Numero 94 del 3 Aprile 2013

Ho un piccolo rimpianto, il non essere riuscito ad intervistare Enzo Jannacci. Eppure avevo il contatto, e avevo già pianificato più volte con sua moglie questa intervista, ma a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute l’abbiamo più volte rimandata, finchè ho desistito, nella speranza che si rimettesse. Invece è stato chiamato a calcare il palco più bello, quello degli angeli. Insieme a lui è andato via anche Franco Califano, cantautore controverso, mai apprezzato pienamente perchè probabilmente vai valorizzato davvero nella sua essenza di artigiano della canzone d'autore, ma è stato  abbandonato a vivacchiare nella melassa di arrangiamenti di scarsa qualità. Ad ascoltare le sue canzoni si percepisce chiaramente come la maggior parte siano state distrutte e fatte a pezzi da mani incapaci, un delitto enorme che si è consumato di fronte ai nostri occhi. Eppure come Enzo Jannacci incarnava l’anima di Milano, quella dei barbun, degli ultimi, Califano era l’immagine del borgataro di Roma, era la voce dei quartieri popolari. In modo diverso entrambi hanno segnato un riferimento importante nella dimensione dialettale della canzone d’autore. Due artisti che ci hanno raccontato uno spaccato dell’Italia attraverso le loro canzoni, tra esperienze di vita, storie d’amore e poesie di rara bellezza. Come dimenticare la struggente “Sei Minuti all’Alba” di Enzo Jannacci, un immagine vivida della Resistenza o la poesia ruvida di “Per Una Donna” di Franco Califano. Le glorificazioni post-mortem sanno sempre di “fuori tempo massimo”, e così vedere i giornali pieni di ricordi mi fa un po’ rabbia, e mi chiedo se quelle pagine gliele avessero dedicate in vita? Fa più notizia la morte di una bella canzone? Una canzone può significare andare oltre la morte, ma questo i giornali e i miei colleghi lo dimenticano spesso. Venendo a questo numero uno di aprile, come di consueto si apre con il nostro disco del mese, l’immancabile B-Choice che va allo splendido “Galata” di Orchestra Bailam e Compagnia di Canto Trallalero e per l’occasione Ciro De Rosa ha intervistato Franco Minelli ed Edmondo Romano per approfondire con loro i temi e le ispirazioni del disco. In occasione della Pasqua, abbiamo aperto uno spaccato sulla Settimana Santa a Sessa Aurunca, comune della provincia di Caserta noto per il suo canto del Miserere, che si tramanda di generazione in generazione. Ampio spazio è dedicato alle recensioni con il Consigliato Blogfoolk! che va a “Il Tesoro di San Gennaro” di Salvio Vassallo, e la colonna sonora del balletto “Canto Per Orfeo” dei Kitarodia. Si prosegue con Suoni Jazz con il disco di Salvatore Arena e con Guitarworks de virtuoso della chitarra Jimmy Robinson. Completano il numero la rubrica Letture con il libro dedicato ad Ischia di Massimo Mattera, Italian Sounds Good con il nuovo disco di Lorenzo Bertocchini e l’immancabile Taglio Basso di Rigo, dedicato a “Great Lakes” di John Smith.

B-CHOICE
I LUOGHI DELLA MUSICA
VIAGGIO IN ITALIA
SUONI JAZZ
STRINGS
LETTURE
ITALIAN SOUNDS GOOD
TAGLIO BASSO
Nuova Vecchia