Numero 452 del 24 aprile 2020

#FoolkMagazine issa le vele per prendere il largo con la ciurma di Capitan Capitone, alias Daniele Sepe, che nelle terzo ciclo delel sue imprese (“Le Nuove Avventure di Capitan capitone”) propone un disco ancor più vario ed eclettico dei precedenti. Ne abbiamo parlato con il “favoloso trickster” partenopeo. Il giro del mondo continua con “Break the Dawn”, il secondo album del quartetto inglese iyatra Quartet, un attraversamento di generi differenti. Ci muoviamo sui ritmi highlife di “Alewa” dei Santofi, per dedicarci, poi, alle raffinatezze della palestinese di Haifa Terez Sliman, all’esordio con “When the Waves”. Torniamo a Napoli per “The Moon is a Dry Bone” di Corde Oblique, che segna un ulteriore tappa nella loro sperimentazione sonora. Poi in Gargano per “Pane” dei Rione Junno. Dalla Calabria aspromontana il suggestivo reportage fotografico di Daniela Gallo, un racconto per immagini del Festival “U Stegg!”. Sul versante della canzone d'autore proponiamo il contributo di Mario Bonanno dal titolo “Parole al tempo del corona virus: attesa. Da Samuel Beckett a Claudio Lolli”, mentre per i suoni jazz presentiamo “Atlante” di Federico Marchesano, nato dalla collaborazione con Louis Sclavis. Ancora un’immagine in chiusura del numero 452, con Valerio Corzani che ha ritratto la cantaora spagnola di flamenco contemporaneo Rosalìa
Infine, per questo maledetto virus se n’è andato prematuramente anche Jacques Pellen, chitarrista jazz bretone di Brest, notevole sperimentatore di note. Tra le sue imprese, ricordiamo il disco “Celtic Procession”, il trio “Triptique”, con i fratelli Molard, e il sodalizio con Erich Marchand e Paolo Fresu. Qui un estratto dal suo album del 2018 “A-hed an aber” . Kenavo Jacques.

Editor's Note
#FoolkMagazine hosts sails to take off with the crew of Captain Capitone, aka Daniele Sepe, who in the third adventure (“Le Nuove Avventure di Capitan Capitone) offers an even more varied and versatile album than the previous episodes. We have spoken to the Neapolitan “fabulous trickster”. The tour of the world continues with "Break the Dawn", the second release by the English quartet iyatra Quartet, a journey through different genres. We move on the highlife rhythms of Santofi’s "Alewa",  we, then, enjoy the refinements of the Haifa-born Palestinian Terez Sliman on her debut "When the Waves". Back to Naples we hear from Corde Oblique’s "The Moon is a Dry Bone" marking a further stage in their continuous sound exploration. Then we head out to Gargano for "Pane", the lastest album by Rione Junno. From Calabria it comes the expressive photographic reportage by Daniela Gallo who has collected a story in images of the "U Stegg!" Festival. For the songwriter page we offer the contribution of Mario Bonanno entitled "Parole al tempo del coronavirus: attesa. Da Samuel Beckett a Claudio Lolli", while for jazz sounds we present “Atlas”, where Federico Marchesano teams up with Louis Sclavis. Another image to end issue 452, it’s  Valerio Corzani’s photo portraying the Spanish contemporary flamenco cantaora Rosalìa. Finally, Jacques Pellen, a Breton jazz guitarist from Brest, a remarkable experimenter, also passed away prematurely due to this damned virus. Among his achievements we are pleased to remember "Celtic Procession", "Triptique" trio with the Molard brothers and his partnership with Erich Marchand and Paolo Fresu. Here you’ll find a track from his 2018 album “A-hed an aber”. Kenavo Jacques.

Ciro De Rosa
Direttore Responsabile di www.blogfoolk.com 


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L'immagine di copertina è un'opera di Donatello Pisanello (per gentile concessione)

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