Numero 312 del 23 Giugno 2017

Oggi consentiteci di essere auto-referenziali perché la notizia che c’è giunta da poco in redazione ci riempie di gioia, ci onora e ci inorgoglisce, eppure aumenta, esponenzialmente, le nostre responsabilità come organo di informazione musicale. La direzione artistica del Premio Nazionale Città di Loano per la Musica Tradizionale Italiana ha insignito Blogfoolk del Premio 2017 per la Realtà Culturale. Se scorriamo l’albo d’oro della prestigiosa manifestazione, che quest’anno raggiunge la XIII edizione (il Festival si terrà dal 26 al 28 luglio nella cittadina della riviera savonese), ci rendiamo conto di trovarci in un elenco che comprende storiche etichette discografiche, case editrici di gran rilevanza, pubblicazioni editoriali seminali, istituti di ricerca del patrimonio tradizionale orale e popolare, Scuole di Musica Popolare, festival folk e a personalità di ricercatori e di addetti ali lavori di primo piano. È un riconoscimento che premia l’impegno di uno staff di giornalisti, musicisti, critici, cultori e studiosi delle musiche tradizionali e popular, che consentono a questo magazine del tutto indipendente di configurarsi come laboratorio di informazione sempre aperto, che ha sovvertito il concetto editoriale di sito tematico e soprattutto quello di testata specialistica, assumendo il ruolo di strumento di informazione e diffusione culturale flessibile, immediato e veloce, ma anche una vera e propria piattaforma culturale di approfondimento e di incontro per addetti ai lavori come per gli appassionati. Grazie a tutti quelli che hanno collaborato fino ad oggi con Blogfoolk: senza di loro non saremmo giunti a questo traguardo. E se altri vorranno unirsi alla nostra redazione per rafforzare il ruolo editoriale del magazine, non avete che da contattarci.
Naturalmente saremo a Loano, a fine luglio, per seguire le tre giornate di questo Premio resistente, la cui giuria di giornalisti e addetti ai lavori ha assegnato il Premio per il Miglior Disco del 2016 a Rachele Colombo per “Cantar Venezia. Canzoni da battello” (pubblicato da Nota Records) e il Premio alla Carriera agli immensi compositori, musicisti e attori Fratelli Mancuso
A proposito di Premi è di questi giorni la notizia dell’assegnazione delle Targhe Tenco, che una giuria di giornalisti ha assegnato per il 2017. Come Blogfoolk ci siamo già espressi redazionalmente sulla scelta di votare per le Targhe Tenco (che non hanno niente a che fare con il Premio Tenco, che è conferito dalla direzione del Club Tenco). Abbiamo condiviso le motivazioni di altri colleghi che quest’anno hanno deciso di astenersi dal voto dopo le ‘turbolenze’ degli ultimi mesi, ma abbiamo deciso di votare per rispetto al lavoro degli artisti e di altri addetti a i lavori, impegnati per favorire la musica di qualità. E non è certo basso il livello dei vincitori: Claudio Lolli ha vinto la Targa come Disco Assoluto per “Il Grande Freddo” (ce ne occuperemo a breve), noi siamo convinti che sia stato votato per i pregi di questo suo ultimo lavoro, non per la sua carriera di autore: almeno noi di Blogfoolk, che lo abbiamo votato non siamo dei nostalgici, guardiamo al presente e ilo disco ci è piaciuto molto. A dirla tutta, non che non ci fossero altri ottimi artisti nella cinquina finalista. Sul dialetto siamo felici che due mattatori come Canio Loguercio e Alessandro D’Alessandro l’abbiano spuntata con “Canti, ballate e Ipocondrie d’ammore”, che è stato nostro BF-Choice del Mese un po’ di tempo fa. C’erano  altri lavori rilevanti come Cesare Basile (“U fujutu su nesci chi fa?”), Foja (“'O treno che va”), Gabriella Lucia Grasso (“Vussia cuscenza”) e Pupi di Surfaro (“Nemo profeta”). Anche se qui qualche arista nobile è rimasto fuori, a sorpresa, dal gruppo dei finalisti. L’opera prima ha visto il trionfo di una delle produzioni più originali dell’anno, che è “Creature Selvagge” de Lastanzadigreta. Per gli interpreti c’è il magnifico tributo alla straordinaria cantora argentina Mercedes Sosa, realizzato da Ginevra Di Marco (“La rubia canta la negra”, di cui ci occuperemo nel prossimo numero) che ha primeggiato su nomi non secondari come Antonio Di Martino e Fabrizio Cammarata (“Un mondo raro”, vedi oltre) e Gang (“Calibro 77”): nomi che frequentano le pagine di Blogfoolk. Migliore canzone a Brunori Sas (“La Verità”) e pure questa non è una cattiva notizia, se è vero che Dario Brunori, in lizza anche per la Targa del Disco Assoluto, e uno dei migliori autori in circolazione. 
Insomma, se è vero che molti colleghi hanno optato per lo sciopero del voto partendo da mozioni ben condivisibili, scaturite dopo le dimissioni di un maestro del giornalismo e della critica come Enrico de Angelis e di altri membri del direttivo del Club Tenco, non si può dire che i vincitori siano il segno di un precipizio nel quale l’idea stessa del Tenco sia finito: anzi!
Finalmente, veniamo al palinsesto di Blogfoolk  # 312, un numero denso di racconti in musica: a iniziare da una delle ben due cover story di questa nostra emissione. Parliamo dell’intervista al pluripremiato produttore Ian Brennan, rilasciata in occasione della pubblicazione suo progetto “White African Power” del Tanzania Albinism Collective, che fa uscire dal silenzio la comunità albina dell’isola tanzaniana di Ukerewe, con un disco che è rivendicazione di dignità, un album per forza emozionale, che mette in musica e liriche, dirette e crude, memorie ed esperienze di tragica emarginazione sociale. La seconda cover story è per il ritratto fatto da Dimartino e Fabrizio Cammarata (“Un mondo raro”) della messicana Chavela Vargas, artista anticonvenzionale, lesbica in una società machista, figura tormentata e indomita per il suo coraggio, per la sua libertà e per la sua musica. Un’altra donna che con coraggio mette oggi al centro un messaggio di cambiamento per le africane è la maliana Oumou Sangaré, la regina del canto del Wassolou, che è ritornata alla grande con il suo album “Mogoya”, già in vetta alla TransGlobal World Music Chart. Ancora dall’Africa, un’altra firma di spessore è Girma Bèyènè pianista e cantante etiope, uno dei compositori e arrangiatori più prolifici degli anni Settanta nel Paese dell’Africa orientale, che è di nuovo in scena con “Mistakes on Purpose”, inciso con il gruppo francese Akalé Wubé, trentesimo CD dell’insuperabile collana “Ethiopiques” di Buda Musique, curata da Francis Falceto. Cambiando latitudine, vi presentiamo un’opera eponima, nuova di zecca, del wonder team Ushers Island, quintetto di musica tradizionale irlandese in cui si ritrovano Andy Irvine, Dónal Lunny, Paddy Glackin, Mick McGoldrick e John Doyle. Dalle eccellenze che hanno fatto la storia di una delle heritage music più influenti, si passa a Omar Rahbany (“Passport”), di origini libanesi, è un artista dalla visione composita, nella cui musica entrano suggestioni delle espressioni musicali tradizionali del suo paese,  sperimentalismo e avanguardia europei, classicismo e jazz. La nostra visita ai Luoghi della Musica ci porta anche quest’anno in Olanda per la trentatreesima edizione del Nijmegen Music Meeting, che ha seguito per noi Alessio Surian. Ritorniamo alle recensioni discografiche con il quartetto palermitano Forsqueak, il cui nuovo album si intitola “FSK”, incastro di post-rock, prog ed elettronica. Ciliegina di questo intenso numero 312 la prospettiva visuale di Corzani Airlines arriva  destinazione nell’universo sonoro tuareg dei Terakaft

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