Ad aprile, Ian Brennan lo aveva annunciato a Blogfoolk: è in arrivo un nuovo album che vede insieme la percussionista Evelyn Glennie e il poeta Raymond Antrobus.
L'album è stato registrato dal vivo in un solo pomeriggio, a casa di Glennie, nel Cambridgeshire: niente prove e, quasi sempre, registrando i brani la prima volta che venivano eseguiti. Avendo appena conosciuto le poesie con cui avrebbe interagito, le parti di Glennie sono state interamente improvvisate, dando vita a “paesaggi sonori” che hanno preso forma dialogando con le spoken word di Antrobus. “In tutti i miei anni di concerti, collaborare con un poeta è una cosa che non ho mai fatto, è qualcosa di completamente nuovo”, ha commentato Glennie, 59 anni, originaria dell'Aberdeenshire, quasi 50 album all’attivo. Dal canto suo, lo scrittore giamaicano-britannico Raymond Antrobus, non ancora quarantenne, ha visto indicare il suo libro di poesie “The Perseverance” (2019) da The Guardian e The Sunday Times ed ha vinto il premio Ted Hughes. Le sue poesie narrano spesso le lotte affrontate come persona sorda e il razzismo cui è chiamato a far fronte in quanto figlio di un padre immigrato dalla Giamaica. Glennie, sorda anche lei, ha al suo attivo il Polar Music Prize, il Royal Academy of Music Award, due Grammy (e cinque nominations) ed è la protagonista del documentario “Touch the Sound” in cui mostra la cura con cui intende “insegnare al mondo ad ascoltare”.
Dal loro dialogo, registrato e prodotto da Brennan, sono nati dodici brani. Il primo, “The Noise”, coinvolge anche la voce di Precious Perez, attuale presidente di RAMPD.org, ente che si batte per rendere accessibili i palcoscenici e i diritti degli artisti con disabilità in ambito musicale. Grazie al proprio attivismo, RAMPD ha convinto i Grammy Awards a mettere va disposizione, per la prima volta, interpreti del linguaggio dei segni durante la cerimonia di premiazione.
I versi sono stati scritti durante l'isolamento dovuto al Covid. Gli apparecchi acustici di Antrobus avevano smesso di funzionare ed erano stati spediti a chi li avrebbe riparati. Questa condizione ha generato paura, imbarazzo, isolamento, ma anche un’opportunità per “abbracciare” il proprio suono naturale, non assistito da alcuna tecnologia, una sorta di ri-sintonizzazione, di liberazione, a cominciare dalla percezione del rumore e della sensazione prodotta dal camminare. Glennie accompagna ed amplifica queste percezioni scegliendo piccole percussioni posizionate sul timpano, un carillon, il waterphone (idiofono acustico con collo cilindrico), una ciotola di risonanza con un po’ d'acqua, aste di bronzo che vengono sollecitate, di volta in volta, da bacchette, mazzuoli, archi e un set di bacchette di metallo, suonando a piedi nudi per facilitare l’ascolto delle parole e della musica. I testi delle poesie erano stati stampati solo il giorno stesso per dar modo a Glennie di preparare qualcosa, non necessariamente gli strumenti da usare, scelte che sono scaturite strada facendo, dall’incontro fra le rispettive sensibilità artistiche.
La sintonia fra loro è palpabile in brani come come “Resonance”, ode alla tolleranza e all'ascolto, o “Signs, Music” che narra come Antrobus abbia insegnato al figlio neonato a segnare usando il programma linguistico Makaton.
Per Brennan, questo progetto “è nato dall'eccezionale abilità artistica di questi due artisti. Il fatto che sia Evelyn che Raymond siano sordi è incidentale, un fattore secondario tra molti altri più importanti”. raymondantrobus1.bandcamp.com/album/another-noise
Alessio Surian
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