Graziano Romani – Still Rocking (Route 61 Music, 2023)

Il percorso discografico compiuto nell’ultimo decennio da Graziano Romani con l’etichetta romana Route 61 è stato all’insegna di progetti particolari nati ora con l’obiettivo di documentare la sua attività dal vivo come nel caso di “Vivo/Live” del 2015, ora per rendere omaggio a due dei suoi grandi punti di riferimento artistico come Bruce Springsteen nel 2017 con “Soul Crusader Again. The Songs of Bruce Springsteen” e Auguto Daolio con “Augusto: Omaggio alla voce dei Nomadi” del 2020, ora ancora per raccontarci dei tanti incontri che hanno segnato la sua vicenda artistica con “A Ruota Libera-Freewheeling: The Duet Album” del 2018. Certo in questo contesto non avrebbe guastato riannodare i fili del tempo e rimettere insieme i gloriosi Rocking Chairs con i quali pure si era ritrovato per un breve tour nel 2014, ma probabilmente si sarebbe trattato solo di un operazione nostalgia di cui forse non si sente realmente il bisogno. Non si può ripetere il passato, ma c’è un futuro da scrivere e per farlo non si può non guardare alla storia. Se “Lost and Found: Songs for the Rocking Chairs” del 2002 era stata l’occasione per riscoprire materiali inedita del gruppo a distanza di diversi anni dal suo scioglimento, il nuovo album “Still Rocking” nasce con lo stesso spirito che aveva animato quei gloriosi giorni di fine anni Ottanta e non è un caso che abbia preso vita con la complicità di due dei componenti della prima line-up Max Marmiroli (sax, flauto) e Franco Borghi (tastiere e fisarmonica) a cui si sono aggiunti Lele Cavalli (basso), Nick Bertolani (batteria) e Follon Brown (chitarra). Composto da undici brani di cui sette inediti, tre riletture dal songbook dei Rocking Chairs e una cover, l’album è un tuffo al cuore, un salto indietro nel tempo ma anche l’occasione per proiettare verso il futuro quella straordinaria esperienza, con l’aggiunta della voce di Graziano Romani mai così intensa. Ad aprire il disco è il roots rock di “My Starless Sky” in cui Romani in cui spicca l’assolo di chitarra elettrica nel refrain strumentale e il sax di Marmiroli ad impreziosire il tutto. 
Si prosegue con la ballad mid-tempo di “Kozmic Pendulum” tutta giocata su riff serrati di chitarra e la sezione dei fiati a guidare il climax fino al ritornello, ma il vertice del disco arriva con la poetica ballad “Land Of Plenty And Sin” nella quale si riflettono le passioni del cantautore emiliano per Genesis e Jethro Tull e in cui si canta della necessità di resistere in una terra in cui è la vita è sempre più complessa. Se “It’s Never Really Over” è un brano soul che non avrebbe sfigurato in un disco di Van Morrison, la successiva “Right From Wrong” arriva dal repertorio dei Rocking Chairs e qui è riletta con un solare ritmo reggae in levare che la rende irresistibile. La torrida e notturna “This Guy Lucifer” ci schiude le porte ad un’altra ballata di grand impatto “Pure Lovin’” con il sax di Marmiroli in grande evidenza e un ritornello ad uncino che promette di candidarla tra i brani più apprezzati dal pubblico. Il toccante omaggio all’indimenticato Tom Petty con “No Reason To Cry” resa in una elegante versione folkie con fisarmomica e sax ci accompanga verso il finale con la sequenza in cui ascoltiamo la trascinante ripresa di “Wounds And Scars” e la ballata pianistica “Truth Is Told” entrambe da “Hate And Love Revisited” dei Rocking Chairs del 1991, inframezzata dalla ballad “Summer’s Almost Gone. “Still Rocking” è, dunque, un disco dallo standing del grande classico e che non mancherà di regalare emozioni a quanti hanno amato e amano i Rocking Chairs. Insomma un disco da non perdere soprattutto nella recentissima versione limitata in vinile 180 grammi.


Salvatore Esposito

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