpo e la musica. Letture musicate, giochi musicali ed espressività corporea sono alla base delle attività con i didatti ed educatori Giorgio Minardi, Franco Lorenzoni e Roberta Passoni. L'espressività corporea e la comicità sono invece la dote portata dagli esperti attori e clown André Casaca e Flavia Marco; spazio anche ai laboratori pratici, come MoMu: sinfonia di tessere, in cui i ragazzi saranno guidati dalla mosaicista Anna Franceschi nella creazione di un mosaico collettivo permanente, o come quello proposto dal compositore Simone Mura, che introduce i bambini alla musica elettronica, mostrando come questa possa creare atmosfere ed emozioni simili a quelle di un racconto.
Il racconto teatrale diventa invece momento di incontro con la storia in Gramsci spiegato a mia figlia, spettacolo che vedrà l'attore e regista Paolo Floris impegnato nel compito di raccontare ai giovani la storia umana di Antonio Gramsci e i cardini fondamentali del suo pensiero: in forma di dialogo tra un padre e la sua bambina, sono affrontati temi come l'importanza dello studio e della cultura per il singolo e per la società, la differenza fra destra e sinistra, i rapporti fra le classi sociali e l'importanza dell'impegno individuale davanti alle ingiustizie. Ad accompagnare dal vivo il racconto, le musiche del chitarrista bauladese Luca Cadeddu Palmas e l'organetto di Pierpaolo Vacca.
Time to Read
Torna anche in questa edizione Time to Read, la sezione del festival dedicata agli incontri con i libri e i loro autori, in programma tra l'11 e il 14 agosto (sempre alle 19), negli spazi di Sa Casara a Berchidda.
Si comincia l'11 agosto con l'autorevole musicologo Stefano Zenni, in dialogo con Paolo Fresu sul libro Un Lampo a due dita (Quodlibet, 2025), una selezione di testi scritti di pugno dal leggendario trombettista Louis Armstrong, tra corrispondenza privata e lavorativa, racconti di aneddoti, ricordi e lezioni di vita, che, con un linguaggio inventivo e vivace, tratteggiano in ritmo visivo e musicale il racconto di una vita eccezionale.
Un altro racconto di vita, il 12 agosto è quello di La musica è un lampo (Fandango Libri, 2023), in cui Stefano Senardi, uno dei più noti discografici italiani, ripercorre, insieme al giornalista Damir Ivic, la centralità della musica in tutto il suo percorso, dall'infanzia e adolescenza al suo importante incarico alla Polygram, tra amicizie, aneddoti e flashback di incontri con uomini e artisti straordinari (David Bowie, Madonna, Pavarotti, Franco Battiato, per citarne alcuni), con sullo sfondo le vicende politiche e sociali tra gli anni Settanta e Ottanta.
Celebra l'imperfezione umana e la legittimità dell'errore come strumento di esperienza il libro Elogio dell'ignoranza e dell'errore (Einaudi, 2024), in cui lo scrittore e avvocato Gianrico Carofiglio, prendendo spunto da aneddoti, dalla scienza, dallo sport, da pensatori come Machiavelli, Montaigne e Sandel, ma anche da Mike Tyson, Bruce Lee e Roger Federer, ci racconta la gioia dell'ignoranza consapevole e le fenomenali opportunità che nascono dal riconoscere i nostri errori. Ad accompagnarlo, il 13 agosto, il pianista Danilo Rea.
Aprimi cielo: dieci anni di raccoglimento, articolato (Garzanti 2020) è il titolo del libro di Alessandro Bergonzoni, attore, autore, umorista, artista poliedrico, che il 14 agosto dialogherà con Paolo Fresu sui dieci anni di ricerca tratti dalle pagine del Venerdì di Repubblica: idee, domande, déjà-vu, babelici elenchi, reiterazioni che inglobano e travalicano l'attualità, e ci permettono di scoprire gli universi – comici, folli, intimi, politici e sociali - dell'autore: una raccolta antologica capace di spaziare tra registri e tonalità diversi con lo stile inconfondibile di Bergonzoni che non lascia né tregua né riposo al lettore, continuamente sfidato a scavare tra le infinite potenzialità della mente e della scrittura.
Il 15 agosto, la rassegna fa tappa alla chiesa campestre di San Michele, dove alle 17 è atteso lo scrittore cagliaritano Nicola Muscas, con il suo Un amore di contrabbando. Gigi Riva, una vita in rovesciata (Mondadori 2025) che ripercorre, attraverso il ricordo delle persone, la storia del leggendario "Rombo di Tuono" tra incontri, viaggi, speranze, sorprese, amori, consigli e bugie. Tappa dopo tappa - tra Leggiuno e Milano, tra Cagliari e Torino, tra Carloforte e Roma - emerge il profilo di un uomo votato al tragico, che da eroe ci ha mostrato come si diventa mito, e cioè alla sua maniera, l'unica possibile: scomparendo.
Un'ora in più
Già da diverse edizioni, Time in Jazz propone un'iniziativa che intende valorizzare e promuovere i territori che ospitano il festival: si tratta di Un'Ora in più, una proposta nata per dare la possibilità al pubblico itinerante del festival di conoscere e scoprire i luoghi che fanno da cornice ai concerti, scelti per il loro particolare interesse storico, artistico, religioso o ambientale, attraverso apposite visite guidate, degustazioni di prodotti locali, o punti di informazione, con il supporto delle amministrazioni locali e delle associazioni che aderiranno. Un' iniziativa che rende l'esperienza culturale di Time in Jazz più ricca e profonda, lontana dalle logiche del turismo di massa, e più vicina a un'esperienza genuina di incontro nel nome dell'arte e della bellezza.
Biglietti, abbonamenti e info
Su Vivaticket si possono acquistare i biglietti e gli abbonamenti per l'ingresso alle cinque serate sul palco di Piazza del Popolo a Berchidda: per gli abbonamenti il prezzo intero è di 140 euro, ridotto a 135 (più diritti).
Il prezzo intero per i biglietti delle singole serate del 12, 13, 14 e agosto è di 30 euro, ridotto a 27,50 (più diritti), mentre il biglietto per la serata del 15 agosto costa 15 euro intero, ridotto a 13.
Le riduzioni sono valide per i soci tesserati Time in Jazz e per gli spettatori sopra i 65 anni e quelli sotto i 26. L'ingresso sarà invece gratuito per tutti i concerti "in decentramento", a eccezione, come di consueto, di quello in omaggio a Fabrizio De André in programma il 9 agosto a L'Agnata con Paola Turci: il biglietto unico costa 30 euro (ingresso gratuito per i bambini fino a 6 anni).
Per restare aggiornati sul programma del festival, acquistare i biglietti e localizzare con facilità i luoghi del festival grazie a una mappatura, dallo scorso anno è possibile scaricare l'applicazione Time to APP: un modo semplice e innovativo per fruire al meglio del festival, ma anche del territorio, con informazioni sui percorsi, le strutture ricettive e contributi extra, link agli archivi e l'alert che avvisa l'utente di ogni cambiamento di programma.
Associazione culturale TIME IN JAZZ
via Umberto I, 37 • 07022 Berchidda
tel. 320 38 74 963 • e-mail: info@timeinjazz.it
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Musica sulle Bocche 2025
al via le prevendite per il concerto di Bill Laurance, primo titolo annunciato della 25ª edizione del festival
Info e biglietti su ciaotickets.com
Sono aperte da oggi sul circuito Ciaotickets le prevendite per il concerto di Bill Laurance, primo titolo annunciato della 25ª edizione del festival Musica sulle Bocche, diretto dal sassofonista e compositore Enzo Favata. Il celebre pianista e compositore britannico – vincitore di 5 Grammy Award e fondatore dello storico collettivo jazz-fusion Snarky Puppy – sarà protagonista di un concerto esclusivo per pianoforte solo - una formula che esalta la sua cifra stilistica e la raffinatezza del suo linguaggio musicale – in programma venerdì 22 agosto a Castelsardo (SS), in piazza Santa Maria. Classicamente formato ma con un’anima profondamente contemporanea, Laurance si è affermato a livello internazionale per la capacità di fondere jazz, musica classica ed elettronica, conquistando critica e pubblico con album come Affinity e Bloom, e collaborazioni con ensemble prestigiosi quali la WDR Big Band e l’Untold Orchestra. Il suo tocco pianistico, definito “incantatore” da Billboard e “da maestro del jazz” da The Guardian, promette un’esperienza immersiva e intensa. Il concerto rientra nel programma di Musica sulle Bocche 2025, festival tra i più riconosciuti della scena jazz internazionale, che da un quarto di secolo porta musica di qualità nei paesaggi mozzafiato della Sardegna, con un’attenzione particolare al rapporto tra suono e natura, innovazione e sostenibilità.
Il programma completo della 25ª edizione sarà presentato a fine maggio: tutti gli aggiornamenti saranno disponibili sul sito ufficiale www.musicasullebocche.it.
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A Lanusei (Nu) l'anima blues del festival Rocce Rosse con Eric Bibb, Zac Harmon, il quintetto tutte stelle The Kings of Blues e i sardi Irene Loche, Nanni Gaias, Bad Blues Quartet, Moses Concas e Odd Blues.
Una delle voci più originali e brillanti del jazz vocale contemporaneo, la statunitense Nicole Zuraitis; reduce dal secondo posto a Sanremo, Lucio Corsi con il suo stile tra canzone d'autore e glam rock; Cristiano De André, l'unico vero erede del patrimonio musicale del grande Fabrizio; l'eclettico e poliedrico Vinicio Capossela, tra i più apprezzati e originali artisti della scena cantautorale italiana: questi i grandi nomi già annunciati nel cartellone del trentacinquesimo festival Rocce Rosse Blues, tra gli appuntamenti immancabili e di spicco dell'estate musicale in Sardegna; artisti di generi e ambiti musicali assortiti, frequentati da protagonisti con le rispettive cifre stilistiche. Ma dentro il cuore e le vene del festival ogliastrino scorre sangue blues, da sempre, da quando è nato, nel 1992, portando sui suoi palchi nel corso degli anni stelle di prima grandezza della "musica del diavolo" e immediati dintorni; personalità del calibro di B.B.King, Lucky Peterson, Eric Clapton, James Brown, Johnny Winter, Otis Taylor, Solomon Burke, tra gli altri, accanto ai campioni di altri versanti sonori approdati nel tempo a Rocce Rosse, come David Bowie, Lou Reed, Patty Smith, Sinead O'Connor, Yes, Noa, Ryuichi Sakamoto, Goran Bregovich, Jan Garbarek, per citarne alcuni. Non poteva dunque mancare, nell'edizione numero trentacinque del festival, un nucleo di concerti tutto all'insegna del blues, con un cast che schiera artisti internazionali accanto ad alcune delle migliori espressioni della scena isolana; quattro serate a Lanusei - il 25, 26 e 27 luglio, con una "coda" il 13 agosto - che vedranno al centro dei riflettori dell'area spettacoli all'Istituto Salesiano gli americani Eric Bibb, Zac Harmon, il quintetto tutte stelle The Kings of Blues, e i sardi Irene Loche, Nanni Gaias, Bad Blues Quartet, Moses Concas e Odd Blues.
Venerdì 25 luglio
A inaugurare la serie di appuntamenti dedicati alla "musica del diavolo", venerdì 25 luglio alle 21.30, sarà il poliedrico armonicista Moses Concas con lo spettacolo "Armonica e Libertà", un viaggio sonoro che attraversa il tempo, dove l'armonica diventa voce di popoli, terre e memorie. Dalle ballate dedicate a Grazia Deledda e Maria Lai si approderà a una musica moderna e poliglotta, che caratterizza il percorso dell'artista vincitore dell'edizione di Italia's Got Talent nel 2016.
A seguire salirà in cattedra Eric Bibb per presentare il suo nuovo album, "In The Real World", registrato presso gli iconici Real World Studios di Peter Gabriel e prodotto, arrangiato e mixato da Glen Scott: un vero e proprio autoritratto del cantautore e chitarrista newyorkese, perché rappresenta tutte le molteplici influenze che hanno contribuito a creare il suo stile semplice e riconoscibile. Settantaquattro anni da compiere il prossimo agosto, nato in una famiglia di attivisti (suo padre è stato una figura chiave nel movimento per i diritti civili), e immerso nella scena folk del Village durante la sua giovinezza, Eric Bibb ha trovato ispirazione in artisti come Bob Dylan, Joan Baez e Pete Seeger e nelle sonorità di Odetta, Richie Havens e Taj Mahal, sintetizzando questi elementi in uno stile personale. La sua carriera è costellata da una corposa produzione discografica in studio, sia come solista, sia come guest in lavori di altri artisti, e da numerosi riconoscimenti, tra i quali tre nomination ai prestigiosi Grammy Awards. Ad affiancarlo sul palco di Lanusei, Gunnar Lidström alla chitarra e Greger Andersson all'armonica.
Sabato 26 luglio
La serata di sabato si aprirà alle 21.30 con la regina del blues isolano, Irene Loche, a Lanusei con il suo progetto solista intriso di sonorità soul e folk, dove accordature aperte e ritmi lontani diventano protagonisti. La cantautrice e chitarrista oristanese appartiene ufficialmente dal 2015 alla scuderia Magnatone USA, unica italiana nel panorama mondiale insieme a Jeff Beck, Billy Gibbons, Keith Richards, Jackson Browne, Neil Young, tra gli altri. Dal 2018 è diventata, inoltre, artista della Asher Guitars & Lap Steels, insieme ad artisti del calibro di Ben Harper, Jackson Browne, David Crosby, Marc Ford, Gregg Leisz, James Valentine, Zack Brown. Al fianco di Irene Loche sul palco di Lanusei ci saranno Andrea Sanna al Fender Rhodes, Gian Luca Canu al basso e Alessandro Cau alla batteria.
Nel secondo set, riflettori puntati su The Kings of Blues, un nuovo progetto che riunisce cinque assi della black music in un'unica, straordinaria formazione: Tony Coleman alla batteria e Russell Jackson al basso, storici membri della band di B.B. King; Waldo Weathers al sassofono, per oltre vent'anni con James Brown; Vasti Jackson alla chitarra, pluripremiato ai Grammy; e al pianoforte Kenny "Blues Boss" Wayne, vincitore del Grammy Blues Award 2024 come "Miglior Pianista Blues". Uniti dalla passione per il blues e dalle emozioni che questa musica sa trasmettere, si esibiranno in un live show carico di energia, un'esplosione di blues, funk e groove, con il sound inconfondibile di una vera SuperBand. Il tour europeo di The Kings of Blues prenderà il via il 20 giugno e si concluderà l'indomani del loro concerto a Lanusei, toccando alcuni tra i festival più prestigiosi del continente. Un evento imperdibile per tutti gli amanti di un genere che continua a far battere i cuori: il blues.
Domenica 27 luglio
L'energia travolgente di Nanni Gaias dilagherà sul palcoscenico di Rocce Rosse Blues domenica 27 luglio alle 21.30 con il suo progetto in solo "Chemical Groove", un set ibrido che intreccia suoni elettronici con atmosfere acustiche, attingendo da diversi mondi della black music: dall'afrobeat al funk, fino al dub e alla drum&bass. Il risultato è una musica multiforme, che si sviluppa in chiave sperimentale e d'improvvisazione, un'esperienza sonora unica che attraversa i confini stilistici, evidenziando la versatilità del poliedrico musicista di Berchidda, classe 1996, non solo come batterista, ma anche come produttore, co-autore e interprete. Entrato nell'etichetta Tûk Music di Paolo Fresu nel 2021, ha prodotto diversi progetti, tra cui il concept album "Quattro", un lavoro collettivo e corale, con uno stuolo di nomi di primo piano della scena urban nazionale e non solo: da Tormento a Shaone, passando per Divine RBG, Paolo Fresu, Rusty Brass, Luca Aquino, Dario Cecchini, Matteo Pastorino, Vincenzo Saetta, Filippo Vignato, Emanuele Contis, Giuseppe Spanu, Sebastiano Dessanay e Antonio Meloni.
Ancora musica targata Sardegna nel secondo set della serata con l'esplosivo Bad Blues Quartet, formazione cagliaritana attiva dal 2015, capace di esprimere brani ricchi di contaminazioni, mescolando le sonorità del rock, del funk e della musica tradizionale afroamericana per dare vita a un sound personale, caldo ed energico, raccontando storie quasi sempre autobiografiche, con testi a volte intimi, spesso ironici e sfrontati. Dopo due album in studio ("Bad Blues Quartet" nel 2017, "Back On My Feet" nel 2019) e uno dal vivo ("First Time Last Time" nel 2021), il Bad Blues Quartet ha pubblicato l'anno scorso "White Gloves", prodotto dal chitarrista e produttore americano Mike Zito: un album più ambizioso ed eterogeneo dei precedenti, che spazia dalle vibrazioni più funky e scanzonate tipiche del quartetto, a momenti più acustici legati alla tradizione americana. "White Gloves" vede la partecipazione di numerosi ospiti importanti della scena blues, primo fra tutti lo stesso Mike Zito e altri esponenti del genere come Cek Franceschetti, Davide Speranza e Alle B. Goode. Sul palco di Lanusei, sotto l'insegna del Bad Blues Quartet, saliranno Eleonora Usala alla voce, Federico Valenti alle chitarre, Carlo Biggio al basso e Frank Stara alla batteria.
Mercoledì 13 agosto
La quarta serata dedicata al blues, mercoledì 13 agosto, sarà anche quella conclusiva dell'intero festival. Il compito di accenderla, alle 21.30, è affidato agli Odd Blues, formazione nata qualche anno fa dall'incontro di musicisti provenienti da diversi centri della Sardegna: Michela Secci alla voce, Pier Paolo Pani alla chitarra, Piero Corona alla chitarra e alle tastiere, Massimiliano Roggio al basso e Roberto Sulis alla batteria. Il gruppo propone un repertorio che ripercorre la storia del blues elettrico, spaziando dalle radici americane, con omaggi a leggende come B.B. King, Albert King e Freddie King, fino alle evoluzioni più moderne del blues europeo, ispirate ad artisti come Matt Schofield ed Eric Clapton. Un'apertura carica di groove per una serata all'insegna della grande tradizione.
Finale in bellezza per le quattro serate di blues, e per la trentacinquesima volta del festival, con il concerto dell'americano Zac Harmon, pluripremiato chitarrista, cantante e cantautore dallo stile distintivo, influenzato da leggende come Muddy Waters e B.B. King. Originario di Jackson, Mississippi, ha iniziato la sua carriera professionale a sedici anni, suonando con Sam Myers e Dorothy Moore. Negli anni Ottanta si è trasferito a Los Angeles, dove ha lavorato come musicista di studio, produttore e autore per artisti come The O'Jays e Black Uhuru, contribuendo a un album nominato ai Grammy. Nel 2002 Zac Harmon ha pubblicato il suo primo album da solista, "Live at Babe and Ricky's Inn", e nel 2005 ha ricevuto il Blues Music Award come miglior nuovo artista per "The Blues According to Zacariah". Il suo stile fonde il soul blues tradizionale con influenze moderne, come dimostrano i suoi album più recenti, tra cui "Long As I Got My Guitar" (2021), premiato come Soul Blues Album of the Year nel 2022, e "Floreada's Boy" (2024), nominato ai Living Blues Awards. Oggi Zac Harmon è riconosciuto a livello internazionale come uno dei principali interpreti del blues contemporaneo, continuando a portare avanti con passione e autenticità la tradizione musicale del Mississippi. Ad affiancarlo nell'ultimo atto di Rocce Rosse Blues una lineup formata da Cory Lacy (tastiere e voce), Kingston Livingston (chitarra e voce), Nate Robinson (basso e voce) e Gino Iglehart (batteria e voce).
Paola Turci e Gino Castaldo con "La rivoluzione delle donne" l'8 agosto a Lanusei (Nu) e Jacopo Cullin con "È inutile a dire!" il 9 agosto completano il cartellone del trentacinquesimo festival Rocce Rosse Blues.
Il festival Rocce Rosse Blues scopre altre due tessere del mosaico di eventi che daranno forma alla sua edizione numero trentacinque: attesi a Lanusei, l'8 agosto, Paola Turci e il critico musicale Gino Castaldo con il nuovo progetto "La rivoluzione delle donne"; di scena l'indomani (sabato 9), sempre nell'area spettacoli all'Istituto Salesiano, l'attore cagliaritano Jacopo Cullin, con il suo collaudato "È inutile a dire!", un classico, ormai, della comicità isolana. Si completa così il cartellone del festival ogliastrino, che dopo l'anteprima del 12 luglio a Cagliari con la cantante statunitense Nicole Zuraitis, farà base nella sua sede abituale a Lanusei (Nu): sul palco allestito nell'area spettacoli all'Istituto Salesiano si avvicenderanno Lucio Corsi (il 19 luglio), Cristiano De André (2 agosto), Vinicio Capossela (3 agosto), e i protagonisti delle serate all'insegna del blues: gli americani Eric Bibb (25 luglio), The Kings of Blues (26 luglio), Zac Harmon (13 agosto) e i sardi Irene Loche, Nanni Gaias, Bad Blues Quartet, Moses Concas e Odd Blues.
Con "La rivoluzione delle donne" Paola Turci e Gino Castaldo tornano insieme sul palco dopo il successo del tour "Il tempo dei Giganti". Questa volta, al centro dello spettacolo ci sono le grandi protagoniste della musica italiana: artiste che attraverso scelte musicali coraggiose, ribelli e anticonformiste, hanno anticipato l'emancipazione femminile e lasciato un segno profondo nella cultura musicale del nostro Paese. Un omaggio a figure iconiche come Mina, Ornella Vanoni, Milva, Patty Pravo, Caterina Caselli, Mia Martini, Loredana Bertè, Alice e molte altre in un racconto che si snoda tra parole, video d'epoca e intense interpretazioni live, celebrando la loro forza, libertà e bellezza. Prodotto da Elastica insieme a L'Eredità delle donne, il festival internazionale dedicato all'empowerment femminile, e in collaborazione con Agidi, lo spettacolo nasce dal desiderio, emerso durante il tour precedente, «di raccontare le donne che, in musica, hanno rivoluzionato i costumi, la società Italiana dagli anni 60 in poi», spiega Paola Turci: «Queste grandi artiste mi hanno cresciuta e formata. È un privilegio per me suonare e cantare le loro canzoni, ascoltare il racconto delle loro avventure e ringraziarle per la bellezza e il coraggio che ci hanno tramandato». Le fa eco Gino Castaldo: «Questo nuovo spettacolo prende spunto dallo scorso appuntamento con "Il Tempo dei Giganti" in cui ci siamo accorti della mancanza di donne in quel panorama che prendevamo in considerazione, da qui il desiderio inespresso di omaggiare anche le voci femminili. In Italia e non solo le donne da sempre hanno usato la propria voce per essere presenti nella società, imporsi e imporre una nuova immagine di sé in un mondo spesso prettamente maschile, compreso quello musicale ». Di tutt'altro genere l'appuntamento della sera dopo (9 agosto) con Jacopo Cullin, ancora una volta sul palcoscenico di Rocce Rosse Blues con "È inutile a dire!”, spettacolo capace di sbancare i botteghini nei teatri più importanti d'Italia (l'Ambra Jovinelli di Roma, il Teatro Manzoni di Milano, il Teatro AncheCinema di Bari e il Teatro Gioiello di Torino) e della Sardegna. L'attore e regista cagliaritano come di consueto, sarà affiancato dall'amico e collaudata spalla Gabriele Cossu. Ad arricchire lo spettacolo, le musiche dal vivo del trio guidato da Matteo Gallus al violino, con Riccardo Sanna alla fisarmonica e Andrea Lai al contrabbasso. In “È inutile a dire!”, Cullin sceglie di affrontare, con l'arma della sottile ironia e della comicità raffinata che lo caratterizza, le complesse dinamiche relazionali della contemporaneità. Lo spettacolo si propone come uno sguardo lucido e disincantato sui disagi e le fragilità che segnano la società odierna, sempre più segnata dalla precarietà affettiva e da un persistente senso di smarrimento esistenziale.
Info
I biglietti per le singole serate, a 15 euro, e l'abbonamento per l'intero "pacchetto blues", al costo di 40 euro (più diritti), si possono acquistare sul circuito BoxOffice Sardegna, dove sono sempre in vendita anche i tagliandi per i live in programma a Lanusei di Lucio Corsi (il 19 luglio), Cristiano De André (il 2 agosto) e Vinicio Capossela (3 agosto); 15 euro per "La rivoluzione delle donne", 25 (intero) e 20 (ridotto) per "È inutile a dire!" - si possono acquistare sul circuito BoxOffice Sardegna, dove sono sempre in vendita anche i tagliandi per tutti gli altri live del festival in programma. Notizie e aggiornamenti sul sito www.roccerosse.it e sui canali social Facebook, Instagram e YouTube di Rocce Rosse Blues.
Il trentacinquesimo festival Rocce Rosse Blues è organizzato dall'omonima associazione culturale con il contributo dell'Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio e dell'Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e del Comune di Lanusei.
Associazione Culturale Rocce Rosse Blues
via Delle Libertà - 08040 Osini (Nu)
info@roccerosseblues.it
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MUSICA SULLE BOCCHE 2025
Dal 7 al 31 agosto, oltre 40 concerti tra paesaggi mozzafiato e musica d’autore per celebrare i 25 anni del festival Musica sulle Bocche. In programma i vincitori di Grammy Awards, grandi nomi del jazz internazionale e nuove visioni sonore.
Dal 7 al 31 agosto 2025 ritorna Musica sulle Bocche, il festival internazionale diretto da Enzo Favata, che da venticinque anni porta il jazz e le musiche del mondo nei luoghi più suggestivi del Nord Sardegna, costruendo ponti sonori tra paesaggi, spiritualità e sperimentazione. Per festeggiare questo importante traguardo, la XXV edizione si presenta con un programma straordinario che coinvolge oltre 40 concerti, distribuiti in 11 Comuni – Castelsardo, Sassari, Alghero, Porto Torres, Valledoria, Martis, Isola dell’Asinara, Ploaghe, Bulzi, Tergu, Chiaramonti - dalla costa del Nord Sardegna ai paesi e borghi storici dell’entroterra, attraversando chiese romaniche, promontori, vigneti, siti archeologici e teatri naturali
«Musica sulle Bocche nasce da un sogno e da un’intuizione – racconta Enzo Favata – e oggi, dopo 25 anni, quel sogno è diventato un’identità culturale consolidata, un progetto che si è radicato nel territorio, arricchendosi ogni anno di visioni, incontri e nuove traiettorie. Questa edizione è una vera e propria festa per un quarto di secolo di resistenza culturale, fatta con passione e rigore, senza mai cedere alla ripetizione, ma cercando ogni anno la sorpresa e la bellezza. Mai come oggi crediamo che la musica ed il paesaggio siano sia uno spazio di incontro, di ascolto profondo, un linguaggio che parla al cuore delle persone». Tre vincitori di Grammy Awards: il pianista inglese Bill Laurance (5 Grammy Awards insieme al gruppo Snarky Puppy), il pianista italiano Francesco Turrisi (Grammy per il miglior album folk insieme a Rhiannon Giddens) e il sassofonista norvegese Trygve Seim, (Grammy per il miglior album “immersive audio” con l'ensemble Trondheim Solistene), saranno tra i protagonisti di un cartellone ricchissimo che coniuga il grande jazz internazionale con progetti emergenti, produzioni originali, performance transdisciplinari e concerti pensati per momenti unici come l’alba o il tramonto. Un vero e proprio rito musicale che si svolge tra i suoni della natura e quelli dell’anima, in perfetta coerenza con il tema fondante del festival: l’incontro tra il suono e il paesaggio. Il festival si apre il 7 agosto a Sassari, sulla iconica spiaggia dell’Argentiera, affascinante borgo minerario dell’800, dove il pubblico potrà ammirare il tramonto più tardivo della Sardegna con il concerto evocativo di Remo Anzovino, compositore e pianista dalla forte vocazione cinematografica, per poi proseguire con una mappa sonora che attraversa jazz nordico, elettronica, improvvisazione radicale, canzone d’autore e world music.
Nello storico auditorium all’aperto al centro di Alghero Lo Quarter, Mulatu Astatke, leggenda dell’Ethio Jazz, ed Enzo Favata, celebreranno i 10 anni di collaborazione con il progetto Mesa – The Table of Music, in collaborazione con il Centro di Produzione di Roma, La Casa del Jazz di Roma ed il Festival Dromos. I due musicisti saranno accompagnati da Pasquale Mirra, Alfonso Santimone, Salvatore Maltana e UT Gandhi, in un set dove la tradizione etiope incontra le sonorità del Mediterraneo e l’elettronica contemporanea: un potente incontro musicale che vede protagonista una super band con musicisti tra i più interessanti del jazz italiano. Dalla Norvegia, il contrabbassista Arild Andersen si esibirà nella magica cornice notturna della chiesa medioevale di Santa Maria a Castelsardo per presentare il suo nuovo album edito per la ECM; dall’Azerbaigian arriva invece il duo Rain Sultanov & Hikmat Baba-zada, con il progetto Forgiveness, dove spiritualità tradizionale e introspezione si fondono in un racconto tra pianoforte e sax soprano.
Non mancheranno le performance all’alba, come quella di Marcello Zappareddu, chitarrista astro nascente del jazz sardo approdato degli Stati Uniti, e Maurizio Brunod, uno dei jazzisti italiani più raffinati in una speciale esibizione con le sue chitarre acustiche. Sempre presenti anche i concerti al tramonto, come quello di Mauro Palmas e Giacomo Vardeu e il suo organetto, un’immersione completa nei suoni ancestrali più tipici. Ampio spazio al jazz italiano di qualità con i decani Roberto Ottaviano, Danilo Gallo, Ferdinando Faraò, Gianluigi Trovesi, Paolo Damiani e Ettore Fioravanti, il groove potente del quartetto di Max Ionata con gli Hammond Groovers, e il lirismo moderno del sextet di Nico Gori. Molto attesa sarà la produzione originale di Musica sulle Bocche Slow Dances che farà incontrare la tradizione Zulu con quella mediterranea e afrocubana nella straordinaria performance del pianista sud africano Nduduzo Makatini, pluripremiato BlueNote ed autentico discendente dei Re Zulu, insieme a Daniele di Bonaventura al bandoneon, Simone Padovani alle percussioni ed Enzo Favata ai sassofoni ed elettronica. Tornerà in scena dopo 19 anni anche lo storico trio acustico interamente sardo di Enzo Favata, Marcello Peghin e Salvatore Maltana, mentre Cristiano Godano, leader dei Marlene Kuntz, sarà protagonista con i Guano Padano di Stammi accanto, live tratto dall’ultimo lavoro discografico e progetto sold out nella maggior parte dei festival di primavera estate.
Il festival accoglierà anche linguaggi elettronici ibridi e sperimentali di giovani donne compositrici elettroniche nella terrazza più intima e più alta del Castello di Castelsardo: il duo 6zure & Liminal, che mescola loop sonori e visual art, e Deliaurora Cadeddu che usa circuiti elettronici per incantare il pubblico e le stelle. Alessandro Cau presenterà al festival un solo per percussioni e oggetti riciclati, mentre ancora due giovani donne, il duo Umbra Song Comics, unirà acustica ed elettronica e fumetto in un originale painting musicale dal vivo. In scena a Castelsardo anche la techno ipnotica di Federico Bonetti, il techno-jazz del trio Torino Unlimited Noise, il raffinato soul dei Déjà Vu, il piano meditativo di Adriano Murgia, la danza ungherese reinventata dal quartetto di Mihály Borbély e il mix psichedelico del sardo-islandese dei DJ Kabaret Maker con Hilmar Arnason.
Da non perdere Bill Laurance (Snarky Puppy) in piano solo, Anja Lechner & François Couturier con la loro poetica cameristica che ha prodotto innumerevoli album di successo targati ECM, e Francesco Turrisi, protagonista di un set che unisce influenze mediterranee e jazz contemporaneo. Il viaggio sonoro continua con la cantante Ilaria Porceddu & Emanuele Contis, gli storici Avion Travel, il sorprendente ensemble di soli saxofoni Saxari, e la polifonia sacra con il Coro “Gavino Gabriel” di Tempio Pausania e la esplosiva street band Gli Sbandati.
Il 19 agosto si rinnoverà l’oramai tradizionale appuntamento musicale sull’Isola dell’Asinara, un evento che richiama tantissimi spettatori per la sua originale formula: un viaggio in nave che porta pubblico e musicisti nel Parco Nazionale dell’Asinara (Porto Torres) offrendo un concerto conclusivo al tramonto. Quest’anno, a grande richiesta, Daniele di Bonaventura, Marcello Peghin, UT Gandhi, Salvatore Maltana ed Enzo Favata si riuniranno per ripresentare uno dei più innovativi progetti musicali degli anni Novanta, divenuto un cult per gli intenditori: Atlantico.
Il 31 agosto, giornata conclusiva, vedrà invece la Cattedrale di Alghero accogliere dapprima Il Suono delle Janas, una performance con i bambini della classe 3 B della Scuola Primaria la Pedrera di Alghero guidati dal vecchio e grande interprete di launeddas Dante Tangianu, e successivamente il concerto di Trygve Seim & Andreas Utnem, che vedrà esibirsi insieme il pluripremiato sassofonista delle fredde terre del nord e uno dei più significativi pianisti jazz del momento in grado di comporre anche musica liturgica.
Musica sulle Bocche 2025 si conferma festival diffuso di assoluto rilievo a livello europeo, che guarda alle comunità, al turismo lento e al rispetto del paesaggio promuovendo itinerari d’ascolto attraverso una rete culturale in continua espansione che mette in dialogo territorio, innovazione e identità.
Tutte le informazioni, il calendario aggiornato, le location e i dettagli sui biglietti sono disponibili su: www.musicasullebocche.it
IL PROGRAMMA
7 agosto
19:00 – Sassari, Spiaggia Argentiera (Tramonto)
Remo Anzovino
8 agosto
21:30 – Alghero
Mulatu Astatke & Enzo Favata
16 agosto
06:00 – Porto Torres, Spiaggia di Balai (Alba)
Marcello Zappareddu – Chitarre
19:30 – Valledoria, Lungomare San Pietro (Tramonto)
Ilaria Porceddu & Emanuele Contis
17 agosto
21:30 – Martis, Sagrato della Chiesa di Santa Croce Sagrado
Hamid Drake & Pasquale Mirra
18 agosto
19:00 – Valledoria, Foce del Coghinas, Imbarcadero (Tramonto)
Mauro Palmas, Giacomo Vardeu e organetto di 19 anni
21:00 – Valledoria, Foce del Coghinas, Imbarcadero
Federico Bonetti – Techno
19 agosto
19:00 – Asinara (Tramonto)
Atlantico
20 agosto
21:30 – Valledoria, Foce del Coghinas, Imbarcadero
Avion Travel
CASTELSARDO
21 agosto
19:00 – Vento Lounge Bar
SAXARI Ensemble
19:30 – Terrazza Sala XI (Tramonto)
Rosario Giuliani
21:30 – Piazza Santa Maria
Nduduzo Makatini, Enzo Favata, Daniele Di Bonaventura, Simone Padovani
23:00 – Terrazza Torre Castello
Deliaurora Cadeddu
23:00 – Scalette
DJ Nazar
22 agosto
Alba – Castello Itinerante
Coro “Gavino Gabriel” - Tempio Pausania
11:30 – Sala XI Mattino / Cantina / Aperitivo
Adriano Murgia – Pianoforte
19:00 – Piazza Pianedda
Banda di Aggius (Gli Sbandati)
19:30 – Terrazza Sala XI (Tramonto)
Rain Sultanov Duo
21:30 – Piazza Santa Maria
Bill Laurence
23:00 – Chiesa Santa Maria
Arild Andersen
23:00 – Scalette
Federico Bonetti – Techno
23 agosto
11:00 – Sala XI Mattino / Cantina / Aperitivo
Umbra Duo
19:30 – Piazza delle 4 Contonate
Solo di Alessandro Cau
19:30 – Terrazza Sala XI (Tramonto)
Roberto Ottaviano Trio
21:30 – Piazza Santa Maria
Trovesi, Damiani, Fioravanti
23:00 – Terrazza Torre Castello
6zure & Liminal
23:00 – Piazza Pianedda
TUN – Torino Unlimited Noise
24 agosto
Alba – Porto
Maurizio Brunod
11:30 – Sala XI Mattino / Cantina / Aperitivo
DE JA VU
19:30 – Terrazza Sala XI (Tramonto)
Anja Lecher Duo
22:00 – Piazza Santa Maria
Godano & Guano Padano
23:00 – Piazza Pianedda
Kabaret Maker – Hilmar Arnason
25 agosto
21:30 – Ploaghe, Chiesa di Sant’Antonio da Padova
Nico Gori Sestetto
26 agosto
21:30 – Bulzi, Piazza del Comune
Max Ionata Quartetto
27 agosto
21:30 – Tergu, Nostra Signora di Tergu
Trio Ungheria – Mihály Borbély, Zoltán “Batyu” Farkas, Lőrinc Mohácsy & Ildikó “Fecske”Tóth
28 agosto
21:00 – Ploaghe, Chiesa di Sant’Antonio da Padova
6zure & Liminal
21:45 – Ploaghe, Chiesa di Sant’Antonio da Padova
Francesco Turrisi
29 agosto
20:30 – Chiaramonti, Castello dei Doria
Alessandro Di Liberto Quartetto
30 agosto
20:30 – Cantine Delogu, Tenute Delogu Alghero
Trio Maltana Peghin Favata
31 agosto
19:00 – Alghero, Cattedrale Santa Maria
Il Suono delle Janas & Dante Tangianu
Con i bambini del Corso di launeddas – Educazione ai suoni
Scuola primaria “La Pedrera” (classe 3^ B) dell’Istituto comprensivo di Alghero
21:00 – Alghero, Cattedrale Santa Maria
Trygve Seim & Andreas Utnem
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In Puglia l’European Jazz Conference 2025
Dal 25 al 28 settembre a Bari l’importante incontro annuale dei professionisti del jazz mondiale che riunisce oltre 400 delegati internazionali. Una prestigiosa vetrina per la scena jazz pugliese e nazionale con tre giorni di musica e incontri.
Online la call showcase
Il Jazz europeo si dà appuntamento in Puglia, dal 25 al 28 settembre 2025 a Bari, per European Jazz Conference, importante incontro annuale dei professionisti del settore jazz e delle musiche creative e improvvisate che riunisce ogni anno oltre 400 delegati provenienti da 40 Paesi tra promoter, manager culturali, agenti, direttori artistici di festival e venues e rappresentanti di organizzazioni nazionali e regionali. Un evento, unico nel suo genere in Europa, basato sulla costruzione di relazioni professionali durature, sullo sviluppo di nuovi progetti e collaborazioni artistiche, sulla condivisione di competenze e sull'aggiornamento con le ultime tendenze. La conferenza mira a far conoscere le scene musicali e le migliori pratiche di tutto il mondo, compresi i paesi extraeuropei. Una prestigiosa vetrina per la musica pugliese e nazionale che a Bari proporrà tre giorni di musica dal vivo e incontri in alcuni dei luoghi più suggestivi della città. E’ online sul sito web pugliasounds.it la call per candidarsi agli showcase che si svolgeranno nel corso della tre giorni con l’obiettivo di presentare i progetti più interessanti della scena jazz pugliese e italiana agli operatori di settore internazionali e al pubblico. La conferenza a Bari è organizzata da Europe Jazz Network e Puglia Culture, nell’ambito delle azioni di Puglia Sounds, il progetto per lo sviluppo del sistema musicale regionale realizzato in collaborazione con Regione Puglia (Puglia Sounds è membro Europe Jazz Network dal 2012 e nello stesso anno ha ospitato a Bari l’assemblea generale della rete). “Ospitare l’European Jazz Conference in Puglia è una grande soddisfazione e conferma l’importanza del lavoro svolto in questi anni da Puglia Culture a favore del comparto musicale pugliese attraverso il progetto Puglia Sounds – il commento del presidente Michele Emiliano – organizzare un evento così importante significa investire sul futuro e proiettare ancora una volta la Puglia in una dimensione internazionale. Una presenza così qualificata darà ulteriore impulso all’internazionalizzazione del nostro comparto musicale e avrà una ricaduta importante anche in termini di promozione del territorio”. "Siamo entusiasti di annunciare che l'11ª European Jazz Conference si terrà in Italia! Questo settembre, oltre 400 professionisti del settore musicale si riuniranno nella bellissima città di Bari per celebrare la vibrante scena musicale pugliese, scambiarsi idee ed esplorare il ricco patrimonio culturale della città – il commento di Karolina Juzwa, Presidente Europe Jazz Network - È un grande piacere per EJN tornare a Bari, dopo la nostra memorabile Assemblea Generale del 2012. Non vediamo l'ora di condividere questa esperienza con tutti voi!" “Siamo lieti di accogliere in Puglia un evento così importante che segnerà un ulteriore passo in avanti per la scena musicale pugliese - dichiara Viviana Matrangola, Assessore Cultura, tutela e sviluppo delle imprese culturali, Politiche Migratorie, Legalità e Antimafia sociale Regione Puglia – sarà una grande vetrina per la Puglia e per la musica pugliese che offrirà ai nostri artisti e operatori la possibilità di sviluppare ulteriormente l’attività internazionale”. “L’internazionalizzazione della scena e il lavoro in rete sono due perni importanti del lavoro che portiamo avanti da circa quindici anni per sviluppare il comparto musicale pugliese – il commento di Paolo Ponzio, presidente Puglia Culture – organizzare l’European Jazz Conference in Puglia rappresenta un punto di arrivo di questo lavoro e al tempo stesso un punto di partenza che sono certo porrà le basi per uno sviluppo duraturo del settore jazz pugliese”. “La Puglia si conferma terra di Jazz. La scelta dell’EJN di tenere a Bari la conferenza annuale conferma la straordinaria qualità della nostra scena jazz e premia il grande lavoro che da anni sviluppiamo sul fronte internazionale – dichiara Cesare Veronico, coordinatore artistico Puglia Sounds – la presenza in Puglia di un evento così importante, insieme alle azioni che mettiamo in campo per favorire l’internazionalizzazione della musica pugliese, genereranno risultati tangibili per i prossimi anni”. European Jazz Conference propone ogni anno incontri e panel su temi chiave del mercato musicale, gruppi di discussione e workshop di alto livello, sessioni di networking per professionisti del settore della musica creativa, visite culturali e un festival vetrina dei migliori artisti del paese ospitante. Le precedenti edizioni si sono svolte a Ghent (Belgio, 2024), Marsiglia (Francia, 2023), Sofia (Bulgaria, 2022), Tallinn (Estonia, 2021), Novara (Italia, 2019), Lisbona (Portogallo, 2018), Lubiana (Slovenia, 2017), Wroclaw (Polonia, 2016), Budapest (Ungheria, 2015) e Helsinki (Finlandia, 2014).
Europe Jazz Network – EJN è un'associazione europea senza scopo di lucro che riunisce 200 organizzazioni (festival, club e sale da concerto, organizzazioni di supporto nazionali/regionali, membri onorari) in 37 paesi specializzate in musica creativa, jazz contemporaneo e musica improvvisata creata da una prospettiva decisamente europea. EJN esiste per sostenere l'identità e la diversità del jazz in Europa e ampliare la consapevolezza di quest'area vitale della musica come forza culturale ed educativa. La missione del network è incoraggiare, promuovere e sostenere lo sviluppo del settore della musica creativa in Europa e creare opportunità di incontro e comunicazione per artisti, organizzatori e pubblico dei diversi paesi. EJN ritiene che la musica creativa contribuisca alla crescita sociale ed emotiva e alla prosperità economica. È un canale prezioso per il processo di dialogo, comunicazione e collaborazione interculturale. E la musica è una forza positiva per l'armonia e la comprensione tra persone provenienti dalla diversità delle culture inerenti alla famiglia europea. Europe Jazz Network e tutte le sue attività sono sostenute dal programme Europa Creativa dell’Unione Europea rivolto alle reti culturali per il periodo 2025 – 2028.
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JAZZMI 2025
Dieci anni di jazz a Milano
23 ottobre - 09 novembre 2025
Si aggiungono nuovi nomi al cartellone:
FLYING LOTUS - KOKOROKO - PAOLO FRESU, RICHARD GALLIANO & JAN LUNDGREN - DAVE HOLLAND feat. JALEEL SHAW AND NASHEET WAITS - BLUE LAB BEATS - MIKE STERN BAND - RICHARD BONA - C’MON TIGRE - DURAND BERNARR - L’ANTIDOTE -AMARO FREITAS - JAZZ AT LINCOLN CENTER - PETE ROTH feat. BILL BRUFORD - SYDNEY ELLIS
Biglietti disponibili su www.jazzmi.it
Nuovi nomi si aggiungono al cartellone della decima edizione di JAZZMI: un decennio all’insegna della grande musica, della passione e della scoperta. Dal 23 ottobre al 9 novembre, Milano sarà protagonista di un ricco calendario di concerti che animeranno teatri, club e alcuni tra i luoghi più significativi della città. Nato nel 2016, JAZZMI ha costruito la propria identità sull’incontro tra le radici storiche del jazz e le sue espressioni più attuali, diventando un punto di riferimento nel panorama dei festival italiani per prestigio, pubblico e impatto culturale. Tra gli artisti svelati in questo nuovo annuncio, approda per la prima volta a JAZZMI l’innovativo e visionario Flying Lotus, figura di riferimento nel panorama del groove contemporaneo. A seguire, l’energia vibrante del collettivo londinese Kokoroko e le raffinate sonorità funk e R&B interpretate dalla voce di Durand Bernarr. Un gradito ritorno quello dei C’Mon Tigre e uno speciale live quello del nuovo progetto musicale l’Antidote con Redi Hasa, Rami Khalife e Bijan Chemirani. Fino al 4 luglio è attiva la call NIGHT & DAY: è possibile partecipare al festival proponendo la propria venue con serate, incontri, presentazioni ed eventi a tema jazz.
Per candidarsi, compilare il modulo al seguente link.
Per ulteriori informazioni, scrivere a info@jazzmi.it
JAZZMI dal 2016 è prodotto da Associazione JAZZMI, Ponderosa Music & Art e Triennale Milano Teatro, in collaborazione con Blue Note Milano e con la direzione artistica di Luciano Linzi e Titti Santini. Main partner Volvo.
CALENDARIO CONCERTI JAZZMI 2025
Lunedì 20 ottobre | JAZZMI PREVIEW
ore 21.00 | Teatro Arcimboldi
DIANA KRALL
Biglietti: da 69 euro + diritti di prevendita
Venerdì 24 ottobre
ore 20.00 | Alcatraz Milano
KOKOROKO
Biglietti: 25,00 euro + diritti di prevendita
Venerdì 24 ottobre
ore 22.00 | BIKO Milano
YUUF
Biglietti: 15,00 euro + diritti di prevendita
**L’ingresso sarà consentito solamente con tessera ARCI, sarà possibile sottoscriverla anche in loco
Venerdì 24 ottobre
Primo set: ore 20.30 / secondo set: 23.00
Blue Note Milano
SYDNEY ELLIS
Biglietti: prevendita 32/22 euro, alla porta 37/27 euro
Sabato 25 ottobre
ore 20.30 e 23.00 | Blue Note Milano
SYDNEY ELLIS
Biglietti: prevendita 32/22 euro, alla porta 37/27 euro
Sabato 25 ottobre
ore 21.30 | Santeria Toscana 31
BLUE LAB BEATS
Biglietti: 25,00 euro + diritti di prevendita
Domenica 26 ottobre
ore 20.00 | Conservatorio di Milano
ANOUAR BRAHEM QUARTET
“AFTER THE LAST SKY”
Biglietti: da 35,00 a 50,00 euro + diritti di prevendita
Domenica 26 ottobre
ore 20.00 | Conservatorio di Milano
ANOUAR BRAHEM QUARTET
“AFTER THE LAST SKY"
Biglietti: da 35,00 a 50,00 euro + diritti di prevendita
Lunedì 27 ottobre
ore 21.00 | Teatro Dal Verme
QUINTORIGO & JOHN DE LEO
“VOGLIO TORNARE UN ROSPO”
Biglietti: da 25,00 a 35,00 euro + diritti di prevendita
Martedì 28 ottobre
Primo set: ore 20.30 / Secondo set: 22.30
Blue Note Milano
MIKE STERN BAND feat. DENNIS CHAMBERS, LENI STERN, EDMOND GILMORE & GABOR BOLLA
Biglietti: prevendita 40/30 euro, alla porta 45/35 euro
Mercoledì 29 ottobre
Primo set: ore 20.30 / secondo set: 22.30
Blue Note Milano
MIKE STERN BAND feat. DENNIS CHAMBERS, LENI STERN, EDMOND GILMORE & GABOR BOLLA
Biglietti: prevendita 40/30 euro, alla porta 45/35 euro
Mercoledì 29 ottobre
ore 21.00 | Auditorium San Fedele
MOLLY LEWIS
Biglietti: da 25,00 a 30,00 euro + diritti di prevendita
Giovedì 30 ottobre
ore 21.00 | Alcatraz Milano
ORCHESTRA BAOBAB
“MADE IN SÉNÉGAL TOUR”
Biglietti: 25,00 euro + diritti di prevendita
Venerdì 31 ottobre
Primo set: ore 20.30 / secondo set: 23.00
Blue Note Milano
RICHARD BONA ASANTE TRIO
Biglietti: prevendita 42/32 euro, alla porta 47/37 euro
Sabato 01 novembre
ore 21.00 | Triennale Milano Teatro
HUUN-HUUR-TU
Biglietti: da 23,00 a 28,00 euro + diritti di prevendita
Sabato 01 novembre
ore 21.30 | BASE Milano
C’MON TIGRE
Biglietti presto in vendita
Domenica 02 novembre
ore 17.00 | Triennale Milano Teatro
AMARO FREITAS “PIANO SOLO ‘Y’Y’”
Biglietti: da 23,00 a 28,00 euro + diritti di prevendita
Domenica 02 novembre
Primo set: ore 20.30 / secondo set: ore 22.30 Blue Note Milano
DAVE HOLLAND feat. JALEEL SHAW AND NASHEET WAITS
Biglietti: prevendita 40/30, alla porta 45/35
Domenica 02 novembre
ore 21.00 | Triennale Milano Teatro
THE HEADHUNTERS
Biglietti: da 25,00 a 30,00 euro + diritti di prevendita
Domenica 02 novembre
ore 21.00 | Teatro Lirico Giorgio Gaber
PAOLO FRESU, RICHARD GALLIANO & JAN LUNDGREN “MARE NOSTRUM IV”
Biglietti: da 25,00 a 50,00 euro + diritti di prevendita
Martedì 04 novembre
ore 21.00 | Triennale Milano Teatro
DANIELE SEPE & GALACTIC SYNDICATE
Biglietti: da 25,00 a 30,00 euro + diritti di prevendita
Martedì 04 novembre
ore 21.00 | Fabrique Milano
FLYING LOTUS
Biglietti: 45,00 euro + diritti di prevendita
Martedì 04 novembre
ore 21.00 | Triennale Milano Teatro
DANIELE SEPE & GALACTIC SYNDICATE
Biglietti: da 25,00 a 30,00 euro + diritti di prevendita
Mercoledì 05 novembre
ore 21.00 | Triennale Milano Teatro
MAMMAL HANDS
Biglietti: da 23,00 a 28,00 euro + diritti di prevendita
Mercoledì 05 novembre
ore 21.00 | Santeria Toscana 31
DURAND BERNARR
Biglietti: 25,00 euro + diritti di prevendita
Giovedì 06 novembre
ore 20.00 | Triennale Milano Teatro
L’ANTIDOTE
Biglietti: da 20,00 a 25,00 euro + diritti di prevendita
Giovedì 06 novembre
ore 21.00 | Spirit de Milan
JAZZ AT LINCOLN CENTER PRESENTS: SING AND SWING
Biglietti: 25,00 euro + diritti di prevendita
Giovedì 06 novembre
ore 21.30 | Santeria Toscana 31
BILAL
Biglietti: 30,00 euro + diritti di prevendita
Venerdì 07 novembre
Primo set: ore 20.00 / secondo set: ore 22.00 |Triennale Milano Teatro
AVISHAI COHEN TRIO “BRIGHTLIGHT”
Biglietti: da 30,00 a 35,00 euro + diritti di prevendita
Venerdì 07 novembre
Primo set: ore 20.30 / secondo set: ore 22.30 |Blue Note Milano
PETE ROTH TRIO feat. BILL BRUFORD
Biglietti: prevendita 38/28, alla porta 43/33
Venerdì 07 novembre
Ore 22:00 | BIKO Milano
SUMMER PEARL
Biglietti: 20 euro + diritti di prevendita
**L’ingresso sarà consentito solamente con tessera ARCI, sarà possibile sottoscriverla anche in loco
Sabato 08 novembre
Primo set: ore 20.00 / secondo set: ore 22.00 | Triennale Milano Teatro
ABDULLAH IBRAHIM TRIO
Biglietti: da 35,00 a 40,00 euro + diritti di prevendita
Sabato 08 novembre
ore 21.30 | Santeria Toscana 31
TAKUYA KURODA “EVERYDAY”
Biglietti: 25,00 euro + diritti di prevendita
Domenica 09 novembre
ore 16.00 | Triennale Milano Teatro
ARTCHIPEL ORCHESTRA FEAT. MICHAEL MOORE “OFFICILE MENGELBERG”
Biglietti: 15,00 euro + diritti di prevendita
Domenica 09 novembre
ore 19.00 | Triennale Milano Teatro
CHRIS THILE
Biglietti: da 25,00 a 30,00 euro + diritti di prevendita
Domenica 09 novembre
ore 21.00 | Conservatorio di Milano
SHABAKA
Biglietti: da 23,00 a 32,00 euro + diritti di prevendita
* Per aggiornamenti e informazioni sui biglietti visita il sito jazzmi.it
INFORMAZIONI JAZZMI.IT - info@jazzmi.it
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