Marcello Colasurdo (1955-2023)

Negli anni Novanta ha scelto anche la strada solista, con la sua paranza, e quella delle collaborazioni, con artisti napoletani come Nuova Compagnia di Canto Popolare, Daniele Sepe, 99 Posse, Almamegretta, ma anche con gruppi affini dal punto di vista dell’impegno politico come i Modena City Ramblers. Qui è sul palco (dal minuto 4:30) del concertone del Primo Maggio 1998 a Roma insieme alla NCCP.



Nel 1997 aveva realizzato a suo nome l’album “E manco 'o sole ce 'a sponta”, dando vita ad una paranza con cui interpretare i brani popolari e devozionali cui era più legato.


Nel 2000 la Real World pubblica “Lost Souls”, l’album degli Spaccanapoli che hanno cominciato a frequentare i festival Womad e cui Marcello Colasurdo porta in dote brani già diventati bandiera delle lotte popolari campane come “Vesuvio”


Perno del suo cantare sono state le feste tradizionali delle sette Madonne Ogni volta che ha potuto, è stato presente sulla scala santa dell’Abbazia di Montevergine animando le celebrazioni della Candelora e della Juta, fino a quando le sue condizioni di salute glielo hanno permesso. Qui è possibile ascoltare la “Tammurriata a Muntevergine” dall’album del 2009 “Tammurriate e canti popolari devozionali”.


Anche quando le sue condizioni di salute, a causa del diabete, si sono aggravate, non è venuta meno la fede in Mamma Schiavona: “non mi lascia mai – diceva - mi dà la forza. Vedevo Montevergine dalla finestra della stanza in ospedale, Mamma Schiavona è stata la mia custode. È la nostra Madre Terra, questa Madonna che ci ricorda la rinascita, la luce, l’amore e voglio tornare al più presto a celebrarla, ad onorarla perché l’ho sentita accanto. Sono sempre presente, con lo spirito, con la fede, con la devozione, sento sulla pelle il calore di tutta l’Irpinia, di tutta la comunità di Mamma Schiavona e mando a tutti un saluto grande. Torneremo insieme a cantare la gloria della Madonna con le tammorre, solo così siamo completi, uniti”. Questa “Serenata a Mamma Schiavona” è stata cantata al Santuario di Montevergine nel 2008.


A marzo del 2021, di fronte alle misure di distanziamento in relazione al Covid, Marcello Colasurdo ha ideato oltre tre ore di musiche e narrazioni mettendo in connessione decine di gruppi e musicisti nel “O Risviglio”, la festa della primavera: “poichè non è possibile incontrarsi a causa di questo maledetto virus, abbiamo raccolto tutte le testimonianze delle varie Paranze in questo video. Madre terra esce dall'oscurità dell'inverno, prende la luce ed è festa della vita, di tutto il creato. La primavera è soprattutto la festa della rinascita, dove tutto si risveglia. Tutte le paranze della Campania Felix onoreranno questa festa d'O Risviglio dedicandola a tutti i cantatori presenti e a quelli che ci hanno lasciato, ma che continuano a cantare sotto il manto della Grande Madre. A loro dedicheremo, (che Dio li abbia in gloria) questo video con i canti di tutte le paranze campane. Si onoreranno tutte le mamme schiavone e tutti i cantori che ci hanno trasmesso la sacralità del passaggio, ossia tutta la tradizione orale del suono, del canto e della danza sul tamburo”.


Il suo tratto distintivo era la capacità di passare dai palchi dei concerti, alle scalinate delle chiese, alle aie tessendo lo stesso filo rosso: “Meglio ‘na tammurriata che ‘na guerra”, come testimoniato nel 2021 anche al “Castello popolare", di Sessa Aurunca.


Insieme a lui si sono formati cantanti e musicisti di province e generazioni diverse. Una fra tutte, la testimonianza di questa “Tammurriata” eseguita a Montemarano nel 2021 e sospinta dalla fratellanza fra Marcello Colasurdo e Luca Rossi che così l’ha salutato il 5 luglio 2023:  “Il più grande di tutti. Il cuore più nobile e puro. Messaggero di amore. La voce madre del nostro popolo. La tammurriata, il Vesuvio. Se un paradiso esiste ti hanno già fatto capo paranza. Marcello non ho parole”.


Alessio Surian

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