Numero 272 del 15 Settembre 2016

Lo scorso agosto Blogfoolk ha raggiunto la quota di circa quarantamila lettori. Questo traguardo ci lusinga, ma al contempo ci impegna a proseguire con sempre maggiore intensità il nostro  progetto editoriale. Fin dai nostri primi passi – quando eravamo semplicemente un blog a misura d’uomo, – ci siamo imposti di offrire una proposta di resistenza culturale. La parola “blog” l’abbiamo voluta conservare, tanto che è diventata un po’ il nostro marchio di fabbrica. Ciò che è cresciuto e si è evoluto, si spera in meglio, è la nostra linea editoriale sempre proiettata nella ricerca di approfondimento e di contenuti difficilmente reperibili nel panorama del giornalismo musicale italiano. La nostra unicità è appunto nei dischi, nei concerti, nei festival, nei focus sui musicisti e nei libri che vi raccontiamo ogni settimana con puntualità. Una credibilità che ci è riconosciuta non solo dal lettore appassionato, ma anche dagli addetti ai lavori. Porteremo la nostra esperienza editoriale al #nuovoMEI2016 nel corso degli Stati Generali del Giornalismo Musicale, dove avremo modo di confrontarci con colleghi giornalisti e con altri operatori culturali del settore; siamo certi che sarà una preziosa occasione per trovare nuovi stimoli, nuove idee e nuove forme di progettualità per il futuro.
Da sempre, per l’artista il viaggio diventa apprendimento di nuove grammatiche musicali, incontro e scambio con musicisti locali, conoscenza di nuovi strumenti. È stato così per Ana Alcaide, alla quale è dedicata l’apertura di Blogfoolk numero 272. Anni fa, durante una permanenza di studio in Svezia, la polistrumentista spagnola è stata stregata dalla nyckelharpa, che ha imparato a suonare, e che ora è parte centrale della sua cifra sonora. La madrilena, residente a Toledo, ha da poco pubblicato il suo nuovo lavoro, “Leyenda”,un concept album dai contorni magici, costruito intorno all’universo dei miti e delle leggende che hanno la donna come protagonista, e che nell’intento di Alcaide, è una celebrazione della personalità femminile. Abbiamo raggiunto Ana, che ci ha parlato della sua formazione musicale, dei contenuti e dei tratti compositivi della sua recente opera. Un altro fertile sodalizio, sviluppatosi tra Los Angeles e Baku, è quello tra il musicista iraniano, ma di origine curda, Kayhan Kahlor, maestro del kamanceh (strumento ad arco della famiglia delle rebec, e il pianista azèro Salman Gambarov. “Hawniyaz” è lo splendido disco, che documenta la loro collaborazione. Invece, dal Brasile arriva “Sevagem” del compositore e scrittore brasiliano Mariano Marovatto. Il nostro viaggio in Italia mette al centro il nostro album consigliato della settimana “…E Cammina Cammina”, nuovo live di Peppe Barra, già fondatore della Nuova Compagnia di Canto Popolare, una vita da mattatore del palco, che celebra i cinquant’anni del suo magistero artistico, con un disco che è nella cinquina finalista delle Targhe Tenco 2016. Non ci facciamo mancare, poi, il nostro consueto focus sulla musica dal vivo, con la cronaca del “Festival della Canzone Popolare d’Autore” andato in scena il 9 settembre a Gallicano, nel Lazio, e la presentazione dell’edizione 2016 del #nuovoMei2016 con un’intervista al patron Giordano Sangiorgi. Dal nostro scaffale abbiamo selezionato “Osservazioni sul tarantismo e altri scritti sulla musica popolare salentina” di Federico Capone. Per la rubrica Suoni Jazz, vi raccomandiamo l’ascolto di “The Colour Identity” del Mauro Sigura Quartet, disco dalle coordinate sonore volutamente mobili, che si snodano tra profili jazzistici di ispirazione nordeuropea, stilizzazioni di modi mediorientali e ritmi dell’Africa subsahariana.  In conclusione, lo spaccato sulla scena blues italiana con “Amy On The 4 Strings” dell’Amanda Tosoni & Andrea Caggiari Duet.

Ciro De Rosa
Direttore Responsabile di www.blogfoolk.com


COVER STORY
WORLD MUSIC
VIAGGIO IN ITALIA
I LUOGHI DELLA MUSICA
LETTURE
SUONI JAZZ
ITALIAN SOUNDS GOOD



L'immagine di copertina è un opera di Donatello Pisanello (per gentile concessione)

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