Musiconnect Italy, Pistoia, 2-5 dicembre 2021

Nell’arco di oltre quinquennio, Italian World Beat ha presenziato alle più importanti fiere di settore come WOMEX, Babel Med Marseille, Mercat De Musica Viva de Vic e Budapest Ritmo, oltre a 
stringere partnership con importanti festival internazionali come Visa for Music in Marocco e Atlantic Music Expo a Capo Verde. Si è andata, così, componendo una rete di artisti, gruppi, festival e addetti ai lavori che si è andata ampliando sempre di più, giungendo ad essere il più autorevole interlocutore italiano per la scena world internazionale. Mancava, però, ancora una sfida da raccogliere quella di portare in Italia gli operatori esteri affinché toccassero con mano e scoprissero in prima persona la varietà della proposta artistica che caratterizza la scena world e trad in Italia. Pian piano hanno cominciato a coltivare l’idea di realizzare un incontro professionale che potesse diventare una vetrina per la world music di casa nostra e in breve è diventata realtà con il forum Musiconnect Italy. Organizzato da Italian World Beat e dall'Associazione Culturale Brodo con il Patrocinio e la collaborazione di Comune di Pistoia, Nuovo Imaie, Mic e Audioimage e con il supporto logistico della Fortezza 59, l’evento si è tenuto a Pistoia dal 2 al 5 dicembre e ha visto la presenza di oltre centocinquanta partecipanti tra artisti, ospiti, giornalisti, manager, organizzatori e direttori di festival provenienti da Canada, Spagna, Irlanda, Ungheria, Norvegia, Emirati Arabi, Repubblica Ceca, Polonia e Slovacchia, e si è articolato attraverso un cartellone di appuntamenti
professionali al mattino con panel, presentazioni e speed meeting e il folto programma artistico pomeridiano e serale con showcase e concerti andati in scena su due palchi presso quella bella realtà che è Fortezza 59. Vista in retrospettiva a caldo, la scommessa di Musiconnect Italy non può che dirsi vinta con un risultato assolutamente positivo come sottolinea Davide Mastropaolo: “Siamo molto felici soprattutto per i complimenti ricevuti dai nostri ospiti internazionali in merito alla proposta artistica; qualcuno non immaginava che l’Italia potesse essere così ricca e di livello. Per noi, dobbiamo ammetterlo, è una soddisfazione enorme, soprattutto perché ci hanno paragonato a grandi e consolidate manifestazioni internazionali; ne siamo orgogliosi e già guardiamo alla prossima edizione”. La quattro giorni pistoiese è stata un successo, dunque, nonostante la proverbiale ritrosia di tanti altri operatori musicali italiani che hanno preferito disertare questo appuntamento, rinunciando ad un’occasione preziosa. Chi c’è stato, infatti, ha potuto beneficiare di un’occasione importante per creare nuovi contatti e possibilità di affacciarsi alla scena estera, entrando in contatto con i rappresentanti dei principali festival europei e internazionali, ma anche di mettere a
confronto le rispettive esperienze. In ogni caso, Musiconnect Italy ha centrato pienamente suo obiettivo quello di realizzare per la prima volta un focus sulla variegato universo della world e trad music in Italia, mettendo insieme gruppi di riproposta più classici, realtà che approcciano la tradizione declinandola al futuro con le intersezioni con l’elettronica e la sperimentazione e il mondo dei Dj che rielaborano voci e strumenti popolari, senza dimenticare la particolare attenzione verso le nuove generazioni con una sezione dedicata agli artisti under 35. Musiconnect si è aperto la sera del 2 dicembre con la serie di concerti serali sul Garden Stage di Fortezza 59 con le geografie sonore evocate dalla chitarra di Giovanni Seneca e dall’Ecanes Quintetto, composto da Francesco Savoretti (percussioni), Gabriele Pesaresi (contrabbasso) e le splendide voci di Anissa Gouizi e Frida Neri. Spaziando da composizioni originali a canti tradizionali, il quintetto ha attraversato in lungo e in largo di Mediterraneo conducendo il pubblico tra i ritmi nordafricani e mediorientali e sonorità del Sud Italia. A seguire sono saliti sul palco Riccardo Tesi & Banditaliana che hanno tenuto il palco da assoluti maestri e nonostante l’incedere prepotente del freddo, hanno regalato consueta dose di buone vibrazioni mettendo in fila il meglio del loro repertorio, non senza riprendere alcuni estratti dall’album più recente “Argento”. In chiusura di serata è stata la volta dei calabresi Parafoné, i quali hanno confermato di essere una macchina 
da live e il Dj-set Electro Mascarimirì con Claudio “Cavallo” Giagnotti (voce, percussioni e fiati) e Amine Halim (quaraqub) che hanno proposto alcuni brani dal recente album “Music For Dancing”. Fino a tarda notte si sono alternati, poi, ai piatti i dj del focus “World Beat – Not conventional italian djs”. Il programma è ripreso il mattino successivo presso la Sala Maggiore del Comune di Pistoia con una intensa mattinata, aperta dai saluti istituzionali dell’Assessore alla Cultura, e i panel “Diritti connessi: come incassarli in Italia e all’estero” a cura del NuovoImaie e “Cross–generational Attendance at World Music Festivals” organizzato e curato dalla nostra testata e che ha visto protagonisti Piotr Pucylo (Globaltica Festival) dalla Polonia, Jarmila Vlčková (WOMUSK e Bratislava World Music Festival) dalla Slovacchia, Danny KilBride (Trac Cymru/Folk Development for Wales – European Folk Network) dal Galles e Gigi Di Luca (Ethnos Festival) dall’Italia. Dai diversi contributi sono emersi spunti di grande interesse ma soprattutto sono state messe a confronto esperienze differenti sotto il profilo organizzativo, concettuale e del pubblico. In particolare, particolarmente illuminante è stato l’intervento di Piotr Pucylo il quale, presentando le attività di 
Globaltica Festival, ha sottolineato come negli anni si sia creata una forte fidelizzazione del pubblico che frequenta il festival con la curiosità di scoprire nuove musiche, allo stesso modo di grande rilevanza è stato quanto ha riferito Danny KilBride sulle attività di Trac Cymru e dell’European Folk Network. Il programma musicale è ripreso nel pomeriggio con lo showcase di Rachele Andrioli che ha presentato il suo personale progetto in solo, un atlante sonoro – tuttavia, un po’ ondivago – che dal Salento conduce al Mediterraneo, toccando i Balcani con una superba versione per voce ed elettronica di “Ederlezi”. È salito poi sul palco Alessandro D’Alessandro che ha proposto al pubblico alcuni estratti da “Canzoni” ripercorrendo la storia della canzone d’autore italiana. Magnifica è stata ancora l’esibizione di due “masters of tradition”, Stefano Valla (piffero) e Daniele Scurati (fisarmonica) che hanno accompagnato il pubblico in un viaggio nella tradizione musicale delle Quattro Province, mentre in conclusione è arrivato il set del duo Still Life, vincitori dell’edizione 2020 del Premio Andrea Parodi, molto apprezzato dagli addetti ai lavori. Per gli eventi serali è tornato ad animarsi il Garden Stage con gli Ars Nova Napoli che hanno riscaldato il
pubblico con le loro originali riletture di brani della tradizione orale e popolaresca campana, tra cui una bella versione di “Trapanarella”, una riscrittura in napoletano del tradizionale salentino “Ferma Zitella”. A seguire Stefano Saletti & Banda Ikona hanno raccontato in musica il loro “Mediterraneo Ostinato” che resiste, lotta e non si arrende contro muri, confini e intolleranze. Hanno chiuso i salentini Kalascima con il nuovo e travolgente concept live e i dj set di “World Beat – Not conventional italian djs” (con Dubin, Grissino, Sangennaro Bar e Farrapo). Molto intensa è stata anche la mattinata del 4 dicembre con il panel “World beats – Not conventional italian DJS” coordinato da Marco Dalmasso, aka Ghiaccioli e Branzini, promotore della rete di djs di world music e la presentazione (sempre curata da “Blogfoolk”) di Orchestra Almar’à, progetto musicale mediterraneo che vede insieme tredici artiste donne afro-discendenti e arabo-discendenti, a cura della Fondazione Fabbrica Europa e il Centro socio-culturale tunisino “Dar Tounsi” con il coordinamento artistico di Ziad Trabelsi dell’Orchestra di Piazza Vittorio. Ancora è stato presentato in anteprima il “Womad Italia” con la partecipazione di Valentino Saliola (responsabile Womad Italia per 
Helikonia) e Giuseppe Marasco di CalabriaSona, che nel primo week-end di settembre andrà di scena a Roma. Gli dayshowcase di sabato 4 sono stati un susseguirsi di emozioni. Si è cominciato con Davide Ambrogio, il polistrumentista e compositore calabrese il cui linguaggio sonoro affonda nella ricerca sui timbri, sull’esplorazione melodica e ritmica del dialetto, incrociando strumenti acustici ed elettronica, canto di tradizione, sound designing e spoken word. Nel segno della diaspora africana le altre due performance solitarie: prima il gustosissimo set del versatile togolese, trapiantato in Italia,  Arsene Duevi e poi il chitarrista senegalese di residenza canadese Ilam, dalla calda voce dall’incedere bluesy. Infine, il trio Suonno d’Ajere, cresciuti sul piano cresciuti sul piano esecutivo e strumentale (Marcello Smigliante Gentile a mandolino, mandola e mandoloncello e Gian Marco Libeccio alla chitarra classica) e canoro, con la cantante Irene Scarpato sempre più autorevole nell’interpretare canzoni classiche napoletane, attraversando epoche diverse del canto d’arte di Napoli. Alla sera, si è iniziato con un’altra artista che non aveva bisogno certo del palcoscenico pistoiese per farsi conoscere: parliamo di Maria Mazzotta, già protagonista nel cartellone di diversi importanti festival europei, ha fatto ancora una volta centro con la sua vocalità duttile e ricca di pathos in compagnia del fraseggio ispirato della fisarmonica dell’ottimo Antonino De Luca. Da seguire pure il nuovo progetto di Ziad Trabelsi (oud e voce), Carthage Mosaik con Paolo Rocca (clarinetto), Houcine Ataa (voce), Emanuele Bultrini (chitarra) e Simone Pulvano (percussioni), un combo di classe e sostanza, che presenta classici del mondo arabo e brani d’autore senza farsi mancare sequenze improvvisative. Il finale, prima della vibrante notte DJ set, è stato affidato a Luca Bassanese e alla sua Piccola Orchestra Popolare di entertainer da piazza. Il commiato nella mattinata domenicale ci ha riservato un’altra superba e gradita esibizione, la salentina Alessia Tondo in solo con chitarra, tamburello e loop station: grazia elettro-acustica portata dalla vocalist che ha emozionato e mietuto consensi con il suo set imperniato sull’ album di esordio “Sita”.
In definitiva, complimenti a Italian World Beat che con Musiconnect Italy ha meritoriamente acceso i riflettori su una pletora di artisti di grande levatura, pur se va detto che alcune aree musicali del Paese non sono state rappresentate: Sardegna, Sicilia, Piemonte e Friuli, solo per citare alcune nostre regioni “pesanti” sul piano musicale, come pure si sarebbe potuto dare spazio al suono di strumenti unici nel nostro panorama musicale, come le zampogne lucane o molisane. Nondimeno, si è trattato del primo evento vetrina di respiro internazionale per il circuito trad & world italiano, organizzato in un periodo segnato ancora severamente dalla crisi sanitaria: un atto di sfida e di coraggio, ma non un azzardo, perché ben meditato e con alla base uno slancio imprenditoriale che fa ben sperare per il futuro. Quanto ai venue, siamo convinti che teatri e sale pistoiesi sarebbero preferibili per i recital serali, come detto, un po’ troppo penalizzati dall’umidità e dal freddo dicembrini, nemici giurati di legni, pelli, dita e ugole. 
Ad ogni modo, l’impianto organizzativo non potrà che consolidarsi e affinarsi strada facendo, sia in termini di presenze di professionals (booker e direttori artistici internazionali) sia di proposte artistiche: Pistoia world può essere una certezza. 


Salvatore Esposito e Ciro De Rosa
Foto e video di Salvatore Esposito e Ciro De Rosa

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