Osso sacro – Urla dal confine (Zoopalco Poetry Label, 2022)

Dopo un lungo periodo performativo, è uscito nel dicembre 2022 con l’etichetta bolognese ZPL, registrato nel corso dell’estate in un essiccatoio per tabacco vicino a Benevento – non lontano dai luoghi in cui le leggende locali hanno collocato lo svolgimento dei cosiddetti sabba delle streghe – , “Urla dal confine”. Preceduto a settembre dalla pubblicazione del video “Proserpina” per la regia di Michele Salvezza, l’album mette al centro la vicenda di una ragazza di un paese del territorio appenninico, oggetto di stupro da parte del sacerdote della parrocchia. Otto tracce per raccontare una storia che si sarebbe potuta svolgere ovunque, una storia in cui il silenzio e il non detto sono protagonisti: “Urla dal confine”, “Focolaio”, “Demetra sul tamburo”, “Angizia”, “Judeca”, “Stella Reale”, “‘A Beat”, “Pruserpina” sono i titoli. Nei testi composti in italiano e in dialetto, di cui è autore Vittorio Zollo, performer che lavora sulla scansione orale della parola e quella ritmica corporea proponendo temi connessi alla vita di paese, all’emarginazione, al meridione, si incontrano doviziosi riferimenti mitologici, religiosi, delle tradizioni campane e del Sannio a cavallo tra sacro e profano. L’ambientazione sonora si avvale di elementi diversi che si armonizzano tra loro: campionamenti, musica elettronica, blues e prog, concepiti per rivitalizzare la musica delle tradizioni popolari che rappresenta il forte punto di riferimento musicale di questa formazione. I fratelli Carlo e Corrado Ciervo (“Fragile Fragments” de iMusicalia -  “Fonexénos” de La Rua Catalana), sono i figli di Amerigo, fondatore e animatore della storica formazione sannita de iMusicalia insieme – a sua volta – al fratello Marcello, vogliono dare il loro contributo affinché la musica delle tradizioni continui e per fare questo ne colgono alcuni elementi e li riposizionano in un contesto contemporaneo che restituisce energia. È nel manifesto programmatico degli Osso Sacro alimentare la fiamma delle tradizioni non semplicemente essendone custodi per conservarle immobili. Partendo da frammenti di voci apparentemente prive di collegamenti, canti a distesa di tradizione orale, linee melodiche che stavano scivolando nell’oblio, hanno rielaborato suoni e contenuti per ottenere un prodotto originale. Carlo e Corrado Ciervo, ai cori, synth, basso, programmazione, piano, chitarra battente, percussioni e alla produzione il primo, alla voce, violino, viola, chitarra elettrica, acustica e battente, synth e piano il secondo, entrambi arrangiatori dei brani, propongono una loro personalissima e matura visione della continuità della musica di tradizione. Vittorio Zollo attinge anch’egli alla tradizione tra sacro e profano, richiamando janare e madonne, interpretando con la vocalità e la fisicità, rabbia e malessere. Al tempo stesso la formazione sannita coinvolge nel progetto altri giovani artisti del territorio e non: Dennj De Nisi, voce “inconsapevole” di San Leucio del Sannio, Alfredo D’Ecclesiis, voce de La terza classe, il flauto traverso dell’Orchestra Filarmonica di Benevento Vittorio Coviello, le percussioni di Carlo Corso e di Marco Coviello, la chitarra di Simone Ielardi e i cori di Gianfrancesco Cataldo. Artefice della copertina l’artista bolognese Toi Giordani, con l’immagine di un’anziana donna e una processione. Un potente connubio, sinergico e senza dubbio ben riuscito tra poesia e musica. 


Carla Visca

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