Marco Rovelli & Paolo Monti – Concerto d'amore (Dischi Bervisti, 2023)

Dopo l’interessante omaggio a Caterina Bueno con “Bella una serpe con le spoglie d'oro” e il buon disco di inediti “Portami al confine”, il cantautore e scrittore Marco Rovelli torna ad occuparsi di musica popolare. Il nuovo lavoro “Concerto d'amore” è un vero e proprio viaggio sul tema della passione. Quattordici tracce in compagnia di Paolo Monti (chitarra elettrica, acustica, archetti ed elettronica) e di tantissimi ospiti. Si comincia con “Rispetti”, un canto di corteggiamento toscano, con la voce di Serena Altavilla e la chitarra elettrica di Bruno Dorella, seguito dalla ninna nanna sarda “Dromi fiore meu”. "Bella ci dormi" è una serenata salentina divisa con Paola Rovai, “Già allo sguardo”, scritta dall'anarchico Carlo Vita, parla del ritorno di un esule ed è arricchita dal violoncello di Lara Vecoli e dal sax soprano di Nicola Alesini. C’è poi un dittico toscano formato da “Cade l'uliva” (incisa da Caterina Bueno nel disco “La veglia”) con Mara Redeghieri alla voce, la chitarra di Lee Renaldo (Sonic Youth) e “Maremma”, un canto di morte e speranza contrappuntato dal violoncello. La serenata salentina “Beddha ci stai luntanu” ospita la voce di Angela Baraldi e ancora Renaldo alla chitarra; viene dalla Sicilia “Pri tia diliriu e spasimu”. Invece, risalendo la Penisola, “Ritorno dalla transumanza" è un canto molisano dove un pastore torna dall'amata e ritroviamo Serena Altavilla, in più l'armonica di Rocco Marchi. Di nuovo in Sicilia con i tormenti d'amore e d'abbandono caratterizzano “Cu ti lu dissi” di Rosa Balestreri, sottolineati da bağlama di Cesare Basile. “La nova gelosia” è una canzone napoletana (incisa anche da Fabrizio De André nel disco "Le Nuvole" del 1990) impreziosita dalla grande Fausta Vetere; “Sei bella negli occhi” è un canto di origine sconosciuta, accarezzato dal sax e dal violoncello. Dal repertorio di Lucilla Galeazzi viene proposta “Quante stelle in cielo con la luna”, cantata insieme ad Erica Boschiero e con la chitarra elettrica di Rocco Marchi, chiude il disco “Amore ribelle” di Pietro Gori, che parla di un tormento per una lontananza voluta e che vede nuovamente Mara Redeghieri al canto. Un lavoro interessante e di riscoperta quello di Rovelli e Monti, che donano una nuova veste sonora a brani nati in maniera completamente diversa. È proprio questo contrasto, queste voci che si sovrappongono, questi strumenti lontani da una certa tradizione che ci permettono di guardare a quel mondo con occhi e soprattutto ascoltare con orecchi diversi. 


Marco Sonaglia

Posta un commento

Nuova Vecchia