Söndörgő – XXX (Ground Up Music, 2025)

Preceduto da due singoli di anticipazione esce in questi giorni “XXX”, con cui i Söndörgő festeggiano trenta anni di attività. Degli otto brani che compongono l’album quattro fanno parte del repertorio storico del gruppo ungherese, qui però riproposti in nuove versioni o come registrazioni dal vivo. Essi sono preceduti e seguiti da due coppie di composizioni nuove o recenti, e tutti insieme testimoniano la molteplicità di stimoli e riferimenti, nonché di esperienze che il quintetto ha raccolto dal 1995. Compresa l’ultima, quella con il sassofonista statunitense Chris Potter, da cui è scaturito il precedente (e ottimo) album, intitolato “Giezz”. Sono infatti evidenti gli elementi jazzistici che innervano le ornate melodie e la ritmica di sapore orientale di “From Hungary”, brano in apertura d’album, scelto come singolo insieme a una convincente reinterpretazione per tamboura della “Variazione Goldberg n. 1” di Johann Sebastian Bach. A seguire “Tonci” e “Zajdi”, due tracce tratte dalla registrazione del concerto tenuto a Budapest nel 2010 per i 15 anni di attività del gruppo. Il primo è un energico, veloce e virtuosistico brano, da tempo nel repertorio dei Söndörgő; il secondo è una canzone dagli echi pastorali, emozionante per l’intensa e vibrante interpretazione vocale di Kátya Tompos, cantante e attrice da poco scomparsa, che più volte ha diviso il palco con il gruppo. Un’atmosfera sospesa e piena di positiva tensione è poi quella che si respira nei primi 7-8 minuti di “Voje Sasa”, prima che l’insieme strumentale via via acceleri pervenendo a un finale quasi esplosivo. Si tratta anche in questo caso di un pezzo già appartenente al repertorio del gruppo, ma rivisitato secondo le modalità con cui viene proposto in concerto. Anche il successivo “Majka Kceru”, già presente in “Tamburocket” (2014) è in una nuova, fresca e frizzante versione. Con “Jammin” il suono rinvia ad echi tanto pannonici quanto balcanici, con i fiati in grande evidenza. In chiusura d’album si ritorna invece nei territori del jazz, con il bellissimo, notturno ed urbano “Hid”, già presente in “Giezz” e qui proposto in una versione dal vivo. In “XXX” l’organico del gruppo è costituito dai fratelli Eredics: Áron (tamboura, tamboura violoncello, darbuka e tapan); Benjamin (kontra tamboura e tromba); Salamon (tamburello, fisarmonica, hulusi e frula); dal loro cugino Dávid Eredics (tamburello, clarinetto, sax alto e kaval) e da Ábel Dénes (contrabbasso e tapan). Lungi dall’essere un album antologico e senza indugiare in autocelebrazioni, ma piuttosto mostrando la gioia di condividere con il proprio pubblico il traguardo del terzo decennio, “XXX” ben rappresenta la musica dei Söndörgő, sempre perfettamente in equilibro tra tradizione e ricerca, tra filologia e voglia di rinnovamento, e conferma il quintetto ungherese come uno dei più importanti gruppi della scena folk europea. I Söndörgő peraltro saranno presenti alla prossima edizione di “Ethnos”, con un concerto che si terrà il 20 settembre a San Giorgio a Cremano. 


Marco G. La Viola

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