Fin dalla sua nascita nel 2014, Gralitsa ha saputo fondere magistralmente i canti popolari dell’antica regione di Kostroma con la libertà del jazz, atmosfere cinematiche e trame elettroniche, creando una musica che sfugge a qualsiasi categorizzazione netta.
La regione di Kostroma, situata a nord lungo il fiume Volga, conserva tradizioni canore uniche che la distinguono da altri patrimoni folklorici russi. Questi canti non sono mai fragorosi e spesso ruotano attorno ai destini femminili e ai cicli della vita. Gralitsa mi colpisce per lo stesso motivo: è una musica meditativa, dolce e fluida come un fiume.
Anche se si esibiscono raramente dal vivo, ogni loro album o uscita cattura la mia attenzione, proprio perché così lontani dal volgare pop-folk che oggi domina e imperversa nell’industria musicale “folk” russa.
“Gralitsa II” è un lavoro nato da una serie di circostanze particolarmente favorevoli. Prima di tutto, è stato registrato interamente dal nucleo autentico dell’ensemble: Olga Gralitsa – voce, co-arrangiamenti, luce e un senso sottile della forma;
Gennady Kiselyov – sassofono, corno e un’improvvisazione calda che unisce gli ascoltatori; Serge Tsymlyakov – dalla domra alla chitarra, fino ai sintetizzatori e alla batteria: una ricerca inesauribile di nuove soluzioni sonore. Nessun musicista ospite, nessuna “aggiunta” da studio: tutto è stato realizzato in autonomia presso lo studio Ukha, dalla registrazione e l’arrangiamento fino al missaggio e alla pubblicazione.
Se all’inizio Gralitsa era sia un gruppo da palco che un progetto da studio, negli ultimi tempi l’attenzione si è spostata decisamente verso la sperimentazione in studio. L’album contiene otto tracce: “Introduzione”, “Fiume scintillante”, “Memoria lavata dalla pioggia estiva”, “Bagliore di luce”, “Domanda che resta”, “Eco di prudenza”, “Rompere il ciliegio selvatico”, “Ricerca. Rivelazione. Festa”.
Uno degli elementi centrali di questo lavoro è la volontà di conservare la sensazione della presenza dell’ensemble “qui e ora”. Quasi tutte le parti strumentali sono state registrate in una sola ripresa, senza tagli o rifiniture. Anche le imperfezioni e le “sbavature” esecutive sono state volutamente lasciate, per mantenere quella “ombra dell’errore” — il respiro stesso della musica. La registrazione della batteria è stata una vera sfida: con un numero limitato di microfoni e l’acustica della stanza, il gruppo ha dovuto cercare soluzioni non convenzionali. Alla fine, il suono della batteria è rimasto pressoché grezzo — solo un paio di compressori e qualche “trucco segreto”. L’approccio a ogni strumento è stato sperimentale: un basso elettrico fatto passare attraverso quattro pedali spenti, lo strumento “Vyuga” registrato con un microfono da karaoke, un vecchio Casio SZ — tutti elementi che hanno prodotto timbri inaspettati, impossibili da riprodurre con plugin digitali. Serge Tsymlyakov definisce Gralitsa II “un po’ un disco punk”: la sua audacia non sta nell’aggressività, ma nella sperimentazione viva, nel rifiuto dell’autotune e della sterilità da studio, nella gioia dell’imperfezione. C’è anche un rifiuto del ciclo tradizionale di pubblicazione degli album sulle piattaforme globali di streaming. Al momento, il disco è disponibile solo sulla pagina VKontakte del gruppo e su Bandcamp.
Il progetto, con base a Kostroma, conta in totale cinque pubblicazioni e alcuni singoli. Naturalmente, si tratta di musica totalmente non commerciale. Al centro della creatività di Gralitsa restano i canti popolari di Kostroma — fonte di forza e ispirazione. Ma accanto a questi si possono ascoltare anche testi di poeti classici, improvvisazioni jazz, texture elettroniche e paesaggi sonori cinematografici. Il principio guida è l’improvvisazione: nessuna composizione suona mai due volte allo stesso modo. Il gruppo crea il proprio mondo nel momento presente, senza ripetizioni né regole fisse.
“Gralitsa II” rappresenta un nuovo passo dell’ensemble verso la sperimentazione e un suono ancora più personale. I Gralitsa ci ricordano che l’arte viva è sempre, inevitabilmente, un po’ imprevedibile. gralitsa.bandcamp.com
Daryana Antipova
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