Renato Borghetti Quartet, Teatro Valle dei Laghi, Vezzano (Tn), 6 marzo 2025

Renato Borghetti, seminatore della musica gaucha 

All’interno del vasto fenomeno migratorio che portò milioni di europei nelle Americhe a partire dagli anni Venti dell’Ottocento, c’è anche un capitolo molto particolare che riguarda i Trentini che popolarono il Rio Grande do Sul in Brasile, i cui discendenti oggi hanno acquisito un notevole protagonismo nella vita di questa regione e mantenuto un forte legame con le terre d’origine. In occasione del 150° anniversario, da quel 1874 che viene preso come anno di riferimento della prima ondata, le associazioni ArteLaghi di Vezzano (Tn) e Trentini nel Mondo si sono supportate vicendevolmente per festeggiare questa ricorrenza storica dell’emigrazione trentina. Il 6 marzo scorso, all’interno del Teatro Valle dei Laghi, è stata inaugurata una mostra sull’emigrazione e in serata si è tenuto il concerto di Renato Borghetti Quartet, anteprima della nuova rassegna musicale “Paesaggi sonori: musiche dal Mondo in Valle dei Laghi”, ideata da Lorenzo Bernardi, giovane chitarrista classico con molti progetti in testa e, visto il successo di pubblico, profeta in patria. In Trentino – che oggi è una terra ricca, un piccolo paradiso del turismo in Nord Italia – Borghetti è di casa, ha molti amici e un legame speciale con l’Associazione Trentini nel Mondo che gli ha permesso, tra l’altro, di ricostruire le sue radici familiari mantovano-trentine. L’opportunità quest’anno è nata dal suo tour europeo, con tre date italiane, Mestre, Vezzano e
Torino. Un ritorno, per il virtuoso della Gaita ponto (l’organetto diatonico a 8 bassi diventato simbolo della cultura gaucha), nonché maestro alchimista di suoni trad e contemporanei, adorato in patria e salutato con grande entusiasmo dal pubblico trentino. Una figura carismatica la sua, complice quell’outfit iconico da cavaliere delle praterie, che indossa senza folklore con naturalezza ed eleganza, nobilitando un mondo contadino rustico - a cui appartiene - attraverso una musica raffinata ma al tempo stesso ancestrale, permeata di emozioni, nostalgia ed energia vitale dell’America latina. Un uomo sereno, a cui la musica ha già dato delle belle soddisfazioni, se pensiamo alle tre nomination al Grammy Latino (2005, 2008 e la più recente nel 2018 con Yamandù Costa), le collaborazioni con grandi nomi della musica internazionale, i tour e i riconoscimenti in tutto il mondo. Un uomo generoso con una spiccata sensibilità sociale e una chiara visione di cosa può fare la musica per le comunità: regalare a tanti giovani brasiliani un’opportunità di formazione e di emancipazione attraverso il recupero della cultura popolare.

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