Nizar Rohana Trio – The MCO Session (Kepera Records/New Arts International, 2025)

Blogfoolk ha incontrato per la prima volta Nizar Rohana in trio ad Amsterdam nel 2019. Di quel concerto colpiva l’intesa telepatica con i due compagni di viaggio, Mátyás Szandai al contrabbasso e Wassim Halal ai daf con cui aveva registrato nel 2015 l’album “Furāt”. Purtroppo, due anni fa, a soli 46 anni, Mátyás Szandai è morto, interrompendo prematuramente le sue numerose attività di musicista e compositore sempre di altissima qualità, testimoniate anche dall’album a suo nome del 2019, “SĀDHANA”. Intervistato in occasione dell’uscita di “Safa صَفا”, Nizar Rohana aveva condiviso anche il lavoro col nuovo trio insieme al contrabbassista olandese Tony Overwater e al percussionista tedesco Ruven Ruppik, con cui contava di pubblicare nel 2025 il frutto delle prime registrazioni. Puntuale, a metà luglio è uscito l’EP “The MCO Session”. “Questo album parla di rinnovamento”, spiega Rohana. “È un ritorno alla formazione in trio che ho sempre amato, ma anche un momento di trasformazione: nuovi musicisti, un nuovo sound e una nuova direzione. È profondamente personale, sia per il tributo al compianto Matyas Szandai, mio ex compagno di trio e caro amico, sia come celebrazione della volontà di andare avanti”. Il repertorio di riferimento è, in continuità con i suoi studi e con i lavori precedenti, il mondo dei maqam e della musica modale. In quest’ambito Rohana ha scelto per mentore il compositore Bishara Khell e i risultati colpiscono anche per quanto riguarda la capacità di intrecciare le voci dell’oud e del contrabbasso che si scambiano le linee melodiche principali e le part contrappuntistiche, lasciando spazio alle percussioni sia in chiave timbrica, sia di spinta ritmica. I quattro brani sono stati ampiamente studiati e provati per poi venire registrati in un’unica giornata, il 19 marzo, dall’ingegnere del suono Frans de Rond a Hilversum, nello Studio 2 dell’auditorium della radio nazionale, Muziekcentrum van de Omroep (MCO). Per lanciare l’EP, il trio ha scelto “Maria”, una nuova composizione di Rohana in cui rende omaggio ad Astor Piazzolla e al punto di svolta che la sua musica ha rappresentato per il tango. () Ad aprire l’EP è un’ostinato di oud che introduce la rilettura di “Madar Hijaz”, una delle due composizioni riprese da “Furat”.  Da “Furat” viene anche “Samai Muhayyar”, del compositore ottomano Tanburi Cemil Bey, qui riservata al dialogo oud-contrabbasso: “Ho trascorso molte ore, giorni, diciamo settimane a esercitarmi sulla parte per contrabbasso che Nizar Rohana ha scritto per questa versione di ‘Samai Muhayyar’” ha raccontato Tony Overwater. Il brano che conclude l’album chiude anche un cerchio: viene da “Sard”, il primo lavoro discografico di Nizar Rohana (nel 2008). Si tratta di “Emm el Zeinat” cui viene cucito un nuovo abito punteggiato dal riq di Ruven Ruppik, con ampi spazi improvvisativi: “Penso al dolore e alle violenze nella nostra regione e sento che questo pezzo è più attuale che mai”, spiega Nizar Rohana. “Per me non è solo musica: evoca anche la memoria di un luogo perduto: Emm el-Zeinat è un villaggio palestinese che è stato sgombrato; si trovava sul versante meridionale del Monte Carmelo e deve il suo nome ai suoi ulivi”nizarrohana.bandcamp.com/album/the-mco-session  


Alessio Surian

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