Music for peace, stop war now, e ascolti dalla Grecia tradizionale

A.D. Marzo 2023. La “Vision” odierna rappresenta un piccolo contributo a favore della pace e della cessazione della guerra, che ha già causato un ingente numero di decessi e di distruzioni materiali. Il momento storico è da brividi e ci ha indotto a scrivere un’introduzione atipica, rispetto ai consueti obiettivi musicali e artistic. Per un attimo, sospendiamo studi e ricerche, come pure la valorizzazione di suonatori, cantanti, compositori … e riflettiamo. In questo periodo, che cosa potrebbe fare il mondo della Musica a favore della pace universale? La frase espressa da Einstein fu categorica: “O l’umanità distruggerà gli armamenti o gli armamenti distruggeranno l’umanità”. Carlo Cassola venne isolato, ma si espresse con veemenza a favore del disarmo. Disarmo ancora oggi auspicato da vari intellettuali sparsi nel mondo i quali, tuttavia, non riescono a fare squadra. Per un attimo, proseguiamo a riflettere sui numeri, i quali destano preoccupazione. Migliaia sono gli arsenali atomici (12-15.000?). In ogni dove, vi sono basi militari americane (8-900?) ed è chiaro che, nel mondo, le decisioni politiche e militari prese dagli USA sono e saranno determinanti, a prescindere dai singoli conflitti. La tensione internazionale è elevata e tutte le cancellerie sono in allarme. Temono s’imbocchi la strada del non ritorno, che porterebbe a tragedie immani e a conseguenze catastrofiche, nel caso si verificasse uno scontro diretto tra potenze nucleari. Radiazioni, onde d’urto, esplosioni, inquinamento su scala mondiale, estinzione di numerose forme di vita sul pianeta, malattie, persone ridotte alla fame con prolungati stati di paura e angoscia, inoltre, morti senza fine. È tempo di riflettere seriamente sul futuro! Molti auspicano che le super potenze mondiali trovino accordi duraturi, nell’interesse dell’umanità. Inoltre, ritengono sia utile che tutti facciano un passo indietro, rendendo concreto un “tavolo di mediazione per la pace”. Servirebbe un cambiamento radicale, capace di dare prospettiva duratura alla vita sulla terra. Servirebbero coralità e unità d’intenti. Dopo “pólemos”, dovrebbe essere giunto il momento di ritrovare armonia, a favore della vittoria del “vivente” sulla terra. Seguendo questa direzione, in prospettiva, pensiamo sia nell’interesse di tutti tornare a riflettere attentamente sulle leggi della Natura in funzione dello sviluppo dell’umanità, superando convinzioni dogmatiche e il tornaconto opportunistico a favore di pochi. Con il loro agire, musicisti e artisti potrebbero dare un significativo impulso in direzione del cambiamento e della pace, e sarebbe importante sentire le loro libere “voci” armonizzarsi coralmente, in un inno ideale, senza distinguo di confini ma nel rispetto dei Popoli. Utopia? 


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