Questo piccolo strumento musicale, lo scacciapensieri, idiofono a pizzico, è tra i più diffusi al mondo, tra i più antichi e tra i più piccoli e portatili. Connesso a una dimensione di nomadismo sta vedendo negli ultimi anni un grande ritorno di interesse e popolarità, insieme all'incremento di nuove generazioni di costruttori, alla diffusione di incontri e festival specifici e all'utilizzo in diversi generi musicali: dalla musica tradizionale, al jazz, alla musica da trance, al neo sciamanesimo. Un bel mondo variopinto. Esiste anche un'associazione internazionale costituita con l'obiettivo di riunire il maggior numero possibile di appassionati dello strumento, l'International Jew's Harp Society (IJHS). È in questo contesto che nasce il Trümpi Festival, che si è tenuto dal 7 al 9 giugno 2024 a Corcelles, sul Lago di Neuchâtel, nella Svizzera romanda o francofona, ed è alla seconda edizione. Il festival è organizzato da Philippe Dallais e dallo spazio culturale KVO, da “caveau”, cantina in francese. Si tratta di una sala polivalente, ricavata appunto da una ex cantina, creata nel giugno 2020 e gestita per la promozione della
cultura sulla costa di Neuchâtel. KVO partecipa alla promozione delle arti dello spettacolo e in particolare della musica con un programma musicale incentrato sul jazz e sul blues così come sulla musica attuale e tradizionale. Un luogo di incontri e sperimentazioni multimediali. Noi siamo andati sabato 8 giugno, invitati per tenere un concerto. Partiamo dai confini alpini del Piemonte, dalla Valsesia di minoranza linguistica walser Massimo Losito e Alessandro Zolt, dalle Valli di Lanzo di minoranza linguistica francoprovenzale chi scrive. La Valsesia e le Valli di Lanzo, per quanto distanti, sono unite storicamente per viaggi migratori in cerca di lavoro, tutti minatori. Le Valli di Lanzo, ricche di miniere, erano grandi produttori di chiodi, la Valsesia uno dei luoghi di maggior produzione di scacciapensieri, anticamente forgiati in migliaia di esemplari nelle fucine locali, esportati in tutto il mondo e suonati dai suoi abitanti fino alla fine del XIX secolo. Dopo le prove di rito prima di un concerto, si parte il sabato mattina presto, quattro ore circa di viaggio, una piccola macchina rossa caricata con bagagli a d'arte.
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