Giuseppe Picchi, suonatore popolare “glocale” acclamato sui palchi europei

Il nostro viaggio musicale parte da Crescenzago, antico borgo milanese (oggi, periferia nord-est della città), nel quale visse parte della propria esistenza Giuseppe Picchi, suonatore ottocentesco, ipovedente dalla nascita. Sin dalla prima infanzia, ebbe l’opportunità di formarsi secondo le consuetudini della tradizione popolare, inizialmente esibendosi con il proprio flautino nei campi, nelle feste e nelle piazze, successivamente sui palchi di numerosi prestigiosi teatri italiani e internazionali. In relazione al contributo, è importante menzionare diversi studiosi già noti ai nostri lettori, quali Roberto Leydi, Valter Biella, Giovanni Dore, Curt Sachs e Febo Guizzi, organologo al quale dedichiamo la nostra “Vision”. Nel 2009, egli scrisse un contributo su Picchi, facendo ricorso a fonti storiche, archivistiche, cronachistiche e iconografiche. Tale contributo venne inserito nell’opera “Sivlì e sivlòcc, flauti e zufoli in terra di Bergamo” (a cura di V. Biella, pubblicato dal Centro Studi Valle Imagna). Come suonatore di “small pipe”, Picchi è stato storicamente citato in autorevoli enciclopedie, riviste e giornali internazionali, nei quali si fa riferimento soprattutto al cosiddetto “picco pipe” (“picco” è una variazione locale di “picchi” o, più probabilmente, un soprannome), aerofono di modeste dimensioni che si affermò nel Regno Unito nella seconda metà dell’Ottocento. Le origini dello strumento, tuttavia, possono trovare riscontro con un flauto a becco rinascimentale, di cui si trova menzione nel “Real-Lexicon” di Curt Sachs, il quale a sua volta si era riferito al “klein plockflötlein”, citato a suo tempo da Hieronymus Pretorius (Tavola IX, flauti dritti) e da Martinus Agricola. Altri riferimenti al flauto in questione vi sono nell’ “Old English Instruments of Music” di Francis Galpin e nel “Grove’s Dictionary of Music and Musicians”. Diverse informazioni scritte da Febo Guizzi sul “picco pipe” sono riportate nella “Guida alla Musica Popolare in Italia”, vol. 3 (LIM, 2002), la cui Collana era stata curata da Roberto Leydi.


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