Lino Straulino – A la brigata nobile e cortese (Primigenia Produzioni, 2021)

Vissuto tra il 1265 e il 1332, Folgóre da San Gimignano, pseudonimo di Jacobo di Michele, è considerato uno dei massimi rappresentanti della poesia comico-realistica, un movimento nato in Toscana verso la metà del XIII Secolo e che rappresenta il contraltare laico e mondano, alla poesia spirituale ed alta del Dolce Stil Novo. Al poeta senese sono stati attribuiti trentadue sonetti, scritti nei primi decenni del 1300, tra cui molto conosciute sono le due corone dedicate rispettivamente alla settimana (“Sonetti della settimana”) e ai mesi (“Sonetti de' mesi”). Dedicati a Nicolò de Nisi, nobile legato alla potente famiglia senese dei Tolomei, “Sonetti de’ mesi” è composta da quattrodici sonetti dallo schema metrico ABBAABBACDCDCD che furono successivamente parodiati dal giullare di corte Cenne da la Chitarra, ma soprattutto, in epoca moderna, sono stati citati in “Canzone dei dodici mesi” da Francesco Guccini laddove cantava “…ben venga la rosa che è dei poeti il fiore, mentre la canto con la mia chitarra brindo a Cenne e a Folgòre”. A cogliere la musicalità intrinseca racchiusa in questi sonetti è stato Lino Straulino il quale, durante i mesi del lockdown, si è gettato a capofitto in un intenso lavoro compositivo volto a musicare queste liriche che, successivamente, ha registrato in completa solitudine suonando tutti gli strumenti. A riguardo il cantautore friulano scrive: “E’ con grande diletto che ho composto questa musica cantando e suonando chitarre, violini, violoncelli, flauti, tamburi e raganelle per adornare i Sonetti dei Mesi che in San Gimignano, più di settecento anni or sono, il poeta Folgòre dedicò alla nobile e cortese brigata senese. Ho registrato l’album durante l’inverno del 2021 presso la mia dimora udinese, l’elaborazione creativa delle tracce sonore è stata curata da Bruno Cimenti che non finirò mai di ringraziare per la gentile collaborazione”. Il risultato è l’affascinante concept album “A la brigata nobile e cortese” una lunga suite articolata in quattordici tracce corrispondenti ai sonetti e collegate da brevi ed eleganti temi di chitarra che evocano l’ambientazione legata alla vita quotidiana. Dal punto di vista musicale il disco si muove tra atmosfere folk di matrice inglese ed echi di musica antica, riproposta non in modo filologico ma piuttosto cercando di esaltare la potenza evocativa della parola nell’incontro con le linee melodiche. L’ascolto svela addentellati con la produzione precedente di Lino Straulino da “La Munglesa” al più recente “Villandorme”, passando per “Mosaic” e “Gorai”, mentre l’approccio compositivo trova il suo riferimento principale in “Ogni sera. Lino Straulino al cjante Leonardo Zanier”. La melodia affabulativa di “Proemio” ci introduce alle trame acustiche eteree di “Gennaio” e “Febbraio” a cui segue la festante marcia di “Marzo” che annuncia l’arrivo della primavera di “Aprile” e le danzanti “Maggio” e “Giugno”. Il disco giunge al suo vertice con la bella sequenza “Luglio”, “Agosto” e “Settembre” che ci schiudono le porte al finale con le atmosfere invernali di “Ottobre”, “Novembre” e “Dicembre”. Il congedo al pubblico con “Conclusione” chiude un disco raffinato e di grande spessore culturale che merita un ascolto attento ed approfondito. Il disco è stato stampato in circa cento copie ed è disponibile su richiesta contattando Lino Straulino sulla sua pagina Facebook https://www.facebook.com/lino.straulino


Salvatore Esposito

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