Numero 206 del 3 Giugno 2015

Distanze geografiche, musiche vicine. Nella qualità, nelle emozioni, nelle disposizioni: è lo spirito del magazine “Blogfoolk”, che ogni settimana mette in campo energie e passioni per parlarvi, primariamente, di musiche tradizionali, folk e world, per condurvi nei luoghi dove la musica si produce, favorendo il dialogo tra divulgazione e accademia “movimentista”, per dirla con le parole di un etnomusicologo a noi caro. Il programma del numero 206, prima emissione del mese di giugno, si occupa, anzitutto, del superlativo “The Widening Gyre”, il nuovo album degli Altan, un band che ha attraversato oltre tre decadi di musica tradizionale irlandese. Abbiamo intervistato la front-woman, violinista e cantante Mairéad Ní Mhaonaigh, con la quale andiamo alla scoperta del recentissimo disco realizzato dalla band del Donegal, registrato a Nashville, con un cast eccezionale di musicisti ospiti. Restiamo in un certo senso negli States per raccontarvi “Ain’t In No Hurry, il nuovo album di Jorma Kaukonen, prodotto da Larry Campbell. Ci occupiamo, poi, del mondo popolare italiano con “La sposa lamentava e l’amatrice. Poesia e musica della tradizione alto-sabina”, opera curata da Piero G. Arcangeli, Giancarlo Palombini e Mauro Pienesi. Abbiamo incontrato Giancarlo Palombini per approfondire con lui la realizzazione del volume. Con Paolo Mercurio, invece, proseguiamo la nostra indagine nei suoni e nelle tradizioni musicali presenti all’EXPO 2015, dove ogni giorno i visitatori hanno la possibilità di assistere a numerose performance, nel segno dell’intercultura e della biodiversità. Da Milano a Palermo per un report dal laboratorio/concerto del percussionista Carmine Bruno, che produce anche spunti di riflessione sulla didattica dei tamburi a cornice. Tornando alle produzioni discografiche, eccovi “Canto Stefano”, progetto nel quale Fausto Mesolella ha messo in musica alcune poesie di Stefano Benni, e che il chitarrista casertano che ci illustra nel corso di un’intervista. Ci rivolgiamo poi alla musica per organici a plettro – una delle grandi tradizioni strumentistiche italiane – presentando l’album “Giglio Fiorentino. Musiche per orchestra a plettro nella Firenze di fine ‘800”, realizzato dall’Esemble da Camera Gino Negri. Non manca l’apertura verso il jazz, con uno il disco di debutto del trio salentino Bija, mentre il Taglio Basso si muove a ritmo funk con “Showdown” dei teutonici The Mighty Mocambos. Infine, in questo numero che si apre con un disco che, in un certo senso, esplora le relazioni tra musica irlandese e tradizione americana, desideriamo ricordare la leggenda e icona folk Jean Ritchie, scomparsa il primo giugno all’età di novantadue anni. Nativa Viper, Kentucky orientale, cresciuta con la musica e le canzoni degli Appalachi, è stata cantante, interprete, folklorista, scrittrice e grande suonatrice di dulcimer. Oltre che nel suo Paese, ha raccolto documenti musicali in Gran Bretagna e Irlanda. L’antologia “As I Roved Out” resta un irraggiungibile tesoro di testimoni della tradizione musicale, ma la Ritchie è titolare di una discografia sterminata di dischi solisti e di album incisi con artisti di calibro, come Doc Watson, tanto per citarne uno. RIP, "madre del folk".    

Ciro De Rosa
Direttore Responsabile di www.blogfoolk.com


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L'immagine di copertina è un opera di Donatello Pisanello (per gentile concessione)

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