Era stata la nonna materna a farla appassionare di ballate tradizionali scozzesi in cui si dilettava fra le mura domestiche ma ben presto la ragazza iniziò a bere esageratamente per contrastare le proprie insicurezze e diverse instabilità emotive e umorali. Così la sua volubilità aumentava ancor più. Londra era percorsa intanto da un fermento musicale continuo in quegli anni, grazie alla sua strepitosa voce Sandy entra a far parte in sequenza di Johnny Silvo Folk Four (1966), The Strawbs (1967) e Fairport Convention (1968). A quest’ultimi si presenta spontaneamente con tutta probabilità su suggerimento di Arielle Heather Wood che, nonostante avesse solo un paio d’anni in più, era già cantante apprezzata presso i circuiti dei folk club della capitale. In più, grazie al suo rigoroso trio vocale The Young Tradition, incideva regolarmente per l’etichetta indipendente britannica Transatlantic Records. La cantante iniziale dei Fairport, Judy Dyble non rientrava più nei piani della band in quella primavera del 1968 e nonostante Joe Boyd temesse che Sandy avrebbe potuto oscurare gli altri componenti, l’allora diciottenne chitarrista Richard Thompson si dimostrò immediatamente entusiasta di accoglierla dopo un unico ascolto. Inizierà tra i due a questo punto, una fitta collaborazione nel tentativo, anche attraverso nuove composizioni originali, di elettrificare la folk music, inserendola in nuovi percorsi. Nel giro di pochi mesi evocative canzoni videro la luce e venne recuperata inoltre la ballata “Who Knows Where The Time Goes?” (precedentemente “Ballad Of The Time”) composta dalla Denny un paio d’anni prima. Il brano era già talmente apprezzato che, negli Stati Uniti, dava titolo a un disco di Judy Collins dove figuravano covers anche di Dylan o Cohen. In un ambiente quasi esclusivamente maschile Sandy evitava approcci dolci, sfoderando atteggiamenti sfrontati, imprecando e bevendo pesantemente come in precedenza fatto anche dalla sua grande amica Anne Briggs. I brani della tradizione anglosassone non erano mai stati interpretati dai Fairport Convention fino a quel momento ma ben presto (grazie anche all’impulso del nuovo violinista Dave Swarbrick) finiranno per riempirne la scaletta musicale. Altrettanto velocemente però, per paradosso, proprio ciò che aveva preso il via dal suo amore per la musica popolare, iniziò a rappresentare per Sandy un insuperabile problema. Controcorrente rispetto a tutta un’onda giovanile, la volubile cantante si voleva ora allontanare dal folk. Quando il loro disco-capolavoro “Liege & Lief” apparve sugli scaffali dei negozi di dischi, dopo solo un anno e mezzo di permanenza, era già una ex componente del gruppo, il quale decise di non sostituirla con un’altra cantante. Nonostante la disapprovazione di tutti, in primis del produttore Joe Boyd, tra depressione ed eccessi, Sandy fonderà i Fotheringay (inizialmente Tiger’s Eye) assieme al compagno Trevor Lucas con il quale già i rapporti personali erano però tesissimi. Un brano del loro unico disco narrava della coraggiosa, libera (e forse un po’ invidiata) Anne Briggs. Inizierà a questo punto, suo malgrado e in preda ad ansie, una carriera solista da cantautrice. Ma “The North Star Grassman And The Raven” (1971), colpo di teatro, non sarà prodotto da Boyd che tanto aveva spinto in passato perché ciò accadesse, in quanto aveva già firmato un contratto con altra etichetta. Così, oltre a Nick Drake, indubbiamente anche Sandy Denny verrà penalizzata dalla partenza oltreoceano del geniale e protettivo Joe. Le sarà molto vicino però Richard Thompson e il secondo omonimo disco si presenterà più sereno e addolcito, in pieno contrasto con l’indole inquieta della propria voce. Le sonorità della folk music si erano fatte oramai lontane come lei desiderava ma l’insana dipendenza affettiva (poco ricambiata) da Trevor Lucas (sposato nel settembre 1973) aumentò quando quest’ultimo divenne membro fisso dei Fairport Convention. In queste ambigue e vulnerabili condizioni di disagio, iniziarono le registrazioni americane del terzo capitolo solista “Like An Old Fashioned Waltz” (1974). Nella sua mente sogni infranti e amori in disintegrazione si unirono ad atmosfere musicali pop soffuse o eccessivamente ariose. Ma ben altro avrebbe meritato la straordinaria voce di Sandy, sempre posseduta e nutrita da un’anima tormentata, che il romanticismo sovente sdolcinato e ampolloso di questi arrangiamenti per archi. Quasi inevitabilmente e quasi si trattasse di una ritirata (e anche per poter stare più vicino al marito) a questo punto, nel febbraio del ‘74 la cantante ufficializzò il ritorno nel suo vecchio gruppo anche se la formazione era nel frattempo, un po’ cambiata. L’eccezionale disco dal vivo che catturava loro estratti dai concerti dell’inverno precedente alla Sydney Opera House, al Rainbow Theatre di Londra e alla Fairfeld Hall di Croydon lascia a bocca aperta da tutti i punti di vista. Non altrettanto si potrà dire, purtroppo, del seguente in studio “Rising For The Moon” che deluderà le elevate aspettative di tanti, gettando nello sconforto soprattutto lei che, autolesionista com’era, si rendeva perfettamente conto che lontano dalla scena folk, la sua figura non lievitava. Le vendite andavano meglio oltreoceano poiché per il pubblico americano, si trattava del maggior successo dei Fairport Convention (il che è tutto dire). Sandy decise quindi di riprendere in mano la propria carriera solista e, seppur traboccante di indecisioni, nell’aprile del 1976, iniziò a registrare il quarto album. Purtroppo ambiva al successo senza avere le caratteristiche stilistiche richieste dal mercato. Fosse stata più sicura di sé, forse si sarebbe concentrata sul dono della straordinaria voce che possedeva e non ad ascoltare cattivi consigli nella ricerca ossessiva del riconoscimento di un pubblico mainstream che non era il suo. Una volta dichiarò di pensare sempre a cose tristi e che le proprie canzoni la inducevano a sentirsi ancor più malinconica. Arrivò a intonare in quest’ultimo "Rendezvous" (1977) in salsa pop-rock, perfino un blues esortativo dal titolo “No More Sad Refrains” probabilmente rivolto soprattutto a sé stessa. Inaspettatamente rimase incinta di Georgia Rose che nacque prematuramente il 12 luglio di quell’anno a Oxford, il padre Trevor Lucas non si interessava granché di loro e la depressione del post parto la ghermì. Aveva dovuto astenersi forzatamente dal bere ma ricomincerà ben presto a farlo, anche per far fronte a palesi inadeguatezze e ipersensibilità materne, si rifugerà pure nella cocaina per sopportare l’imposta chiusura definitiva del proprio contratto con la Island Records. Dall’8 novembre di quell’anno suonerà altre undici volte, prima del concerto iniziale di quel piccolo tour nel Regno Unito, l’ambizione la indusse a dichiarare a un cronista: “Se avessi da cantare un’altra volta Matty Groves, mi butterei dalla finestra”. Le esibizioni avvennero a Edimburgo, Glasgow, Manchester, Oxford, Cardiff, Bristol...per concludersi la sera del giorno 27 davanti al pubblico londinese (la registrazione verrà pubblicata ventuno anni dopo col titolo “Gold Dust – The Final Concert – Sandy Denny And Friends”). In quello stato psico-fisico Sandy non era certo in grado di gestire sé stessa e tantomeno una bambina piccola, le cronache narrano che in una occasione arrivò perfino a dimenticarsela in auto. L’epilogo è tristemente noto: nel marzo 1978 cadde a casa dei genitori, battendo violentemente il capo, sua madre sottovalutò l’accaduto. Trevor si spaventò di questa mancanza ripetuta di stabilità e coordinamento motorio da parte della moglie, senza dire nulla a nessuno prese la figlioletta di nemmeno un anno e se ne tornò in aereo nella nativa Australia. Dopo quattro giorni di forti dolori alla testa Sandy entrerà in coma per emorragia celebrale morendo senza riprendere più conoscenza il 21 aprile, a poco più di trentuno anni di età. Richard Thompson nella sua autobiografia mestamente conclude “...all’obitorio non ebbi la sensazione avesse trovato pace, spero l’abbia trovata ora con tutto l’amore che le deriva da chiunque apprezza la sua musica, il tempo potrà solamente accrescere la sua statura”.
Flavio Poltronieri
Sandy Denny Exhibition
Una mostra dedicata a Sandy Denny, presentata dalla figlia Georgia Lucas e da Sandy Denny Estate & Friends, che prevede anche l’inaugurazione di una panchina commemorativa, si terrà al Brasenose Arms Fringe Festival, che è parte del Festival Annuale dei Fairport Convention, a Cropredy dal 7 al 10 agosto 2025. Station Road, Cropredy, Oxfordshire, Gran Bretagna www.fairportconvention.com