#USonu, un racconto fotografico di Daniela Gallo

Esistono posti dove i suoni e gli usi sono pressochรฉ immutati dalla memoria dei tempi, c'รจ una vallata, quella del Sant'Agata in Aspromonte, dove tutto sembra essersi fermato. Per conservare e tramandare la tradizione coreutica e musicale di origine pastorale e contadina del territorio, da trent’anni a Cataforรฌo (RC), si svolge U Stegg! Stage Itinerante di Danza e Strumenti dell'Aspromonte Meridionale. Non ci sono palchi, nรฉ amplificazioni, bensรฌ feste a ballu nei vicoli e nelle case. La didattica รจ affidata ai consueti canali orali del guardare e ripetere assieme a maestri suonatori e danzatori del luogo. La tarantella di quest’area si chiama Sonu a ballu, o semplicemente Sonu, come si chiamava anticamente per indicare che si andava dove si suonavano le zampogne: Jire u Sonu. Si balla in rota che รจ gestita dal Mastru i ballu, uno spazio circolare composto da suonatori, spettatori e danzatori, una coppia per volta, in attesa del proprio turno. Non ci sono palchi, ma feste a ballu in rota, nei vicoli e nelle case. La didattica รจ affidata ai canali orali del guardare e ripetere assieme a maestri suonatori e danzatori del luogo. La Finito U Stegg! il borgo si svuota, il vino finisce, la confusione cessa e chi qui era venuto per apprendere riparte, ciรฒ che resta sono le tradizioni ancorate al territorio. In Aspromonte si dice: "Cu sapi sapi ppe iddu e sapi puru ppe l’atri" (Chi sa sa per se stesso sa anche per gli altri). E’ la cultura popolare stessa ad indicare che il sapere non va “detenuto” sterilmente ma รจ oggetto di trasmissione. 

Daniela Gallo













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1 commento:

  1. Belle immagini fotografiche, hai saputo cogliere momenti significativi dell'evento, complimenti!

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