Mauro Ottolini & L’Orchestra Ottovolante – Il Mangiadischi (Azzurra Music, 2022)

Eclettico, imprevedibile e sempre pronto ad esplorare nuovi territori e nuove vie espressive, Mauro Ottolini ha alle spalle un articolato percorso musicale che dall’orchestra dell’Arena di Verona lo ha condotto ad imboccare le vie del jazz, non disdegnando incursioni nei territori dell’avanguardia, del rock, della canzone d’autore e del pop, dove si è segnalato per la sua geniale cifra stilistica. Nel corso degli anni, ha messo in fila diverse collaborazioni (Vinicio Capossela, Lucio Dalla, Antonella Ruggiero, Roy Paci, Malika Ayane e Luciano Pavarotti), ma soprattutto progetti tra i più interessanti della scena jazz italiana come i Licaones con Francesco Bearzatti, i Sousaphonix con cui ha inciso nel 2016 il brillante “Buster Kluster” e l’Orchestra Ottovolante, nata vent’anni fa e ispirata nel nome alla storica trasmissione televisiva omonima condotta da Antonello Falqui. Proprio quest’ultima è una delle esperienze artistiche più apprezzate tra quelle messe in campo, negli anni, dal trombonista vicentino e questo sia per il repertorio, sia per le sonorità che incrociano jazz, swing e musica latin. Dividendosi tra voce, direzione e il suo inseparabile trombone, Mauro Ottolini guida un large ensamble composto da Andrea Lagi, Paolo Malacarne (tromba), Lino Bragantini (trombone) Matteo Del Miglio (trombone basso), Enrico Peduzzi (sax alto), Stefano Menato (sax tenore), Corrado Terzi (sax baritono), Oscar Marchioni (pianoforte), Giulio Corini (contrabbasso), Simone Padovani (percussioni), Simone Pederzoli (trombone), Emilio Vernizzi (sax tenore) Vincenzo Vasi (voce, teheremin, strumenti giocattolo) Stefano Zavattoni (pianoforte), Thomas Sinigaglia (fisarmonica) e Riccardo Di Vinci (contrabbasso) a cui si aggiungono gli ospiti speciali Fabrizio Bosso alla tromba e Vanessa Tagliabue York (voce) e il Coro A.Moreschi Les Voix du el Cosset. Il nuovo album “Il mangiadischi” celebra i vent’anni dell’Orchestra, rendendo omaggio alla musica italiana del dopoguerra rileggendo in chiave jazz brani dai songbook di Fred Buscaglione, Renato Carosone, Domenico Modugno, Gorni Kramer, Trio Lescano, Natalino Otto ed altri: canzoni che apprezzate in tutto il mondo grazie anche alle interpretazioni di Chet Baker, Louis Armstrong e Stan Getz. Registrato dal vivo tra Umbria Jazz e il Teatro Martinelli a Sandrà (Vr), il disco è un brillante documento del travolgente entusiasmo e della versatilità dell’Orchestra dal vivo. Si parte da quella “Grazie dei Fior” di Nilla Pizzi che vinse la prima edizione del Festival di Sanremo nel 1951, per passare a “Mi va di cantare” portata sul palco dell’Ariston da Louis Armstrong e da Lara Saint-Paul. Non manca una bella dose di ritmi e sonorità latin dalla trascinante “Mambo 5” ai brani di Perez Prado e Xavier Cugat, così come non potevano non trovare posto in questo doppio album le canzoni di Fred Buscaglione (“Il dritto di Chicago”, “Noi Duri”), Renato Carosone (“Pianofortissimo”, “Tu vuo’ fa ‘americano”) e Adriano Celentano (“Il tuo bacio è come un rock”). L’ascolto è puro godimento con Ottolini che approccia ogni brano con leggerezza, esaltandone l’essenza ritmica e melodica, e la voce di Vanessa Tagliabue Yorke ad impreziosire il tutto con il suo elegante swing. Insomma “Il Mangiadischi” non è un semplice divertissement, ma piuttosto un appassionato omaggio agli anni d’oro della canzone melodica italiana. 


Salvatore Esposito

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