La settimana dei seminari di canto, musica e danza popolare rappresenta, da sempre, il momento cardine della programmazione di Mare e Miniere, festival itinerante, organizzato dall’Associazione Elena LeddaVox, che dalla primavera all’autunno attraversa i principali centri della Sardegna, offrendo una proposta culturale di altissimo pregio. Nel corso degli anni, Blogfoolk come media-partner ha seguito sempre con grande attenzione questa rassegna, condividendone le finalità artistiche e formative, ma soprattutto apprezzandone l’unicità nell’approccio concettuale, elemento questo che si è andato via via intensificando nel tempo. Nel raccontarvi le precedenti edizioni abbiamo messo in evidenza come, nonostante i tagli di budget e le difficoltà di carattere logistico ed organizzativo, il festival abbia resistito, trovando le risorse, non solo economiche, non solo per reagire ma anche per rilanciare, facendo della necessità una virtù. In questo senso, ad esempio, particolarmente fortunate sono state la scelta, operata dal direttore artistico Mauro Palmas, di dare vita all’Orchestra Poco Stabile di Mare e Miniere, coinvolgendo i musicisti impegnati come docenti dei corsi, o ancora quella di alternare di anno in anno la conduzione di alcuni degli stage, rendendo più ampia ed articolata l’offerta formativa. Non è tutto, perché in seno a Mare e Miniere han no preso vita anche le esperienze di “Muidas”, “Tyrrhenica” e “Pintai
Bisus”, una sorta di festival nel festival, i cui cartelloni hanno ampliato ancora di più la sua varietà della proposta artistica. Dal punto di vista, invece, della formazione, è significativo notare come, in un epoca in cui si assiste alla proliferazione di corsi, stage e masterclass dedicate alla musica popolare non sempre di qualità, i seminari di Mare e Miniere conservino inalterato il proprio standing elevatissimo, e ciò per la presenza di vasto un corpo docente di livello internazionale e per una metodologia didattica che coinvolge i corsisti, sin dal primo giorno, nella produzione dello spettacolo conclusivo. Non è un caso che diversi giovani musicisti che, in passato, hanno ne hanno frequentato i corsi, abbiano avviato carriere artistiche di tutto rispetto, diventando a loro volta insegnati. Auspicabile, per il futuro, sarebbe l’inizio di una collaborazione con i conservatori che hanno aperto le loro porte alla musica tradizionale, e quelle realtà che sono già all’opera nella realizzazione di corsi propedeutici al percorso accademico. Venendo più direttamente all’edizione 2024 dei seminari, tenuta dal 25 al 30 giugno presso la Vecchia Tonnara “Su Pranu” a Portoscuso (Sud Sardegna), si è registrata la presenza di oltre centocinquanta iscritti, provenienti non solo dall’Italia, ma anche da Svizzera, Francia, Belgio e Finlandia, i quali hanno seguito i corsi, nelle due sessioni mattina e pomeriggio, durante i quali si
sono alternate lezioni frontali e prove pratiche. Ricco come sempre il corpo docente composto dal maestro Luigi Lai (launeddas), Mauro Palmas (mandola e liuto cantabile), Marcello Peghin (chiarra), Riccardo Tesi (organetto), Elena Ledda e Simonetta Soro (canto popolare), Alessandro Foresti (canto corale), Andrea Ruggeri e Enza Pagliara (batteria e percussioni popolari), Silvano Lobina (musica d’insieme), mentre Giulia Cavicchioni ha condotto il laboratorio per bambini sulle musiche dal mondo. Non sono mancati il laboratorio, sempre seguitissimo, sul canto "a tenore" e il canto "a cuncordu" del Cuncordu e Tenore de Orosei, così come quello dedicato ai canti politici e popolari occitani condotto da Manu Theron e Damien Toumi. Al programma formativo, come di consueto, si è accompagnato il ricchissimo di cartellone di appuntamenti serali della rassegna aperto martedì 25 giugno dal concerto del duo composto da Salvatore Maltana al contrabbasso e Marcello Peghin alle chitarre che hanno presentato in anteprima il disco “Insulae Songs” che cristallizza il progetto originale omonimo del Centro di Produzione Musica Insulae Lab. Il set intenso e vibrante si è snodato attraverso le due suite che compongono l’album con l’iniziale “Suite Mediterranea” che ha condotto il pubblico da Creta con il tradizionale “Sirto di Creta” alla Corsica con “Ventu” per toccare Tabarka ed Ischia per approdare a Cipro.
Il dialogo tra le corde delle chitarre di Peghin e il contrabbasso di Maltana ha dato vita, così, ad una narrazione sonora di grande suggestione culminata nella “Sa Festa Suite” dedicata alla Sardegna con le pregevoli esecuzioni in versione strumentale di “Ave Maria Catalana” e “Stabat Mater”. La serata è proseguita con la presentazione e la proiezione del docufilm “Miradas” per la regia di Mauro Palmas e Tomaso Mannoni che racconta oltre dieci anni di intensa attività di Mare e Miniere, attraverso un susseguirsi di immagini tratte dai concerti e dai seminari, intercalati dagli interventi dei protagonisti. Cinquantanove minuti di che colgono l’atmosfera e l’essenza profonda di questa rassegna, ma soprattutto tutta la passione con la quale ogni anno viene portata avanti. Nella prima parte il sottoscritto, con la complicità del presentatore della serata Ottavio Nieddu, ha intervistato Mauro Palmas con il quale hanno ripercorso la genesi della pellicola, per soffermarsi sulle criticità affrontate negli anni e le prospettive future della rassegna. La successiva proiezione è stata seguita con grande attenzione dal pubblico che, al termine, ha tributato al film un lungo ed entusiastico applauso. La sera di martedì 26 giugno si è aperta con il set in solo dell’organettista Pierpolo Vacca che ha presentato il proprio recente album di debutto “Travessu”, pubblicato dalla Tǔk Music di Paolo Fresu.
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