Terzo album per il cantautore folk vicentino Carlo Rizzolo. “Four corners” contiene tredici tracce e si avvale della collaborazione di ottimi musicisti come Cesky Rizzolo (banjo), Davide Pezzin (basso e tastiere), Davide Repele (chitarra e cori), Edoardo Brunello (sax), Mattia Martorano (violino), Davide Danzi (batteria). Proprio la title track, “Four corners”, apre il disco con chitarra acustica e fraseggi di slide. Segue “Sitting Bull”, scritta da Luigi Zuccheri, intreccia gli arpeggi della dodici corde con il violino. “Do you think i think” è una buona ballad con il pianoforte in primo piano, mentre “Mother nature” riecheggia i Jethro Tull e le sonorità Irish. Si continua con il rock di “Skyline” e le atmosfere sognanti prodotte da “The advantage you have”. Si passa al country con il banjo, protagonista di “In the pharm”; emana solarità la successiva “Take a look at the moon”. Un interessante sax colora “You”; hammond e chitarra elettrica caratterizzano la vibrante “Not only a father”. “Nuovo giorno” è l’unica traccia in italiano, però con un sound da oltreoceano, più ruggente è “I’m a dreamer”. In chiusura, troviamo la delicatezza di “Time is a variable”. Un disco che respira i grandi del passato, senza passare però come un’operazione nostalgica. Il sound è vero, accattivante, con una prova vocale veramente notevole. “Four corners” ci permette di viaggiare non solo con la musica, ma anche con la fantasia , verso strade polverose o immense praterie.
Marco Sonaglia
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