Beppe Dettori & Raoul Moretti – Animas (Undas edizioni musicali, 2021)
La collaborazione tra il cantante sardo Beppe Dettori e l’arpista elvetico Raoul Moretti risale al 2012 e, in questi anni, si è concretizzata in un comune percorso di ricerca musicale, una sinergia artistica da cui hanno preso vita il live “S’incantu e sas cordas” del 2019 e “Incanto Rituale, omaggio a Maria Carta” nel 2020. A distanza di un anno, il duo torna con “Animas”, nuovo album nel quale hanno raccolto undici brani inediti che, muovendosi nel solco dei precedenti lavori, intersecano la tradizione musicale sarda con rock, progressive, canzone d’autore ed elettronica, arricchiti dal contributo di un ampio cast di ospiti tra cui spiccano Paolo Fresu, Franco Mussida, Davide Van de Sfroos, Gavino Murgia, Cordas et Cannas, FantaFolk, Daniela Pes, Cuncordu e Tenores di Orosei e Tenores di Bitti Remunnu ‘e Locu. L’ascolto si apre con le atmosfere pop-world di “Oro e diamante” nella cui dolce trama melodica intessuta dall’arpa viene evocata la figura di Maria Carta e spicca per la partecipazione dello storico gruppo sardo Cordas et Cannas. Il “Kyrie Eleison” cantato dal Cuncordu e Tenores di Orosei apre “Continuum (serpens qui caudam devorat)” con l’arpa di Moretti ad accompagnare il cantato di Dettori a cui, nella parte centrale del brano, si aggiunge la chitarra di Massimo Cossu e il coro. Se “Anime Confuse”, le cui liriche sono nate dalla collaborazione con il poeta sassarese Leonardo Omar Onida, colpisce per la partecipazione di Paolo Fresu alla tromba, la title-track vede le voci di Daniela Pes e del coro composto da Federico Canu, Giovannino Porcheddu e Beppe Dettori, avvicendarsi sulla tessitura melodica dell’arpa di Moretti. Le sperimentazioni sonore de “Le distopie di Orwell” in cui brilla il sax di Gavino Murgia, fanno da preludio al visionario divertissement “Eziopatogenesi” alla ballad dagli echi prog “Figiurà”, cantata in stintinese e dedicata al tema del distacco dalla vita terrena, nella quale la voce di Dettori e accompagnata dal dialogo tra le corde dell’arpa di Moretti e quelle della chitarra di Franco Mussida. Di acqua si canta, invece, nella ballata “Ommini d’eba” con l’incontro tra quelle dolci del lago di Como evocate dalla voce di Davide Van De Sfroos e dall’arpa di Raoul Moretti e quelle salate del mare a cui appartiene Dettori. “Sardus Pater”, primo singolo estratto dall’album, è cantata in limba e vede la partecipazione del duo FantaFolk e la collaborazione di Massimo Canu al basso fretless e Federico Canu alle percussioni. Completano il disco “Cose dell’anima” con la voce del dj Max Brigante e l’elettronica del producer romano Stefano Agostinelli e “Battordichi Pinturas Nieddhas” riscrittura in sardo di “Fourteen black paintings” di Peter Gabriel incisa con la complicità dei Tenores di Bitti Remunnu ‘e Locu. Insomma, “Animas” è un'altra istantanea della creatività di Beppe Dettori e Raoul Moretti che siamo certi, nel prossimo futuro, sapranno spostare ancora più avanti il raggio delle loro esplorazioni musicali.
Savelli/Nostress – Doing Nothing (Radici Music Records, 2020)
Polistrumentista e produttore di lungo corso e già fondatore dei Pelican Milk, Alex Savelli vanta un articolato percorso musicale costellato da prestigiose collaborazioni, tra cui quella più recente con Massimo Manzi con il quale ha inciso nel 2019 il disco jazz-rock “Gettare le basi”. A distanza di un anno, torna al rock con “Doing Nothing”, album inciso in presa diretta in una torre medioevale con la complicità del trio Nostress, composto da Jeanine Heirani (voce, chitarra, basso, piano), Paolo Lapiddi (basso), Max Bertusi (batteria, percussioni). Composto da dodici brani di cui tre riletture tratte da “South Enough”, il primo album inciso dei Pelikan Milk, il disco è il frutto di un lavoro appassionato e concepito come un live: “Ci è sembrato normale puntare su una presa diretta per trasmettere a pieno questi messaggi sani in un’epoca in cui sono tutti bravissimi a fingere e la tecnologia offre infinite possibilità per nascondere i propri limiti. Abbiamo messo sul piatto pregi e difetti perché eravamo certi che i primi avrebbero prevalso sui secondi. E' un disco rock di canzoni ma di facile ascolto proprio perché ha in sè il calore di una situazione acustica e la verità e l’energia del live”. L’ascolto svela un album dalle atmosfere acustiche nel quale si attraversano sonorità differenti dal rock all’hard-rock, dalla psichedelia al blues per toccare il folk-rock, con brani che mettono al centro della scena il racconto. A colpire sono, così, brani come l’iniziale “See You Later”, il trascinante rock-blues “Be My Side” e la ballata “The Secret”, ma soprattutto la title-track e la conclusiva “Arianz” che rappresentano certamente il vertice del disco dal punto di vista compositivo. L’auspicio è che “Doing Nothing” rappresenti non un episodio isolato ma l’inizio di un nuovo percorso insieme per il combo Salvelli/Nostress.
Tags:
Italian Sounds Good