Mayssa Jallad – Marjaa: The Battle of the Hotels (Ruptured Records, 2023)

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“Marjaa: The Battle of the Hotels” è un album cupo e lunare: come potrebbe essere diversamente considerato che il punto di partenza è la ricerca condotta dalla sua autrice Mayssa Jallad su un episodio della guerra civile in Libano accaduto tra il 1975 e il 1976. Jallad, classe 1990, vive a Beirut dove si è laureata in architettura e “Marjaa”, la sua opera prima da solista, è un concept album nato dalla fusione di musica e ricerca in architettura, scritto in collaborazione con il produttore Fadi Tabbal. Il riferimento è la sua tesi per il master in Conservazione Storica presso la Columbia University di New York, in cui ha descritto in modo dettagliato la storia della cosiddetta “Battaglia degli Hotel” durata 5 mesi, che ebbe luogo a Beirut all’inizio della guerra civile libanese, dal 22 ottobre 1975 al 29 marzo 1976. Nei suoi studi Jallad ha inquadrato l'architettura come protagonista, scoprendo che si trattava della prima battaglia urbana al mondo che si è svolta su grattacieli. Mayssa Jallad ha fatto parte di diverse formazioni musicali: nel 2013 aveva fondato la band indie-pop Safar con un forte seguito in Libano con l’uscita “In Transit” e, nel 2019 l’EP “Studies of an unknown lover”, con cui si è esibita su numerosi palchi internazionali. Nel 2022 ha partecipato all’album “Madina min Baeed” con il musicista e produttore Khaled Allaf e “Fil Atma” con il gruppo indie Baada Ab. La “Battaglia degli hotel” si svolse nel quartiere alberghiero di Minet-el-Hosn nel centro di Beirut, dove ebbe luogo una delle prime battaglie della guerra civile per il possesso di un piccolo complesso alberghiero, il St. Charles City Center, adiacente alla zona del lungomare della Corniche sul
Mediterraneo, e si diffuse rapidamente in altre zone del centro di Beirut. Le battaglie venivano combattute con pesanti scambi di razzi e colpi di artiglieria dai vari tetti e stanze degli hotel dai cecchini. Il quartiere comprendeva una serie di alberghi moderni, costruiti durante il boom economico del Libano tra la metà degli anni '60 e l'inizio degli anni '70. Tra questi c'era anche l'Holiday Inn. L'area divenne il simbolo della ricchezza del Libano nel periodo precedente la guerra civile, nel panorama in rapida crescita di Beirut. Nell'ottobre del 1975, il quartiere alberghiero divenne strategicamente importante per la sua vicinanza al mare e l'Holiday Inn in particolare divenne un trofeo simbolico nella battaglia. Altri edifici a più piani tatticamente preziosi nel distretto includevano Burj al-Murr ancora incompiuto, tra gli edifici più alti di Beirut. Insieme agli alberghi vicini, questi edifici sovrastavano i quartieri residenziali delle zone adiacenti, dove vivevano sia cristiani che musulmani. Il 26 ottobre, gli scontri si estesero al quartiere degli Hotel con un feroce scontro a fuoco di cinque giorni e la situazione peggiorò ulteriormente il 28 ottobre, quando vi fu una sparatoria sui gradini del Parlamento nel territorio controllato dai cristiani ad opera di un'auto di miliziani musulmani che riuscì
a raggiungere il palazzo del Parlamento e aprì il fuoco sui deputati mentre lasciavano l'edificio. Ma il 29 ottobre, il primo ministro chiese un cessate il fuoco per consentire l'evacuazione del personale e dei residenti intrappolati negli alberghi, come l'Holiday Inn, che ospitava più di 200 persone, la maggior parte delle quali turisti. All'operazione di evacuazione seguì l’immediata ripresa dei combattimenti. Un altro cessate il fuoco fu concordato il 31 ottobre per consentire agli sfollati di tornare a riprendere le loro cose. Tra alterne vicissitudini e sanguinosi combattimenti, alla fine della battaglia Beirut venne divisa dalla Linea Verde, durata 15 anni, in “Est” e “Ovest”, limitando il movimento e la comunicazione e creando una divisione violenta di cui ancora oggi si risente. Con “Marjaa: The Battle of the Hotels” Jallad sublima la distruzione della guerra civile libanese in un originale, suggestivo album in due parti. Nella prima parte, Dahaliz, composta da sei tracce, Jallad immagina una passeggiata in città in un tentativo non riuscito di seguire una vecchia mappa. In questo itinerario tra i corridoi tortuosi (“Dahaliz”) della città, distrutti dall’evoluzione urbana a partire dagli anni '60, è accompagnata dalla musicista Youmna Saba. 

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