Andrea Marchesino – Pezzettini (Controra Records 2023)

Andrea Marchesino è un talentuoso chitarrista classico, dalla febbrile creatività e animato da grande curiosità verso la contaminazione, con alle spalle alcune collaborazioni importanti come quella con Daniele Sepe sia in sede live che nel disco “Le nuove avventure di Capitan Capitone”. Tra gli ultimi lavori segnaliamo la colonna sonora per il documentario “Il gioco di Silvia” con la regia di Valerio Lo Muzio e Emiliano Trovati. Composta insieme a Marta Dell’Anno (viola, violino, voce) con la partecipazione di Andrea Resce (contrabbasso e basso elettrico) risente di vari stili, con atmosfere intrise di rock, di classico, di jazz, senza tralasciare momenti più sperimentali con virtuosismi e intrecci vocali. Il nuovo disco solista dell’artista foggiano si chiama “Pezzettini” ed è un affascinante viaggio attraverso canzoni e brani strumentali apparentemente lontani tra di loro, uniti però dalla classe esecutiva di Marchesino. In apertura, troviamo i ricami di chitarra classica con “El Ciego”, scritta nel 1967 dallo storico cantautore messicano Armando Manzanero, per passare a sonorità più elettriche di “Un occhio verso Tokyo”, composta nel 2012 dall’interessante trio dei Guano Padano, capitanato dal chitarrista Alessandro ‘Asso’ Stefana, da anni a fianco di Vinicio Capossela. Le atmosfere argentine di Astor Piazzolla con “Verano Porteño” del 1965 si intrecciano con quelle delle chitarre in delay di “Te Recuerdo Amanda”, scritta nel 1969 dal cantautore militante cileno Victor Jara (vittima del regime di Pinochet). Si ritorna in Argentina con “Lunita Tucumana”, composta nel 1957 dal grande chitarrista Atahualpa Yupanqui, successivamente incisa e portata al successo da Mercedes Sosa nel 1968 per arrivare al rovente slide di “Feelin’ bad blues” (1986) di Ry Cooder. Il Brasile è rappresentato da “Consolação”, composta nel 1966 da Baden Powell de Aquino e l’anima fusion-jazz dei Weather Report con “A remark you made” dal capolavoro “Heavy Weather” (1977). Chiude il disco l’inaspettata “Lupin”, la sigla dell’omonimo cartone animato, scritta da Migliacci e Micalizzi nel 1982, (cantata da Irene Vioni con l’accompagnamento dell’Orchestra Castellina-Pasi) dove il valzer inziale diventa una delicata bossa. Marchesino dimostra una grande sensibilità musicale unita ad una tecnica solida e raffinata. Un disco che produce belle emozioni e ci porta a riscoprire antiche melodie rivestite di sonorità fresche e sognanti. 


Marco Sonaglia

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