Ottobre porta con sé il disco del mese: l’album eponimo del trio L’Antidote, formato dal violoncellista albanese Redi Hasa, dal maestro iraniano dello zarb e delle percussioni persiane Bijan Chemirani, e dal pianista libanese Rami Khalifé. A raccontarci questa straordinaria confluenza di mondi sonori è proprio Redi Hasa. Ricordiamo anche la recente scomparsa del grande contrabbassista inglese Danny Thompson, figura cardine del folk e del jazz britannico. Le recensioni discografiche del mese si aprono con il disco consigliato, “Scarrow” dei britannici Salt House. Da La Réunion arriva “Via Kaz” dei Votia, mentre da un’altra isola, la Sicilia, ecco “Amuri Luci”, il nuovo lavoro di Carmen Consoli. Vincenzo Santoro ci porta invece nel mondo del documentario “La pizzica di Romolo Crudo”, diretto da Tommaso Faggiano. Sul fronte della musica dal vivo, proponiamo il reportage dedicato all’edizione 2025 del Festival Ethnos e la cronaca del concerto dell’immenso Mulatu Astatke all’Estragon Club di Bologna. Da non perdere anche la recensione di “Kind of Miles” di Paolo Fresu. Lo scatto della settimana, firmato Valerio Corzani, ritrae Esmeralda Sella sul palco del Teatro Piccinni di Bari durante la European Jazz Conference.
Chiudiamo con un ricordo affettuoso di Roberto Scornaienchi, insieme al nostro Francesco Stumpo, che scrive: “Quarantacinque anni passati condividendo sogni, frustrazioni e tanto altro non sono pochi. Chitarrista e compositore cosentino, sensibile ed eclettico, di formazione classica ma anche jazz, aveva collaborato con Ralph Towner. Negli anni Ottanta fondò a Cosenza il Centro Ricerche Musicali MANA, una vera fucina di musicisti. Da quella esperienza è scaturito il suo linguaggio compositivo sincretico, che nel 1997 lo portò a pubblicare il suo primo CD, Orizzonti, edito a Madrid dalla Phorminx. Gli spartiti dei brani del disco sono stati poi pubblicati nel 2020 nella collana Compositori del terzo millennio dall’editore torinese Giancarlo Zedde. Pur essendo brani composti nell’arco di un trentennio, la raccolta risulta coerente e ancora freschissima. Il suggestivo titolo del libro, Incontri di stile, rimanda a mondi aperti in cui si intrecciano linguaggi sonori diversi. In realtà, in Roberto era difficile separare nettamente la sfera professionale da quella affettiva: ciò è testimoniato dalla genuinità dei brani, ognuno dei quali ha un dedicatario non di circostanza, ma profondamente sentito. Recentemente aveva pubblicato una raccolta di spartiti dal titolo “Primizie d’autore” e una serie di CD: “Presagi”, “Orizzonti – Live Version” e “Ralph”. Inoltre, aveva fondato il Centro Chitarristico Città di Cosenza e avviato varie formazioni cameristiche, sia in ambito classico che jazz. La scomparsa di Roberto lascia un grande vuoto ed è una perdita artistica di rilievo per tutto il territorio. Per fortuna, restano il suo esempio e la sua musica”.
Editor's Note
October arrives with our album of the month: the self-titled release by the trio L’Antidote, featuring Albanian cellist Redi Hasa, Iranian master percussionist Bijan Chemirani, and Lebanese pianist Rami Khalifé. It is Hasa himself who guides us through this fascinating convergence of sound worlds. We also pay tribute to the late Danny Thompson,the legendary English double bassist whose playing shaped the very fabric of British folk and jazz. This week’s record reviews open with the recommended album, “Scarrow” by British band Salt House. From La Réunion comes “Via Kaz” by Votia, while from another island, Sicily, we welcome “Amuri Luci”, Carmen Consoli’s latest release. Vincenzo Santoro meanwhile takes us into the world of the documentary “La pizzica di Romolo Crudo”, directed by Tommaso Faggiano. On the live music front, we present a report on the 2025 edition of the Ethnos Festival and a review of the concert by the great Mulatu Astatke at Bologna’s Estragon Club. Also not to be missed is the review of Paolo Fresus’ “Kind of Miles”. Valerio Corzani’s snap captures Esmeralda Sella on stage at the Teatro Piccinni in Bari during the European Jazz Conference.
We close with a warm remembrance of Roberto Scornaienchi, shared by our contributor Francesco Stumpo, who writes: “Forty-five years spent sharing dreams, frustrations, and so much more are no small thing. A sensitive and eclectic guitarist and composer from Cosenza, with a background in both classical and jazz music, he had collaborated with Ralph Towner. In the 1980s he founded in Cosenza the Centro Ricerche Musicali MANA, a true workshop of musicians. From that experience emerged his syncretic compositional language, which in 1997 led him to release his first CD, Orizzonti, published in Madrid by Phorminx. The scores from that album were later published in 2020 in the series Compositori del terzo millennio by the Turin-based publisher Giancarlo Zedde. Although the pieces were composed over the course of three decades, the collection remains coherent and remarkably fresh. The evocative title of the book, Incontri di stile, alludes to open worlds where diverse musical languages intertwine. In truth, for Roberto it was difficult to draw a clear line between his professional and emotional life – something reflected in the sincerity of his compositions, each of which was dedicated to someone not out of formality, but out of deep feeling. More recently, he had published a collection of scores entitled “Primizie d’autore” and a series of CDs: “Presagi”, “Orizzonti – Live Version” and “Ralph”. He also founded the Centro Chitarristico Città di Cosenza and launched various chamber ensembles, both in classical and jazz settings. Roberto’s passing leaves a profound void and represents a significant artistic loss for the entire region. Fortunately, his example and his music remain with us”.
Ciro De Rosa
Direttore Responsabile di Blogfoolk
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