I principali festival jazz & blues in Italia...
Incontri, lezioni-concerto, convegni e laboratori: dal Piemonte alla Sicilia, dalle scuole di musica ai Conservatori riecco il
Jazz Mood Day
Torna in tutt’Italia il festival diffuso che si pone l’obiettivo di far conoscere, con una serie di iniziative e di eventi, il jazz e le sue pratiche soprattutto nel mondo della scuola
L’International Jazz Day è la giornata in cui si celebra il 30 aprile, in tutto il mondo, il jazz, genere musicale che l’Unesco ha riconosciuto patrimonio immateriale dell’Umanità, in quanto arte capace di promuovere la pace, il dialogo tra le culture, la libertà di espressione e il rispetto per i diritti umani. In Italia, per la verità, gli appuntamenti, le iniziative e i festeggiamenti organizzati per questa importante ricorrenza non si concentrano nell’arco di ventiquattr’ore, ma sono in programma per tutto il mese di aprile e oltre, da Nord a Sud, dal Piemonte alla Sicilia: sono, infatti, decine - tra lezioni-concerto, jam session, incontri, talk e workshop - gli eventi (a ingresso libero) organizzati nell’ambito del Jazz Mood Day, vero e proprio festival diffuso che ha una vocazione prevalentemente didattica e che si pone l’obiettivo di far conoscere il jazz e le sue pratiche nel mondo della scuola, coinvolgendo gli studenti, dalle primarie fino ai licei. Il tutto grazie all’impegno dei docenti delle scuole di musica e, da quest’anno, anche dei Conservatori. L’idea di dare vita al Jazz Mood Day è venuta, nel 2020, ad Angelo Bardini, direttore artistico del Piacenza Jazz Club e del Piacenza Jazz Fest, e a Claudio Angeleri, noto jazzista e didatta (è presidente del CDpM di Bergamo e dell’ANSJ). Si è partiti dalle scuole emiliane e lombarde e, grazie agli sforzi dell’ANSJ, l’Associazione nazionale scuole jazz e musiche audiotattili, l’iniziativa si è ampliata a macchia d’olio in tutta Italia, coinvolgendo in poco tempo 14 regioni in cui operano le scuole di musica del terzo settore. Così sono nati la rete nazionale Jazz Mood Schools, capofila l’Istituto Omnicomprensivo di Bobbio (in provincia di Piacenza), tra i soci fondatori dell’ANSJ, e, per l’appunto, il Jazz Mood Day, festival dell’improvvisazione nel mondo della scuola.
Quest’anno, tra gli appuntamenti concertistici di maggior rilievo del Jazz Mood Day spicca il concerto globale promosso dal Centro Didattico Produzione Musica di Bergamo con cento nuovi talenti del jazz under 30 della Lombardia che si svolgerà il 30 aprile a Nembro (Bg) nell’auditorium Modernissimo; in contemporanea, lo stesso giorno, a Milano, nella Sala Verdi del Conservatorio Giuseppe Verdi saranno di scena il polistrumentista Gianluigi Trovesi, nome di punta del jazz italiano, e la Verdi Jazz Orchestra, composta dagli studenti del Conservatorio milanese e diretta per l’occasione da Corrado Guarino, che presenteranno Dedalo, il lavoro realizzato oltre vent’anni fa da Trovesi con la WDR, la celebre big band della Radio di Colonia. Non solo: a Piacenza, si esibirà una formazione all stars dedicata a Mc Coy Tyner e assortita da Avery Sharpe, contrabbassista del pianista americano, con Chico Freeman, Azar Lawrence, Yoron Israel e Antonio Faraò. A Palermo continua il Festival del Real Teatro Santa Cecilia del Brass Group con la cantante Gabrielle Cavassa, vincitrice del Sarah Vaughan International Vocal Competition, impegnata con l’Orchestra Jazz Siciliana diretta dal Maestro Angelo Valori. Il Milestone Jazz Club, insieme al Conservatorio G. Nicolini di Piacenza, ospiterà nei mesi di aprile e maggio diversi eventi dedicati alle scuole, che riflettono un’idea contemporanea dell’arte e del suo ruolo nella società. Del resto, l’intreccio tra le diverse forme espressive (luce, musica, teatro, fotografia, fumetto, illustrazione) è sempre più presente nei percorsi educativi ed è un modo per stimolare l’immaginazione e abituare i ragazzi a leggere il mondo da più punti di vista, non solo musicali. L’improvvisazione diventa così un ponte tra linguaggi, una palestra di libertà creativa: «Nelle nostre scuole la fantasia e la creatività non mancano - sottolinea Claudio Angeleri - a Torino, ad esempio, la musica degli studenti della Jazz School Torino fa da colonna sonora all’illuminazione scenografica del complesso della meravigliosa Venaria Reale. Non sono importanti i “nomi” altisonanti dei jazzisti, che comunque non mancano nelle nostre iniziative, ma il protagonismo attivo dei ragazzi e delle ragazze. È questa la componente virtuosa che fa bene innanzitutto alla scuola e, più in generale, alla filiera del jazz (organizzatori di festival e rassegne, operatori culturali, gestori di jazz club, spettatori), che viene pienamente coinvolta. Più in generale, l’intero progetto alla base del Jazz Mood Day è sostenuto da un impianto educativo e pedagogico che evidenzia e valorizza le prospettive educative che dal jazz e dall’improvvisazione si estendono all’apprendimento di tutte le musiche».
A proposito di formazione ed educazione: «In Italia esiste un grande patrimonio professionale costituito dai dirigenti e dai docenti delle scuole - osserva Angelo Bardini - che consente di ampliare l’offerta formativa della scuola italiana ben oltre le risorse e le indicazioni ministeriali. La scuola è da sempre in rapporto con le agenzie culturali del territorio e, in particolare, con le associazioni e le scuole di musica del terzo settore. La competenza e la disponibilità degli insegnanti di strumento, di improvvisazione e di musica d’insieme hanno fatto il resto, formando negli anni i colleghi della primaria e della secondaria e sviluppando diverse attività, motivanti e coinvolgenti, alle quali aderiscono migliaia di studenti. La dimensione narrativa ha avuto un ruolo via via crescente: oggi, accanto alla musica, troviamo podcast, web radio, fumetti, progetti realizzati insieme a GioiaWeb Radio e Radio Shock, l’associazione di disegnatori Ora Pro Comics e collaborazioni con artisti come Fabio Magnasciutti, apprezzato illustratore e vignettista. È un racconto corale che unisce voci, suoni e visioni in una forma nuova di educazione sentimentale - prosegue Bardini - In questo racconto si intrecciano anche le piccole scuole, presidio di comunità e motore di welfare culturale nei territori più periferici. La musica, con la sua forza aggregativa e inclusiva, diventa strumento per una cittadinanza attiva e consapevole, a partire dai più giovani».
Quest’anno il Jazz Mood Day gode dei patrocini della Federazione Il Jazz Italiano e dell’Associazione Nazionale Docenti Jazz e Pop Rock dell’Afam, il cui presidente Nicola Pisani precisa: «Abbiamo recentemente sottoscritto un protocollo d’intenti, per certi versi storico, tra i docenti dei Conservatori Jazz e le scuole di musica del terzo settore. Il Jazz Mood Day è un primo esempio di sinergia tra due settori che non solo si autoalimentano reciprocamente ma che diffondono la pratica dell’improvvisazione nel nostro Paese. Quest’anno aderiamo al Jazz Mood Day con un concerto di rilievo con la partecipazione di Gianluigi Trovesi e la Verdi Jazz Orchestra al Conservatorio G. Verdi di Milano. Mentre a Piacenza gli studenti del Conservatorio Nicolini suoneranno in diversi appuntamenti dedicati alle scuole». Da segnalare, infine, che a Roma, nell’auditorium di Confartigianato Imprese, il prossimo 17 maggio si svolgerà il convegno “Tutt’altra musica … dall’audiotattile un paradigma per tutte le musiche” con la partecipazione, tra gli altri, di Vincenzo Caporaletti dell’Università di Macerata e della Sorbona di Parigi (dove è attivo un centro internazionale per la ricerca delle musiche audiotattili), Raffaele Pozzi (Scienze dell’educazione, Università Roma Tre), Paolo Damiani (compositore, direttore d'orchestra e didatta), Claudio Angeleri, jazzisti, pedagogisti di vaglia e diversi docenti. «Sarà un momento importante per presentare il profilo della figura professionale del formatore delle musiche audiotattili ai sensi della legge 4/2013 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy - sottolinea Mirco Besutti, presidente dell’AIdSM, l’Associazione Italiana delle Scuole di Musica, che ha promosso il convegno insieme a Co.SM.O, il Consorzio delle Scuole di Musica Organizzate della Regione Lazio - Il convegno fa seguito al protocollo siglato con Confartigianato Imprese Nazionale e tra i relatori interverrà anche Michele Massimo Pontoriero, presidente di ItalShow e Unisca, con il quale, grazie agli sforzi di questi mesi, stiamo lavorando al riconoscimento ministeriale del formatore delle musiche audiotattili. Più avanti definiremo il percorso formativo all’interno delle nostre strutture. Una volta completato questo passaggio, i giovani diplomati potranno insegnare nelle scuole del terzo settore. Parliamo di 100.000 docenti in 8.000 strutture italiane, il principale settore occupazionale nella didattica musicale».
Qui il programma completo del Jazz Mood Day: https://www.ansj.it/jazz-mood-day-2025/
Le realtà coinvolte nel Jazz Mood Day
La rete delle scuole di musica del terzo settore e dei Conservatori
AMA Pianengo; Civici Corsi di Jazz Milano; CEMM Bussero Milano; Centro Didattico Produzione Musica Bergamo; Consorzio Concorde Crema; Jazz School Torino in collaborazione con Consorzio Delle Residenze Reali Sabaude Reggia di Venaria Reale; Jazz’on Parma Orchestra; Piacenza Jazz Club, Milestone School Of Music (PC); Conservatorio G. Nicolini (PC); Conservatorio G. Verdi Milano; Professionaldrum Collegno; Orchestra Jazz Siciliana Fondazione The Brass Group; Scuola Di Musica Bonamici Pisa; Thelonious Vicenza.
Gli istituti comprensivi e le scuole pubbliche e parificate
DD Ilaria Alpi Fidenza; IC Assisi 3; IO Bobbio e Travo - Bobbio; IC Boscotrecase IC 1- SM Prisco; IC Camozzi- Bergamo; IC Cardinale A. Casaroli - Castel San Giovanni (PC); IC Cesare Battisti - Catania; IC Consonni Arcene (BG); IC Consonni - Castel Rozzone (BG); IC Consonni - Lurano (BG); IC Crema Tre Nelson Mandela (CR); IC di Borgonovo Val Tidone (PC); IC di Lugagnano Val d’Arda (PC); IC Verdellino – Zingonia (BG); IC Don Milani-Linguiti - Giffoni Valle Piana (Sa); IC Donadoni – Bergamo; IC Enea Talpino – Nembro (BG); IC Gorlago (BG); IC Leonardo Da Vinci - Mestre (VE); IC Maida - Maida (CZ); IC Montecorvino Rovella (SA); IC Parma Centro; IC Rallo - Favignana (TP); IC Sampierdarena – Genova; IC San Pellegrino Terme (BG); IC S. Lucia Diaz - Bergamo; IC S. Lucia Rodari - Bergamo; IC Sergnano Primo Levi Crema (CR); IC Suisio; IC Vergante - Invorio (NO); IC Viale Lombardia - Cologno Monzese (MI); ISII Marconi Da Vinci - Piacenza; Istituto Bambino Gesù - Bergamo; IS San Pellegrino Terme(BG); Liceo artistico B. Cassinari – Piacenza; Liceo Melchiorre Gioia - Piacenza; Paritaria Caterina Cittadini - Bergamo; Polo Liceale Campanella Fiorentino - Lamezia Terme (CZ); Quarto Circolo didattico di Piacenza; Quinto Circolo di Piacenza; Scuola primaria De Amicis - Piacenza; Scuola Sec. I Grado A. Frank Collegno (TO); Scuola Sec. I Grado A. Gramsci Collegno (TO); Scuola Sec. I Grado Dante Carducci - Piacenza; Secondo Circolo Piacenza; Settimo Circolo Piacenza; The Bilingual Middle School - Modena.
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Monza Visionaria
Concerti, Notturni, Installazioni di luce e suono
Dal 6 al 15 maggio - XIII edizione
Dal 6 al 15 maggio torna il festival Monza Visionaria
con Bosso, Mazzariello, Mezquida, Falzone, Thomas Enhco, l’Orchestra Canova e molti altri: dieci giorni di musica, spettacoli, performance, reading ma non solo
La XIII edizione della manifestazione organizzata da Musicamorfosi sarà inaugurata dal tributo jazz di Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello a Pino Daniele. Nel programma spiccano due nuove produzioni: “Magnificat” e “Rhapsody & Blues”. I Notturni triplicano: si svolgeranno negli spazi
della Villa Reale, al Roseto Niso Fumagalli e nel rinnovato Teatro di Corte
L’oro è considerato il bene rifugio per eccellenza, soprattutto in tempi incerti come quelli che stiamo vivendo tra crisi geopolitiche e conflitti internazionali, ma L’estasi dell’oro, sottotitolo e filo conduttore della XIII edizione del festival Monza Visionaria, ha poco o nulla a che vedere con il valore e le quotazioni del metallo prezioso per eccel-lenza: la visione e la ricerca dell’oro, quello interiore e quello che arreda e colora la splen-dida Reggia di Monza, rappresentano piuttosto la spinta verso la scoperta del bello, l’incanto della meraviglia e della seduzione che la musica dispiega da sempre attraverso i suoi magici poteri. Tra concerti (classica, jazz, ma non solo), performance, giochi di luce, fiabe musicali, visite culturali, danze estatiche e molto altro, la nuova edizione di Monza Visionaria, in pro-gramma da martedì 6 a giovedì 15 maggio nel capoluogo della Brianza, si annuncia più scintillante che mai e più preziosa di una pepita (d’oro, ovviamente). Organizzata dall’associazione culturale Musicamorfosi, la manifestazione è realizzata grazie al contributo del Comune di Monza, al contributo di Regione Lombardia con la collaborazione della Reggia di Monza, oltre al fondamentale supporto e al prezioso sostegno di Banco Desio e di una pluralità di partner e sponsor Fondazione Cariplo, Fon-dazione Monza e Brianza, Acinque, Venus, BrianzAcque. In collaborazione con Fondazio-ne Gioventù Musicale d’Italia, Orchestra da Camera Canova, Fai Delegazione Monza e Comunità Educativa Carrobiolo e con il sostegno di Ministero della Cultura e Siae nell’ambito del programma “Per Chi Crea”.
L’evento inaugurale di Monza Visionaria è in programma martedì 6 maggio nel rin-novato Teatro di Corte della Reggia di Monza (doppio set alle ore 19 e 21, ingresso 10-15 euro), quando i jazzisti Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello renderan-no omaggio a Pino Daniele nel concerto intitolato Il cielo è pieno di stelle: l’intenzione dei due musicisti non è una semplice rilettura dei brani più belli e più noti del cantautore napoletano (tra cui Napule è, Je so’ pazzo, Quanno chiove, Quando, Allora sì e Sicily), bensì (ri)vestire melodie già grandi con colori nuovi e autentici, cercando di restituire un ritratto inedito di Pino Daniele.
Il giorno dopo, mercoledì 7 maggio, il festival si sposta nell’incantevole chiesa di San Maurizio (ore 21, ingresso libero con libera donazione, prenotazione online su www.eventbrite.it/e/biglietti-mozart-paradox-1296900888469), dove il pianista e compo-sitore francese Thomas Enhco, jazzista di prim’ordine ma anche affermato solista classi-co, presenterà in prima assoluta Mozart Paradox, il suo nuovo album (appena uscito per Sony Classical), improvvisando in totale libertà sui temi eterni che Mozart ci ha lasciato in eredità.
Sarà possibile riascoltare Thomas Enhco - questa volta in duo in prima italiana con la musicista bulgara Vassilena Serafimova, virtuosa della marimba - giovedì 8 maggio nel Salone da Ballo della Villa Reale (ore 21, ingresso 10 euro): i due artisti, che si so-no esibiti insieme in tutto il mondo incantando il pubblico di ogni latitudine, incentreran-no la loro performance intorno all’album Bach Mirror: un progetto che attinge alla stermi-nata opera del grande compositore tedesco, esplorandola e reinventandola con i loro strumenti.
Venerdì 9 e sabato 10 maggio andranno in scena i Notturni, il format che da sem-pre caratterizza il festival: quest’anno i Notturni, tratto distintivo della programmazione di Musicamorfosi, triplicheranno l’offerta e saranno ospitati non solo nell’inebriante atmosfe-ra del Roseto Niso Fumagalli (dalle 21.30 a mezzanotte), ma anche nel Teatro di Corte (dalle 18.30 alle 22) e nei magnifici ambienti della Villa Reale (sempre dalle ore 18.30 alle 22): in programma una maratona di eventi (performance, danze, prove attoriali e musica live) in grado di soddisfare tutti i gusti e tutti i palati e nel corso della quale gli spettatori saranno liberi di muoversi, guardare, ascoltare, ballare e abbandonarsi ai tanti stimoli proposti dagli artisti che vi prenderanno parte. Tra i numerosi appuntamenti dei Notturni spiccano, nel fitto cartellone di sabato 10 maggio, alle ore 18.30 e 20.30, il doppio concerto Quattro modi per sorridere (dal titolo di un brano del compositore Nicola Campogrande, in prima esecuzione a Monza) con l’Orchestra Canova e il giovane pia-nista Gabriele Strata (protagonista dell’evento delle 20.30) e la Tripla Silent Disco (tre dj con live set per poter scegliere in autonomia cosa ballare tra latin, house, techno ed electro revival) nel Cortile d’Onore della Reggia dalle ore 23 in poi.
Domenica 11 maggio, il Teatro di Corte ospiterà quattro repliche (alle ore 10.30, 12, 15.30 e 17, ingresso 7 €) di Pierino e il lupo, probabilmente la fiaba musicale più famosa al mondo, l’opera che il compositore russo Sergej Prokofiev scrisse per avvicinare i più gio-vani alla musica classica ma in realtà adatta agli spettatori di ogni età. Sul palco la esegui-ranno l’Orchestra Canova diretta da Enrico Pagano e Nicoletta Tiberini (voce reci-tante). L’evento è realizzato in collaborazione con la rassegna “sorella” Musique Royale. Prima di ogni replica i giovani volontari della sezione FAI Monza condurranno gli spettatori, in un percorso a misura di famiglie, alla scoperta del teatro: un gioiello architettonico fi-nalmente restituito al pubblico, impreziosito dal palcoscenico in legno, dal fondale di sce-na decorato con un soggetto mitologico e dal palchetto reale, interamente affrescato in stile neoclassico (come le pareti).
Monza Visionaria ospiterà anche due nuove produzioni: “Magnificat”, in prima esecu-zione assoluta e in scena lunedì 12 maggio nella Chiesa di Santa Maria al Carro-biolo (ore 21, ingresso libero con libera donazione, prenotazione online su www.eventbrite.it/e/biglietti-magnificat-spiritual-jazz-1296912503209), brilla per sincreti-smo musicale ed è un tributo jazz al divino che è in ognuno di noi. Il compito di interpreta-re il celebre cantico del Vangelo verrà affidato a Badrya Razem, giovane cantante italia-na di origine algerina dotata di una voce che lascia sbalorditi, che condurrà gli spettatori in un percorso intorno al Magnificat, da Monteverdi a don Marco Frisina, da Pergolesi a Phi-lip Glass, passando per la celebrazione della sacralità e della ritualità collettiva di Alice Col-trane. Con lei si esibiranno due straordinari musicisti, molto amati dal pubblico monzese: il trombettista Giovanni Falzone e l’organista Roberto Olzer.
La seconda produzione è Rhapsody & Blues, in programma mercoledì 14 maggio in prima assoluta al Teatro Villoresi (ore 21, ingresso 12-15-20 euro), protagonisti il genia-le pianista minorchino Marco Mezquida, Marko Lohikari (contrabbasso), David Xir-gu (batteria), Badrya Razem (voce solista) e l’Orchestra Canova. Il capolavoro di Ger-shwin (arrangiato per trio jazz e orchestra), le hit dei Queen e alcune delle più famose composizioni jazz di Dave Brubeck si intrecciano in questo irrinunciabile concerto rapso-dico, da Blu Rondo alla Turca a Bohemian Rhapsody, da Blue Shadows On The Street a Summertime, da Love Of My Life alla meno conosciuta ma altrettanto spettacolare You Take My Breath Away.
La XIII edizione di Monza Visionaria si concluderà giovedì 15 maggio, sempre al Teatro Villoresi, con Sentieri per l’infinito, reading musicale a cura di Patrizio Nissirio, giornalista della redazione Esteri dell’Ansa (è responsabile di ANSAmed, il servizio multi-lingue per il Mediterraneo, e coordinatore di Infomigrants, il progetto per l’informazione ai migranti della principale agenzia di stampa del nostro Paese). Nel suo intervento, Nissi-rio darà un’interpretazione della rapsodia come elemento fondante del sogno americano (ore 21, ingresso libero).
Afferma Arianna Bettin, assessora alla Cultura del Comune di Monza: «Monza Visionaria è un appuntamento ormai consolidato e, in un certo senso, tradizionale per la programma-zione culturale monzese, che però, anno dopo anno, non manca mai di stupire per origi-nalità e qualità. Anche per questa edizione, la fitta programmazione si snoderà all'interno della città, nei luoghi più rappresentativi di Monza, ma pure in quelli meno battuti, racco-gliendo ospiti internazionali, nuovi esperimenti e ritorni molto amati, come gli attesi Not-turni. Prosegue così, con questa seconda tappa, il lungo percorso di MusicAmonza, la ricca stagione musicale monzese che, anche grazie a Musicamorfosi, abbiamo composto per quest'anno».
Conclude Saul Beretta, il direttore artistico della manifestazione: «La musica è il vero oro della nostra comunità, avremo una nuova moneta di scambio circolante nell’energia che passa tra gli artisti, gli spettatori e i luoghi meravigliosi che andremo ad abitare e a far vivere. Come ci dice spesso il nostro pubblico più affezionato, Monza Visionaria è un mo-mento speciale in cui si attua quel ricongiungimento tra vita culturale e sociale che oggi si chiama welfare culturale. Immergersi nell’arte porta benefici a tutti i livelli: psichici, fisici e intellettuali. Se non è oro questo … ».
Calendario completo, modalità di accesso agli eventi e aggiornamenti del programma del-la XIII edizione di Monza Visionaria sul sito www.monzavisionaria.it
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AngelicA 35
Festival Internazionale di Musica
trentacinquesimo anno – il peso del fuoco
Bologna, Modena - 30 aprile > 31 maggio 2025
AngelicA, il festival dedicato alla musica internazionale contemporanea e di ricerca festeggia la sua 35esima edizione, dal 30 Aprile al 31 Maggio con un cartellone che conferma la sua attenzione e l’apertura alla diversità, abbracciando mondi sonori diversi, col suo programma multiforme e multisonico: 18 concerti in 15 giorni, 7 prime assolute, 6 prime italiane, 4 residenze, con artisti provenienti da 16 paesi (Belgio, Francia, Stati Uniti, Grecia, Italia, Mali, Libano, Germania, Austria, Romania, Regno Unito, Singapore-Asia Sud Est, Portogallo, Svizzera, Polonia, India). Una rassegna unica in Italia ed un raro esempio a livello internazionale. Gli artisti di questo 35° anno: Charlemagne Palestine, Rhys Chatham, Naïny Diabaté & Eve Risser, Simone Beneventi - Tom Johnson, MILESDAVISQUINTETORCHESTRA!, Iancu Dumitrescu & Hyperion International Ensemble, Bertram Wee & Lynette Yeo, William Parker & Ava Mendoza & Hamid Drake, Peter Ablinger - Erik Drescher, Rafael Toral, Wacław Zimpel & SAAGARA, Mariam Rezaei, Pat Thomas, Doppio Duo VasiPacorig ZavalloniZanisi. Inaugurano il 30 Aprile al Centro di Ricerca Musicale/Teatro San Leonardo di Bologna Charlemagne Palestine & Rhys Chatham con la prima assoluta di TWO forrrrr AngelicA, progetto creato appositamente per il festival.
Trentacinque edizioni. Uno splendido traguardo. Un lungo viaggio cominciato nel 1991 nella sorpresa della musica che si allontana dagli spazi conosciuti e li attraversa, ma soprattutto un festival che da sempre sorprende e si sorprende, aperto alla diversità (che considera necessaria) e precursore con idee e concezioni che parlano di futuro, considerando la tradizione come qualcosa in movimento che si può trasformare, onnivoro nel nutrirsi di stimoli diversi e che prende forma ogni anno in un programma che rifugge catalogazioni, frutto della ricerca del suo storico direttore artistico Massimo Simonini, (cofondatore di Angelica insieme al compianto Mario Zanzani), ed eterogeneo grazie al prezioso apporto che diversi curatori (dal 2011, anno di fondazione del Centro di Ricerca Musicale che nel 2025 compie 15 anni) ogni anno contribuiscono a costruire.
Un programma variopinto e veramente internazionale.
Una maturità (musicale) acquisita con 35 anni di esperienza e lavoro insieme a musicisti e compositori che hanno fatto la storia della musica e alle giovani promesse che costruiranno la musica del futuro. Nel 2025 si celebra un doppio anniversario: quello dei 35 anni del festival e dei 15 anni del Centro di Ricerca Musicale che, dalla sua fondazione nel 2011, ha amplificato il senso di AngelicA. Un centro unico in Italia con queste caratteristiche e più vicino ai centri europei del fare musica. Una missione che, dialogando con tutti, ha cercato di “aprire la musica al pubblico e il pubblico alla musica”, come diceva Mario Zanzani (che ci ha lasciato nel 2007), e che si propone sin dall’inizio di “rappresentare ogni forma di ricerca musicale che si muova in ambiti non convenzionali e che usi con libertà i molteplici materiali offerti dalle diverse tradizioni musicali”. Un vento inarrestabile di musica e di vita che grazie alle Istituzioni – tra cui Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte, Fondazione Carisbo - che ci hanno sostenuto ha potuto operare e diventare un riferimento (da Bologna, sua città di nascita) in Italia e nel mondo. (Massimo Simonini)
Negli ultimi 3 anni Pierrot Lunaire, l'associazione che organizza AngelicA, nata nel 1991 con la finalità di promuovere e diffondere ogni forma di ricerca musicale, ha vinto 4 bandi (2 nazionali e 2 regionali), per un investimento complessivo pari a poco più di 750.000€:
I bandi “PNRR” e “ICC” hanno come obiettivo miglioramenti energetici, tecnici, strutturali e funzionali del complesso Teatro San Leonardo.
I bandi “TOCC-Transizione Digitale” e “Digitalizzazione del patrimonio culturale” hanno come obiettivo la digitalizzazione, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale di AngelicA.
La conclusione di tutti i lavori è prevista entro giugno 2026.
AngelicA 35, il programma
AngelicA 35 si terrà tra il 30 Aprile e il 31 Maggio, un mese di concerti che si svolgeranno prevalentemente presso il Centro di Ricerca Musicale/Teatro San Leonardo, lo spazio in via San Vitale gestito da AngelicA in convenzione con il Comune di Bologna. Lì si svolgerà la serata di apertura del festival mercoledì 30 aprile, dove potremo vedere, dopo tanti anni il ritorno sullo stesso palco di Charlemagne Palestine & Rhys Chatham, massimi esponenti del movimento minimalista-massimalista, per TWO forrrrr AngelicA, il progetto creato appositamente per il festival, un dialogo unico, tra droni meditativi e turbolenza espressiva, dove alle stratificazioni armoniche di Palestine Chatham sovrapporrà loop di flauto e di chitarra per una miscela musicale che scopriremo solo vedendo al concerto.
Il 4 maggio il festival si sposterà al Teatro Comunale Pavarotti-Freni di Modena confermando la consolidata (dal 2003 sono 22 anni) collaborazione con festival l’Altro Suono per la prima assoluta di A SECRET ROSE for 35 di Rhys Chatham. Con lui un'orchestra di 33 chitarre elettriche, formata da studenti dei Conservatori di Bologna, Cesena e Ferrara, del Liceo Musicale Lucio Dalla di Bologna, e da due suoi collaboratori di lunga data, la bassista francese Myriam Stamoulis e l’americano Jonathan Kane, già co-fondatore degli Swans e batterista con The Forever Bad Blues Band di La Monte Young, già ospite di AngelicA nel 2000 con lo stesso La Monte Young & Marian Zazeela. Questo evento coronerà la partecipazione di Chatham ad AngelicA 35, un percorso che dal 28 aprile al 4 maggio lo vedrà protagonista di due concerti e una residenza artistica.
Da mercoledì 7 maggio al 13 si tornerà al Centro di Ricerca Musicale/Teatro San Leonardo.
Il 7 maggio ANW BE YONBOLO (“siamo insieme”) sarà presentato in prima italiana dal duo formato dalla pianista francese Eve Risser insieme alla celebre cantante maliana Naïny Diabaté, un repertorio che tratta temi come il femminismo, la tutela dell'infanzia e la dignità.
Giovedì 8 maggio il percussionista reggiano Simone Beneventi sarà protagonista dell’omaggio a Tom Johnson, singolare critico e compositore scomparso il 31 dicembre 2024. Beneventi proporrà l’opera di Johnson del 1979 dal titolo Nine Bells, dove mostrerà al pubblico, con grande impatto anche visivo, le molteplici combinazioni sonore di 9 campane da suonare seguendo un percorso.
Il giorno seguente, venerdì 9 maggio sarà la volta di un’altra prima italiana: Stretchin’ with MILESDAVISQUINTETORCHESTRA!. La MDQO! è un sestetto, con Sylvain Darrifourcq che è anche curatore del concerto, che riunisce musicisti francesi, franco-libanesi e tedeschi che, nella ricerca di un suono complessivo coerente attraverso la desincronizzazione ritmica, hanno sviluppato linguaggi altamente personali sul proprio strumento e di composizione collettiva che è sono stati motivo di studio di musicologi.
Il lunedì successivo, il 12 maggio sarà di scena in prima assoluta Iancu Dumitrescu & Hyperion International Ensemble, il progetto del musicista rumeno Dumitrescu, il più importante rappresentante dell’iperspettralismo e della musica assistita dal computer. Dumitrescu ci propone la sua nuova estetica musicale dirigendo un nuovo ensemble appositamente per AngelicA con collaboratori storici come Chris Cutler e Tim Hodgkinson e altri musicisti (tra cui l’italiano Simone Beneventi) che si uniranno per la prima volta al gruppo, per presentare un programma di composizioni inedite, concepite appositamente per l’occasione.
Arriviamo quindi all’altro evento di AngelicA 35 che non si terrà al Centro di Ricerca Musicale/Teatro San Leonardo, quando il 13 maggio presso la Basilica di Santa Maria dei Servi a Bologna, tornerà sotto i riflettori Charlemagne Palestine con Schlingen Blängen OrgAngelicA, la versione appositamente concepita della sua opera per organo che di volta in volta muta a seconda dello strumento e del luogo in cui viene eseguita.
Dopo averla eseguita nell’edizione 2004 di AngelicA sull’organo Rinascimentale Non Temperato della Basilica di San Martino Maggiore, tornerà il “Golden Sound“ di Palestine a Bologna, la nuvola temporalesca di suono creata dall’organo a canne e dalla sua interazione acustica con lo spazio della Basilica.
Mercoledì 21 maggio AngelicA35 torna presso il Centro di Ricerca Musicale/Teatro San Leonardo a Bologna con la prima assoluta e la prima volta in Italia di Bertram Wee & Lynette Yeo b-l duo da Singapore. Questo progetto è parte di Asia>Sud>Est, la sezione del festival che dal 2018 esplora aree geo-musicali della musica di ricerca ignorate fino a pochi anni fa. Il duo attraverso l’uso di tastiere MIDI, talkbox, e dispositivi elettronici vari (e video) eseguirà la sua musica irrispettosa (della forma), inquietante, eclettica, mescolando accenni di musica da camera, suggestioni pop, noise e minimalismo.
Il giorno successivo, 22 maggio sarà la volta del prolifico contrabbassista, scrittore e poeta William Parker con il suo CIRCULAR PYRAMID, un trio al fianco della chitarrista Ava Mendoza e del collaboratore di lunga data Hamid Drake alla batteria, una formazione in grado di esprimersi in vari linguaggi, attingendo dall'heavy rock, dalla psichedelia e dall’indie, ma anche dalle tradizioni jazz, del blues, del free, e della musica incentrata sui groove.
Doppio concerto in programma sabato 24 maggio: AGAINST NATURE, la collaborazione tra l’austriaco Peter Ablinger ed il flautista tedesco Erik Drescher. Questo progetto nasce dal suono di rospi in uno stagno del Brandeburgo: una suggestione per elaborare un viaggio sul suono e su come si trasforma e come può trasformare lo strumento che viene utilizzato (il flauto).
L’altro concerto in programma vedrà il portoghese Rafael Toral, considerato dagli anni ’90 uno tra i chitarristi più innovativi in circolazione presentare SPECTRAL EVOLUTION il suo fortunato e coinvolgente ultimo disco di sola chitarra ed elettronica, arrivato secondo nella classifica dei dischi del 2024 per la rivista inglese Wire.
Il 26 maggio ad Angelica35 arriva il musicista polacco Waclaw Zimpel, definito dal NY Times “camaleonte musicale” per la sua capacita di coniugare collaborazioni in ambiti diversi. Il progetto SAAGARA nasce dall’incontro col percussionista indiano Gitridhar Udupa e con virtuosi della musica Carnatica, una delle tradizioni più antiche dell’India meridionale. Tra acustico ed elettronico, una musica che trasporta l'ascoltatore in una trance cosmica.
Creato da Angelica nel 2011, il Piccolo Coro Angelico che nel 2025 compie 15 anni di attività, è un laboratorio di sperimentazione vocale per bambini tra i 5 e i 12 anni, ogni anno il coro sviluppa attività che vanno dalla pura vocalità, alla composizione e improvvisazione collettiva. Martedì 27 maggio, Il coro svilupperà un percorso vertiginoso tra spazio e tempo di canzoni che parlano di dimensioni diverse, accompagnato dal pianoforte di Angelica Foschi e dalle chitarre di Francesco Serra.
Il triplo concerto di mercoledì 28 maggio vedrà dividere il palco due musicisti inglesi: la compositrice, turntablist e performer Mariam Rezaei e il pianista Pat Thomas, acclamato musicista del 2024 dalla rivista Wire. La Rezaei nel live FRACTURED presenta il suo sesto album, uscito su cassetta da pochi mesi annullando i confini tra i generi, trasformando punk, breakcore, elettroacustica, eurodance, avant-rock, grime, hip-hop e free jazz in tessere di un mosaico. Pat Thomas in prima italiana eseguirà le Burdah Variations, una serie di 11 composizioni elettroniche ispirate al poema più noto nel mondo islamico, scritto dal poeta sufi Imam al-Busiri e che ancora oggi è recitato per le sue qualità spirituali e curative.
Dopo i rispettivi soli, Mariam Rezaei e Pat Thomas offriranno al pubblico di AngelicA, per la prima volta in Italia, anche il loro recentissimo duo, che ha esordito a Oxford a gennaio di quest'anno.
Il giorno seguente, il 29 maggio, sarà ancora Pat Thomas ad essere protagonista, questa volta con il suo progetto The Locals, dedicato alle musiche di Anthony Braxton, ancora una volta in prima italiana per AngelicA. Pat Thomas ha arrangiato le musiche trans-idiomatiche di Braxton per un quintetto nel quale chitarra elettrica e ritmi funk e dub fanno da contraltare al pianoforte e al clarinetto, creando qualcosa di unico e originale che fa emergere tutta la gioia, la potenza e l'invenzione della musica del compositore e musicista americano.
La serata conclusiva di AngelicA35, sabato 31 maggio, presenta in prima assoluta un progetto appositamente creato ad hoc per il festival SENZA VOCE, dove due delle voci più talentuose e "fuori genere" fuoriuscite dalla scena creativa bolognese degli anni 90, Vincenzo Vasi e Cristina Zavalloni, suoneranno in duo con i rispettivi pianisti: Zavalloni con Enrico Zanisi, Vasi con Giorgio Pacorig, esplorando, ognuno con la propria impronta, la forma-canzone aldilà di ogni pregiudizio e limite stilistico, e in quartetto (doppio duo) in un programma che spazia dal Novecento colto a Lou Reed e ai Telex.
Presentato dall’Associazione Pierrot Lunaire APS, AngELICA è parte di EUROPE FOR FESTIVALS – FESTIVALS FOR EUROPE, EFFE LABEL 2024-2025, di Clust-ER Create, di I-Jazz; AngELICA 2025 è realizzato con il sostegno di MINISTERO DELLA CULTURA, Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura; con il sostegno del Comune di Bologna – in collaborazione con Bologna Città della Musica Unesco; con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo; con il sostegno di Culture Moves Europe; con il sostegno del National Arts Council Singapore; con il patrocinio del forum austriaco di cultura di Milano; con la collaborazione della Fondazione Teatro Comunale Pavarotti Freni di Modena – Festival l’Altro Suono; con la partecipazione del Conservatorio di Musica “G. B. Martini” di Bologna, Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, Conservatorio Maderna Lettimi di Cesena, Liceo Musicale Lucio Dalla di Bologna; Media Partner – Rai Radio 3, il manifesto, gdm – il giornale della musica, G – gagarin orbite culturali, Edizioni Zero, Bologna Welcome, ER-Cultura.
mercoledì 30 aprile - ore 20.30 - Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo - BOLOGNA
> Charlemagne Palestine & Rhys Chatham TWO forrrrr AngelicA
prima assoluta
Figli entrambi del crogiolo creativo della New York di fine anni 60/primi 70, Charlemagne Palestine e Rhys Chatham sono considerati le figure chiave di una particolare declinazione “massimalista” del Minimalismo in musica. Profondo esploratore dei mondi del suono e del rituale, Palestine crea con tecniche distintive (clusters ipnotici di pianoforte, vocalizzazioni ultraterrene...) paesaggi sonori immersivi che fondono l'estatico con il perturbante. Pioniere nell’aver donato all’avanguardia l’impatto del rock con i suoi ensemble di chitarre multiple, Chatham rispecchia le stratificazioni armoniche di Palestine, sovrapponendo loop di flauto e chitarra. L’interazione tra i due promuove un dialogo unico, muovendosi tra droni meditativi e turbolenza grezza ed espressiva. La musica passa da una risonanza luminosa a un'intensità oscura, dove alla presenza ritualistica di Palestine rispondono le rotture inaspettate di Chatham, che sfidano ed espandono la cornice minimale-massimalista del tutto.
domenica 4 maggio - ore 20.30 - Teatro Comunale Pavarotti Freni - MODENA
> Rhys Chatham A SECRET ROSE for 35
prima assoluta
Musicista di formazione classica, Rhys Chatham è stato il primo compositore a sperimentare l’uso di chitarre multiple applicato alle ricerche strutturali del Minimalismo, dando vita a un nuovo tipo di musica urbana, aspra ed estatica, che ha esercitato una enorme influenza sulla successiva scena noise di New York a cavallo degli '80.A partire dal seminale Guitar Trio del ’77, la sua esplorazione degli effetti degli ipertoni generati dalle chitarre si è estesa lungo gli anni a organici giganteschi, giunti a 200 elementi e più. Per AngelicA 2025, Chatham ha riarrangiato una delle sue opere più significative, A Secret Rose, in una speciale versione comprendente anche, in un movimento, il suo iconico Guitar Trio – il tutto per un’orchestra di 33 chitarre, formata da studenti di Conservatori e Licei della Regione, accompagnata dalla bassista francese Myriam Stamoulis e dal batterista americano Jonathan Kane, già co-fondatore degli Swans e membro della Forever Bad Blues Band di La Monte Young.
mercoledì 7 maggio - ore 20.30 - Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo - BOLOGNA
> Naïny Diabaté & Eve Risser ANW BE YONBOLO «siamo insieme»
prima italiana
La francese Eve Risser si muove tra jazz, contemporanea e improvvisazione. Suona come solista il pianoforte preparato verticale, e dirige le orchestre White Desert e Red Desert, quest’ultima luogo d’incontro tra musicisti europei, maliani e burkinabé. Nata in una famiglia di griot, Naïny Diabaté è una delle cantanti più celebri del Mali. Si è imposta internazionalmente con una versione moderna della musica Mandinka virata in chiave malinkée, tinta di blues, jazz e pop. Nel 2012 ha fondato la Kaladjula Band, il primo gruppo interamente femminile maliano, che suona sia strumenti tradizionali che occidentali. Nel 2018 hanno creato assieme l’ensemble Kogoba Basigui, che unisce le orchestre delle rispettive fondatrici, Red Desert e Kaladjula. Costola del progetto è anche il duo Anw Be Yonbolo ("Siamo insieme", come si dice in Mali per sostenersi a vicenda), dedicato a un repertorio per pianoforte e voce che tratta temi a loro cari, come il femminismo, la tutela dell'infanzia e la dignità. Concerto a cura di Eve Risser.
giovedì 8 maggio - ore 20.30 - Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo - BOLOGNA
> Omaggio a Tom Johnson - Nine Bells (1979); per un percussionista e nove campane
Tom Johnson (1939-2024) è stato una singolare figura di critico e compositore, autore di musiche tra minimalismo e concettualità spesso basate su operazioni logiche e matematiche, e incorporanti elementi teatrali. Nine Bells (1979) un’opera chiave nella sua produzione, esplora le molteplici combinazioni sonore tra 9 campane sospese in una griglia 3x3, dove ogni campana è situata a circa 2 metri di distanza dalle altre. La partitura non specifica solo le note da eseguire (con durate, pause, dinamiche ecc.) ma anche la velocità dei passi e i percorsi geometrici ogni volta diversi che l’interprete deve compiere in ciascuna delle nove “scene”. Come in molti lavori di Johnson, teoria e pratica diventano un tutt’uno: la struttura del pezzo si vede e si sente allo stesso tempo. Il percussionista Reggiano Simone Beneventi è tra i pochissimi che sono fino ad oggi cimentati in quest’opera, che richiede all’esecutore un esercizio fisico impegnativo, ma di grande impatto visivo per il pubblico.
Concerto a cura di Simone Beneventi.
venerdì 9 maggio - ore 20.30 - Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo - BOLOGNA
> Stretchin’ with MILESDAVISQUINTETORCHESTRA!
prima italiana
Al di là del nome provocatorio, che gioca sull'influenza del marketing sul nostro cervello, il progetto vuole mettere in discussione le nostre abitudini di ascolto. Nel 2012 Darrifourcq, Camarasa e Ceccaldi hanno fondato il MILESDAVISQUINTET! un trio il cui universo sonoro meccanico, ripetitivo e immersivo aveva per oggetto principale la ricerca della desincronizzazione ritmica. Nel 2024 tale ricerca è stata estesa a tre altri musicisti, ciascuno dei quali ha sviluppato linguaggi altamente personali sul proprio strumento, per arricchire lo spettro timbrico della meccanica musicale dell'MDQ. La psicologia cognitiva ci rivela che siamo in genere soggetti a un “effetto allenamento” nei nostri comportamenti sociali, che ci fa tendere alla sincronizzazione dei nostri movimenti e atteggiamenti; improvvisando, i musicisti dell'MDQO utilizzano diverse strategie per desincronizzare le loro velocità adattando i loro gesti musicali verso un obiettivo comune: ottenere un suono complessivo coerente.
Concerto a cura di Sylvain Darrifourcq.
lunedì 12 maggio - ore 20.30 - Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo - BOLOGNA
> Iancu Dumitrescu & Hyperion International Ensemble
prima assoluta
Nato in Romania nel 1944, Iancu Dumitrescu è considerato il più importante rappresentante dell’iperspettralismo e della musica assistita dal computer a livello mondiale. Animato da un approccio unico che abbraccia composizione, interpretazione e filosofia della musica, quella che Dumitrescu propone è una nuova estetica della musica odierna basata sul potere radiante del suono nella sua complessità microcosmica – una complessità che viene messa in discussione, analizzata e ricomposta, penetrando nell’oggetto sonoro fino a farlo esplodere. Del suo Ansamblul Hyperion fondato nel ‘76, fanno o hanno fatto parte molti nomi illustri provenienti dai mondi di classica-contemporanea, avant-rock e improvvisazione radicale; per AngelicA, un nuovo ensemble è stato appositamente formato attorno a collaboratori storici (come Chris Cutler e Tim Hodgkinson), e altri che si uniranno per la prima volta al gruppo, per presentare un programma di composizioni inedite, concepite appositamente per l’occasione. Concerto a cura di Walter Rovere.
martedì 13 maggio - ore 20.30 - Basilica di Santa Maria dei Servi - BOLOGNA
> Charlemagne Palestine Schlingen Blängen OrgAngelicA per Basilica di Santa Maria dei Servi
prima assoluta
Schlingen Blängen è un’opera seminale nella carriera di Charlemagne Palestine; nata negli anni ’60 come Meditative Sound Environments e ripresa a partire dal ’77, si è evoluta costantemente nel corso dei decenni. Per ogni nuovo spazio e organo che incontra infatti, Schlingen Blängen diventa un dialogo unico tra suoni, strumento e ambiente. La capacità dell'organo di produrre toni profondi e risonanti e armonici delicati si abbina all'acustica dello spazio, producendo quello che Palestine chiama il “Golden Sound”: una magica, massiccia nuvola temporalesca di suono che vibra su pareti e soffitti, trasformando il luogo stesso in uno strumento, e rendendo ogni esibizione un'esperienza unica di tessiture complesse in evoluzione.
Nel 2004, Palestine suonò Schlingen-Blängen sull’organo Rinascimentale Non Temperato della Basilica di San Martino Maggiore; per AngelicA 2025, si cimenterà in una nuova versione con un organo costruito 400 anni dopo, quello della Basilica di Santa Maria dei Servi.
mercoledì 21 maggio - ore 20.30 - Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo - BOLOGNA
> Bertram Wee & Lynette Yeo b-l duo
prima apparizione italiana - prima assoluta
Parte del ciclo Asia>Sud>Est, che dal 2018 esplora per AngelicA aree geo-musicali della musica di ricerca rimaste ignorate fino a pochi anni fa, il b-l duo dei singaporiani Bertram Wee e Lynette Yeo veleggia con straordinaria perizia tra paesaggi sonori delicatamente ondosi e burrasche brutalmente rumorose.
Muniti di tastiere MIDI, talkbox, e dispositivi elettronici vari, Wee e Yeo proporranno un programma di compositori contemporanei singaporiani (cui si aggiunge la tedesca Sarah Nemtsov), in cui verranno esplorati gli estremi tanto espressivi quanto fisici degli strumenti. Irrispettosa, inquietante, provocatoria, eclettica, la musica del b-l duo testimonia d’un aspetto, forse marginale, ma tra i più stimolanti della musica contemporanea attuale: quella di una ristretta frangia di compositori e interpreti che non disdegna (anzi!), di dissodare il “terreno musicale incolto” tra arte e musica leggera, (s)combinando tra loro accenni cameristici e suggestioni pop, noise e minimalismo. Concerto a cura di Fabrizio Gilardino.
giovedì 22 maggio - ore 20.30 - Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo - BOLOGNA
> William Parker CIRCULAR PYRAMID
Contrabbassista, scrittore e poeta, William Parker ha all’attivo oltre 800 incisioni (in compagnia di nomi come Cecil Taylor, Anthony Braxton, Peter Brötzmann) tra cui 200 album come cotitolare o band leader. Come compositore, il suo prolifico talento si è esteso a opere liriche, oratori, musiche per balletto e per il cinema. La chitarrista Ava Mendoza ha trasportato le sue radici classiche e la sua profonda conoscenza del blues e del fingerpicking, nei territori dell’avant-noise e dell’improvvisazione newyorchesi. Ponte tra i due è Hamid Drake, da decenni sodale di Parker, e considerato (a partire dalla sua lunga collaborazione con Don Cherry negli anni 70) uno dei più grandi batteristi del jazz contemporaneo. Con Circular Pyramid hanno formato un trio di chitarra elettrica, contrabbasso e batteria capace di parlare molti linguaggi, che attingono tanto dall'heavy rock, dalla psichedelia e dall’indie, quanto dalle tradizioni jazz, del blues, del free, e della musica incentrata sui groove.
Concerto a cura di Ludmilla Faccenda.
sabato 24 maggio - ore 20.30 - Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo - BOLOGNA
> Peter Ablinger - Erik Drescher AGAINST NATURE
> Rafael Toral SPECTRAL EVOLUTION
prima italiana
Da decenni, l'austriaco Peter Ablinger trova costantemente modi - divertenti, puntuali, inquietanti - per mettere in dubbio l'organizzazione della realtà da parte dell'orecchio. Against Nature nasce durante il Covid su richiesta del flautista Erik Drescher. Una registrazione, fatta da Ablinger con sua moglie, di rospi in uno stagno del Brandeburgo sono diventati il punto di partenza del pezzo: sia l'articolazione sonoro-ritmica dei versi, che l'eterofonia (gioco di somiglianze e simultaneità) hanno generato l'intera struttura. Ablinger decise inoltre di superare l'ampiezza dei suoni del flauto sia verso l'alto che verso il basso, aggiungendo come strumenti canne d'organo in grado di arrivare agli ultrasuoni (11 KHz), e delle bottiglie per scendere (69 Hz) - ottenendo 7 ottave e mezza, più di un'orchestra sinfonica. Il titolo Against Nature viene da un testo di Lorraine Daston, che mette in discussione il concetto di natura come categoria separata da tutto ciò che è generato dagli umani. Concerto a cura di Erik Drescher.
Nato a Lisbona nel 1967, Rafael Toral si è imposto come uno dei chitarristi più innovativi dei '90 con una serie di album (Sound Mind Sound Body, Wave Field, Violence of Discovery and Calm of Acceptance, Aeriola Frequency) da subito considerati dei classici della sperimentazione elettronica post-rock, suonando come una sintesi di elementi disparati, un nesso in cui Alvin Lucier, Sonic Youth, My Bloody Valentine ed Eno si fondono assieme. Negli anni 2000, oltre ad essere entrato nel collettivo elettroacustico MIMEO, ha cambiato direzione con lo Space Program, un progetto di lungo corso (2004-2017), di "musica elettronica post-free jazz", assieme a musicisti come Sei Miguel e David Toop. Dopo due decenni, Toral è tornato a sorpresa nel 2024 con un album di sola chitarra ed elettronica, Spectral Evolution (arrivando secondo tra i dischi dell'anno di Wire), in cui riunisce i fili di tutta la sua carriera in una potente nuova sintesi, sia selvaggiamente sperimentale che emotivamente toccante. Concerto a cura di Walter Rovere.
lunedì 26 maggio - ore 20.30 - Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Wacław Zimpel & SAAGARA
Acclamato da The Quietus come “uno degli artisti elettronici più originali emersi dalla sua terra natale” e definito dal NY Times “un camaleonte musicale”, il polacco Waclaw Zimpel è passato dal suonare free jazz con artisti come Ken Vandermark e Hamid Drake, al collaborare con i producer elettronici britannici Shackleton e James Holden. Nato nel 2012 da una jam session in Polonia con il percussionista indiano Gitridhar Udupa, il progetto Saagara unisce Zimpel con quattro virtuosi della musica Carnatica, una delle tradizioni più antiche dell’India meridionale. I taglienti ritmi indiani si sincronizzano con i sequencer e il clarinetto di Zimpel e le parti di violino di Karthik, sfumando i confini tra acustico ed elettronico in una musica che trasporta l'ascoltatore in una trance cosmica, dove gli antichi rituali della musica carnatica si combinano a tecniche, ritmi e sintesi contemporanee in un percorso profondamente trasformativo, che naviga tra tradizione e futuro verso l’universale. Concerto a cura di Folk Wisdom.
martedì 27 maggio - ore 19 - Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo - BOLOGNA
> Piccolo Coro Angelico MOMENTO SAGGIO
prima assoluta
Il Piccolo Coro Angelico, laboratorio di sperimentazione vocale per bambini tra i 5 e i 12 anni, è promosso da AngelicA dal 2011. Ogni anno il coro sviluppa coi bambini attività che vanno dalla pura vocalità, alla composizione e improvvisazione collettiva, al collaborare con importanti compositori (hanno scritto per il coro Giovanna Marini, Alvin Curran, Philip Corner, Enrico Gabrielli…) Il “momento saggio” del 2025 è partito dalle "Molecole... fonte vivissima dell'eternità" di Bruno Lauzi per un percorso vertiginoso tra spazio e tempo di canzoni che parlano di dimensioni diverse: dal semplice quotidiano andare a scuola, al surreale volare “con ali di gabbiano” su "discese tulipano" di Mirco Mariani; da tutte le declinazioni di quel che un fiocco può evocare (i Flakes di Steve Lacy/Tiziana Simona), al confronto giocoso con le proprie paure composto dai piccoli coristi stessi. Ad accompagnare il saggio quest’anno, saranno il pianoforte di Angelica Foschi e le chitarre di Francesco Serra.
mercoledì 28 maggio - ore 20.30 - Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo - BOLOGNA
> Mariam Rezaei FRACTURED
> Pat Thomas Burdah Variations prima italiana
> Mariam Rezaei + Pat Thomas DUO prima italiana
Mariam Rezaei è una compositrice, turntablist e performer inglese. Fattasi notare per l'uso di tecniche distintive come turntable sines (controllo di onde sinusoidali usando il pitch slider) e needle weaving - un sistema di vinile digitale che le consente di manipolare campionamenti in tempo reale - suona in contesti che vanno dal Turntable Trio con EvicShen e Maria Chávez, al gruppo The Sleep of Reason Produces Monsters con Mette Rasmussen, alle "6 Scene per giradischi e orchestra" che ha co-composto con Matthew Shlomowitz e che Ilan Volkov ha diretto con la BBC SSO all'ultimo Tectonics. Nel live Fractured presenta il suo sesto album, uscito su cassetta a fine 2024 e che rappresenta uno statement che brucia i confini tra i generi, trasformando punk, breakcore, elettroacustica, eurodance, avant-rock, grime, hip-hop e free jazz in tessere di un mosaico dove ogni componente aggiunge colore, forma e fisicità all'insieme.
Le Variazioni Burdah sono una serie di 11 composizioni elettroniche ispirate al poema più noto nel mondo islamico, scritto dal poeta sufi Imam al-Busiri in risposta a una malattia che lo aveva parzialmente paralizzato. Dopo aver sognato che il Profeta aveva messo il suo mantello (Burdah in arabo) sul lato afflitto, al risveglio scoprì di essere guarito, con il mantello accanto. Da quel giorno la poesia sarebbe stata conosciuta come Il Burdah, ed è ancor oggi recitata per le sue qualità spirituali e curative. Come spiega Pat Thomas, le composizioni "non sono un tentativo di replicare il metro dei poemi o di descrivere gli eventi in termini musicali, né sono un tentativo di World Music - un termine che trovo incredibilmente paternalistico. Sono brani che si occupano di combinare varie caratteristiche timbriche che creano nuovi mondi sonori. A mio avviso la musica funziona meglio come musica, e spero che l'ascoltatore possa apprezzare i pezzi tanto quanto ho apprezzato io crearli."
Dopo i rispettivi soli, Mariam Rezaei e Pat Thomas offriranno ad AngelicA anche il loro recentissimo duo, che ha esordito a Oxford a gennaio di quest'anno.
giovedì 29 maggio - ore 20.30 - Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo - BOLOGNA
> Pat Thomas & THE LOCALS prima italiana
Nato nel 1960 a Oxford, Pat Thomas è stato acclamato musicista dell'anno nel critics poll 2024 della rivista Wire. Fluente nei linguaggi del jazz, della composizione moderna, del funk, del reggae e del calypso, ha esordito nel '93 con un duo con Lol Coxhill, seguito da un trio con Derek Bailey e Steve Noble, e dall'esordio solista New Jazz Jungle, un lavoro di sorprendente drum'n'bass elettronica. The Locals è un (come sempre) suo particolarissimo progetto, nato nel 2006 al festival di Nickelsdorf, e interamente dedicato a musiche di Anthony Braxton. Le composizioni di Braxton sono trans-idiomatiche, nel senso che non si conformano a nessun idioma o estetica particolare e, quindi, possono funzionare con tutti: Pat Thomas le ha arrangiate per un quintetto nel quale chitarra elettrica e ritmi funk e dub fanno da contraltare al pianoforte e al clarinetto, creando qualcosa che fa emergere tutta la gioia, la potenza e l'invenzione della musica di Braxton, senza suonare banalmente Braxtoniano.
Concerto a cura di Pat Thomas.
sabato 31 maggio - ore 20.30 - Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo - BOLOGNA
> Doppio Duo VasiPacorig ZavalloniZanisi SENZA VOCE (dal dentista)
prima assoluta
Vincenzo Vasi e Cristina Zavalloni sono due delle figure più talentuose e "fuori genere" fuoriuscite dalla scena creativa bolognese degli anni 90: il primo come cantante e polistrumentista in compagnia di Ella Guru, Vinicio Capossela, Mike Patton, Tristan Honsinger ecc; la seconda, presente nelle stagioni classiche della Carnegie Hall o del Barbican con compositori come Louis Andriessen o James MacMillan, quanto nei festival jazz con Uri Caine o Jason Moran. Tra i tanti progetti in cui sono attivi, ciascuno ha formato un duo piano/tastiere-voce per esplorare la forma-canzone aldilà di ogni pregiudizio e limite stilistico, dal Novecento colto di Weill e Ives per la Zavalloni con Enrico Zanisi, a Lou Reed o i Telex per Vasi con Giorgio Pacorig. SenzaVoce è un esperimento creato ad hoc per il festival - due voci si presenteranno armate dei rispettivi pianisti: così sul piatto ci saranno due duo, ognuno con la propria impronta stilistica, da disfare, rifare, scorporare, disturbare, apprezzare.
Biglietti Bologna: Concerti: 30 aprile, 22 maggio – 20 € | ridotto 10 €; Concerti: 7, 8, 9, 12, 13, 21, 26, 28, 29, 31 maggio – 10 € | ridotto 5 €; Concerto: 24 maggio – 15 € | ridotto 8 €; Concerto: 27 maggio ore 19 (Momento Saggio Piccolo Coro Angelico) – 2 €
Ridotto: - per studenti dell’Università di Bologna, del Conservatorio di Musica “G. B. Martini” di Bologna e del Liceo Musicale “Lucio Dalla” - ai possessori della Card Cultura e Carta Giovani Nazionale verrà applicato uno sconto di 2 € sul biglietto intero. La biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
Prevendite: https://www.boxerticket.it/eventi/angelica-35/
Biglietti Modena: Concerto – 4 maggio – da 10 a 15 €
Teatro Comunale Pavarotti Freni – t 059.2033010 – biglietteria@teatrocomunalemodena.it
Prevendita online: www.teatrocomunalemodena.it
Prevendita concerto del 4 maggio a Modena: https://www.vivaticket.com/it/ticket/rhys-chatham-a-secret-rose/263151
si raccomanda l’acquisto dei biglietti in prevendita
CENTRO DI RICERCA MUSICALE / TEATRO SAN LEONARDO Via San Vitale 63, Bologna
TEATRO COMUNALE PAVAROTTI FRENI Corso Canalgrande 85, Modena
BASILICA DI SANTA MARIA DEI SERVI Strada Maggiore 43, Bologna
Con il sostegno di Regione Emilia-Romagna - Assessorato alla Cultura
AngelicA - Centro di Ricerca Musicale/Teatro San Leonardo
Associazione Pierrot Lunaire APS, Via San Vitale, 63-67, 40125 Bologna
Tel. 051.240310 info@aaa-angelica.com - dischi@aaa-angelica.com
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Visioninmusica
presenta
VISIONINMUSICA 2025
dal 24 gennaio al 2 maggio 2025 ore 21.00
Auditorium Gazzoli, Via del Teatro Romano 13 - Terni
Biglietti in vendita sul circuito vivaticket.it
La stagione 2025 di Visioninmusica è multiforme. Un contenitore che raccoglie le proposte più interessanti della musica internazionale, da artisti che hanno raggiunto lo status di icone alle nuove stelle che iniziano a farsi un nome nella scena musicale mondiale. “Visioninmusica continua il suo percorso di scouting, offrendo uno spazio alle espressioni più significative della musica contemporanea. La nostra selezione artistica, che privilegia eccellenza e creatività, è pensata per un pubblico desideroso di scoprire nuove sonorità e una pluralità di esperienze musicali che sfidano i generi e le convenzioni”, afferma Silvia Alunni, presidente e direttrice artistica di Visioninmusica. La stagione debutta venerdì 24 gennaio con il leggendario Tullio De Piscopo, re della batteria, che celebrerà “40 anni di Stop Bajon”. Un viaggio che ripercorre l’intensa carriera del batterista partenopeo, ricca di musica ed emozioni. Il pubblico avrà l'occasione di ascoltare tributi a Pino Daniele, grandi assoli di batteria e una straordinaria interpretazione di Libertango di Astor Piazzolla, insieme a successi come Andamento Lento. Con collaborazioni del calibro di Astor Piazzola, Pino Daniele, John Lewis e Chet Baker, De Piscopo ha consolidato il suo status di caposcuola del sound mediterraneo, unendo generazioni e culture con la sua musica.
Venerdì 7 febbraio sarà la volta della nuova stella mondiale del basso elettrico, Vincen García, che porterà il suo talento esplosivo sul palco di Visioninmusica. Con uno stile originale che amalgama funk, fusion, jazz e hip-hop, García si distingue per la sua ritmica intricata e il suo approccio innovativo. Negli ultimi anni, il bassista spagnolo ha conquistato palcoscenici di prestigio, suonando in festival internazionali come il Montreux Jazz Festival e il North Sea Jazz Festival, condividendo il palco con artisti famosi come Cory Wong e Jesus Molina.
Venerdì 28 febbraio vedrà protagonista uno dei più acclamati chitarristi a livello internazionale, Andy Timmons, con una tappa dell’attesissimo Italian Tour. Noto per il suo fraseggio melodico ed emozionale, Timmons ha collaborato con artisti del calibro di Simon Phillips, Olivia Newton John, Steve Vai e Paul Gilbert, con il quale condivide un legame speciale attraverso il marchio Ibanez. La sua notorietà è stata consolidata dai Danger Danger negli anni ‘80, che lo hanno reso un nome di spicco nella scena musicale.
Aprirà il concerto il chitarrista romano Alberto Lombardi.
Si continua sulla scia della chitarra elettrica, giovedì 13 marzo, con il leggendario Scott Henderson che presenterà il suo ultimo lavoro, Karnevel!, balzato in cima alla classifica di vendite Amazon nel 2024. Dopo aver mosso i primi passi della sua carriera con i Tribal Tech, Henderson ha collaborato con leggende come Chick Corea e si è distinto per il suo stile che unisce in modo armonico jazz, rock, funk e blues. Con Karnevel! il chitarrista statunitense si spinge oltre, esplorando sonorità inedite.
Aprirà il concerto il chitarrista acustico Jeff Aug.
Venerdì 28 marzo sarà un’occasione speciale per festeggiare i 30 anni di carriera di Javier Girotto & Aires Tango. Fondato nel 1994, il gruppo è rinomato per la sua originale fusione di jazz e tango, ispirato dalla tradizione argentina e da maestri quali Astor Piazzolla. Con quasi 1.000 esibizioni in tutto il mondo, gli Aires Tango celebrano tre decenni di creatività musicale, offrendo momenti di intensa espressività e sonorità sorprendenti. In apertura, le creative interpretazioni in chiave elettronica dell’Eklectric Duo, che vede Alberto Casadei al violoncello elettrico ed Elisa Tomellini al pianoforte.
Venerdì 11 aprile sarà la volta del sassofonista, cantante e compositore andaluso Antonio Lizana, che presenterà il suo progetto Vishuddha. L’album rappresenta un'innovativa fusione tra flamenco e jazz che attinge a sonorità moresche e alla cultura gitana, trasformando la tradizione in un'esperienza contemporanea che coinvolge e affascina gli spettatori di tutto il mondo. Ogni composizione riflette la passione di Lizana per il flamenco e l’arte improvvisativa del jazz, rendendolo un artista di spicco della nuova generazione. Le sue collaborazioni con artisti di fama internazionale, come Snarky Puppy, Marcus Miller, Arturo O’Farrill e Alejandro Sanz, lo hanno reso un punto di riferimento nel panorama musicale mondiale e gli sono valse ben due Latin Grammy Awards.
Infine, venerdì 2 maggio, i Mountain Men chiudono la stagione con As Yesterday, il nuovo progetto che riporta in scena il duo originale e straordinario formato da Mister Mat e Mister Iano. Dopo il successo di Mister Mat a The Voice, dove ha conquistato il secondo posto, i due amici sono pronti a rivivere l’emozione di oltre 1.000 concerti in tutto il mondo, da eventi prestigiosi come il Memphis Blues Festival a Jazz à Vienne. La voce inebriante di Mister Mat si unisce all’armonica melodica di Barefoot Iano, creando un sound che bilancia perfettamente groove ed emozione. Un viaggio musicale che mescola brani originali e interpretazioni di classici, spaziando tra blues, folk e rock.
Tutti i concerti di Visioninmusica 2025 si svolgeranno all’Auditorium Gazzoli di Terni con inizio alle ore 21.
Venerdì 2 maggio 2025 - Ore 21
MOUNTAIN MEN
As Yesterday
MISTER MAT • voce, chitarra e stompbox; MISTER BAREFOOT IANO • armonica e voce
Biglietti in vendita sul circuito vivaticket.it
Venerdì 2 maggio 2025, alle ore 21.00, l’Auditorium Gazzoli di Terni accoglierà l’ultimo, imperdibile appuntamento della stagione Visioninmusica: a salire sul palco saranno i Mountain Men, un duo amatissimo dal pubblico della rassegna, che torna in scena nella sua formazione originale con un progetto nuovo e coinvolgente dal titolo "As Yesterday". Protagonisti della serata saranno Mister Mat (voce, chitarra e stompbox) e Mister Barefoot Iano (armonica e voce), due musicisti dalla lunga carriera internazionale, che hanno calcato i palchi di tutto il mondo – dal Memphis Blues Festival a Jazz à Vienne – lasciando ovunque il segno con il loro stile unico, che fonde blues, folk e rock con maestria e passione. Dopo un periodo dedicato a progetti individuali – tra cui spicca la partecipazione di Mister Mat a The Voice, dove ha conquistato il secondo posto – i Mountain Men si ritrovano per dar vita a uno spettacolo intenso e vitale, che mescola pezzi originali e riletture di classici in un viaggio musicale travolgente, con atmosfere ricche di groove, emozione e autenticità. Ogni brano è una storia, ogni nota un’emozione condivisa con il pubblico, in un’esperienza che va ben oltre il semplice concerto. Le loro performance sono veri e propri atti di presenza scenica, fatti di energia, ironia e intensità: momenti di musica vissuta che risvegliano l’anima e regalano al pubblico uno spettacolo memorabile.
Con questo appuntamento Visioninmusica conclude una stagione 2025 da record, che ha fatto registrare una lunga serie di sold out, confermando la qualità e l’appeal di una proposta culturale capace di unire generi e generazioni nel segno della grande musica dal vivo. Per rivivere i momenti più emozionanti di ogni serata, vi invitiamo a visitare il canale YouTube ufficiale di Visioninmusica, dove sono stati pubblicati contenuti esclusivi e montaggi ad hoc delle migliori performance della stagione: un archivio prezioso di emozioni da vedere e rivedere.
I biglietti di Visioninmusica sono in vendita sul circuito Vivaticket.it
ABBONAMENTO INTERO: 130 euro (in vendita dal 27 novembre 2024)
Biglietti da 25 a 30 euro in prevendita online sul circuito Vivaticket e presso tutti i rivenditori autorizzati (in vendita dal 27 novembre 2024).
Visioninmusica 2025 ringrazia: Supporter pubblici 2025: Ministero della Cultura, Regione Umbria, Comune di Terni e Camera di Commercio dell’Umbria. Supporter privati 2025: Fondazione Carit e Fucine Umbre Supporter tecnici 2025: Stas, Hotel Michelangelo e Bar Umbria. Media partner 2025: Fedeltà del Suono, Umbria 24, AM Terni Television, Umbria 7, Tutt’Oggi, Vivo Umbria, Umbria Eventi, ValleyLife e Radio Incontro. Partner 2025: Europe Jazz Network, Jazz Italian Platform, FAI Delegazione di Terni e Slow Food Interamna Magna.
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NEW CONVERSATIONS – VICENZA JAZZ 2025
XXIX edizione
ELOGIO DELL’ERRORE
15-25 maggio
Teatro Olimpico | Teatro Comunale | Cimitero Maggiore
Parco del Museo del Risorgimento e della Resistenza e molti altri luoghi
VICENZA
PREVENDITE attive dal 20 febbraio su www.tcvi.it
Uno dei più attesi appuntamenti musicali internazionali in una delle più belle città d’arte in Italia, conosciuta in tutto il mondo per le meraviglie dell’architettura palladiana.
Si svolgerà dal 15 al 25 maggio la XXIX edizione di New Conversations – Vicenza Jazz, con la direzione artistica di Riccardo Brazzale: 10 intensissime giornate di programmazione con concerti ed eventi speciali fra il Teatro Olimpico – il teatro coperto più antico al mondo, capolavoro e ultima opera progettata da Andrea Palladio, inserito dall'UNESCO tra i beni patrimonio mondiale dell'umanità – il Teatro Comunale, la Basilica Palladiana, Palazzo Chiericati (sede del Museo Civico), la Chiesa di Santa Corona e il Cimitero Maggiore, oltre a una serie di luoghi come cinema, librerie, caffè e negozi che ospiteranno le performance degli artisti più giovani. Un festival diffuso, dunque. Un'intera città in festa, in primavera inoltrata.
Prodotto dal Comune di Vicenza in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, il festival è realizzato in coproduzione con Trivellato Mercedes Benz, ha come sponsor Sonus faber e come sponsor tecnici Brutal Agency e Acqua Recoaro.
Il visual di quest’anno, inoltre, nasce dalla collaborazione con Illustri Festival ed è firmato dall’artista e illustratore di fama internazionale Joey Guidone, i cui lavori sono spesso pubblicati da testate come il New York Times e Nature.
New Conversations – Vicenza Jazz 2025 è anticipato da un grande prologo: il 18 febbraio al Teatro Comunale di Vicenza si esibirà in prima nazionale Stefano Bollani, data di apertura del suo tour nazionale in Piano Solo.
L’apertura vera e propria del festival è invece affidata il 15 maggio a una della più importanti e prestigiose realtà della musica contemporanea mondiale, il celeberrimo Kronos Quartet che, in prima nazionale, si esibirà nell’incantevole scenario del Teatro Olimpico per l’unica data italiana del tour internazionale che dal 2023 celebra i 50 anni di attività. Di assoluto rilievo anche la serata di chiusura, il 24 maggio al Teatro Comunale, con il live in prima nazionale (e apertura del tour europeo) di First Meeting, formazione che riunisce una serie di musicisti di altissimo profilo: il pianista, percussionista e compositore cubano Gonzalo Rubalcaba, più volte premiato ai Grammy e osannato dalla critica mondiale, oltre ad essere stato definito nel 1985 nientemeno che da Dizzy Gillespie come “il miglior pianista che ho ascoltato negli ultimi 10 anni”; il sassofonista statunitense Chris Potter, fra i musicisti più influenti della sua generazione; il contrabbassista di San Francisco Larry Grenadier e il batterista texano Eric Garland. Una serata che verrà seguita dal suggestivo concerto alle prime luci dell’alba del 25 maggio della violoncellista e polistrumentista irlandese Naomi Berrill che incanterà il pubblico del festival al Parco di Villa Guiccioli a Monte Berico, da cui si può ammirare l’intera città.
Fra produzioni originali, prime assolute o europee e nazionali, performance in sedi museali, progetti speciali e appuntamenti più piccoli diffusi nel tessuto urbano, anche quest’anno, il festival si muoverà secondo una linea consolidata che mette insieme tradizione e innovazione, grandi artisti e della scena internazionale e giovani musicisti emergenti, in un dialogo continuo fra la storia del jazz e i nuovi linguaggi. Un festival che per questa XXIX edizione ha scelto come titolo: Elogio dell’errore
“II jazz, più di ogni altra musica è un linguaggio, un modo di comunicare fortemente basato sulla pratica dell'improvvisazione. In questo è una musica a suo modo imperfetta e in ciò molto simile alla quotidianità umana. Tuttavia, se anche la storia del jazz ha insegnato che l'improvvisazione è frutto di tecniche anche complesse e sofisticate, dietro l'angolo si cela sempre l'insidia dell'errore e, quasi una conseguenza, l'abilità dell'artista nel gestire l'errore, trasformandolo in occasione di creatività. Questo succederà a maggio, a Vicenza, dove musiciste e musicisti, di ogni estrazione culturale e provenienza geografica saranno invitati a cimentarsi nell'arte del trasformare l'errore in bellezza” afferma il direttore artistico Riccardo Brazzale.
Il leggendario Al Di Meola, universalmente considerato come uno dei più importanti chitarristi degli ultimi cinquant’anni, a Vicenza Jazz in versione “acoustic trio”. Gli altrettanto leggendari Yellowjackets, una band che, con oltre 40 anni di carriera alle spalle, costellata da innumerevoli riconoscimenti, ha scritto la storia della fusion e del jazz elettroacustico. Quindi, la serata-evento realizzata in collaborazione con “Le settimane musicali al Teatro Olimpico di Vicenza”: il concerto in trio del pluripremiato pianista armeno Tigran Hamasyan in grado di trovare il perfetto equilibrio fra jazz e musiche della tradizione d’origine. Intrisa di spiritualismo cosmico sarà invece la proposta di un altro trio, quello del pianista sudafricano Nduduzu Makhathini, che lega magnificamente trascendenza e cura per le proprie radici e la storia del suo popolo.
Il trombettista americano Ralph Alessi, entusiasticamente celebrato da testate come il New York Times o il Guardian, al festival per la sua unica data in Italia in formazione trio, cui si aggiungono due esponenti di spicco della scena avant-gard, il chitarrista francese Marc Ducret e il batterista americano Jim Black. Un’intera serata dedicata al piano solo con l’esibizione del talentuosissimo Shai Maestro, seguita da quella del virtuoso Sullivan Fortner fresco di Grammy. Ma anche un’intera giornata di performance in sedi museali in occasione della Notte dei Musei.
E poi ancora: l’estrema versatilità del chitarrista americano Marc Ribot - che nell’arco della sua carriera ha suonato con artisti del calibro di Tom Waits, Elvis Costello, Robert Plant, Caetano Veloso, Marianne Faithfull e Norah Jones, per citarne soltanto alcuni – a Vicenza Jazz in una doppia versione, in solo e poi insieme alla chitarrista di origini boliviane ma pienamente inserita nella scena di Brooklyn, Ava Mendoza, protagonista al festival anche per la sua partecipazione al grande progetto speciale di questa edizione: il concerto In The Name of Rosa Parks.
A celebrare l’icona dei diritti civili, Rosa Louise Parks, a 20 anni dalla sua scomparsa e a 70 anni dal gesto che la rese famosa in tutto il mondo – il rifiuto di cedere il posto sul bus a un maschio bianco in un’America ancora segnata dalla segregazione razziale, dando di fatto il via alle lotte per i diritti civili degli afro-americani – saranno il bassista, polistrumentista, compositore e poeta americano William Parker con la formazione Circular Pyramid, che oltre alla Mendoza prevede un suo compagno di viaggio di lunga data, Hamid Drake, considerato uno dei più grandi batteristi jazz degli ultimi decenni. In questo orizzonte ideale si inserisce inoltre il rinnovo della collaborazione del festival con il Cinema Odeon che negli stessi giorni programmerà il film Soundtrack to a Coup d'Etat, pellicola attualmente in lizza per gli Oscar 2025, la cui storia è ambientata nel Congo di Patrice Lumumba, assassinato con la complicità della Cia: tutta la colonna sonora (ma anche la storia stessa) è intrisa di jazz e jazzisti, in primis il batterista Max Roach e sua moglie, la cantante Abbey Lincoln. Un vero e proprio focus dunque che ci ricorda che il jazz, storicamente, è il linguaggio prediletto dei musicisti impegnati in prima linea sul fronte dei diritti civili.
C’è poi la nutrita pattuglia di musicisti italiani di altissimo profilo e di generazioni diverse. A partire dalla Lydian New Call guidata dallo stesso Riccardo Brazzale, un’evoluzione della storica Lydian Sound Orchestra che quest’anno presenta una line up di ultima generazione: Gaia Mattiuzzi, Manuel Caliumi, Giovanni Fochesato, Giulia Barba, Michele Tedesco, Glauco Benedetti, Marcello Abate, Nazareno Caputo, Salvatore Maiore, Federica Michisanti e Bernardo Guerra. Sempre sul fronte della scena nazionale, spiccano: un grande maestro come il pianista Franco D’Andrea in trio con il contrabbassista Gabriele Evangelista e il batterista Roberto Gatto; i due ex enfant prodige, oggi artisti maturi e dal forte credito internazionale, il pianista Alessandro Lanzoni in quartetto con il sassofonista Francesco Cafiso; e, inoltre, il duo composto dalla cantautrice e attrice Flo e dal pianista Enrico Zanisi con il loro viaggio di contaminazione pura fra il jazz e le musiche e le storie del mondo, non solo mediterraneo.
A tutto questo, che costituisce la densa e articolata programmazione di New Conversations – Vicenza Jazz 2025, si aggiungono una serie di altri appuntamenti speciali come la finale dell’Olimpico Jazz Contest - quest'anno dedicato ai batteristi, in ricordo di uno dei più grandi percussionisti di sempre, Roy Haynes, scomparso da pochi mesi – e le ormai immancabili e imperdibili esibizioni al Cimitero Maggiore che da anni contraddistinguono il festival.
Infine, al tramonto, all’ora dell’aperitivo ma anche a tarda notte, una miriade di live più piccoli, sparsi fra librerie, negozi, caffè e altri luoghi che inonderanno il tessuto urbano, trasformando per 10 giorni la città di Vicenza in un vero e proprio turbine di beat e suoni.
E, come afferma il direttore artistico, “aspettando idealmente l’edizione 2026, quella del trentennale, con cui Vicenza Jazz celebrerà il centenario della nascita di Miles Davis: Dalle trombe di Gerico al divino Miles".
CALENDARIO
15 maggio
ore 21 | Teatro Olimpico
Kronos Quartet
16 maggio
ore 21 | Teatro Olimpico
Al Di Meola Acoustic Trio
17 maggio
ore 16-22 | Musei della città
Il giorno e la notte dei musei
ore 21 | Teatro Comunale - Sala del Ridotto
Ralph Alessi Trio feat. Marc Ducret & Jim Black
Yellowjackets
18 maggio
ore 21 | Teatro Olimpico
Solo piano night
Shai Maestro
Sullivan Fortner
19 maggio
ore 21 | Teatro Comunale - Sala del Ridotto
Lydian New Call
Nduduzo Makhathini Trio
20 maggio
ore 18 | Teatro Comunale – Palcoscenico Maggiore
Semifinale Olimpico Jazz Contest
Marc Ribot
Marc Ribot & Ava Mendoza, Improvisations
a seguire finale Olimpico Jazz Contest
ore 21 | Teatro Comunale – Sala del Ridotto
21 maggio
ore 21 | Teatro Comunale - Sala del Ridotto
William Parker Circular Pyramid feat. Hamid Drake & Ava Mendoza In the name of Rosa Parks
22 maggio
ore 21 | Teatro Comunale - Sala del Ridotto
Franco D’Andrea Trio feat. Gabriele Evangelista & Roberto Gatto
Alessandro Lanzoni Trio feat. Francesco Cafiso Reverse Motion
23 maggio
ore 21 | Teatro Comunale - Sala del Ridotto
Tigran Hamasyan Trio The Bird of a Thousand Voices
in collaborazione con Le Settimane Musicali al Teatro Olimpico
ore 24 | Cimitero Maggiore
Flo & Enrico Zanisi “Anda” Canzoni di fuga e meraviglia
24 maggio
ore 21 | Teatro Comunale - Sala Maggiore
Gonzalo Rubalcaba, Chris Potter, Larry Grenadier & Eric Harland First Meeting
25 maggio
ore 6.00 | Parco del Museo del Risorgimento e della Resistenza
Naomi Berrill
Dal 21 al 24 maggio
concerti alle ore 18 con Proxima
concerti Happy Hour ore 19.30
concerti After Hour ore 22.30
INFO & PREVENDITE
Biglietteria Teatro Comunale
tel. 0444 324442 – biglietteria@tcv.it
Online
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Crosaroads
Jazz e altro in Emilia-Romagna
XXVI Edizione
1 marzo – 1 agosto 2025
Il festival Crossroads è come un grande appello del jazz italiano e internazionale: un programma mastodontico, con più di 60 concerti (per oltre 400 musicisti) che danno spazio ai big e agli emergenti, senza preclusioni di stile e con una notevole quota di presenze femminili. Tratto distintivo della manifestazione è la sua natura di festival itinerante, che si sposta sull’intero territorio dell’Emilia-Romagna, facendo tappa in oltre venti comuni dall’1 marzo all’1 agosto. In questa sua 26a edizione troveranno spazio, tra i tanti, celebrità come Stefano Bollani, Cécile McLorin Salvant, Richard Galliano e gli Avion Travel, esponenti storici della musica improvvisata (Uri Caine, Enrico Rava), nomi pronti a esplodere nel firmamento concertistico internazionale (Nduduzo Makhathini, Lèon Phal, Frida Bollani Magoni) oltre a un’incredibile panoramica di cantanti (Sarah Jane Morris, Jazzmeia Horn, Carmen Souza, Simona Molinari, Petra Magoni, Rossana Casale, Karima).
Crossroads 2025 è organizzato come sempre da Jazz Network ETS in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno del Ministero della Cultura e di numerose altre istituzioni.
Residenze artistiche
Alcuni dei più affermati solisti del jazz italiano sono talmente di casa a Crossroads da venire ‘adottati’ come artisti residenti, impegnati in una molteplicità di concerti con progetti e gruppi sempre diversi.
Fabrizio Bosso, il diamante dei trombettisti jazz nazionali, calcherà tre volte i palchi del festival: il 23 marzo (Fusignano, Auditorium Corelli) per un omaggio a Pino Daniele in duo con il pianista Julian Oliver Mazzariello; il 29 marzo (Massa Lombarda, Sala del Carmine) come special guest del quartetto del sassofonista Alessandro Scala; il 15 aprile (Budrio, Teatro Consorziale) per presentare “Welcome Back”, il nuovo programma del suo Spiritual Trio.
Anche Mauro Ottolini stabilisce uno standard di eccellenza per il nostro jazz, in questo caso per il trombone. Varie le occasioni per ascoltarlo: come solista aggiunto nell’omaggio a Mingus dei Quintorigo (1 aprile, Medolla, Teatro Facchini); con il suo poetico Osaki Trio (17 aprile, Modena, La Tenda); con le seducenti canzoni multietniche del policromo organico “Nada màs fuerte” (17 maggio, Correggio, Teatro Asioli). Ottolini comparirà in due occasioni anche a Ravenna, sotto la bandiera di Ravenna Jazz: con i pirotecnici Alligator Bogaloo (10 maggio, Mama’s Club) e come solista, assieme al direttore Tommaso Vittorini, il beatboxer Alien Dee, il sassofonista Mauro Negri e una enorme compagine orchestrale e corale di giovanissimi musicisti, nella produzione originale “Pazzi di Jazz” dedicata a Miriam Makeba (12 maggio, Teatro Alighieri).
Il sassofonista Javier Girotto è l’anima latina del jazz italiano, come dimostrerà in duo col fisarmonicista Vince Abbracciante (5 aprile, Dozza, Teatro Comunale); con gli Aires Tango, che celebrano il trentennale con la loro inesauribile verve ritmica (22 maggio, Correggio); in trio con Peppe Servillo e Natalio Mangalavite, coi quali rispolvera l’ormai storico “Amico di Cordoba” (6 luglio, Lugo, Pavaglione).
Il più recente acquisto nel cast degli artist in residence è la cantante Karima: si esibirà nell’ambito di Ravenna Jazz con il quartetto Soulville (6 maggio, Teatro Socjale di Piangipane); a Parma in duo con il pianista e cantante Walter Ricci (11 giugno, Casa della Musica); a Rimini con “Canta Autori”, omaggio in quartetto alla canzone italiana (1 agosto, Corte degli Agostiniani).
Ravenna Jazz
Nel cartellone di Crossroads confluisce il programma di Ravenna Jazz, che si terrà dal 2 al 12 maggio, dando vita a un festival nel festival.
I concerti principali si svolgeranno al Teatro Alighieri: il suadente New York Tango Trio del fisarmonicista francese Richard Galliano (9 maggio) e l’Italian Jazz Orchestra diretta da Fabio Petretti in una produzione originale dedicata alla musica dei Beach Boys con ospite il gruppo vocale Baraonna (l’11).
Oltre ai già citati concerti con gli artisti residenti di Crossroads, nei piccoli teatri e club ravennati si alterneranno nomi tutti da scoprire e artisti di ampia fama. Il Teatro Socjale di Piangipane ospiterà la cantante svizzera Tatiana Eva-Marie, in ‘missione’ con la sua Avalon Jazz Band per diffondere il verbo del gypsy jazz (4 maggio), e il crooner britannico Hugh Coltman (l’8).
Al Mama’s Club si aprirà una finestra sul golfo di Napoli con l’omaggio alla canzone partenopea del cantante e chitarrista Joe Barbieri (il 2).
Il Cisim di Lido Adriano è il palco per gli ascolti più intraprendenti: il quintetto del sassofonista franco-svizzero Lèon Phal, col suo inaudito dancefloor acustico (il 3); il guru della batteria Mark Guiliana, impegnato in un solo tra una miriade di percussioni (il 5); un altro vate dei tamburi, Famoudou Don Moye, con un trio che sa riattualizzare il suo enorme retaggio storico (il 7).
The American Way
Dalla terra madre del jazz, gli Stati Uniti, arriveranno musicisti di ‘fascia alta’, nomi che stabiliscono lo standard artistico col quale tutti si dovranno poi misurare. La cantante Cécile McLorin Salvant si è ormai conquistata una posizione d’onore nel pantheon delle grandi dive della jazz song afroamericana: si esibirà a Imola (11 marzo, Teatro Ebe Stignani). Altrettanto si può dire di Jazzmeia Horn, che sarà in quartetto a Rimini (3 luglio). Su un fronte più sperimentale si pongono invece il Lux Quartet, guidato dalla pianista Myra Melford e la batterista Allison Miller (22 marzo, Ferrara, Jazz Club Torrione San Giovanni), e il trio che affianca il vocalist Eric Mingus (figlio di Charles e come lui audace esploratore dell’epopea afroamericana), la contrabbassista Silvia Bolognesi e il percussionista Griffin Rodriguez (16 aprile, Castel San Pietro Terme, Cassero Teatro Comunale). Ponte tra avanguardia e tradizione è invece il solo del pianista Uri Caine, che inaugurerà il festival (1 marzo, Casalgrande, Teatro Fabrizio De André).
Pur se guidato da un italiano, il trio del pianista Antonio Faraò suona profondamente yankee grazie alla ritmica stellare fornita da John Patitucci e Gene Jackson (19 maggio, Correggio).
Jazz tricolore
Oltre alla girandola di concerti proposta dagli artisti residenti, fioccano le partecipazioni dei pesi massimi del made in Italy jazzistico. Al Teatro Carani di Sassuolo si assisterà a una sorta di ‘affare di famiglia’ con le esibizioni di Stefano Bollani in un duo pianistico con Iiro Rantala (13 marzo), della giovane cantante-pianista Frida Bollani Magoni assieme al vibrafonista Mark Glentworth (15 marzo) e della vocalist Petra Magoni assieme all’Arkè String Quartet per la prima assoluta del progetto “Subversion” (19 marzo). Petra Magoni tornerà poi il 3 aprile in duo col pianista Andrea Dindo con un mix di songs tra Weill, Gershwin e Porter (Fusignano).
In arrivo ulteriori band dal particolare carisma. Il trombettista Enrico Rava, sempre più nume tutelare per le nuove generazioni, sarà con i suoi Fearless Five a Correggio (16 maggio). Con 45 anni di carriera, gli Avion Travel daranno prova della loro eterna giovinezza musicale (30 aprile, Russi, Teatro Comunale). Figura fondamentale della musica fuori da ogni omologazione è il sassofonista Daniele Sepe, con il suo omaggio alle colonne sonore jazzistiche dei film di Totò (22 giugno, Medicina, Parco Ca’ Nova). Repertori peculiari sono anche quelli proposti dai futuristici Pericopes (18 aprile, Fusignano); dal trio di Francesco Bearzatti, Stefano Risso e Mattia Barbieri (una reinvenzione tecnologica della colonna sonora di Ellington per Anatomia di un omicidio; 26 aprile, Modena); dal trio Accordi Disaccordi, col loro manouche in parte puro in parte ripassato di elettronica (6 giugno, Bagnacavallo, Chiostro del Complesso di San Francesco); dall’Italian Jazz Orchestra diretta da Fabio Petretti e con le presenze solistiche del trombettista Flavio Boltro e di Walter Ricci (un omaggio jazz-sinfonico a Nat King Cole; 15 luglio, Rimini). Figure distintive della nostra musica improvvisata sono Rita Marcotulli e Dado Moroni, impegnati in un duetto di pianoforti (24 aprile, Russi).
Il jazz in rosa prosegue con altre numerose avventure nell’ambito della musica vocale. Primadonna sui palcoscenici classici e lirici, Cristina Zavalloni è anche una delle più peculiari voci del nostro jazz: sarà l’8 marzo a Massa Lombarda con il suo omaggio a Édith Piaf in sestetto. Cantanti che hanno calamitato il pubblico, appartenenti a generazioni diverse, sono Simona Molinari (12 giugno, Parma) e Rossana Casale (13 giugno, Parma). Voce tra le più ammalianti per pronuncia, fraseggio e controllo è quella di Vanessa Tagliabue Yorke, che si potrà ascoltare in duo (6 aprile, Dozza) e in quartetto (25 aprile, Ferrara). Tra le figure in più rapida ascesa ci sono poi la chitarrista e cantante Eleonora Strino, in duo col pianista Claudio Vignali (10 aprile, Modena), e la pianista-cantante Francesca Tandoi, in trio il 21 marzo a Massa Lombarda. Costanza Alegiani canterà un omaggio a Carla Bley accompagnata da Fabrizio Puglisi (pianoforte) e Dan Kinzelman (sax) il 27 aprile a Piacenza (Milestone). La scena musicale emiliano-romagnola sarà rappresentata dalle voci di Eloisa Atti (in quintetto il 7 marzo a Fusignano), Ada Flocco in duo col chitarrista Saverio Zura (22 aprile, Mordano, Teatro Comunale) e Sara Zaccarelli assieme al chitarrista Aldo Betto (28 aprile, Mordano).
L’On Time Contest permetterà di ascoltare alcune delle più promettenti band del giovane jazz italiano: il 18 maggio a Correggio si assisterà all’esibizione in concerto dei finalisti del concorso, seguita dalla rivelazione del vincitore.
Dal cuore dell’Europa
Francia, Gran Bretagna, area austro-tedesca: dal cuore del continente europeo arrivano proposte musicali che, pur conservando tratti distintivi della loro origine geografica, sanno porsi su una dimensione estetica internazionale.
La cantante inglese Sarah Jane Morris si esibirà con il gruppo The Sisterhood, che è un compendio delle sue esperienze di sopraffina interprete tra jazz e pop (27 marzo, Imola). Il jazz britannico più disinvolto e ammiccante giungerà il 29 aprile a Medolla con il cantante e sassofonista Ray Gelato assieme ai suoi Giants.
Dalla Germania arriva il brioso manouche del trio del chitarrista Joscho Stephan (7 aprile, Meldola, Teatro Comunale Dragoni) mentre giunge dall’Austria il trio Random/Control del pianista David Helbock, alla cui enciclopedica strumentazione si aggiunge la voce dell’afro-tedesca Fola Dada (29 maggio, Correggio).
Il duo voce e pianoforte formato da Laurianne Langevin e Cyrille Doublet è un puro concentrato di pariginità, a partire dalle scelte di repertorio (11 aprile, Bologna, Camera Jazz&Music Club). A rinforzare l’accento jazz francese arriverà poi un altro duo di squisita fattura, con il sassofonista Émile Parisien e il fisarmonicista Vincent Peirani (28 maggio, Correggio).
Suoni esotici
Crossroads getta sempre lo sguardo oltre i confini abituali della musica afroamericana, andando alla ricerca di proposte provenienti dagli angoli più lontani e talvolta meno rappresentati del globo.
Ed ecco quindi, dalla penisola iberica, la cantante portoghese, di origini capoverdiane, Carmen Souza (6 marzo, Casalgrande) e poi il cantautore portoghese Tiago Nacarato, che assieme al chitarrista brasiliano Cainã Cavalcante fonde le culture musicali dei rispettivi paesi (28 marzo, Fusignano). E ancora il cantante e sassofonista andaluso Antonio Lizana, fautore di un’inedita fusione coreografata tra flamenco e jazz (24 maggio, Correggio).
C’è poi una ‘delegazione diplomatica’ brasiliana: il pianista Amaro Freitas, col suo jazz incredibilmente emerso dalle favelas di Recife carico di echi folclorici (31 maggio, Correggio); Tati Valle, che arriva dal Paranà e forma, con Cristina Renzetti, il duo di voci, chitarre e percussioni As Madalenas (20 marzo, Solarolo, Oratorio dell’Annunziata); Daniella Firpo, cantautrice di Salvador (Bahia) in duo con il chitarrista Daniele Santimone (14 aprile, Mordano). Il filone latino-americano trova un ulteriore alfiere nel pianista cubano Aruán Ortiz, che lavora in maniera futuristica sulle proprie radici (13 aprile, Castel San Pietro Terme).
Arriva dal Sudafrica, ma suona quasi extraterrestre: è il pianista Nduduzo Makhathini, sciamanico e spirituale, arcano e visionario (in trio il 20 maggio a Correggio).
PROGRAMMA
Martedì 29 aprile
Medolla (MO), Teatro Facchini, ore 21:00
RAY GELATO & THE GIANTS
The Godfather of swing
Ray Gelato – voce, sax tenore; Danny Marsden – tromba; Andy Rogers – trombone; Olly Wilby – sax alto, sax tenore; Gunther Kurmayr – pianoforte; Manuel Alvarez – contrabbasso; Ed Richardson – batteria
Mercoledì 30 aprile
Russi (RA), Teatro Comunale, ore 21:00
AVION TRAVEL
Peppe Servillo – voce; Mimì Ciaramella – batteria; Peppe D’Argenzio – sax; Ferruccio Spinetti – contrabbasso; Alessandro Gwis – pianoforte, tastiere
in occasione della Giornata Internazionale UNESCO del Jazz
Venerdì 2 maggio
Ravenna, Mama’s Club, ore 21:30
“Ravenna Jazz”
“Ravenna 52° Jazz Club”
JOE BARBIERI “VULÍO”
Joe Barbieri – chitarra classica, voce; Nico Di Battista – DB guitar; Oscar Montalbano – chitarra manouche
Sabato 3 maggio
Lido Adriano (RA), Cisim, ore 21:30
“Ravenna Jazz”
“Ravenna 52° Jazz Club”
LÈON PHAL QUINTET
“Stress Killer”
Lèon Phal – sax tenore; Guillaume Couloumy – tromba; Zazimut Roig – pianoforte, tastiere; Rémi Bouyssière – contrabbasso; Baptiste Dolt – batteria
Domenica 4 maggio
Piangipane (RA), Teatro Socjale, ore 21:30
“Ravenna Jazz”
“Ravenna 52° Jazz Club”
TATIANA EVA-MARIE & AVALON JAZZ BAND
“Djangology”
Tatiana Eva-Marie – voce; Dennis Pol – chitarra; Daniel Garlitsky – violino; Wallace Stelzer – contrabbasso
Lunedì 5 maggio
Lido Adriano (RA), Cisim, ore 21:30
“Ravenna Jazz”
“Ravenna 52° Jazz Club”
MARK GUILIANA SOLO SHOW
Mark Guiliana – batteria, percussioni, tastiere, elettronica
Martedì 6 maggio
Piangipane (RA), Teatro Socjale, ore 21:30
“Ravenna Jazz”
“Ravenna 52° Jazz Club”
KARIMA SOULVILLE
Karima – voce; Diego Borotti – sax, clarinetto; Alberto Marsico – organo Hammond; Alessandro Minetto – batteria
Karima artist in residence
Mercoledì 7 maggio
Ravenna, Centro Mousiké, ore 10-13, 14:30-16:30
“Ravenna Jazz”
“Mister Jazz”
WORKSHOP di canto
con KARIMA
“Consapevolmente Canto”
aperto a tutti gli strumenti
Jazz is Here to Stay
Mercoledì 7 maggio
Lido Adriano (RA), Cisim, ore 21:30
“Ravenna Jazz”
“Ravenna 52° Jazz Club”
FAMOUDOU DON MOYE ODYSSEY & LEGACY TRIO
Famoudou Don Moye – batteria, percussioni; Christophe Leloil – tromba; Simon Sieger – pianoforte, organo, trombone
Giovedì 8 maggio
Piangipane (RA), Teatro Socjale, ore 21:30
“Ravenna Jazz”
“Ravenna 52° Jazz Club”
HUGH COLTMAN QUARTET
Hugh Coltman – voce, chitarra; Matthis Pascaud – chitarra; Laurent Vernerey – contrabbasso; Raphaël Chassin – batteria, percussioni
Venerdì 9 maggio
Ravenna, Teatro Alighieri, ore 21:00
“Ravenna Jazz”
RICHARD GALLIANO NEW YORK TANGO TRIO
Richard Galliano – fisarmonica, accordina; Adrien Moignard – chitarra; Diego Imbert – contrabbasso
Sabato 10 maggio
Ravenna, Mama’s Club, ore 21:30
“Ravenna Jazz”
“Ravenna 52° Jazz Club”
MAURO OTTOLINI & ALLIGATOR BOGALOO
Mauro Ottolini – trombone; Alessandro Scala – sax tenore; Luca Marianini – tromba; Emiliano Pintori – organo Hammond; Fabio Nobile – batteria
Mauro Ottolini artist in residence
Domenica 11 maggio
Ravenna, Teatro Alighieri, ore 21:00
“Ravenna Jazz”
“GOOD VIBRATIONS”
Omaggio ai Beach Boys
ITALIAN JAZZ ORCHESTRA
+ special guest gruppo vocale BARAONNA
Direttore FABIO PETRETTI
ITALIAN JAZZ ORCHESTRA: Mirco Rubegni – tromba; Giuseppe Zanca – tromba, arrangiamenti; Massimo Morganti – trombone, arrangiamenti; Nicola Cecchetto – sax alto, flauto; Marco Postacchini – sax baritono, clarinetto basso, arrangiamenti; Thomas Lasca – chitarra; Max Rocchetta – pianoforte, tastiere, arrangiamenti; Paolo Ghetti – contrabbasso, basso elettrico; Stefano Paolini – batteria, percussioni.
ARCHI. Violini: Cesare Carretta, Aldo Capicchioni. Viola: Michela Zanotti. Violoncello: Anselmo Pelliccioni. + special guest gruppo vocale BARAONNA: Delio Caporale, Eleonora Tosto, Daphne Nisi, Vito Caporale.
Fabio Petretti – direzione, arrangiamenti
Beach Boys video collage: immagini, frammenti di film, concerti, special TV, interviste
produzione originale
Lunedì 12 maggio
Ravenna, Teatro Alighieri, ore 21:00
“Ravenna Jazz”
“Pazzi di Jazz”
ORCHESTRA DEI GIOVANI & ORCHESTRA DON MINZONI,
CORO SWING KIDS & TEEN VOICES
diretti da TOMMASO VITTORINI
special guests
MAURO NEGRI – sax alto e clarinetto, MAURO OTTOLINI – trombone
& ALIEN DEE – beatbox
con la partecipazione di Marco Pierfederici – pianoforte, tastiere; Vito Bassi – basso elettrico; Mattia Zoli – batteria; Lorenzo Mercuriali – percussioni
“Mama Africa”
Omaggio a Miriam Makeba
Serata finale del progetto “Pazzi di Jazz” dedicata a Carlo Bubani
produzione originale - ingresso libero
Mauro Ottolini artist in residence
Jazz is Here to Stay
Martedì 13 maggio
Cesena (FC), Conservatorio Statale di Musica Bruno Maderna, ore 15:30-17:30
Forlì (FC), Cosascuola Music Academy, ore 20:30-22:30
“Nat King Cole, la voce di velluto”
incontri con gli allievi del Conservatorio Maderna di Cesena
e con gli studenti della Cosascuola Music Academy di Forlì
a cura di Francesco Martinelli, docente di storia del jazz alla Siena Jazz University
partecipa Fabio Petretti, direttore Italian Jazz Orchestra e curatore arrangiamenti della produzione
originale “Unforgettable”, in programma il 15 luglio alla Corte degli Agostiniani di Rimini
Jazz is Here to Stay
Venerdì 16 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00
“Correggio Jazz”
ENRICO RAVA “THE FEARLESS FIVE”
Enrico Rava – tromba, flicorno; Matteo Paggi – trombone; Francesco Diodati – chitarra; Francesco Ponticelli – contrabbasso; Evita Polidoro – batteria
Sabato 17 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00
“Correggio Jazz”
MAURO OTTOLINI “NADA MÀS FUERTE”
Mauro Ottolini – trombone, tromba bassa, conchiglie; Vanessa Tagliabue Yorke – voce; Thomas Sinigaglia – fisarmonica; Marco Bianchi – chitarre; Giulio Corini – contrabbasso; Valerio Galla – percussioni; Zeno De Rossi – batteria
& Quartetto d’archi
Mauro Ottolini artist in residence
Domenica 18 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 17:00
“Correggio Jazz”
ON TIME CONTEST
Concerto dei gruppi finalisti del concorso Correggio On Time Plus e nomina del vincitore
ingresso libero
Jazz is Here to Stay
Lunedì 19 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00
“Correggio Jazz”
ANTONIO FARAÒ TRIO
feat. JOHN PATITUCCI & GENE JACKSON
“Tributes”
Antonio Faraò – pianoforte; John Patitucci – contrabbasso; Gene Jackson – batteria
Martedì 20 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00
“Correggio Jazz”
NDUDUZO MAKHATHINI
Nduduzo Makhathini – pianoforte; Zwelakhe-Duma Bell Le Pere – contrabbasso; Francisco Mela – batteria
Giovedì 22 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00
“Correggio Jazz”
JAVIER GIROTTO & AIRES TANGO 30
Javier Girotto – sax soprano, sax baritono, flauti; Alessandro Gwis – pianoforte; Marco Siniscalco – basso elettrico; Francesco De Rubeis – percussioni
Javier Girotto artist in residence
Sabato 24 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00
“Correggio Jazz”
ANTONIO LIZANA QUINTET
“Vishuddha”
Antonio Lizana – voce, sassofono; Daniel García – pianoforte, cori; Arin Keshishi – basso elettrico; Shayan Fathi – batteria; El Mawi De Cádiz – danza, cori
Mercoledì 28 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00
“Correggio Jazz”
ÉMILE PARISIEN & VINCENT PEIRANI DUO
Émile Parisien – sax soprano; Vincent Peirani – fisarmonica
Giovedì 29 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00
“Correggio Jazz”
DAVID HELBOCK’S RANDOM/CONTROL feat. FOLA DADA
Fola Dada – voce; David Helbock – pianoforte, inside piano, electronics, percussioni; Johannes Bär – tromba, flicorno, sousaphone, tuba, corno alpino, beatbox, didgeridoo, electronics, percussioni, batteria; Andreas Broger – sax soprano, sax tenore, clarinetto, clarinetto basso, flauto, voce, percussioni
Sabato 31 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00
“Correggio Jazz”
AMARO FREITAS SOLO
Amaro Freitas – pianoforte
Venerdì 6 giugno
Bagnacavallo (RA), Chiostro - Complesso di San Francesco, ore 21:00
ACCORDI DISACCORDI
Alessandro Di Virgilio – chitarra solista; Dario Berlucchi – chitarra ritmica; Dario Scopesi – contrabbasso
Mercoledì 11 giugno
Parma, Casa della Musica - Cortile d’Onore, ore 21:00
“Voices”
KARIMA & WALTER RICCI
Karima – voce; Walter Ricci – pianoforte, voce
Karima artist in residence
Giovedì 12 giugno
Parma, Casa della Musica - Cortile d’Onore, ore 21:00
“Voices”
SIMONA MOLINARI IN CONCERTO
Simona Molinari – voce; Claudio Filippini – pianoforte; Nicola Di Camillo – basso elettrico
Venerdì 13 giugno
Parma, Casa della Musica - Cortile d’Onore, ore 21:00
“Voices”
ROSSANA CASALE QUINTET
“Almost Blue”
Rossana Casale – voce; Carlo Atti – sax tenore; Luigi Bonafede – pianoforte; Alessandro Maiorino – contrabbasso; Enzo Zirilli – batteria
Domenica 22 giugno
Medicina (BO), Parco Ca’ Nova, ore 21:00
DANIELE SEPE
“Sepè le Mokò”
Daniele Sepe – sax tenore, flauti; Paolo Zamuner – pianoforte, tastiere; Alessandro Morlando – chitarra;
Gianluca Capurro – basso elettrico; Massimo Del Pezzo – batteria; Antonello Iannotta – percussioni
Giovedì 3 luglio
Rimini, Corte degli Agostiniani, ore 21:15
JAZZMEIA HORN
Jazzmeia Horn – voce; Victor Gould – pianoforte; Jason Clotter – contrabbasso; Michael Reed – batteria
Domenica 6 luglio
Lugo (RA), Pavaglione, ore 21:15
SERVILLO / GIROTTO / MANGALAVITE
“L’amico di Cordoba”
Peppe Servillo – voce; Javier Girotto – sax soprano, sax baritono, percussioni; Natalio Mangalavite – pianoforte, tastiere, voce
Javier Girotto artist in residence
Martedì 15 luglio
Rimini, Corte degli Agostiniani, ore 21:15
“UNFORGETTABLE”
Omaggio a Nat King Cole
ITALIAN JAZZ ORCHESTRA + special guests FLAVIO BOLTRO & WALTER RICCI
Direttore FABIO PETRETTI
ITALIAN JAZZ ORCHESTRA:
Davide Ghidoni – tromba; Massimo Morganti – trombone, euphonium, arrangiamenti; Achille Succi – sax alto, clarinetto basso; Marco Postacchini – sax baritono, flauto; Michele Francesconi – pianoforte, arrangiamenti; Paolo Ghetti – basso el., contrabbasso; Stefano Paolini – batteria.
ARCHI. Violini: Cesare Carretta, Elisa Tremamunno, Ximena Jaime, Aldo Capicchioni, Michela Zanotti, Gioele Sindona.
Viola: Aldo Zangheri. Violoncello: Anselmo Pelliccioni. Contrabbasso: Roberto Rubini.
+ special guests: FLAVIO BOLTRO – tromba; WALTER RICCI – voce.
Fabio Petretti – direzione, arrangiamenti
Nat King Cole video collage: immagini, concerti, special TV, interviste
produzione originale
Venerdì 1 agosto
Rimini, Corte degli Agostiniani, ore 21:15
KARIMA
“Canta Autori”
Dedicato alla canzone italiana
Karima – voce; Piero Frassi – pianoforte; Gabriele Evangelista – contrabbasso; Bernardo Guerra – batteria
Karima artist in residence
Informazioni
Jazz Network, tel. 0544 405666, e-mail: info@jazznetwork.it
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DAL 13 LUGLIO AL 25 LUGLIO A LA SPEZIA
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL JAZZ DELLA SPEZIA
Il festival dedicato alla musica jazz più longevo d’Italia
57ª EDIZIONE
DIRETTORE ARTISTICO: LORENZO CIMINO
Dopo il grande successo della scorsa edizione, dal 13 luglio al 20 luglio si terrà alla Spezia la 57ª edizione del FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL JAZZ DELLA SPEZIA, la più importante rassegna jazz della Liguria nonché il più antico festival musicale italiano dedicato al genere. Il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini dichiara: “Il Festival Internazionale del Jazz della Spezia è il più longevo d’Italia e quest’anno giunge alla sua 57esima edizione, portando sul palco di piazza Europa artisti di fama mondiale, vere e proprie leggende del jazz contemporaneo e del rock progressivo che hanno segnato la storia musicale dagli anni ’70-’80 ai giorni nostri. Il programma di quest’anno è davvero eccezionale, in continuità con una tradizione che da tempo ci regala eventi di altissimo livello. La Spezia si conferma così punto di riferimento per il jazz e gli spettacoli dal vivo. Il Festival è una realtà che continua a crescere, sostenuta da un impegno costante nella valorizzazione della musica e della cultura”. Il Festival si riafferma come uno dei principali punti di riferimento per il jazz in Italia, consolidando il proprio ruolo nel panorama musicale nazionale. Anche per questa edizione, la direzione artistica ha selezionato un programma con artisti di rilievo internazionale, per offrire al pubblico un'esperienza musicale intensa e coinvolgente all’interno delle principali piazze della città.
Il 13 luglio inaugurerà questa edizione della kermesse il concerto di Marcus Miller. L’icona della musica jazz da 2 Grammy Awards regalerà uno show unico per intensità e coinvolgimento, grazie a un repertorio che spazia dalle composizioni originali alle reinterpretazioni di grandi classici, passando per sonorità che mescolano jazz, funk, soul e world music.
Il 14 luglio sarà il turno di Danilo Pérez, John Patitucci e Adam Cruz Trio. Per l’occasione i tre protagonisti di spicco del jazz contemporaneo si esibiranno insieme rispettivamente al pianoforte, contrabbasso e batteria.
Il 15 luglio sono attesi per la loro unica data estiva in Italia i Jethro Tull. La leggendaria band di Ian Anderson suonerà alla Spezia durante il nuovo tour “The Curiosity” e presenterà live il nuovo disco “Curious Ruminant” uscito a marzo.
Il 18 luglio, il John Scofield’s Long Days Quartet sarà protagonista della serata con un nuovo progetto nato nell’estate 2025. Ispirato alle lunghe giornate luminose di luglio, il gruppo debutterà con una selezione di nuove composizioni groove firmate Scofield, accanto a riletture contemporanee di alcuni dei suoi brani più iconici.
Il 19 luglio Fabio Concato & I Musici In Concerto si esibiranno in occasione del “Altro di me tour 2025”, il nuovo capitolo musicale della lunga storia artistica di Fabio Concato, che prende ispirazione dal titolo del singolo “L’Altro di Me”, contenuto all’intero del disco “Tutto qua” uscito nel 2012.
Il 20 luglio si terranno gli Incognito, band pioniera dell’Acid Jazz formatasi nel 1979. Capitanati dal carismatico Jean-Paul “Bluey” Maunick (chitarrista, anima e mente del gruppo), gli Incognito hanno pubblicato in oltre 30 anni di carriera 15 album in studio mantenendo sempre fede alla loro idea musicale, ovvero quella di un sound non solo da ballare ma anche da ascoltare, che potesse conciliare la raffinatezza del jazz con il calore e la sensualità sonora del soul-funk.
Il 25 luglio gran finale con Stewart Copeland che presenta il suo nuovo progetto “Police Deranged For Orchestra”, un'opera orchestrale in cui rivisita come mai prima i brani iconici della band che ha fatto la storia della musica. Con la sua vasta esperienza come compositore in ambito operistico, orchestrale e del balletto, Copeland ripropone le hit dei Police in un'esperienza sinfonica inedita e travolgente.
L’edizione 2025 del Festival Internazionale del Jazz è promossa dal Comune della Spezia, dalla Fondazione Carispezia e da SDC – Società dei Concerti Onlus, con il patrocinio e il contributo della Regione Liguria e il sostegno di AdSP – Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale. Main sponsor: Iren S.p.A. Sponsor: MBDA e BVLG – Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana. Il Direttore artistico Lorenzo Cimino dichiara: “L’obiettivo è sempre lo stesso, costruire una proposta culturale di valore che unisca qualità artistica e apertura al territorio. È un privilegio poter guidare questa rassegna, che ogni anno porta alla Spezia il meglio della scena jazz internazionale”. Il Presidente di Fondazione Carispezia Andrea Corradino dichiara: "Siamo lieti di rinnovare anche quest’anno il nostro tradizionale sostegno al Festival Internazionale del Jazz, uno degli appuntamenti di punta dell’estate spezzina, capace di portare nella nostra città grandi interpreti della scena musicale internazionale. Questa iniziativa riflette pienamente la nostra visione di cultura come strumento di crescita collettiva e si conferma un esempio virtuoso di sinergia tra istituzioni, al servizio del pubblico e del territorio”. Il Consigliere di Amministrazione di IREN Spa Davide Piccioli dichiara: “Per Iren è un vero onore affiancare un evento come il Festival del Jazz, una manifestazione di respiro internazionale che ogni anno propone un programma di altissimo livello, capace di valorizzare la città e attrarre pubblico da tutta Italia. Come Gruppo, crediamo fermamente che le imprese debbano essere non solo motori economici, ma anche protagoniste della crescita culturale e sociale dei territori in cui operano. Sostenere questo festival significa per noi investire nella cultura e nella comunità, contribuendo a costruire un’estate ricca di proposte. Un sentito ringraziamento al Comune della Spezia e al Sindaco Pierluigi Peracchini per averci coinvolto in questa edizione”. Il Commissario Straordinario dell’AdSP del Mar Ligure Orientale Federica Montaresi dichiara: “Anche quest’anno abbiamo voluto supportare l’Amministrazione Comunale nella realizzazione degli eventi dell’Estate Spezzina 2025, tra cui il Festival del Jazz, uno degli eventi più longevi del nostro Paese. Il ricco programma presentato in questa occasione potrà essere di interesse non solo per i cittadini, ma anche per i tanti turisti, tra cui una fetta sempre più importante è rappresentata dai crocieristi, che avranno così diverse occasioni per vivere la città e il connubio porto-città anche attraverso i numerosi eventi previsti. Il rafforzamento della relazione del porto con la città, che rappresenta uno dei fattori chiave su cui stiamo costruendo lo sviluppo del sistema portuale, passa anche attraverso la promozione di iniziative come il Festival del Jazz, che caratterizzeranno l’estate 2025, in cui le manifestazioni per il centenario del Palio del Golfo costituiranno un’occasione di grande visibilità per la nostra città e di conseguenza anche per il suo porto, cui essa è strettamente connessa”. Il Direttore del sito della Spezia di MBDA Francesco Cernich dichiara: “MBDA, da sempre vicina ai propri territori, è lieta di supportare un evento così qualificante per la città della Spezia. Per noi è un modo di valorizzare la città che ci ospita, di sostenere la cultura che, attraverso la musica, parla una lingua universale, mettendo in comunicazione realtà differenti; un po’ come la nostra azienda, frutto di una cooperazione internazionale”. Giuseppe Menchelli, Vicepresidente Vicario BVLG - Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana, dichiara: “La Banca della Versilia, Lunigiana e Garfagnana è orgogliosa di contribuire alla realizzazione del programma degli eventi dell’estate spezzina, che propone una programmazione di altissimo livello. Si tratta per noi di una collaborazione significativa, che auspichiamo possa crescere e svilupparsi nel tempo. La Spezia è una città sempre più centrale per i territori limitrofi e un punto di riferimento per il turismo nazionale e internazionale: la nostra banca desidera essere parte attiva di questo percorso di crescita”.
Il festival internazionale del jazz della Spezia è il più longevo festival musicale italiano dedicato alla musica jazz. Si svolge a La Spezia, nell'estate di ogni anno, ininterrottamente dal 1969. L'idea di organizzare un festival del jazz in città si concretizza nell'estate del 1969 per iniziativa dello storico musicista Tiberio Nicola e di altri appassionati che, appena l'anno prima, avevano dato vita all'associazione “Amici del Jazz della Spezia”. Per le prime tre edizioni il festival ha luogo a Lerici, nel parco di villa Marigola, ospitando da subito musicisti di livello internazionale. Il 18 luglio 1969 fu la data del primo “Festival Del Jazz della Spezia”. Quella sera suonarono il trio di Bill Evans (con Eddie Gomez e Marty Morell), il quartetto del sassofonista americano Lucky Thompson ed una big band diretta dal trombettista canadese Maynard Ferguson. Dalla 52ª edizione la direzione artistica è stata affidata a Lorenzo Cimino mentre l’organizzazione alla Società dei Concerti della Spezia. L’edizione 2024 della rassegna, ha raggiunto un nuovo primato di presenze superando tutti i record stabiliti nelle edizioni precedenti e dimostrando che La Spezia è sempre più un punto di riferimento per la musica e per gli eventi di livello nazionale e internazionale.
13 LUGLIO
MARCUS MILLER
14 LUGLIO
DANILO PÉREZ, JOHN PATITUCCI, ADAM CRUZ Trio
15 LUGLIO
JETHRO TULL
in “THE CURIOSITY TOUR”
18 LUGLIO
JOHN SCOFIELD’S LONG DAYS QUARTET
con JOHN MEDESKI, VICENTE ARCHER, TED POOR
19 LUGLIO
FABIO CONCATO & I MUSICI
IN CONCERTO
in “ALTRO DI ME TOUR 2025”
20 LUGLIO
INCOGNITO
25 LUGLIO
STEWART COPELAND
In “POLICE DERANGED FOR ORCHESTRA”
IL PROGRAMMA COMPLETO DEGLI EVENTI SU
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MONFORTINJAZZ 2025
AUDITORIUM HORSZOWSKI
Monforte d’Alba (CN)
Il programma della quarantanovesima edizione della rassegna
Biglietti disponibili su Ticketone e Mailticket.
L'edizione 2025 di Monfortinjazz, quella che precede l’eccezionale traguardo del cinquantesimo anniversario, si svolgerà come sempre nel suggestivo Auditorium Horszowski di Monforte d'Alba, uno dei borghi più belli d'Italia, situato nel cuore delle Langhe del Barolo. Organizzato dall'Associazione Monfortearte in collaborazione con Ponderosa Music & Art, il festival propone da sempre, e anche quest’estate, un cartellone variegato e di altissima qualità, con concerti che si terranno tra luglio e l’inizio di agosto.
Nata negli anni '70, la rassegna si è affermata come uno degli appuntamenti più importanti per gli amanti del jazz e della musica d'autore, sia italiana che internazionale. Ogni edizione porta con sé artisti di fama mondiale, giovani talenti e incursioni nei generi più diversi che in un contesto unico e affascinante trovano una magia speciale, capace di regalare concerti indimenticabili. Oltre alla musica, Monfortinjazz è l’occasione di un'esperienza culturale completa: il festival, frequentato con amore e passione da un pubblico italiano e internazionale, insieme alla grande musica del cartellone, offre infatti l'opportunità di scoprire la bellezza storica e naturale delle Langhe e degustare i prestigiosi vini locali assaporando la gastronomia piemontese.
Con una line-up che attraversa generi e generazioni, Monfortinjazz propone nell’estate 2025 un’esperienza musicale unica che va dalla maestria virtuosistica dei 40 Fingers al viaggio spirituale fra jazz, cosmologia e movimento di Kamasi Washington, la leggendaria energia della Original Blues Brothers Band®, passando per il lirismo raffinato del Brad Mehldau Trio fino all’iconica canzone d’autore di Edoardo Bennato.
Il programma si apre sabato 5 luglio con i 40 Fingers, Il quartetto acustico italiano che ha conquistato il pubblico internazionale con oltre 350 milioni di visualizzazioni sui social media. Noti per le loro reinterpretazioni uniche di classici del rock, successi pop e colonne sonore cinematografiche e televisive, i 40 Fingers vantano il supporto ufficiale dei Queen, che hanno elogiato e condiviso la loro versione di Bohemian Rhapsody. Hanno collaborato con artisti del calibro di Andrea Bocelli, Tori Kelly e Andy Summers (The Police), con cui hanno rielaborato Bring on the Night. Ogni membro del quartetto porta con sé una ricca esperienza musicale e uno stile unico, creando così un sound innovativo e sofisticato attraverso un virtuosismo chitarristico che spazia dal fingerpicking a complesse armonizzazioni. Il loro repertorio abbraccia arrangiamenti a quattro chitarre di brani rock e pop, oltre a composizioni originali. La loro passione per il cinema e la TV li ha portati a realizzare indimenticabili interpretazioni di colonne sonore leggendarie, tra cui i temi di Star Wars di John Williams, L'Ultimo dei Mohicani, un sorprendente medley Disney e brani tratti dalla saga di Harry Potter. Ma è sul palco che i 40 Fingers danno il meglio di sé, offrendo spettacoli dal vivo che superano ogni barriera linguistica e geografica. La loro scaletta include brani amatissimi come Sultans of Swing, Africa, The Sound of Silence, Bohemian Rhapsody, L'Ultimo dei Mohicani, Libertango e molti altri, unendo generazioni e stili musicali in un’esperienza unica e travolgente.
Kamasi Wasghington, il saxofonista che ha ridefinito il jazz contemporaneo arriva a Monfortinjazz martedì 15 luglio con la promessa di un live visionario, potente e spirituale che attraversa generi e generazioni. Compositore, polistrumentista e bandleader nato a Los Angeles, Washington è noto per la sua capacità di espandere i confini del jazz, rendendolo un linguaggio aperto, inclusivo e profondamente attuale. La sua carriera internazionale decolla con The Epic, a cui seguono Harmony of Difference e Heaven and Earth, opere che hanno conquistato pubblico. Accanto alla discografia, si afferma anche nel mondo del cinema con la colonna sonora di Becoming, il documentario su Michelle Obama, che gli vale una doppia candidatura ai Grammy e agli Emmy. È co-fondatore del supergruppo Dinner Party, con Terrace Martin, Robert Glasper e 9th Wonder, e ha collaborato con artisti del calibro di Kendrick Lamar, Herbie Hancock e Florence + the Machine. A Monforte d’Alba, Washington presenterà il nuovo album Fearless Movement, uscito lo scorso anno per l’etichetta Young: un lavoro ispirato alla nascita della sua prima figlia e al tema della danza come forma di espressione e liberazione, che unisce spiritualità, identità e ritmo in una narrazione musicale potente e contemporanea.
Nell’amata versione preserale della domenica, il 20 luglio alle 19, l’imperdibile appuntamento con The Original Blues Brother Band®. Presentata da Dan Aykroyd e Judith Belushi, la banda continua a far rivivere il mito di Jake ed Elwood Blues, con una formazione che include membri originali del celebre film del 1980: l’iconico "Blue" Lou Marini al sax e Tom "Bones" Malone al sax baritono e trombone. La band vanta collaborazioni con leggende della musica come Paul McCartney, Frank Zappa, Dr. John, Paul Simon e la SNL Band. Dal loro ritorno sulle scene nel 1988, hanno infiammato i palchi dei principali festival jazz e blues del mondo con la loro miscela esplosiva di blues, soul e gospel.
Uno dei pianisti jazz più influenti degli ultimi decenni, Brad Mehldau, ritorna a Monforte dopo l’ultimo concerto nel 2021, mercoledì 30 luglio. Con la capacità eccezionale di fondere jazz, romanticismo classico e influenze pop, Mehldau ha sviluppato un linguaggio unico e ha collaborato con artisti del calibro di Pat Metheny, Joshua Redman e Anne Sofie von Otter. Celebre per le sue rielaborazioni di brani di Radiohead, The Beatles, Nick Drake e David Bowie, Mehldau esplora nuove sonorità con un approccio raffinato e profondamente espressivo, che gli ha valso numerosi premi e riconoscimenti internazionali. Sul palco di Monfortinjazz, accompagnerà il pubblico in un viaggio musicale emozionante e ricco di sfumature. Con il suo trio, composto da Felix Moseholm al contrabbasso e Jorge Rossy alla batteria, Mehldau porta sul palco un interplay raffinato, in cui ogni strumento dialoga con gli altri in un continuo scambio di idee e suggestioni. Il suo stile pianistico è inconfondibile: armonie complesse e struggenti, linee melodiche che sembrano raccontare storie e un tocco che passa con naturalezza da un’intima delicatezza a esplosioni di energia. "Mehldau è il pianista jazz più influente degli ultimi 20 anni" - The New York Times.
Come da tradizione chiude il programma il concerto che segna l’inizio di agosto: domenica 3 agosto alle 21 il palco di Monfortinjazz accoglie per la prima volta un'icona della musica italiana, Edoardo Bennato, un artista che ha segnato generazioni con il suo stile inconfondibile, fatto di rock, folk e blues. Primo cantautore italiano a riempire gli stadi, la sua carriera è costellata di successi intramontabili come Il gatto e la volpe, Sono solo canzonette, Un giorno credi. Il suo live a Monfortinjazz promette di essere un viaggio emozionante tra energia, ironia e impegno sociale, con una scaletta straordinaria che ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera in una esplosione di rock che rende eterna la sua musica.
sabato 5 luglio ore 21.30
40 FINGERS
martedì 15 luglio ore 21.30
KAMASI WASHINGTON
domenica 20 luglio ore 19
THE ORIGINAL BLUES BROTHERS BAND®
mercoledì 30 luglio ore 21.30
BRAD MEHLDAU TRIO
domenica 3 agosto ore 21
EDOARDO BENNATO
MONFORTINJAZZ 2025
5 luglio 0re 21.30 - 40 Fingers (biglietti 30,00 €); 15 luglio ore 21.30 - Kamasi Washington (biglietti 45,00 €) , 20 luglio ore 19 - The Original Blues Brothers Band® (biglietti 50,00); 30 luglio ore 21.30 - Brad Mehldau Trio (biglietti 45,00 €); 3 agosto ore 21 - Edoardo Bennato (biglietti 60,00)
Punti vendita diretta
EDICOLA BRUNO LUISA Tel: +39 0173 78129
UFFICIO TURISTICO DI MONFORTE D'ALBA Tel: +39 0173 78202, +39 375 8356711
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2025 - Ventisettesima Edizione
Dee Dee Bridgewater, Jordan Rakei, Gregory Porter, Kurt Elling e gli Yellowjackets di scena a fine luglio
nell'area archeologica di Tharros.
Dromos svela i primi nomi della sua ventisettesima edizione all'insegna di "Hope" in programma da fine luglio a metà agosto tra Oristano e gli altri centri della sua provincia che aderiscono al circuito del festival.
Il festival Dromos scopre le prime carte della sua ventisettesima edizione, ed è un poker d'assi quello che calerà a fine luglio sul palco allestito nell'impareggiabile scenario dell'area archeologica di Tharros, la città fenicia sulla costa del Sinis, a una ventina di chilometri da Oristano: Kurt Elling e gli Yellowjackets in arrivo il 26 per un omaggio ai mitici Weather Report; il cantante, produttore e polistrumentista neozelandese/australiano Jordan Rakei, di scena la sera dopo (domenica 27); altra voce e altri suoni con l'americano Gregory Porter, di ritorno al festival il 29 luglio, otto anni dopo il suo precedente, applauditissimo concerto a Oristano; e ancora una voce, quella femminile e inconfondibile di Dee Dee Bridgewater, attesa a Tharros l'indomani (sabato 30), anche lei già a Dromos in altre occasioni e sempre con grande successo. I biglietti per i concerti si possono acquistare online sul sito di Dromos. I prezzi vanno dai 75 ai 30 euro in base al settore (poltronissima, poltrona, primo e secondo settore) e variano da concerto a concerto. In vendita anche un abbonamento per le quattro serate al costo di 175 euro in poltronissima, 150 euro in poltrona, 130 euro nel primo settore e 115 nel secondo. A tutti i prezzi vanno aggiunti i diritti di prevendita. I quattro concerti a Tharros sono organizzati con il prezioso contributo e l'imprescindibile collaborazione della Fondazione di Sardegna e della Fondazione Mont'e Prama presieduta da Anthony Muroni, che sottolinea così la rinnovata intesa con Dromos: «La Fondazione Mont'e Prama, dal suo primo anno di nascita promuove la contaminazione tra l'archeologia e le altre forme d'arte. Siamo convinti che questa contribuisca da un lato alla crescita culturale del territorio, dall'altro alla valorizzazione dei nostri siti. Siamo contenti di riproporre anche quest'anno la collaborazione con un'importante realtà culturale come Dromos, solo lavorando insieme e unendo le forze si può migliorare l'offerta per chi vive il Sinis e per chi vuole scoprire questa parte di Sardegna» conclude Muroni. Gli fa eco Salvatore Corona, presidente dell'associazione culturale Dromos: «Tharros per noi è molto più di un palco: è memoria viva, bellezza condivisa, futuro possibile. Se tutto questo accade, è grazie al sostegno prezioso degli Enti e in particolare a quello della Fondazione Mont'e Prama e della Fondazione di Sardegna».
I concerti a Tharros: al via il 26 luglio con Kurt Elling e gli Yellowjackets
Kurt Elling & Yellowjackets Celebrate Weather Report - questo il titolo del concerto che il 26 luglio inaugurerà le quattro serate di grande musica a Tharros - si presenta come un'entusiasmante collaborazione tra due grandi del jazz: il cantante vincitore di due Grammy e una band ai vertici della scena fusion degli ultimi quarant'anni e oltre. Una collaborazione che onora l'eredità rivoluzionaria dei Weather Report, il gruppo più determinante e rappresentativo del jazz-rock tra gli anni settanta e ottanta del secolo scorso, e di cui Kurt Elling e gli Yellowjackets proporranno una serie di brani classici accanto a pezzi originali nati per questo omaggio. Con il suo stile unico e innovativo Kurt Elling ha esteso i parametri del jazz vocale e ne ha ampliato il vocabolario. Nel corso di una carriera venticinquennale, ha vinto tre Prix du Jazz Vocal (Francia), due Echo Awards tedeschi, due Edison Awards olandesi ed è stato nominato per sedici volte ai Grammy Award, vincendo due volte nella categoria migliore album di jazz vocale. Il percorso artistico del cantante chicagoano, classe 1967, conta collaborazioni con altre figure di spicco del mondo del jazz come Branford Marsalis, Danilo Perez, Fred Hersch, Charlie Hunter e Stefon Harris e concerti come solista con molti dei più importanti ensemble del mondo. Paroliere e compositore per i propri ensemble, Kurt Elling è stato anche coautore di spettacoli multidisciplinari per lo Steppenwolf Theater di Chicago e del musical jazz "The Big Blind". Attivi da oltre quarantatré anni, gli Yellowjackets sono una delle formazioni jazz più influenti e longeve, con un bagaglio di ventisei album, sedici nomination e due premi Grammy. Nati alla fine degli anni Settanta come gruppo di supporto di Robben Ford, si sono rapidamente trasformati in un trio formato da Russell Ferrante, Jimmy Haslip e Ricky Lawson, consolidando la loro fama internazionale con l'ingresso di Bob Mintzer e mantenendo sempre alta la qualità musicale nel corso degli anni, nonostante i cambi di formazione. Tra i lavori più recenti spiccano "Raising Our Voice" (2018), "Jackets XL" (2021) e "Parallel Motion" (2022), tutti acclamati dalla critica e candidati ai Grammy, a conferma della continua evoluzione e rilevanza nel panorama jazz mondiale degli Yellowjackets.
27 luglio: Jordan Rakei
Protagonista del secondo concerto di Dromos a Tharros, Jordan Rakei approderà al festival sull'onda lunga del suo quinto album, "The loop", pubblicato l'anno scorso, che con le precedenti uscite discografiche esplora temi interiori come l'ev0luzione emotiva, la crescita personale, le relazioni familiari. Classe 1992, nato in Nuova Zelanda e cresciuto in Australia da quando aveva tre anni, dopo aver fatto scalpore nella scena soul, jazz ed elettronica al suo arrivo a Londra nel 2015, ha autopubblicato il suo album di debutto "Cloak", prima di firmare per l'etichetta Ninja Tune. Rilasciato invece dalla Decca, "The Loop" segna un nuovo capitolo nella carriera di Jordan Rakei, che coincide con una serie di profondi cambiamenti nella sua vita personale. «Il titolo dell'album si riferisce al ciclo dell'essere bambini, e poi dell'avere figli, e al rapporto con il bambino interiore» spiega l'artista: «Nella vita andiamo avanti in un ciclo che non finisce mai e volevo esplorare questa vulnerabilità nei miei testi». Pur mantenendo l'atmosfera sperimentale e fuori dagli schemi del suo stile, il disco presenta arrangiamenti orchestrali, cori ammalianti, ritmi ipnotici e una narrazione che traccia una rotta attraverso tempi di oscurità e speranza.
29 luglio: Gregory Porter
Vincitore di due Grammy Awards per i migliori album di jazz vocale ("Liquid Spirit nel 2013 e "Take Me to the Alley" nel 2016), Gregory Porter salirà sul palco di Tharros, il 29 luglio, con la formazione, solida e ben affiatata, che schiera Tivon Pennicott al sassofono tenore, Chip Crawford al pianoforte, Ondrej Pivec all'organo hammond, Jahmal Nichols al basso e Emanuel Harrold alla batteria. Classe 1971, Porter ha iniziato a cantare nei club di San Diego prima di trasferirsi a New York per dedicarsi alla musica a tempo pieno. Il suo debutto discografico arriva nel 2010 con "Water", che gli vale subito una nomination ai Grammy come "Best Jazz Vocal". La conferma del suo talento arriva nel 2012 con il secondo album, "Be Good", che gli frutta una nuova nomination ai Grammy, stavolta come "Best Traditional R&B Performance". Dotato di una voce calda, intensa e profondamente espressiva, Gregory Porter cita tra le sue principali influenze il suono del Southern Gospel di Bakersfield, la città della California dove è cresciuto, la collezione di dischi di Nat King Cole di sua madre, Joe Williams e Donny Hathaway, modelli che hanno forgiato il suo stile vocale, ma è la sua visione del mondo, carica di emozione e autenticità, a rendere ogni sua interpretazione unica e toccante.
30 luglio: Dee Dee Bridgewater
Tutto al femminile il quartetto con cui Dee Dee Bridgewater presenterà, la sera del 30 luglio, "We exist!", il progetto con cui esplora e reinterpreta le canzoni di protesta e l'impatto dell'attivismo attraverso la prospettiva delle donne. Intrepida viaggiatrice, esploratrice, pioniera e custode della tradizione, tre volte insignita del Grammy Award, la cantante nativa di Memphis ha sempre gettato ponti tra i diversi generi musicali. Dee Dee Bridgewater si è guadagnata la sua prima esperienza professionale come membro della leggendaria Thad Jones/Mel Louis Big Band e nel corso degli anni Settanta si è esibita con jazzisti del calibro di Max Roach, Sonny Rollins, Dexter Gordon e Dizzy Gillespie. Dopo un'incursione nel mondo del pop durante gli anni Ottanta, si è trasferita a Parigi e ha iniziato a rivolgere la sua attenzione di nuovo al jazz. Dopo aver firmato con l'Universal Music Group come produttrice, partendo da "Keeping Tradition", nel 1993, ha pubblicato una serie di titoli di successo, tra cui l'acclamatissimo tributo a Ella Fitzgerald, "Dear Ella", vincitore di due Grammy Award. Oltre a quella musicale, Dee Dee Bridgewater ha avuto una brillante carriera teatrale, vincendo un Tony Award per "The Wiz" e ricevendo una nomination al Laurence Olivier Award per "Lady Day". Ambasciatrice di buona volontà della FAO, è anche attiva nella promozione della solidarietà e della lotta contro la fame nel mondo.
Hope: la speranza è una scelta
In attesa di svelare l'intero cartellone, le quattro serate di fine luglio a Tharros si annunciano già tra gli eventi clou della ventisettesima edizione del festival Dromos che come sempre si snoderà tra Oristano e i vari centri della provincia che fanno parte del suo circuito - Cabras, Donigala Fenughedu, Fordongianus, Marrubiu, Neoneli, Nureci e Tadasuni - con un fitto programma che comprende, oltre alla musica, anche mostre, incontri, film e altro ancora; un'edizione che sceglie come tema centrale e titolo Hope, speranza, proseguendo il percorso intrapreso nelle due precedenti all'insegna di People e Change, per promuovere un mondo più equo, giusto e solidale. Speranza, insieme a umanità e cambiamento, diventa forza trasformativa e stimolo all'azione: questo il messaggio che Dromos lancia in questi tempi di conflitti e instabilità per immaginare un futuro migliore. «Per chi, come Dromos, si impegna nella costruzione di un mondo solidale, giusto e nonviolento», sottolinea la curatrice d'arte Chiara Schirru nel suo testo che introduce al tema del festival, «parole come umanità, cambiamento e speranza, costituiscono, del resto, indagine costante del suo percorso. Già potenti se considerati singolarmente, questi concetti, in sinergia tra loro, diventano una miscela esplosiva capace di orientare l'uomo verso una reale inversione di rotta. E se nelle ultime due edizioni, con People e Change. Puoi, il Festival ha proposto una visione combinata e inscindibile tra l'uomo e il cambiamento, scegliendo HOPE per l'edizione 2025, Dromos intreccia e connette la Speranza ai due temi precedenti, ponendola come strumento impareggiabile e prezioso per sigillare questa triade e guardare con fiducia verso il futuro. Argomento, quello in programmazione, che lungi dal chiudere l'importante percorso portato avanti in questi anni, indirizza e proietta verso lo sviluppo di una cultura equa e costruttiva, realizzabile solo con la partecipazione attiva e intenzionale di ognuno di noi». La ventisettesima edizione del festival Dromos è organizzata dall'omonima associazione culturale con il contributo di MiC – Ministero della Cultura, Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio -, Fondazione di Sardegna, Fondazione Mont'e Prama, Amministrazioni Comunali di Oristano, Cabras, Fordongianus, Marrubiu, Neoneli, Nureci e Tadasuni, Ros'e mari, e con la collaborazione di Arcidiocesi di Oristano, Monastero Santa Chiara di Oristano, Museo Diocesano Arborense, Centro Servizi Culturali U.N.L.A. di Oristano, Music Academy Isili, Mariposas de Sardinia, ViaggieMiraggi, Intramadu, Radio Popolare, Sardinia Coast to Coast, Associazione Enti Locali per lo Spettacolo e Fondazione Oristano.
Notizie, informazioni e aggiornamenti sul sito www.dromosfestival.it, sul canale Telegram e nelle pagine Facebook e Instagram di Dromos. La segreteria del festival risponde al numero di telefono 0783 31 04 90, al numero whatsapp 334 80 22 237 e all'indirizzo di posta elettronica info@dromosfestival.it.
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XXXV festival internazionale
Narcao Blues
Narcao (Sud Sardegna)
23> 26 luglio 2025
Dal 23 al 26 luglio a Narcao (Sud Sardegna) la trentacinquesima edizione del festival Narcao Blues
con Jimmie Vaughan, Walter Trout, Ana Popovic, Jon Cleary, Eric Steckel, Honey Island Swamp Band, Blues Fields e Don Leone.
È un appuntamento immancabile dell'estate musicale in Sardegna: Narcao Blues, il festival blues più longevo nel panorama isolano, e tra i più apprezzati a livello nazionale, si appresta a celebrare la sua trentacinquesima edizione dal 23 al 26 del prossimo luglio. Festival radicato nel territorio, come attesta il suo stesso nome nel richiamare il paese dove è nato nel 1989 per iniziativa dell'associazione culturale Progetto Evoluzione, che ancora oggi ne cura l'organizzazione: Narcao, nel cuore del Sulcis, a una sessantina di chilometri da Cagliari. Diventato un appuntamento imperdibile per gli appassionati della "musica del diavolo" provenienti anche dalla penisola e dall'estero, nel corso degli anni Narcao Blues ha visto esibirsi in questo angolo di Sardegna grandi nomi della scena internazionale: Popa Chubby, Canned Heat, Michael Coleman, Mick Taylor, Eric Sardinas, John Mayall, Fabio Treves, Roberto Ciotti, Peter Green, Larry Carlton, James Cotton, Lucky Peterson, Luke Winslow-King, Billy Gibbons, Otis Taylor, James Senese, Jason Ricci, Martin Barre, Tommy Castro, e molti altri. Festival radicato nel territorio ma di caratura internazionale, anche quest'anno Narcao Blues porterà sul suo palco, come sempre allestito in piazza Europa, un cast di musicisti di alto livello; tengono banco gli americani Jimmie Vaughan, Walter Trout, Eric Steckel, Honey Island Swamp Band; serba ma di base negli U.S.A. è Ana Popovic, così come l'inglese Jon Cleary; da Lituania e Polonia arrivano invece i musicisti del gruppo Blues Fields, mentre giocheranno in casa i sardi Matteo Leone e Donato Cherchi, ovvero il duo Don Leone. In programma due set per ogni serata, più la consueta "coda" nello spazio dopofestival in località Santa Croce. Una formula ben collaudata che da sempre unisce coerenza artistica e alta qualità musicale. «Siamo molto felici di presentare la trentacinquesima edizione del Narcao Blues Festival, un traguardo importante che celebra non solo la longevità del nostro evento, ma soprattutto la sua storia, la sua identità e il legame con pubblico e territorio», spiega Francesco Musa, presidente dell'Associazione Progetto Evoluzione: «per questa edizione abbiamo scelto – con la consueta Direzione Artistica di Gianni Melis – come leitmotiv proprio la celebrazione di questi 35 anni di Blues. Lo abbiamo fatto guardando al nostro passato, riportando sul palco alcuni degli artisti internazionali che hanno già lasciato un segno indelebile in edizioni precedenti: Ana Popovic, Walter Trout, Jon Cleary e Eric Steckel. Accanto a questi graditi ritorni, realizziamo finalmente un desiderio che coltivavamo da tempo: ospitare Jimmie Vaughan insieme alla sua storica band, i Tilt-A-Whirl, una delle ultime leggende del blues. Tra le novità di questa edizione, avremo per la prima volta in Sardegna il sound inconfondibile degli Honey Island Swamp Band, una proposta fresca e coinvolgente che arricchisce ulteriormente un cartellone ricco di qualità. Continua anche la preziosa collaborazione con il Suwalki Blues Festival in Polonia, un gemellaggio musicale che si rinnova anno dopo anno attraverso uno scambio di artisti. Quest'anno sarà la band sarda King Howl a rappresentare il Narcao Blues sul palco polacco, mentre avremo il piacere di ospitare i Blues Fields, che apriranno la serata inaugurale qui da noi. Altro ritorno gradito è quello dei Don Leone. Nell'ottica di sostenere e promuovere la creatività dei musicisti sardi - sottolinea Francesco Musa - il festival produrrà infatti il loro nuovo disco. Un segnale concreto del nostro impegno verso la scena musicale locale, che vogliamo continuare a valorizzare anche attraverso azioni di questo tipo. Siamo molto felici della proposta artistica di quest'anno, che conferma con forza la vocazione internazionale del nostro festival e ci auguriamo possa essere festeggiata con una grande partecipazione da parte del pubblico, che da sempre è il cuore pulsante di questa manifestazione. Vi aspettiamo al Narcao Blues».
Organizzato dall'associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell'Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell'Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del Comune di Narcao, il festival fa parte dell'Italian Blues Union, l'associazione che riunisce l'intero mondo del blues nazionale e si riconosce sotto l'insegna dell'European Blues Union.
Al via mercoledì 23 luglio
Spetterà ai Blues Fields il compito di aprire ufficialmente la trentacinquesima edizione del festival, mercoledì 23 luglio alle 21.30. Nato nel 2024, questo blues guitar project riunisce musicisti di grande esperienza provenienti da Lituania e Polonia. Alla guida del gruppo ci sono Aleksandr Belkin (chitarra, voce e armonica) e Bogdan Topolski (chitarra), due nomi di riferimento nel panorama blues internazionale, legati da una lunga collaborazione maturata attraverso anni di concerti, band e festival internazionali. Il loro sound affonda le radici nella tradizione del blues, arricchito da un'intensa energia elettrica e da una solida intesa musicale, frutto di esperienze condivise con artisti del calibro di Keb' Mo', Ian Siegal, Larry Garner, Buddy Whittington e molti altri. Completano la formazione Olegas Sochinas alla chitarra, Sergejus Sopelevas-Vysocki al basso e Vitalijus Katyšovas alla batteria. Un debutto che si preannuncia ad alto voltaggio e che darà il via al festival con una scarica di pura energia.
Alle 23 il palco di piazza Europa riabraccerà Ana Popovic con la sua carica trascinante. Un ritorno molto atteso a Narcao per una delle regine indiscusse del blues contemporaneo. Nata a Belgrado, Ana è celebre per il suo stile inconfondibile, che fonde electric funk, slide guitar, jazz e soul groove in una miscela esplosiva che ha conquistato le platee di tutto il mondo. Dotata di una tecnica sopraffina e di un magnetico carisma scenico, è stata l'unica chitarrista donna a calcare i palchi dell'Experience Hendrix Tour (2014–2018), accanto a leggende come Buddy Guy e Kenny Wayne Shepherd. Più volte premiata, con album ai vertici delle classifiche Billboard – come Power (2023) – Ana Popovic è anche ambassador per marchi storici come Fender e Jim Dunlop. Una vera forza della natura, inarrestabile, sempre in viaggio tra i grandi palchi del blues mondiale.
I concerti di giovedì 24 luglio
Giovedì 24 luglio, alle 21.30, sarà Eric Steckel ad accendere l'atmosfera della serata, con l'energia e la passione del suo blues infuocato. Classe 1990, considerato da molti l'astro nascente del blues rock, ha iniziato a esibirsi prestissimo, registrando (dal vivo) il suo primo album appena undicenne e diventando l'anno dopo il più giovane chitarrista ad aver affiancato i leggendari Bluesbreakers di John Mayall. Il suo stile fonde il suono graffiante dei grandi del passato con una potenza moderna e inconfondibile, portandolo a calcare i palchi di oltre venticinque Paesi in tutto il mondo. Album come Havana, Black Gold e Polyphonic Prayer hanno consolidato la sua reputazione di artista completo, capace di scrivere, suonare e infiammare la scena blues/rock internazionale. Un virtuoso con più di vent'anni di carriera e ancora tanto da dire.
Alle 23, il palco di Narcao Blues vibrerà del groove potente e travolgente di Jimmie Vaughan, leggenda vivente e icona indiscussa del Texas Blues. Fratello maggiore del compianto Stevie Ray Vaughan, Jimmie ha dedicato la sua intera carriera alla celebrazione del blues più autentico, diventando uno dei suoi più autorevoli ambasciatori. Fondatore degli storici Fabulous Thunderbirds, vincitore di quattro Grammy Awards e collaboratore di innumerevoli giganti del genere, Vaughan ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica. Dopo l'indimenticabile Family Style, inciso con Stevie Ray poco prima della sua scomparsa, ha intrapreso un percorso solista all'insegna della classe, dell'essenzialità e della fedeltà alla tradizione. Ad accompagnarlo, la sua fidata band The Tilt-A-Whirl, capace di unire energia e raffinatezza in un sound inconfondibile. A quasi sessant'anni dal suo esordio, Jimmie Vaughan resta una pietra miliare del blues mondiale. E la sua musica, più viva che mai, promette di far ballare l'intera piazza Europa.
Il programma della terza serata, venerdì 25 luglio
La terza serata, venerdì 25 luglio, si aprirà (come sempre alle 21.30) con una reunion molto attesa: il duo Don Leone, formato da Donato Cherchi (voce e armonica) e Matteo Leone (chitarra e batteria), salirà sul palco per un'esibizione che promette di coinvolgere la platea di piazza Europa. Il loro suono, ruvido e diretto, è un incontro perfetto tra le radici profonde del Mississippi e la terra rossa della Sardegna, dando vita a un blues viscerale che non lascia indifferenti. Conosciuti per la loro straordinaria energia dal vivo, i Don Leone hanno conquistato il pubblico e la giuria vincendo l'Italian Blues Challenge nel 2017, per poi rappresentare l'Italia sia all'European Blues Challenge che all'International Blues Challenge. Ogni loro performance è un'esplosione di pathos, capace di immergere l'ascoltatore in un rituale sonoro che, pur rimanendo ancorato alla tradizione, ha un'anima ribelle e contemporanea. Un'esperienza unica, che mescola autenticità e innovazione.
Protagonista del secondo set della serata, Walter Trout, una vera leggenda del blues, salirà sul palco alle 23, pronto a incendiare la già calda atmosfera al ritmo della musica del diavolo. Classe 1951, attivo sin dal 1968, il chitarrista statunitense ha fatto parte di band storiche come i Canned Heat e i Bluesbreakers di John Mayall, per poi intraprendere una carriera solista di enorme successo a partire dal 1989. Considerato uno dei più grandi talenti della sei corde, è spesso accostato a giganti del calibro di Hendrix e Clapton. Votato come il sesto miglior chitarrista in un sondaggio della BBC, Trout è celebre per l'intensità delle sue performance, che trasmettono una sincerità emotiva unica, capace di toccare profondamente il pubblico. Il suo nuovo album, in uscita per Mascot/Provogue, segna il ritorno di un vero maestro del genere, in grande forma e pronto a regalare una performance imperdibile per tutti gli amanti del blues.
Giù il sipario sabato 26 luglio
Il sipario sul festival calerà sabato 26 luglio con un doppio appuntamento da non mancare. Si comincia alle 21.30 con la Honey Island Swamp Band, formazione nata a San Francisco dopo l'uragano Katrina, ma profondamente legata alle radici musicali di New Orleans. Band tra le più originali del panorama roots contemporaneo, con il suo stile unico, definito "Bayou Americana", mescola con maestria blues, soul, rock, country e funk, creando un cocktail irresistibile. Con cinque album pluripremiati, il gruppo guidato da Aaron Wilkinson (voce, chitarra, mandolino), con Lee Yankie (chitarra), Chris Spies (tastiere), Sam Price (basso) e Garland Paul (batteria) è una delle live band più coinvolgenti e cariche di energia. Ogni esibizione è un'esperienza che trasforma il palco in una festa sincopata e viscerale, dove il groove non lascia spazio a pause.
Come da tradizione, il festival si chiuderà alle 23 con set che farà ballare tutti sulle note di Jon Cleary & The Absolute Monster Gentlemen Quartet. Pianista e cantante britannico trapiantato a New Orleans, Jon Cleary è un autentico ambasciatore del funk e dell'R&B della Crescent City. Vincitore di un Grammy Award, ha collaborato con leggende come Dr. John, Bonnie Raitt e Taj Mahal, e ha inciso con maestri del calibro di Earl King e Snooks Eaglin. Con il suo ensemble all-star The Absolute Monster Gentlemen, arricchito da fiati e percussioni, Cleary ha dato vita al progetto The Bywater Sessions, un lavoro registrato interamente dal vivo nel cuore pulsante di New Orleans. La sua musica, intrisa di groove, soul e quel fascino irresistibile che caratterizza il sound della città, rappresenta il cuore e l'anima di una tradizione funk che affonda le radici nei leggendari locali come Tipitina's e Maple Leaf Bar. Un set che si annuncia coinvolgente per un gran finale del trentacinquesimo Narcao Blues.
Biglietti e abbonamenti
Il biglietto per ciascuna serata costa 17 euro, l'abbonamento per l'intero festival 40 euro. A tutti i prezzi vanno aggiunti i diritti di prevendita. I biglietti sono già disponibili su clappit.com e da lunedì 21 aprile su narcaoblues.com/tickets; prossimamente sul circuito Boxoffice Sardegna. Per informazioni, la segreteria del festival risponde all'indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblues.it e al numero 0781 87 50 71.
Progetto Evoluzione, blues dal 1989
Narcao Blues prende vita nel 1989 per iniziativa dell'associazione culturale Progetto Evoluzione, nata l'anno prima con l'obbiettivo di contribuire alla crescita e lo sviluppo socioculturale del Sulcis, con una particolare attenzione verso i giovani. Oltre al festival, vari progetti paralleli sono nati nel corso del tempo, dal South In Blues alla Gospel Explosion (rassegna itinerante giunta lo scorso dicembre alla sua ventiduesima edizione), e poi seminari e conferenze per le scuole: iniziative che dimostrano come l'attività dell'associazione culturale Progetto Evoluzione e del suo staff sia in continua crescita ed espansione, nonostante le difficoltà e le sfide che si presentano ogni anno. Di recente, Narcao Blues si è anche messo in luce per essere uno dei festival fondatori dell'Italian Blues Union, l'unione degli organizzatori e appassionati di blues dello Stivale. L'associazione fa capo alla più estesa European Blues Union, realtà che riunisce al suo interno ben venticinque nazioni.
Mercoledì 23
21:30 Blues Fields
23:00 Ana Popovic
Giovedì 24
21:30 Eric Steckel
23:00 Jimmie Vaughan & The Tilt-A-Whirl
Venerdì 25
21:30 Don Leone
23:00 Walter Trout
Sabato 26
21:30 Honey Island Swamp Band
23:00 Jon Cleary & The Absolute Monster Gentlemen Quartet
Associazione culturale Progetto Evoluzione
via Carbonia, 11 – 09010 NARCAO (CI)
tel/fax: 0781 87 50 71 • e-mail: infoblues@narcaoblues.it
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Time in Jazz
XXXVIII edizione
"What a wonderful world"
Berchidda e altri centri del nord Sardegna
8 > 16 agosto 2025
con la direzione artistica di Paolo Fresu
Dall'8 al 16 agosto a Berchidda (Ss) e altri centri del nord Sardegna la trentottesima edizione di Time in Jazz all'insegna di "What a Wonderful World". Tra i protagonisti del festival diretto da Paolo Fresu Stefano Bollani, Enrico Rava, Trentemøller, Les Amazones d'Afrique, Simona Molinari, Paola Turci, Danilo Rea, Nick The Nightfly. Tanta musica ma anche mostre, presentazioni di libri e incontri con gli autori, attività per i bambini e altro ancora nel ricco cartellone.
L'estate musicale in Sardegna ha un suono tutto suo, che profuma di vento tra i monti, di tramonti sul mare, di note che si rincorrono tra piazze e colline. È il suono di Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu, che torna per la trentottesima edizione con un programma come sempre ricco e sfaccettato; l'appuntamento è dall'8 al 16 agosto, con base nella sua storica culla, Berchidda (Ss), e tappe negli altri centri del nord Sardegna coinvolti quest'anno in un itinerario che è insieme artistico e territoriale: Alà dei Sardi, Arzachena, Banari, Bortigiadas, Budoni, Loiri Porto San Paolo, Oschiri, Ozieri, Porto Rotondo, Posada, San Teodoro, Sant'Antonio di Gallura, Tempio Pausania, Viddalba.
"What a Wonderful World" è il titolo che connota questa edizione del festival; titolo preso in prestito dalla canzone portata al successo da Louis Armstrong nel 1968 e ancora oggi tra le più popolari: un inno alla gioia e alla bellezza in anni difficili, allora come in questi nostri tempi. «Vedo alberi verdi, e anche rose rosse. Le vedo sbocciare, per te e me, e penso fra me e me "che mondo meraviglioso"», recita il testo della canzone: «Anche a noi piace pensare che il mondo sia luminoso e bello da vivere. Ci piace pensare che la musica e l'arte possano cambiarne il volto dipingendolo di colore» afferma Paolo Fresu, «ed è per questo che abbiamo scelto "What a wonderful world" come leitmotiv di questa edizione di Time in Jazz, in continuità ideale con le precedenti all'insegna di "Rainbow", "Futura" e "A Love Supreme"».
La musica, come sempre, fa la parte del leone nel ricco e variegato cartellone del festival. Folto e di alto profilo il cast chiamato a dare forma sonora alla trentottesima volta di Time in Jazz, a partire dai protagonisti dei concerti in programma sul "palco centrale", quello allestito nella Piazza del Popolo a Berchidda: Stefano Bollani con il Danish Trio, Enrico Rava alla testa del quintetto Fearless Five, Danilo Rea, il trio Mare Nostrum di Paolo Fresu, Richard Galliano e Jan Lundgren, Les Amazones d'Afrique, Ze in the Clouds, il duo Svaneborg Kardyb e, sempre dalla Danimarca, Trentemøller.
Nomi di spicco anche tra le tante tappe del circuito del festival fuori Berchidda: Nick The Nightfly, Simona Molinari, Paola Turci (che sarà protagonista dell'immancabile omaggio a Fabrizio De André di ogni edizione di Time in Jazz), Ivan Segreto, Stefania Tallini e Franco Piana, Bebo Ferra e Salvatore Maiore, Christian Mascetta, DayKoda, il Duo Bottasso, Eleonora Strino in trio, Ettore Fioravanti col quartetto Opus Magnum, i Freak Motel, il trio Hobby Horse di Dan Kinzelman, Joe Rehmer e Stefano Tamborrino, Pietro Lussu e Felice Montervino con la loro rilettura tra musica e parola di "Un anno sull'Altipiano", il duo Madera Balza di Monica Demuru e Natalio Mangalavite, Matteo Paggi col suo progetto Words, la Banda Musicale "Bernardo De Muro" con la direzione di Corrado Guarino e Domenico Del Rio, e poi il meeting di organetti con Totore Chessa, Mariantonietta Bosu, Giacomo Vardeu e Pierpaolo Vacca, quest'ultimo anche al centro di Time After Time, lo spazio dopo concerto, ogni sera con un ospite diverso: Menion, Marta Loddo, Ze in the Clouds, Gavino Riva col suo trio. Altro momento after hour i dj set di Renton mentre è un appuntamento preserale il FestivalBar, la vetrina di proposte musicali ospitate di volta in volta da un diverso bar di Berchidda, che quest'anno si presenta tutta al femminile con la flautista, musicista elettronica, compositrice, producer e dj TVS (aka Teresa Virginia Salis), con le cantautrici Sista Namely e Mazulco, e con Gold Mass, autrice e produttrice di musica elettronica.
Ma Time in Jazz non è solo musica: è un'esperienza che si muove tra suono e paesaggio, arte e pensiero, emozione e impegno; è un festival che attraversa linguaggi e generazioni proponendo, oltre ai concerti, anche mostre, presentazioni di libri e incontri con gli autori, iniziative ambientali, momenti enogastronomici e l'immancabile sezione Time to Children dedicata ai bambini, che andranno a comporre il mosaico del festival.
La trentottesima edizione di Time in Jazz è promossa e organizzata dall'associazione culturale Time in Jazz con il contributo del Ministero della Cultura, dell'Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e dell'Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna, della Comunità Montana Monte Acuto, delle Amministrazioni Comunali di Berchidda e degli altri centri coinvolti, della Fondazione di Sardegna, di Illumia, del Banco di Sardegna, di Corsica Ferries–Sardinia Ferries e di Biorepack, mentre Radio Monte Carlo si conferma radio ufficiale di Time in Jazz.
«I grandi festival, come Time in Jazz, storicizzati in decenni di eventi di grande qualità, sono ormai elemento fondamentale dell'offerta turistica della Sardegna» dichiara l'assessore regionale del Turismo Franco Cuccureddu: «per questo abbiamo ritenuto di dedicargli un apposito cartellone, al quale abbiamo destinato ben 3 milioni di euro. Nella determinazione del punteggio abbiamo scelto di premiare la qualità artistica, la storicità e la notorietà, anche in termini di impatto mediatico dei grandi festival musicali, cinematografici, teatrali, che si tengono nella nostra Isola».
Per informazioni la segreteria di Time in Jazz risponde al numero 320 38 74 963 e all'indirizzo di posta elettronica info@timeinjazz.it. Notizie e aggiornamenti disponibili sul sito www.timeinjazz.it e sui canali social Facebook, Instagram, Threads, YouTube e Whatsapp.
Al via venerdì 8 agosto
Come già nelle due precedenti edizioni, anche quest'anno di Time in Jazz prende il via dal prato del Golf Club Puntaldia; protagonista, questa volta, Nick The Nightfly, storica voce di Monte Carlo Nights, con il progetto musicale My Favorite Things. A partire dalle 18, accompagnato da una band di eccellenti jazzisti italiani (Jerry Popolo al sax, Pietro Lussu al pianoforte, Dario Rosciglione al basso e Amedeo Ariano alla batteria), proporrà un mix di brani originali e omaggi a grandi nomi della musica italiana come Pino Daniele, Lucio Dalla, Gino Paoli, Joe Barbieri, Sergio Cammariere, tra gli altri, riletti con il suo stile unico tra jazz e soul. Un concerto che si annuncia emozionante, all'insegna di eleganza, passione e qualità musicale.
Si resta sulla costa nordorientale sarda, a Porto Rotondo, per l'appuntamento della serata: al Teatro all'aperto "Mario Ceroli" riflettori puntati alle 21.30 su Simona Molinari per un viaggio in parole e musica nei diversi momenti della vita - l'innamoramento, la passione, gli inganni, il disincanto, l'amore, l'impegno - raccontati attraverso le sue canzoni e grandi classici. In scaletta brani come Egocentrica, La Felicità, In cerca di te, insieme a omaggi a Ella Fitzgerald, De Gregori e Lucio Dalla. La nuova versione dello spettacolo include anche brani dal suo ultimo album, Hasta Siempre Mercedes, pubblicato a novembre 2023, tra cui Gracias a la vida, Cancion de las simples cosas e l'inedito Nu fil e voce scritto da Bungaro. Un concerto che promette di regalare emozioni, passioni e spazi di riflessione con la cantautrice affiancata sul palco da Claudio Filippini al pianoforte e alle tastiere, ed Egidio Marchitelli alle chitarre.
Nel frattempo a Berchidda avrà preso il via una nuova edizione del Festivalbar, la consueta rassegna a cura di Luca Devito ospitata ogni sera da un diverso bar di Berchidda, che quest'anno si presenta tutta al femminile. Apre la serie, alle 21.30 al Bar K2, Sista Namely (di scena anche due sere dopo, il 10 agosto alla stessa ora al Muretto Cafè). Quattro album all'attivo rigorosamente in levare e collaborazioni con artisti e produttori del panorama internazionale, Sista Namely al secolo Valentina Steri, è una cantautrice originaria di Serramanna che opera nella crew di Islasound. Da sedici anni si esibisce nei migliori palchi dell'isola e oltremare con brani carichi di vibrazioni positive e di groove. Il suo spettacolo insieme a Dj De Vita 8 fondatore di Islasound e del movimento Soul Side insieme a Gianmarco Diana, è dinamico e coinvolgente e spazia dal reggae, allo ska fino al soul, al funky.
Gli appuntamenti di sabato 9
Il festival prende il largo sabato 9 con un "classico" di ogni edizione: la traversata marittima in musica dal porto di Livorno (partenza alle 10) a quello sardo di Golfo Aranci (arrivo alle 20) a bordo di una motonave della Sardinia Ferries; un appuntamento che si rinnova per il diciannovesimo anno consecutivo grazie alla collaborazione della compagnia delle navi gialle. Ad accompagnare il viaggio sulle acque del Tirreno, stavolta sono i Mefisto Brass, quintetto che attinge dalle sonorità tipiche della musica elettronica, riformulandole e adattandole per un organico esclusivamente di strumenti a fiato e percussioni: Giacomo Bertazzoni al sax tenore, Lorenzo Faraò al sax baritono, Niccolò Pozzi al sousafono, Fabio Danusso al rullante e Davide Turolla alla grancassa. Una proposta, quella del gruppo nato a Milano cinque anni fa, che anche il pubblico del festival potrà apprezzare nelle parate musicali che i Mefisto Brass proporranno nelle sere successive (intorno alle 19.30) a Berchidda per le vie e le piazze del paese.
Nel frattempo, a mezzogiorno appunto a Berchidda, si aprono le porte delle mostre ospitate negli spazi de Sa Casara, la sede di Time in Jazz. In primo piano l'esposizione fotografica "Time to Time 2024", con gli scatti realizzati l'anno scorso durante il festival da Paolo Soriani e Francesca Sara Cauli: un racconto per immagini fatto di volti, emozioni e atmosfere catturate lungo i giorni del trentasettesimo Time in Jazz. Accanto a questa, trova spazio CasArt, la mostra permanente della Collezione di Arte Contemporanea nata nel 1997 nell'ambito del Progetto Arti Visive (PAV) e cresciuta grazie alle donazioni degli artisti che nel tempo hanno partecipato al festival. L'inaugurazione delle mostre, che resteranno aperte per tutta la durata del festival, sarà accompagnata da un brindisi offerto in collaborazione con la Cantina Sociale Giogantinu.
Evento clou della giornata, e tra i più attesi di ogni edizione del festival, il concerto-omaggio a Fabrizio De André a L'Agnata, in quella che è stata la sua residenza sarda nelle campagne di Tempio Pausania. A rendere tributo al cantautore genovese, questa volta, sarà Paola Turci, in scena a partire dalle 18. Con una carriera di quasi quarant'anni, undici partecipazioni a Sanremo, numerosi premi e riconoscimenti, la cantautrice romana ha attraversato varie fasi artistiche, spaziando tra impegno sociale, sperimentazione musicale e teatro. Tra i suoi progetti più recenti, l'album Viva da morire e il monologo teatrale Mi amerò lo stesso, ispirato alla sua autobiografia (edita da Mondadori nel 2014) e portato a teatro in una nuova versione con il testo riscritto insieme all'autrice Alessandra Scotti e per la regia di Paolo Civati. Produzione originale di Time in Jazz in collaborazione con la Fondazione De André, il concerto sarà ancora più gustoso con l'aperitivo realizzato in collaborazione con la Cantina Sociale Giogantinu, Rau Arte Dolciaria e Distilleria Lucrezio R.
Al rientro a Berchidda, appuntamento alle 21.30 al Museo del Vino con i Freak Motel, una band sarda che raccoglie molteplici influenze e le converte in un personale mix dove elettronica, Nu-jazz e scenari cinematici convivono tra loro. La vena sperimentale del gruppo porta le diverse esperienze e sensibilità musicali di ciascun componente - Andrea Sanna (Rhodes, synth, sampler), Matteo Sedda (tromba, elettronica), Andrea Parodo (basso) e Nicola Vacca (batteria ed elettronica) alla creazione di un sound personale. Nel tour 2025 presentano il loro terzo lavoro discografico, in uscita a maggio per l'etichetta bolognese IRMA Records.
Domenica 10 agosto
La terza giornata del festival si apre alle 11 a Viddalba, nella chiesetta di San Leonardo, con Madera Balza, il duo formato da Monica Demuru e Natalio Mangalavite, che ritorna con nuovi brani e suggestioni a giocare con una forma canzone fortemente narrativa e aperta all'improvvisazione, sintesi delle provenienze latine di entrambi gli artisti, anche se lontane tra loro (Sardegna e Argentina). Nato nel 2010 e consolidato con l'album omonimo del 2019, Madera Balza mescola jazz, pop, ritmi percussivi e testi originali in più lingue (italiano, sardo, spagnolo, greco, francese, inglese). Spinti da un'energia creativa vitale e da una lunga amicizia, Monica Demuru e Natalio Mangalavite propongono un concerto intimo e vibrante, una "danza per chi sta perdendo qualcosa o tutto, attendendo l'alba".
Nel tardo pomeriggio, alle 18, il festival approda alla Torre di San Giovanni, sulla costa davanti a Posada, per il concerto dell'Opus Magnum, il quartetto del batterista Ettore Fioravanti con Marco Colonna ai clarinetti, Andrea Biondi al vibrafono e Igor Legari al contrabbasso. Nato dall'evoluzione del duo Fioravanti-Colonna, il progetto si fonda sulla condivisione di una visione musicale aperta e sperimentale: i brani sono il punto di partenza per esplorare, trasformare e reinventare ogni elemento attraverso l'improvvisazione collettiva. Il repertorio spazia dal jazz (Monk, Dolphy) alla musica popolare, dal rock alla classica, fino alle suggestioni africane, con l'obiettivo di creare musica in tempo reale, viva e profonda. L'Opus Magnum ha pubblicato nel 2022 l'album Attraverso ogni confine per Parco della Musica Records.
La domenica di Time in Jazz si chiude in serata, alle 21.30, ad Arzachena, dove lo scenario di Li Conchi farà da cornice al live di DayKoda, il progetto del musicista e produttore milanese Andrea Gamba (testiere, elettronica e chitarra) con Riccardo Sala (sax e synth), Andrea Dominoni (basso) e Matteo D'Ignazi (batteria). Ispirato da etichette come Brainfeeder e Ninja Tune, DayKoda ha messo a punto uno stile personale e raffinato che fonde elettronica e jazz sperimentale con influenze beat e atmosfere introspettive. Nel 2023 ha pubblicato Uno, il suo nuovo disco per La Tempesta, e portato in tour europeo il progetto in versione quartetto. Il suo lavoro ha ricevuto il plauso di media come BBC Radio, KCRW, Rai Radio 2, NTS e Worldwide FM, mentre la webzine Soundwall l'ha definito "il Flying Lotus italiano".
Lunedì 11 agosto
La pineta di Sant'Anna, nei pressi di Budoni, offrirà l'ambientazione all'esibizione del Duo Bottasso che apre la lunga e fitta giornata di lunedì 11. Attivo da vent'anni nell'incontro fra folk, improvvisazione, musica contemporanea e progetti multidisciplinari, il duo dei fratelli Nicolò (violino, violino tenore d'amore) e Simone Bottasso (organetto, elettronica) si distingue per la capacità di mescolare influenze e abbattere i confini stilistici. Postcards from Italy è il loro nuovo progetto: commissionato dall'Eye Filmmuseum di Amsterdam, nasce come colonna sonora per quindici pellicole d'epoca girate in Italia un secolo fa. Nel 2023, il duo ha viaggiato in treno attraverso l'Italia per ritrovare i luoghi rappresentati in quei film, documentando come quei posti appaiono oggi e registrando i suoni del presente. Esplorando i cambiamenti del paesaggio, il brusio turistico nelle città e il silenzio dei luoghi un tempo animati da rituali agricoli, i due fratelli si sono interrogati sull'overtourism e sull'importanza del preservare le risorse naturali e il patrimonio culturale. Postcards from Italy è un invito a non dare per scontata la memoria del passato.
Si resta sulla costa, a Porto Taverna, nel territorio di Loiri Porto San Paolo, per il live pomeridiano: alle 18, Matteo Paggi, trombonista al fianco di Enrico Rava nei Fearless Five e vincitore del Top Jazz 2024 come miglior nuovo talento, presenta il suo progetto Words: un concept di improvvisazione ispirata che abbatte ogni barriera tra i generi musicali, dando voce all'espressione più autentica e profonda di ogni musicista. Il progetto prende vita da un metodo compositivo originale, ideato dallo stesso Paggi, che stimola le tre dimensioni fondamentali dell'essere umano — intellettuale, corporea e spirituale — attraverso l'uso di parole chiave scritte su carta, accompagnate da segni che ne guidano l'esecuzione. Ne nasce una musica libera, non classificabile, che si costruisce nel momento, in uno spazio condiviso di ascolto e creazione collettiva. La formazione varia a seconda delle esigenze artistiche e umane. In questo concerto, il trombonista marchigiano, classe 1997, è accompagnato da due musicisti d'eccellenza della scena jazz europea contemporanea: il trombettista irlandese Alistair Payne e il sassofonista portoghese José Soares.
Al ritorno a Berchidda, nuovo appuntamento con il Festivalbar: alle 20 al Café Rosé (e la sera dopo, il 12 agosto al Bar KataLeya, ex Bar Centrale) sarà di scena TVS (aka Teresa Virginia Salis), una flautista, musicista elettronica, compositrice, producer e Dj con la passione per la musica Ambient e Techno. Dopo una formazione classica ha iniziato a lavorare con la musica contemporanea, elettronica e l'improvvisazione strumentale, attraverso la creazione di ambientazioni sonore per reading letterari, sonorizzazioni e progetti che coinvolgono diverse discipline artistiche, esibendosi in diversi festival ed eventi in Italia, Portogallo, Francia, Polonia, Germania, Spagna. TVS è un progetto musicale nato nel 2017 per creare un'interazione tra strumenti tradizionali e musica elettronica, attraverso performance dal vivo e composizioni Ambient, Dark Ambient, Sperimentale, Downtempo. La sua musica combina suoni ambientali, strumentali e di sintesi sonora.
Preceduto all'ora del tramonto dalla street parade dei Mefisto Brass per le strade del paese, spetta a Ze in the Clouds il compito di inaugurare alle 21.30 la serie di concerti in programma a Berchidda sul "palco centrale" del festival, quello allestito in Piazza del Popolo. Sostenuto da Paolo Fresu e JazzRe:Found fin dai primi passi, Ze in the Clouds, al secolo Giuseppe Vitale, pianista, compositore e produttore d'avanguardia con base a Milano, ha creato la propria visione compositiva radicando le sue origini nel jazz contemporaneo, base di partenza per il linguaggio elettronico-rinascimentale che ne è derivato negli ultimi lavori. Giuseppe Vitale torna a Time In Jazz dopo cinque anni con una sintesi di quello che è diventato, nel corso del tempo, il suo personale immaginario firmato Ze in the Clouds. Per la prima volta in piano solo, proporrà i momenti più significativi degli ultimi lavori, in un crossover che spazia da parentesi rinascimentali fino al post-jazz elettronico. Al termine della sua esibizione gli verrà consegnato il premio che Biorepack, il consorzio nazionale per il riciclo delle bioplastiche compostabili, partner del festival, destina all'artista più visionario presente al festival; si rinnova così, per il quarto anno consecutivo, la collaborazione con Time in Jazz finalizzata a sensibilizzare artisti, pubblico e ospiti sui temi della sostenibilità e dell'economia circolare attraverso iniziative come l'uso di stoviglie compostabili per il consumo dei pasti e il sistema di raccolta del rifiuto umido.
Altro gradito ritorno a Time in Jazz è quello di Stefano Bollani, protagonista del secondo set della serata. Classe 1972, il pianista milanese di nascita ma fiorentino d'adozione, tra gli esponenti più apprezzati e popolari della scena jazzistica italiana, sarà sul palco di Piazza del Popolo alla testa del Danish Trio; ad affiancarlo, due musicisti di punta del jazz scandinavo, i danesi (appunto) Jesper Bodilsen al contrabbasso e Morten Lund alla batteria. I tre si sono incontrati nel 2002 quando Enrico Rava li ha chiamati a collaborare in occasione della sua vittoria al Jazzpar, il prestigioso premio assegnato a Copenaghen. Da questo incontro è partita una collaborazione culminata con la pubblicazione degli album Mi ritorni in mente (2003) e Gleda (2005), entrambi usciti per l'etichetta danese Stunt Records, e Stone in the Water (2009), pubblicato dalla tedesca ECM come anche Joy in Spite of Everything (2014), registrato a New York con il supporto del chitarrista Bill Frisell e del sassofonista Mark Turner, e Close to You (Stunt), dove il trio affianca la cantante danese Katrine Madsen. «Nel Danish Trio l'ascolto è un elemento centrale», spiega Bollani, «e ciascuno di noi è, in ogni istante, attento a ciò che gli altri stanno suonando, concentrato sul suono nella sua totalità. Esattamente il mio ideale di gruppo jazz». Nei suoi concerti, i tre musicisti creano momenti unici e coinvolgenti, trasmettendo al pubblico la gioia di vivere la musica senza confini o preconcetti. E senza una scaletta preordinata. Alla base di tutto c'è sempre la gioia di vivere, quella "gleda" – come la chiamano i norvegesi – che dà il titolo a uno dei più fortunati album del trio.
Spenti i riflettori sul palco di Piazza del Popolo, la musica si sposta nella piazzetta adiacente per Time After Time, il consueto spazio dopo concerto affidato anche quest'anno a Pierpaolo Vacca, talento dell'organetto diatonico nato nel solco della tradizione sarda ma da sempre aperto a ogni altro stimolo e genere musicale. Ogni sera Pierpaolo Vacca suonerà con un artista di volta in volta diverso, in una serie di progetti ospitati da Insulae Lab, il centro di produzione della musica jazz e della creatività artistica delle isole del Mediterraneo ideato e curato da Time in Jazz. La prima serata di Time After Time, vedrà l'incontro tra l'organetto di Vacca e la chitarra coniugata all'elettronica più pura di Menion, al secolo Stefano Ferrari, nel progetto "Lux Sphere", in cui alla musica si affiancano suggestivi effetti luminosi.
La musica a Time in Jazz non finisce mai: dopo Time After Time, a chiudere la giornata, ecco ogni notte A Not Necessary Mix, il dj set di Renton a base di tecno, house e minimal, reminiscenze funky, disco e bass music. Classe 1986, dal 2005 Renton ha suonato tra Sardegna ed Emilia Romagna. Nel 2022 nasce A Not Necessary Mix, vetrina di dj set ma anche contenitore dove far confluire progetti e collaborazioni.
Martedì 12 agosto
La quinta giornata del festival, martedì 12 agosto, prende le mosse alle 11 a Bortigiadas con Ivan Segreto di scena alla Chiesa della Santa Trinità. Con La Biddizza è Suvrana ("La bellezza è sovrana"), il cantautore, pianista e compositore siciliano, ci accompagna in un viaggio musicale intimo e visionario. Tra suoni elettronici, momenti pianistici raccolti e canti antichi della sua Sicilia, il progetto - pensato e scritto per Insulae Lab - riflette sul potere salvifico della bellezza in un mondo attraversato da disarmonie e conflitti, tracciando le tappe di un viaggio di pace in questo momento storico in cui la pace si configura come un sogno inarrivabile, ma resta il nostro desiderio più grande.
Alle 18 appuntamento a Sa Caminera, nel borgo di Banari, per il concerto del trio Hobby Horse di Dan Kinzelman (fiati, percussioni, voce ed elettronica), Joe Rehmer (basso, harmonium, voce ed elettronica) e Stefano Tamborrino (batteria, voce ed elettronica). Nato nel 2010, il progetto si è guadagnato subito notorietà per una tendenza a oltrepassare i confini del jazz, attingendo liberamente ad altri generi fino a creare un proprio linguaggio originalissimo e difficilmente classificabile. Con sei dischi all'attivo e oltre duecento concerti tra Europa e Stati Uniti, Hobby Horse si muove con naturalezza tra i palchi dei grandi festival jazz e quelli dei club underground, portando sempre una musica esplosiva e in continua trasformazione. Il suono del trio è un vortice imprevedibile: tra slam poetry, hip hop, bossa nova, psichedelia, techno e musica da camera, convivono droni ipnotici e improvvise scariche di energia; così ogni performance è un'esperienza unica, sostenuta da una forte intesa musicale e dalla costante ricerca di libertà espressiva.
In serata a Berchidda, riflettori puntati in Piazza del Popolo sui Fearless Five, il nuovo progetto di Enrico Rava, sicuramente il jazzista italiano più conosciuto e apprezzato a livello internazionale: un quintetto "senza paura", come recita il nome, che mette insieme energie giovani e creative, con l'enorme esperienza del band leader. Ancora una volta, Rava è riuscito a dare vita a una formazione fresca ed eccitante. Fearless Five schiera infatti musicisti di grande spessore: l'energia di Matteo Paggi al trombone (Premio Top Jazz 2024 Miglior Nuovo Talento) e la straordinaria batterista e cantante Evita Polidoro (le ultime sorprendenti scoperte di Rava, scovate ai seminari di Siena Jazz) si uniscono alla spinta propulsiva del contrabbasso di Francesco Ponticelli e all'indispensabile chitarra di Francesco Diodati, già al fianco di Rava da una decina di anni e vero e proprio baricentro di questo quintetto di jazzisti impavidi e "senza paura".
Si presenta come un ponte ideale tra Sardegna e Islanda From Insula to Insula (playing Bjork), di scena nello spazio post concerto di Time After Time: un incontro all'insegna della sperimentazione sonora tra la cantante e compositrice Marta Loddo e Pierpaolo Vacca che esplora le componenti "isolane" presenti nella musica d'avanguardia della cantautrice islandese Bjork, così come nelle sperimentazioni degli artisti sardi.
Mercoledì 13 agosto
Spetta a Eleonora Strino in trio con Giulio Corini al contrabbasso e Zeno De Rossi alla batteria il compito di aprire la giornata di mercoledì 13 agosto alle 11 nel Parco di San Giuseppe a Sant'Antonio di Gallura. Considerata dalla critica tra i più promettenti talenti del jazz internazionale, la chitarrista napoletana è cresciuta in una famiglia di artisti visivi, ma ha scelto la musica come linguaggio espressivo. Folgorata dal suono di Jim Hall con Bill Evans, ha intrapreso il percorso del jazz studiando prima nella sua città con Pietro Condorelli e poi ad Amsterdam. Iniziata nell'orchestra di Roberto De Simone, la sua carriera ha vissuto una svolta decisiva grazie all'incontro con il contrabbassista Greg Cohen, con cui ha inciso l'album Si, Cy e suonato nei principali festival europei, e con Dado Moroni, col quale ha registrato l'album Itamela. Autrice del metodo Be-Bop Scales e attiva come cantautrice e docente Eleonora Strino ha partecipato a tour internazionali come International Guitar Night e The Great Guitarists, e collaborato con nomi come Joey Baron, Seamus Blake, Martin Tayler, Peter Bernstein, Jesse Davis, Dario Deidda, Enzo Zirilli e altri. Versatile e creativa, Eleonora Strino unisce virtuosismo, ricerca e una forte identità musicale.
La Chiesa di Madonna di Castro nella campagna di Oschiri accoglie alle 18 Pietro Lussu e Felice Montervino con il loro progetto Un anno sull'Altipiano. In guerra qualche volta abbiamo anche cantato. Nipote di Emilio Lussu, il pianista Pietro Lussu rilegge in chiave musicale il libro del grande scrittore e politico sardo, celebre testimonianza della Prima Guerra Mondiale. Il lavoro, nato grazie a Insulae Lab e Time in Jazz, unisce le sue composizioni alla voce dell'attore Felice Montervino, che interpreta i testi dell'opera in un reading musicale intenso e suggestivo. Musica e parola si fondono in un racconto emozionante tra memoria storica, impegno civile e poesia, restituendo la complessità e l'umanità dello sguardo di Emilio Lussu sulla guerra e sulla pace.
A Berchidda, alle 20, il Jazz Pub ospita l'appuntamento giornaliero del Festivalbar: protagonista Gold Mass, autrice e produttrice di musica elettronica, new trip hop / dance / techno, considerata tra i migliori talenti emergenti europei. Di scena anche l'indomani - sempre alle 20 ma al Bar KataLeya (ex Bar Centrale), Gold Mass ha calcato i palchi di importanti festival internazionali come artista solista e indipendente tra Europa e Stati Uniti e nei più influenti club italiani. Il suo è un lavoro di ricerca che crea una connessione profonda tra sonorità elettroniche contemporanee scure, minimali e a tratti esplosive, e mondi interiori ed emozionali: grazie anche ad una presenza vocale evocativa e magnetica, l'artista crea attorno a sé un mondo intimo e potente, in cui l'esplorazione sonora e il fascino visivo convivono in una suggestiva simbiosi. Il progetto Gold Mass ha debuttato nel 2019 con la pubblicazione dell'album Transitions, prodotto da Paul Savage (MOGWAI), seguito nel 2021 dall'EP Safe, mentre è del 2024 il nuovo album Flare, che ha ottenuto un notevole riscontro di critica e a cui è seguito un tour europeo.
Due set in scaletta per la serata in Piazza del Popolo a Berchidda. Il primo, alle 21.30, vede Danilo Rea in piano solo, la dimensione ideale per dare forma al proprio universo espressivo e al suo talento naturale per l'improvvisazione: le idee che convergono nelle performance sono delle più varie, dai capisaldi del jazz, passando per le canzoni italiane, fino alle arie d'opera. Capace di spaziare su qualunque repertorio, con la sua sensibilità musicale, il suo estro e la sua forza creativa, Danilo Rea plasma la melodia schiudendo le porte a molteplici possibilità che si aprono agli ascoltatori. «Io improvviso sempre durante i concerti, odio avere una scaletta» ha dichiarato il pianista romano: «Nulla è già deciso: per me un concerto è come un salto in un mondo che ti si apre strada facendo. È un po' come raccontare una storia, cercando di costruirla parola dopo parola, e trovando spunti per reinventarla ancora, sempre viaggiando melodicamente sul filo dei ricordi comuni».
Uno dei nomi più rappresentativi della scena musicale scandinava, Trentemøller, è atteso sul palco nel secondo set della serata con la sua band composta da Emma Acs alla voce e ai synths, Brian Batz alla chitarra, Jens Hein al basso e Silas Tinglef alla batteria, oltre allo stesso musicista danese ai synths. Classe 1972, nativo di Vordingborg e di base a Copenaghen, Anders Trentemøller è rinomato da tempo come creatore di melodie memorabili e paesaggi sonori oscuri e atmosferici, una formula elaborata lungo un percorso costellato produzioni e registrazioni - sei album in studio (a partire da The Last Resort, del 2006), varie compilation, oltre a decine di singoli e remix (di nomi come Depeche Mode, Tricky, Pet Shop Boys, A Place To Bury Strangers, Soft Moon, Unkle e Franz Ferdinand) - dove ogni uscita rappresenta il capitolo successivo di una serie in costante evoluzione. Pubblicato lo scorso settembre dalla sua etichetta In My Room, il suo nuovo album, Dreamweaver, continua su questa strada, combinando elementi di shoegaze, dark wave, motorik, noise rock e sonorità introspettive di dream pop elettronico. Da quando ha formato la sua prima band dal vivo, nel 2007, Trentemøller ha compiuto diversi tour mondiali, tenendo oltre cinquecento concerti e registrando puntualmente il tutto esaurito: con questi precedenti, il suo live a Berchidda si candida tra gli eventi di punta del trentottesimo Time in Jazz.
Nell'appuntamento di ogni sera con Time After Time, mercoledì 13 l'organetto di Pierpaolo Vacca incrocia le tastiere del pianista, compositore e produttore d'avanguardia Ze in the Clouds: ViVa ViVa si intitola il loro set, un dialogo tra due mondi musicali differenti, che esprime il desiderio di celebrare e vivere la vita.
Giovedì 14 agosto
Stefania Tallini, pianista, compositrice e arrangiatrice, considerata una delle più originali realtà del jazz italiano, e Franco Piana, trombettista, flicornista, compositore e arrangiatore, altra figura di primo piano della scena jazzistica nazionale: saranno loro a inaugurare la giornata di giovedì 14 nella Chiesa di San Francesco ad Alà dei Sardi. Pubblicato da AlfaMusic nel 2023, il loro album E se domani rappresenta la sintesi dell'incontro di due forti personalità artistiche: personalità molto diverse, ma che insieme trovano un punto di fusione attraverso un repertorio che si muove su brani originali e su reinterpretazioni di standard jazz e di canzoni italiane e della musica brasiliana. Un progetto originale e imprevedibile, che prevede momenti di grande scambio anche con l'utilizzo di elementi inusuali, per musicisti come loro: Franco Piana che si esibisce in portentosi scat vocali, o utilizzando il flicorno e le sordine come una percussione; Stefania Tallini che esplora particolari effetti timbrici e percussivi sul pianoforte e utilizza la sua voce nell'esecuzione di un brano brasiliano. Complicità, gioco, intesa, interplay continui, dalla prima all'ultima nota per questo interessantissimo progetto.
Altro duo al centro dell'appuntamento pomeridiano: protagonisti alle 18 a Ozieri, - Piazzale Museo Archeologico "Alle Clarisse" il chitarrista Bebo Ferra e il violoncellista Salvatore Maiore: due musicisti sardi, nati artisticamente insieme negli anni Ottanta, che si rincontrano nel segno di Heritage, altra produzione originale di Insulae Lab edizione 2024; progetto ispirato all'amicizia e alle comuni origini isolane, teso fra tradizione e innovazione, Heritage affonda le sue radici nella musica popolare della Sardegna, ma guarda oltre e si nutre della grandezza della contemporaneità scandagliando, tra brani originali e tradizionali, l'immensità culturale del Mediterraneo.
In serata, alle 21.30 a Berchidda, sale sul palco di Piazza del Popolo il "padrone di casa", Paolo Fresu insieme al fisarmonicista francese Richard Galliano e al pianista svedese Jan Lundgren sotto l'insegna di Mare Nostrum. Nato come esperimento nel 2005, il trio riunisce tre protagonisti del jazz europeo: musicisti melodici, sperimentatori e visceralmente legati alla propria tradizione musicale, oltre che al mare, qui simbolo, ma anche richiamo alla propria vita. Provenienti da angoli diversi del continente, intrecciano influenze folk, classiche, popolari e jazz, dando vita a una musica intima, suggestiva e senza confini. Nel corso di vent'anni, Fresu, Galliano e Lundgren hanno affinato un'intesa profonda, portando il loro progetto in centinaia di concerti e tre acclamati album. Con Mare Nostrum IV, pubblicato lo scorso marzo, proseguono questo percorso con dodici brani originali o arrangiati l'uno per l'altro: piccole composizioni in cui si fondono malinconia nordica e calore mediterraneo, poesia e narrazione. La forza del trio sta nella cura del dettaglio, nell'interplay sottile e nel piacere del suono puro: ogni nota racconta un'idea, ogni silenzio costruisce un legame. Mare Nostrum è un mare di emozioni condivise, un'utopia sonora che celebra l'incontro, il dialogo e la bellezza, quanto mai preziosi nei tempi incerti di oggi.
Altre sonorità nell'ultimo atto di Time After Time con 18° Parallelo, un viaggio tra cantautorato, blues e musica di tradizione che vede insieme a Pierpaolo Vacca col suo organetto il trio guidato dal bassista Gavino Riva, con Jim Solinas alle tastiere e Gianluca Gadau alla chitarra.
Venerdì 15 agosto
Per Ferragosto, come da tradizione, Time in Jazz pianta le tende nella campagna poco fuori Berchidda. La mattina trascorrerà con una serie di appuntamenti sotto gli alberi intorno alla chiesetta di San Michele. Il primo, alle 10, è un evento immancabile e attesissimo del festival e di Time to Children, la sua sezione dedicata ai bambini: Gufo Rosmarino nel bosco delle ciliegie gnam gnam, una nuova storia della serie di racconti scritti e interpretati dall'attore e regista Giancarlo Biffi, con i contributi musicali di Paolo Fresu, della violinista Sonia Peana e Catia Gori.
Per Ferragosto, come da consuetudine, Time in Jazz si sposta nella campagna appena fuori Berchidda. La mattinata si svolgerà tra gli alberi che circondano la chiesetta campestre di Santa Caterina, con una serie di appuntamenti. Si parte alle 10 con uno degli eventi della sezione Time to Children dedicata ai più piccoli: "Gufo Rosmarino nel bosco delle ciliegie gnam gnam", un nuovo episodio della serie di racconti scritti e interpretati da Giancarlo Biffi, arricchiti dagli interventi musicali di Paolo Fresu, della violinista Sonia Peana, dell'organettista Pierpaolo Vacca e la cantante Catia Gori.
Alle 11, Fine di un'era inizio di un è. La bellezza salterà il mondo?, titolo dell'incontro con l'attore e scrittore Alessandro Bergonzoni, già ospite il giorno prima di Time to Read, la sezione del festival dedicata ai libri e agli autori con il suo Aprimi cielo: dieci anni di raccoglimento, articolato.
Alle 11.30 musica con il solo di Christian Mascetta, chitarrista dal suono unico, capace di fondere tecnica innovativa e sensibilità musicale. La sua proposta si distingue per la narrazione melodica su strutture armoniche complesse e ritmi ispirati alla poliritmia africana e indiana. Nel corso della sua carriera il chitarrista abruzzese ha collaborato con artisti come Stefano Bollani, DeeDee Bridgewater, Otmaro Ruiz, Marvin "Smitty" Smith e GeGè Telesforo, che ha anche prodotto il suo nuovo album, Ricami.
Un breve distanza separa la chiesetta di Santa Caterina, da quella di San Michele dove, dopo il tradizionale momento conviviale del pranzo berchiddese, sono in programma altri due appuntamenti. Alle 17, per Time to Read, la presentazione di Un amore di contrabbando, recentissimo libro del giornalista e scrittore cagliaritano Nicola Muscas.
Poi, alle 18, un'autentica festa dell'organetto con Org.net, altro progetto originale nato dalle officine di Insulae Lab nel 2023; protagonisti quattro specialisti dello strumento a mantice, immancabile presenza delle feste tradizionali: Mariantonietta Bosu, Giacomo Vardeu, Totore Chessa e Pierpaolo Vacca. Quattro musicisti differenti per repertorio, età, geografia e sesso, legati dal filo dell'improvvisazione, generazioni a confronto che indagano sul significato odierno della musica popolare italiana e sulla possibilità di espandere il raggio d'azione dell'organetto attraverso nuovi repertori e nuove tecnologie.
L'ultima serata del festival a Berchidda avrà l'immancabile prologo – alle 19.30, in Piazza Funtana Inzas - affidato a un'autentica istituzione storica del paese, la Banda Musicale "Bernardo De Muro", nata nel 1913 per volontà del parroco don Pietro Casu, e intitolata al famoso tenore di Tempio Pausania, "palestra" di formazione musicale per tanti giovani talenti, compreso Paolo Fresu che ha mosso nelle sue file i primi passi tra le note. La banda, guidata da Domenico Del Rio e Corrado Guarino, sarà impreziosita dalla presenza di alcuni ospiti, per dare forma a un programma nel segno di "What a Wonderful World".
Alle 21.30 riflettori accesi sul palco di Piazza del Popolo per il primo dei due set in programma: protagonista il duo Svaneborg Kardyb, nato sei anni fa dall'incontro tra Nikolaj Svaneborg (tastiere) e Jonas Kardyb (batteria). Insieme, i due musicist danesi intrecciano un dialogo musicale raffinato, in equilibrio tra jazz nordico, folk scandinavo ed elettronica minimale. Frutto di un'intesa spontanea e quasi telepatica, il loro suono combina la delicatezza melodica con la forza evocativa del ritmo, dando vita a composizioni che sembrano emergere naturalmente dal silenzio. Il loro ultimo album, Superkilen, pubblicato lo scorso ottobre, riflette un nuovo slancio creativo, con suoni più audaci e una narrazione musicale che si muove tra quiete contemplativa e improvvise ondate di energia. In pochi anni, grazie anche al sodalizio con l'etichetta britannica Gondwana Records, il duo ha conquistato ascoltatori in tutto il mondo con la sua musica strumentale accessibile, poetica e profondamente umana.
Poi, alle 23, il palco di Piazza del Popolo accoglie Les Amazones d'Afrique, una forza creativa che riunisce voci internazionali, una fusione di talenti e generazioni, armonie morbide e potenti per difendere i diritti delle donne e delle ragazze. Le radici di questo "supergruppo" panafricano tutto al femminile risale al 2014, quando tre star della musica maliana e attiviste per il cambiamento sociale - Mamani Keita, Oumou Sangaré e Mariam Doumbia (anche membro del duo Amadou & Mariam) - hanno unito le forze per formare un collettivo il cui nome rende omaggio a generazioni di guerriere coraggiose e orgogliose (oltre che al gruppo femminile d'avanguardia degli anni '60 Les Amazones de Guinée). Da allora il collettivo si è allargato a molte artiste provenienti da tutta l'Africa e dalla diaspora. Dopo due album di successo prodotti da Doctor L, la band ha lavorato con il rinomato produttore Jacknife Lee (U2, Taylor Swift, Modest Mouse) per presentare un sound totalmente nuovo nel terzo album, Musow Danse, dello scorso anno, che trae ispirazione dall'hip-hop, dalla trap e dalla musica elettronica. Sul palco di Piazza del Popolo, per l'immancabile, festoso abbraccio di Time in Jazz con il suo pubblico, le voci di Assitan "Mamani" Keita, Ahouéfa "Fafa" Ruffino e Alvie Bitemo, sostenute dalle tastiere di Manuel Chavanet e da Xavier Pernet alla batteria.
Sabato 16 agosto
Ultimi appuntamenti a Berchidda nella mattinata del 16 agosto, come da consuetudine al Museo del Vino - Enoteca Regionale, dove alle 11.30 si terrà la tradizionale presentazione con degustazione della bottiglia da collezione della Cantina Giogantinu, impreziosita dall'etichetta illustrata con l'immagine grafica del festival. A seguire, spazio alla presentazione di Time in Jazz Diary 2024, il volume che ripercorre per immagini la scorsa edizione del festival attraverso l'obiettivo del fotografo Paolo Soriani.
L'atto finale del festival, alle 18, va in scena, come ormai d'abitudine, nell'impareggiabile cornice della Peschiera di San Teodoro; il compito di calare il sipario sull'edizione numero trentotto di Time in Jazz spetta al suo ideatore e direttore artistico, Paolo Fresu, alla testa del Devil Quartet, formazione che ha debuttato alla fine del 2003, e che nel nome rimanda e allude al suo illustre precedente, l'Angel Quartet (nato nel 1994 come alter ego elettroacustico dell'allora avviatissimo quintetto "storico" di Paolo Fresu). Dalla precedente esperienza, il Devil ha ereditato anche strumenti e struttura: accanto alla tromba e al flicorno del leader ci sono il chitarrista Bebo Ferra - altro musicista sardo (cagliaritano) che si è affermato oltre i confini isolani -, Paolino Dalla Porta, uno dei contrabbassisti più apprezzati nel panorama del jazz italiano, e il batterista Stefano Bagnoli, raffinato specialista nell'uso delle spazzole su piatti e tamburi. Diverso rispetto al quartetto dell'"angelo" è invece il suono, più acustico nel Devil Quartet, come dimostra in particolare il quarto album del gruppo, Carpe diem (pubblicato nel 2018 dalla Tǔk Music). Nel tempo il gruppo ha riabbracciato anche le sue radici elettriche, mantenendo intatto il suo spirito sperimentale e il piacere del gioco musicale, intrecciando tecnica, lirismo ed energia. Impromptus è la sua più recente testimonianza discografica, pubblicata l'anno scorso nel cofanetto Legacy, tre album ognuno per festeggiare altrettanti anniversari: le quaranta primavere del quintetto storico di Paolo Fresu, i ventidue anni del suo duo con Uri Caine e i venti del Devil Quartet, appunto.
In appendice, ultimo appuntamento con il Festivalbar: chiude la rassegna, alle 22 al Bar della Piazza, Mazulco (Maria Giulia Corona) cantautrice e illustratrice cagliaritana, classe 1998; da una collaborazione con ILPINK (Alessandro Lecis), produttore musicale e sound designer cagliaritano, è nato il primo album, Psicomagica (2023), in cui si fondono le visioni artistiche di entrambi, cariche di atmosfere sonore pop, elettroniche e ambient. I testi partono dalle teorie psicomagiche di Jodorowsky per arrivare all'indagine delle relazioni interpersonali. Hanno successivamente pubblicato alcuni singoli: Sala tekno, Loopchop e Daspo.
Time to Children
Oltre alla musica dal vivo, come sempre a Time in Jazz, tanti altri appuntamenti e attività caratterizzeranno anche questa edizione, seguendo il filo conduttore di "What a wonderful world", attraverso il quale, come i bambini, e insieme ai bambini, si vuole immaginare un mondo migliore, possibile anche attraverso il linguaggio di bellezza e gioia di cui la musica e l'arte sono portatrici: ecco dunque rinnovarsi l'appuntamento con Time to Children, un progetto che da anni Time in Jazz dedica all'educazione musicale delle bambine e dei bambini, curato dalla violinista e didatta Sonia Peana, in collaborazione con Catia Gori e l'associazione Nazionale Il Jazz va a Scuola.
Dal 10 al 15 agosto, dunque, negli spazi di "Sa colte ‘e s' Oltijiu", il giardino accanto a Sa Casara (l'ex caseificio oggi sede dell'associazione Time in Jazz), bambini, ragazzi e adulti saranno accompagnati, attraverso spettacoli, laboratori e mostre, nell'esplorazione del "mondo meraviglioso" che caratterizza il tema di questa edizione del festival.
Nei diversi giorni saranno tante e variegate le esperienze proposte, legate all'educazione emotiva e relazionale, ambientale, alla sensibilizzazione verso le tematiche sulla parità di genere e alla pace, con la musica che farà da filo conduttore e da linguaggio universale e portatore di creatività ed espressività.
Tra gli incontri musicali, quello proposto da GeGè Telesforo e dal chitarrista Christian Mascetta, che portano alla scoperta dei suoni primordiali, e il laboratorio C# See Sharp, in cui la pianista Gloria Campaner guida i ragazzi a esprimere le proprie emozioni attraverso il corpo e la musica. Letture musicate, giochi musicali ed espressività corporea sono alla base delle attività con i didatti ed educatori Giorgio Minardi, Franco Lorenzoni e Roberta Passoni. L'espressività corporea e la comicità sono invece la dote portata dagli esperti attori e clown André Casaca e Flavia Marco; spazio anche ai laboratori pratici, come MoMu: sinfonia di tessere, in cui i ragazzi saranno guidati dalla mosaicista Anna Franceschi nella creazione di un mosaico collettivo permanente, o come quello proposto dal compositore Simone Mura, che introduce i bambini alla musica elettronica, mostrando come questa possa creare atmosfere ed emozioni simili a quelle di un racconto.
Il racconto teatrale diventa invece momento di incontro con la storia in Gramsci spiegato a mia figlia, spettacolo che vedrà l'attore e regista Paolo Floris impegnato nel compito di raccontare ai giovani la storia umana di Antonio Gramsci e i cardini fondamentali del suo pensiero: in forma di dialogo tra un padre e la sua bambina, sono affrontati temi come l'importanza dello studio e della cultura per il singolo e per la società, la differenza fra destra e sinistra, i rapporti fra le classi sociali e l'importanza dell'impegno individuale davanti alle ingiustizie. Ad accompagnare dal vivo il racconto, le musiche del chitarrista bauladese Luca Cadeddu Palmas e l'organetto di Pierpaolo Vacca.
Time to Read
Torna anche in questa edizione Time to Read, la sezione del festival dedicata agli incontri con i libri e i loro autori, in programma tra l'11 e il 14 agosto (sempre alle 19), negli spazi di Sa Casara a Berchidda.
Si comincia l'11 agosto con l'autorevole musicologo Stefano Zenni, in dialogo con Paolo Fresu sul libro Un Lampo a due dita (Quodlibet, 2025), una selezione di testi scritti di pugno dal leggendario trombettista Louis Armstrong, tra corrispondenza privata e lavorativa, racconti di aneddoti, ricordi e lezioni di vita, che, con un linguaggio inventivo e vivace, tratteggiano in ritmo visivo e musicale il racconto di una vita eccezionale.
Un altro racconto di vita, il 12 agosto è quello di La musica è un lampo (Fandango Libri, 2023), in cui Stefano Senardi, uno dei più noti discografici italiani, ripercorre, insieme al giornalista Damir Ivic, la centralità della musica in tutto il suo percorso, dall'infanzia e adolescenza al suo importante incarico alla Polygram, tra amicizie, aneddoti e flashback di incontri con uomini e artisti straordinari (David Bowie, Madonna, Pavarotti, Franco Battiato, per citarne alcuni), con sullo sfondo le vicende politiche e sociali tra gli anni Settanta e Ottanta.
Celebra l'imperfezione umana e la legittimità dell'errore come strumento di esperienza il libro Elogio dell'ignoranza e dell'errore (Einaudi, 2024), in cui lo scrittore e avvocato Gianrico Carofiglio, prendendo spunto da aneddoti, dalla scienza, dallo sport, da pensatori come Machiavelli, Montaigne e Sandel, ma anche da Mike Tyson, Bruce Lee e Roger Federer, ci racconta la gioia dell'ignoranza consapevole e le fenomenali opportunità che nascono dal riconoscere i nostri errori. Ad accompagnarlo, il 13 agosto, il pianista Danilo Rea.
Aprimi cielo: dieci anni di raccoglimento, articolato (Garzanti 2020) è il titolo del libro di Alessandro Bergonzoni, attore, autore, umorista, artista poliedrico, che il 14 agosto dialogherà con Paolo Fresu sui dieci anni di ricerca tratti dalle pagine del Venerdì di Repubblica: idee, domande, déjà-vu, babelici elenchi, reiterazioni che inglobano e travalicano l'attualità, e ci permettono di scoprire gli universi – comici, folli, intimi, politici e sociali - dell'autore: una raccolta antologica capace di spaziare tra registri e tonalità diversi con lo stile inconfondibile di Bergonzoni che non lascia né tregua né riposo al lettore, continuamente sfidato a scavare tra le infinite potenzialità della mente e della scrittura.
Il 15 agosto, la rassegna fa tappa alla chiesa campestre di San Michele, dove alle 17 è atteso lo scrittore cagliaritano Nicola Muscas, con il suo Un amore di contrabbando. Gigi Riva, una vita in rovesciata (Mondadori 2025) che ripercorre, attraverso il ricordo delle persone, la storia del leggendario "Rombo di Tuono" tra incontri, viaggi, speranze, sorprese, amori, consigli e bugie. Tappa dopo tappa - tra Leggiuno e Milano, tra Cagliari e Torino, tra Carloforte e Roma - emerge il profilo di un uomo votato al tragico, che da eroe ci ha mostrato come si diventa mito, e cioè alla sua maniera, l'unica possibile: scomparendo.
Un'ora in più
Già da diverse edizioni, Time in Jazz propone un'iniziativa che intende valorizzare e promuovere i territori che ospitano il festival: si tratta di Un'Ora in più, una proposta nata per dare la possibilità al pubblico itinerante del festival di conoscere e scoprire i luoghi che fanno da cornice ai concerti, scelti per il loro particolare interesse storico, artistico, religioso o ambientale, attraverso apposite visite guidate, degustazioni di prodotti locali, o punti di informazione, con il supporto delle amministrazioni locali e delle associazioni che aderiranno. Un' iniziativa che rende l'esperienza culturale di Time in Jazz più ricca e profonda, lontana dalle logiche del turismo di massa, e più vicina a un'esperienza genuina di incontro nel nome dell'arte e della bellezza.
Biglietti, abbonamenti e info
Su Vivaticket si possono acquistare i biglietti e gli abbonamenti per l'ingresso alle cinque serate sul palco di Piazza del Popolo a Berchidda: per gli abbonamenti il prezzo intero è di 140 euro, ridotto a 135 (più diritti).
Il prezzo intero per i biglietti delle singole serate del 12, 13, 14 e agosto è di 30 euro, ridotto a 27,50 (più diritti), mentre il biglietto per la serata del 15 agosto costa 15 euro intero, ridotto a 13.
Le riduzioni sono valide per i soci tesserati Time in Jazz e per gli spettatori sopra i 65 anni e quelli sotto i 26. L'ingresso sarà invece gratuito per tutti i concerti "in decentramento", a eccezione, come di consueto, di quello in omaggio a Fabrizio De André in programma il 9 agosto a L'Agnata con Paola Turci: il biglietto unico costa 30 euro (ingresso gratuito per i bambini fino a 6 anni).
Per restare aggiornati sul programma del festival, acquistare i biglietti e localizzare con facilità i luoghi del festival grazie a una mappatura, dallo scorso anno è possibile scaricare l'applicazione Time to APP: un modo semplice e innovativo per fruire al meglio del festival, ma anche del territorio, con informazioni sui percorsi, le strutture ricettive e contributi extra, link agli archivi e l'alert che avvisa l'utente di ogni cambiamento di programma.
Associazione culturale TIME IN JAZZ
via Umberto I, 37 • 07022 Berchidda
tel. 320 38 74 963 • e-mail: info@timeinjazz.it
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Il festival Rocce Rosse Blues saluta un nuovo protagonista della sua
trentacinquesima edizione: Vinicio Capossela in concerto a Lanusei (Nu)
il 3 agosto con il progetto "Sirene. Richiami, Emergenze e affioramenti". Prevendite sul circuito BoxOffice Sardegna.
Dopo Lucio Corsi, il festival Rocce Rosse Blues, appuntamento immancabile dell'estate musicale in Sardegna, saluta un nuovo protagonista della sua trentacinquesima edizione, in programma dal 19 luglio al 9 agosto a Lanusei (ma con appuntamenti previsti anche in altri centri dell'Ogliastra): è Vinicio Capossela, atteso in concerto il 3 agosto nell'area spettacoli all'ex Istituto Salesiano con il progetto "Sirene. Richiami, Emergenze e affioramenti": un percorso di riflessione che il poliedrico artista classe 1965, tra i più apprezzati e originali della scena cantautorale italiana, presenta così: «Siano esseri mitologici o concreti apparecchi acustici, le sirene sono sempre un richiamo, un segnale d'emergenza. Reali e favolose, portano nel proprio corpo la loro natura duplice e ambigua, mutante e sfuggente, di volta in volta creature degli abissi e della luce, del mutismo e del canto, dell'oscuro dionisiaco e della bellezza apollinea. Sono la figura stessa dell'ambivalenza semantica dell'emergenza, che è sia pericolo che emersione, allo stesso tempo dannazione e salvezza, seduzione e redenzione. Per chi le sa ascoltare, in questi tempi infausti le segnalazioni di pericolo si sono moltiplicate. Tra guerre, riarmi, sopraffazioni e ingiustizie sociali, l'Occidente sembra quasi aver smarrito la rotta e di essere sul punto di inabissarsi con un moto di accelerazione repentina del suo destino di caduta, di tramonto sotto la linea dell'orizzonte. Sirene intende allora ascoltare questi richiami, decifrarli, guardarli diritti negli occhi e così percorrere un periplo negli abissi delle emergenze attuali, necessario a poter affiorare alla luce per ritrovare il respiro e la luce. Un percorso mosso dalla ferma speranza che all'immersione segua l'emersione, e dalla convinzione che in un momento partecipato come un concerto, la bellezza e la giustizia ricongiunte nel canto possano essere una guida per tornare a riveder le stelle.».
Cantautore, poeta, scrittore, immaginatore, Vinicio Capossela debutta nel 1990 con All'una e trentacinque circa, disco che gli vale la prima Targa Tenco. Lo seguono Modì (1992) e Camera a sud (1994); nel 1996 arriva Il ballo di San Vito e, due anni dopo, il primo disco dal vivo: Liveinvolvo. Del 2000 è invece Canzoni a Manovella (Targa Tenco per il Miglior album), seguito dalla raccolta antologica L'indispensabile (2003). Nel 2004 Capossela pubblica il suo primo romanzo, Non si muore tutte le mattine (Feltrinelli). I lavori discografici successivi, Ovunque Proteggi (2006), Da Solo (2008) e Marinai Profeti e Balene (2011), si sviluppano intorno a diverse tematiche relative all'umano, declinate in spettacoli di grande successo e testimoniati in album live come Nel niente sotto il sole (2006) e Solo show alive (2009). Del 2012 è Rebetiko Gymnastas, con diversi inediti e vecchi brani ripresi in chiave rebetiko e suonati con musicisti greci. Il rebetiko e la crisi greca sono a loro volta oggetto del libro Tefteri (il Saggiatore) e del film Indebito, entrambi del 2013; nello stesso anno nasce lo SponzFest, un festival da lui ideato e di cui è tutt'ora direttore artistico.
Sempre nel 2013 lavora alla produzione e all'incisione di Primo ballo, l'album del gruppo Labanda della posta, imperniato sul repertorio della musica popolare da ballo. Dal mondo rurale dell'origine traggono vita il libro Il paese dei coppoloni, candidato da Feltrinelli al Premio Strega (2015), e il disco Canzoni della Cupa (2016). Insignito del prestigioso Premio Tenco alla carriera nel 2017, nel 2019 pubblica Ballate per uomini e bestie, il terzo album a valergli la Targa Tenco. Nel 2020 esce Bestiario d'amore, un EP d'ambientazione trobadorica. Nel 2021, dopo l'interruzione delle attività concertistiche a causa dell'emergenza sanitaria, Capossela riprende il tour di "Bestiario d'amore" e debutta con lo spettacolo "Bestiale Comedìa", un concerto per celebrare i settecento anni della morte di Dante Alighieri. A questo si uniscono alcuni importanti date di "Personal Standards", un concerto in cui omaggia il repertorio dei suoi primi dischi. Sempre nel 2021 esce per Feltrinelli il libro Eclissica, nel 2023 è invece la volta del disco Tredici canzoni urgenti, nato dalla necessità di affrontare e confrontarsi con le problematiche più stringenti del nostro tempo e vincitore della Targa Tenco per il Miglior Album. Nello steso anno, Capossela riceve la Laurea magistrale honoris causa dall'Università degli studi di Napoli L'Orientale in "Lingue e Comunicazione Interculturale in Area Euromediterranea", e debutta a Carpi "Con i tasti che ci abbiamo – Tredici canzoni urgenti in teatro", tour di successo che ha toccato più di trenta teatri delle principali città italiane.
Anticipato dalla canzone Voodoo Mambo, lo scorso ottobre è uscito Sciusten Feste N.1965, che racchiude quindici canzoni tra inediti, riscritture, rivisitazioni e reinterpretazioni di standard per le feste. La pubblicazione del nuovo album ha coinciso con quella del film documentario Natale Fuori Orario, diretto da Gianfranco Firriolo e presentato alla Festa del Cinema di Roma, che celebra gli oltre vent'anni di "concerti per le feste" di Capossela nello storico locale Fuori Orario a Taneto di Gattatico, in provincia di Reggio Emilia.
I biglietti per il concerto di Vinicio Capossela, il 3 agosto a Lanusei, si possono acquistare sul circuito BoxOffice Sardegna: un posto in poltronissima costa 32 euro, in poltrona 30 euro comprensivi dei diritti di prevendita; per informazioni 070657428.
Su BoxOffice sono in prevendita anche i biglietti per il concerto di Lucio Corsi in programma il 19 luglio sempre a Lanusei: il biglietto (posto unico) in questo caso costa 29.90 euro (compresi i diritti di prevendita).
Rocce Rosse Blues è organizzato dall'omonima associazione culturale con il contributo dell'Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio e dell'Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna, del Comune di Lanuesi e degli altri centri coinvolti nella trentacinquesima edizione del festival.
Associazione Culturale Rocce Rosse Blues
via Delle Libertà - 08040 Osini (Nu)
info@roccerosseblues.it
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In Puglia l’European Jazz Conference 2025
Dal 25 al 28 settembre a Bari l’importante incontro annuale dei professionisti del jazz mondiale che riunisce oltre 400 delegati internazionali. Una prestigiosa vetrina per la scena jazz pugliese e nazionale con tre giorni di musica e incontri.
Online la call showcase
Il Jazz europeo si dà appuntamento in Puglia, dal 25 al 28 settembre 2025 a Bari, per European Jazz Conference, importante incontro annuale dei professionisti del settore jazz e delle musiche creative e improvvisate che riunisce ogni anno oltre 400 delegati provenienti da 40 Paesi tra promoter, manager culturali, agenti, direttori artistici di festival e venues e rappresentanti di organizzazioni nazionali e regionali. Un evento, unico nel suo genere in Europa, basato sulla costruzione di relazioni professionali durature, sullo sviluppo di nuovi progetti e collaborazioni artistiche, sulla condivisione di competenze e sull'aggiornamento con le ultime tendenze. La conferenza mira a far conoscere le scene musicali e le migliori pratiche di tutto il mondo, compresi i paesi extraeuropei. Una prestigiosa vetrina per la musica pugliese e nazionale che a Bari proporrà tre giorni di musica dal vivo e incontri in alcuni dei luoghi più suggestivi della città. E’ online sul sito web pugliasounds.it la call per candidarsi agli showcase che si svolgeranno nel corso della tre giorni con l’obiettivo di presentare i progetti più interessanti della scena jazz pugliese e italiana agli operatori di settore internazionali e al pubblico. La conferenza a Bari è organizzata da Europe Jazz Network e Puglia Culture, nell’ambito delle azioni di Puglia Sounds, il progetto per lo sviluppo del sistema musicale regionale realizzato in collaborazione con Regione Puglia (Puglia Sounds è membro Europe Jazz Network dal 2012 e nello stesso anno ha ospitato a Bari l’assemblea generale della rete). “Ospitare l’European Jazz Conference in Puglia è una grande soddisfazione e conferma l’importanza del lavoro svolto in questi anni da Puglia Culture a favore del comparto musicale pugliese attraverso il progetto Puglia Sounds – il commento del presidente Michele Emiliano – organizzare un evento così importante significa investire sul futuro e proiettare ancora una volta la Puglia in una dimensione internazionale. Una presenza così qualificata darà ulteriore impulso all’internazionalizzazione del nostro comparto musicale e avrà una ricaduta importante anche in termini di promozione del territorio”. "Siamo entusiasti di annunciare che l'11ª European Jazz Conference si terrà in Italia! Questo settembre, oltre 400 professionisti del settore musicale si riuniranno nella bellissima città di Bari per celebrare la vibrante scena musicale pugliese, scambiarsi idee ed esplorare il ricco patrimonio culturale della città – il commento di Karolina Juzwa, Presidente Europe Jazz Network - È un grande piacere per EJN tornare a Bari, dopo la nostra memorabile Assemblea Generale del 2012. Non vediamo l'ora di condividere questa esperienza con tutti voi!" “Siamo lieti di accogliere in Puglia un evento così importante che segnerà un ulteriore passo in avanti per la scena musicale pugliese - dichiara Viviana Matrangola, Assessore Cultura, tutela e sviluppo delle imprese culturali, Politiche Migratorie, Legalità e Antimafia sociale Regione Puglia – sarà una grande vetrina per la Puglia e per la musica pugliese che offrirà ai nostri artisti e operatori la possibilità di sviluppare ulteriormente l’attività internazionale”. “L’internazionalizzazione della scena e il lavoro in rete sono due perni importanti del lavoro che portiamo avanti da circa quindici anni per sviluppare il comparto musicale pugliese – il commento di Paolo Ponzio, presidente Puglia Culture – organizzare l’European Jazz Conference in Puglia rappresenta un punto di arrivo di questo lavoro e al tempo stesso un punto di partenza che sono certo porrà le basi per uno sviluppo duraturo del settore jazz pugliese”. “La Puglia si conferma terra di Jazz. La scelta dell’EJN di tenere a Bari la conferenza annuale conferma la straordinaria qualità della nostra scena jazz e premia il grande lavoro che da anni sviluppiamo sul fronte internazionale – dichiara Cesare Veronico, coordinatore artistico Puglia Sounds – la presenza in Puglia di un evento così importante, insieme alle azioni che mettiamo in campo per favorire l’internazionalizzazione della musica pugliese, genereranno risultati tangibili per i prossimi anni”. European Jazz Conference propone ogni anno incontri e panel su temi chiave del mercato musicale, gruppi di discussione e workshop di alto livello, sessioni di networking per professionisti del settore della musica creativa, visite culturali e un festival vetrina dei migliori artisti del paese ospitante. Le precedenti edizioni si sono svolte a Ghent (Belgio, 2024), Marsiglia (Francia, 2023), Sofia (Bulgaria, 2022), Tallinn (Estonia, 2021), Novara (Italia, 2019), Lisbona (Portogallo, 2018), Lubiana (Slovenia, 2017), Wroclaw (Polonia, 2016), Budapest (Ungheria, 2015) e Helsinki (Finlandia, 2014).
Europe Jazz Network – EJN è un'associazione europea senza scopo di lucro che riunisce 200 organizzazioni (festival, club e sale da concerto, organizzazioni di supporto nazionali/regionali, membri onorari) in 37 paesi specializzate in musica creativa, jazz contemporaneo e musica improvvisata creata da una prospettiva decisamente europea. EJN esiste per sostenere l'identità e la diversità del jazz in Europa e ampliare la consapevolezza di quest'area vitale della musica come forza culturale ed educativa. La missione del network è incoraggiare, promuovere e sostenere lo sviluppo del settore della musica creativa in Europa e creare opportunità di incontro e comunicazione per artisti, organizzatori e pubblico dei diversi paesi. EJN ritiene che la musica creativa contribuisca alla crescita sociale ed emotiva e alla prosperità economica. È un canale prezioso per il processo di dialogo, comunicazione e collaborazione interculturale. E la musica è una forza positiva per l'armonia e la comprensione tra persone provenienti dalla diversità delle culture inerenti alla famiglia europea. Europe Jazz Network e tutte le sue attività sono sostenute dal programme Europa Creativa dell’Unione Europea rivolto alle reti culturali per il periodo 2025 – 2028.
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JAZZMI 2025
Dieci anni di jazz a Milano
23 ottobre - 09 novembre 2025
ecco i primi artisti in cartellone:
SHABAKA - ANOUAR BRAHEM - QUINTORIGO & JOHN DE LEO – AVISHAI COHEN ABDULLAH IBRAHIM - CHRIS THILE ORCHESTRA BAOBAB – BILAL - DANIELE SEPE & GALACTIC SYNDICATE – MAMMAL HANDS - MOLLY LEWIS – THE HEADHUNTERS - TAKUYA KURODA - HUUN-HUUR-TU - YUUF -SUMMER PEARL - ARTCHIPEL ORCHESTRA
Speciale JAZZMI PREVIEW
20 OTTOBRE – DIANA KRALL
Biglietti disponibili su www.jazzmi.it
Nel 2025, JAZZMI raggiunge un traguardo importante: la sua decima edizione, confermandosi punto di riferimento per il jazz a Milano. È dal 2016 che JAZZMI ha fatto dell’ibridazione tra tradizione e contemporaneità la sua cifra distintiva, affermandosi come uno dei primi festival in Italia per qualità artistica, partecipazione e diffusione. Per la prima volta, il palco del festival accoglierà l'inconfondibile voce di Diana Krall in una speciale anteprima. Atteso e gradito ritorno quello di Shabaka Hutchings, che approda al festival con un progetto interamente firmato a suo nome. Un angolo di Tunisia prenderà vita attraverso le note del quartetto guidato dal maestro dell’oud Anouar Brahem e molti altri nomi ancora completeranno un programma ricco e trasversale, volto a celebrare i dieci anni della rassegna. Fino al 18 maggio è aperta la #CALLTOJAZZMI25, call online rivolta a tutte le jazz band che vogliono candidarsi per esibirsi durante la decima edizione di JAZZMI. Torna a settembre il progetto JAM THE FUTURE, il contest collegato al festival e dedicato alle band under 35. Giunto alla sua settima edizione, si terrà come di consueto al Volvo Studio Milano. Quest’anno le giornate di audizioni raddoppiano, con due appuntamenti aperti al pubblico nel mese di settembre, mentre la consueta semifinale e la finale si terranno nel mese di ottobre. Il tema di questa nuova edizione è “Il Possibile Adiacente: Musica, Giovani e Futuro”. In collaborazione con Volvo Car Italia. Per informazioni e candidature per la CALLTOJAZZMI e JAM THE FUTURE visitare www.jazzmi.it. JAZZMI dal 2016 è prodotto da Associazione JAZZMI, Ponderosa Music & Art e Triennale Milano Teatro, in collaborazione con Blue Note Milano e con la direzione artistica di Luciano Linzi e Titti Santini. Main partner Volvo.
CALENDARIO PRIMI CONCERTI JAZZMI 2025
Lunedì 20 ottobre | JAZZMI PREVIEW
ore 21.00 | Teatro Arcimboldi
DIANA KRALL
Biglietti: da 69 euro + diritti di prevendita
Domenica 26 ottobre
ore 20.00 | Conservatorio di Milano
ANOUAR BRAHEM QUARTET
“AFTER THE LAST SKY"
Biglietti: da 35,00 a 50,00 euro + diritti di prevendita
Lunedì 27 ottobre
ore 21.00 | Teatro Dal Verme
QUINTORIGO & JOHN DE LEO
“VOGLIO TORNARE UN ROSPO”
Biglietti: da 25,00 a 35,00 euro + diritti di prevendita
Venerdì 24 ottobre
ore 22.00 | BIKO Milano
YUUF
Biglietti: 15 euro + diritti di prevendita
**L’ingresso sarà consentito solamente con tessera ARCI, sarà possibile sottoscriverla anche in loco
Mercoledì 29 ottobre
ore 21.00 | Auditorium San Fedele
MOLLY LEWIS
Biglietti: da 25,00 a 30,00 euro + diritti di prevendita
Giovedì 30 ottobre
ore 21.00 | Alcatraz Milano
ORCHESTRA BAOBAB
“MADE IN SÉNÉGAL TOUR”
Biglietti: 25,00 euro + diritti di prevendita
Sabato 01 novembre
ore 21.00 | Triennale Milano Teatro
HUUN-HUUR-TU
Biglietti: da 23,00 a 28,00 euro + diritti di prevendita
Domenica 02 novembre
ore 21.00 | Triennale Milano Teatro
THE HEADHUNTERS
Biglietti: da 25,00 a 30,00 euro + diritti di prevendita
Martedì 04 novembre
ore 21.00 | Triennale Milano Teatro
DANIELE SEPE & GALACTIC SYNDICATE
Biglietti: da 25,00 a 30,00 euro + diritti di prevendita
Mercoledì 05 novembre
ore 21.00 | Triennale Milano Teatro
MAMMAL HANDS
Biglietti: da 23,00 a 28,00 euro + diritti di prevendita
Giovedì 06 novembre
ore 21.30 | Santeria Toscana 31
BILAL
Biglietti: 30,00 euro + diritti di prevendita
Venerdì 07 novembre
Primo set: ore 20.00 / secondo set: ore 22.00 |Triennale Milano Teatro
AVISHAI COHEN TRIO “BRIGHTLIGHT”
Biglietti: da 30,00 a 35,00 euro + diritti di prevendita
Venerdì 07 novembre
Primo set: ore 20.30 / secondo set: ore 22.30 |Blue Note Milano
PETE ROTH TRIO feat. BILL BRUFORD
Biglietti: prevendita 38/28, alla porta 43/33
Venerdì 07 novembre
Ore 22:00 | BIKO Milano
SUMMER PEARL
Biglietti: 20 euro + diritti di prevendita
**L’ingresso sarà consentito solamente con tessera ARCI, sarà possibile sottoscriverla anche in loco
Sabato 08 novembre
Primo set: ore 20.00 / secondo set: ore 22.00 | Triennale Milano Teatro
ABDULLAH IBRAHIM TRIO
Biglietti: da 35,00 a 40,00 euro + diritti di prevendita
Sabato 08 novembre
ore 21.30 | Santeria Toscana 31
TAKUYA KURODA “EVERYDAY”
Biglietti: 25,00 euro + diritti di prevendita
Domenica 09 novembre
ore 16.00 | Triennale Milano Teatro
ARTCHIPEL ORCHESTRA FEAT. MICHAEL MOORE “OFFICILE MENGELBERG”
Biglietti: 15,00 euro + diritti di prevendita
Domenica 09 novembre
ore 19.00 | Triennale Milano Teatro
CHRIS THILE
Biglietti: da 25,00 a 30,00 euro + diritti di prevendita
Domenica 09 novembre
ore 21.00 | Conservatorio di Milano
SHABAKA
Biglietti: da 23,00 a 32,00 euro + diritti di prevendita
* Per aggiornamenti e informazioni sui biglietti visita il sito jazzmi.it
INFORMAZIONI JAZZMI.IT - info@jazzmi.it
FACEBOOK: @jazzmimilano
INSTAGRAM: @jazzmimilano #jazzmi2025
INFOLINE: +39 351 70 664 86