Fabrizio Poggi – Basement Blues (Appaloosa Records/IRD, 2022)

Nella ormai corposa discografia di Fabrizio Poggi, armonicista blues di levatura internazionale, mancava un disco che ci portasse alla scoperta dei suoi archivi e che, in qualche modo, ci raccontasse in retrospettiva il suo articolato percorso artistico, attraverso brani mai pubblicati. A colmare questo vuoto, a poco più di un anno di distanza da “Hope” inciso in coppia con Enrico Pesce, arriva “Basement Blues” album nel quale sono raccolti tredici brani, tra inediti e rarità incisi tra il 2008 e il 2015 sia dal vivo che in studio e in cui spiccano diversi ospiti d’eccezione come Garth Hudson di The Band, Ronnie Earl e Guy Davis. Illuminante per comprendere lo spirito del disco è tanto la copertina, quanto il titolo legati entrambi alla leggendaria Big Pink, la casa rosa di Woodstock dove Bob Dylan e The Band si chiusero nel 1968 per alcuni giorni di memorabili sessions consegnate alla storia dai dischi “Music From Big Pink” e “Basement Tapes”. A riguardo, l’armonicista iriense scrive: “Il mio incontro con il blues è avvenuto tanti anni fa, alla fine degli anni Settanta, quando vidi per la prima volta al cinema “The Last Waltz”, il film d’addio di The Band e venni folgorato dal carisma di Muddy Waters e dall’incredibile suono dell’armonica di Paul Butterfield”. Insomma, ancora una volta, Fabrizio Poggi rende omaggio alla sua passione per il blues e ai suoi maestri, ma soprattutto ci riporta idealmente al momento in cui le dodici battute lo folgorarono. A far sbocciare in lui l’amore verso la musica americana, ed in particolare il blues, fu il film-concerto “The Last Waltz” del 1978 con cui The Band concludeva la sua stagione artistica più bella e al quale presero parte, tra gli altri, Bob Dylan, Eric Clapton, Van Morrison, Emmylou Harris, oltre ai leggendari Paul Butterfield e Muddy Waters. L’ascolto, così, è un viaggio nel tempo in cui immergersi sin dalle prime note di “Precious Lord” di Thomas A. Dorsey, outtakes dal disco “Il soffio della libertà” del 2015 e in cui la voce e l’armonica di Fabrizio Poggi sono avvolte della trama chitarristica di Enrico Polverari. Si prosegue con il classico di Willie Dixon “Little Red Rooster” in una bella rilettura in duetto con Guy Davis alla chitarra e alla voce tratta da un concerto negli Stati Uniti, e il trascinante rock-blues “Midnight Train” firmata dallo stesso Poggi e proveniente dalle prove in studio con i Chicken Mambo e successivamente pubblicata su “Live in Texas” del 2011. Se l’intensissima versione di “John The Revelator” è una outtakes da “Mercy” del 2008 e vede la partecipazione, tra gli altri, di Garth Hudson all’organo e Francesco Garolfi al mandolino, la riflessiva “Your Light” è una outtakes di “Spaghetti Juke Joint” del 2014 e vede la partecipazione alla chitarra dello straordinario Ronnie Earl. Ritroviamo Guy Davis protagonista della ruvida “Black Coffee” proveniente da una registrazione dal vivo di un concerto negli Stati Uniti del 2014, per poi tornare a “Il soffio della libertà” con il gospel-blues “The Soul Of A Man” di Blind Willie Johnson, ma il vertice del disco arriva con il superbo strumentale dall’atmosfera western “Blues For Charlie” una outtakes dall’omaggio all’armonica “Harpway 61” del 2012 nella quale spiccano le partecipazione di Bobby J. Sacchi (fisarmonica), Lorenzo Bovo (organo), Tino Cappelletti (basso), Enrico Polverari (chitarra) e Stefano Resca (batteria). Intensa è, poi, la rilettura di “Up Above My Head” di Sister Rosetta Tharpe tratta dalle sessions di “Spaghetti Juke Joint” del 2014 con la partecipazione alla chitarra di Ronnie Earl, a cui segue lo strumentale “Boogie For John Lee Hooker” incisa per “Harpway 61” del 2012. Altro brano pregevole è “See That My Grave Is Kept Clean” attribuito a Blind Lemon Jefferson incisa per essere pubblicata su “Juba Dance” del 2013 con Guy Davis che si destreggia tra chitarra, banjo e voce, mentre ad impreziosire il tutto c’è l’armonica di Fabrizio Poggi. Completano il disco la ballata densa di lirismo “I’m On The Road Again” una outtakes da “Il soffio della libertà” e l’imperdibile bonus track “Hole In Your Soul” in una bella versione dal vivo a Milano nel 2015. “Basement Blues” è un disco pieno di fascino non solo per la varietà e l’alta qualità dei brani che raccoglie, ma anche perché ci conduce al cuore dell’ispirazione e della febbrile creatività di Fabrizio Poggi. 


Salvatore Esposito

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