La serata dedicata a Luigi Tenco dell’Edizione 2016 del Club Tenco resterà certamente nella memoria di molti come uno dei momenti più belli ed intensi della vita di questa storica istituzione, forse un canto del cigno se si pensa al momento tribolato che ha vissuto quest’anno con le dimissioni del direttore artistico, Enrico De Angelis. Fu proprio quest’ultimo che, senza alcuna esitazione, decise di affidare le orchestrazioni di quella serata al funambolico trombonista e direttore d’orchestra Mauro Ottolini, come racconta nelle note di copertina: “Non ebbi dubbi nel pensare a chi avrebbe potuto curare gli arrangiamenti e dirigere l’orchestra. Oltre a ben conoscere il suo valore, avevamo già sperimentato direttamente l’estro di Mauro Ottolini”. Il risultato fu
un sorprendente viaggio attraverso il songbook di Luigi Tenco con la complicità dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo e di alcuni ospiti d’eccezione che si alternarono alle voci. A distanza di un anno e sulla scia di grandi apprezzamenti riscossi, il musicista veronese ha deciso di riprendere il filo del discorso e cristallizzare su disco quel progetto nato sul palco dell’Ariston. Così, ha riunito ex novo tutti gli strumentisti, ha riconvocato parte dei cantanti (Roy Paci, Vanessa Tagliabue Yorke, Kento e Bocephus King) e aggiungerne di nuovi (Rossana Casale, Edda, Daniele Silvestri, Alberto Fortis, Karima, Petra Magoni, Vincenzo Vasi, Renzo Rubino e Gino Paoli) e si è rimesso al lavoro. Il risultato è “Tenco. Come ti vedono gli altri”, straordinario doppio album che raccoglie diciotto brani tratti dal repertorio di Luigi Tenco con l’aggiunta di due inediti, registrati al Teatro Ristori di Verona. L’ascolto svela un disco d’altri tempi con archi ed ottoni che incorniciano e donano nuova linfa vitale alla poesia del cantautore genovese, esaltandone la potenza evocativa e la carica suggestiva. Aperto dal solare ritmo in levare di “Una brava ragazza” interpretata da Daniele Silvestri, il disco ci regala subito perle dimenticate come “Ballata della moda” cantata dallo stesso Ottolini e “Giornali Femminili” con la complicità alla voce di Roy Paci. Si prosegue con la superba versione di “Ho capito che ti amo” con protagonista la straordinaria Vanessa Tagliabue Yorke e l’intensa resa di Edda di “Un giorno dopo l’altro”. Se Petra Magoni ci regala una trascinante “Io lo so già” il cui arrangiamento rimanda a quello che ne fece Alberto Baldan, Renzo Rubino si difende bene in “Quando” tutta giocata sull’intreccio tra archi e theremin, ma le vere sorprese sono “Se sapessi come fai” interpretata da Vincenzo Vasi e l’inedito “Sera Triste Sera” di e con il rapper Kento. L’orchestrazione dixieland della versione in inglese di Bocephus King di “Un giorno di questi ti sposerò” chiude il primo disco, introducendoci ad una intensissima “Ciao Amore Ciao” cantata da Alberto Fortis che apre il secondo. Se “Mi sono innamorato di te” con la voce inconfondibile di Gino Paoli è da annoverare tra i vertici di tutto il disco, la successiva “Io sì” ci regala un’altra eccellente interpretazione di Vanessa Tagliabue Yorke. A seguire arriva la gustosa sequenza composta da “In qualche parte del mondo” (Roy Paci), “Vita sociale” (Vincenzo Vasi), “Ragazzo Mio (Karima”, il secondo inedito di Kento “Io sono uno” e “Il Mio Regno” (Vincenzo Vasi), prima di giungere al finale con Rssana Casale che rilegge “Padroni della terra”, versione in italiano de “Le déserteur” di Boris Vian e la crepuscolare “Quasi sera” con la voce di Vanessa Tagliabue Yorke. Ad impreziosire il tutto è il corposo booklet contenente un saggio di Enrico De Angelis che ci conduce alla scoperta della storia dietro le canzoni contente nell’album. Insomma “Tenco. Come ti vedono gli altri” è un lavoro pregevole, realizzato con passione, amore e dedizione, ben lontano dai manierismi e dalla retorica di certi dischi tributo prodotti in Italia.
Salvatore Esposito
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