João Donato (1934–2023)

Resterà un lunedì fra i più tristi per la musica brasiliana il 17 luglio 2023, il giorno in cui Rio de Janeiro ha dovuto salutare, a 88 anni, a causa di una polmonite, il pianista e compositore João Donato, punto di riferimento strumentale e compositivo dagli anni Sessanta, compagno di avventure sonore di Chet Baker, Tito Puente e in Brasile di João Gilberto, Astrud Gilberto, Sergio Mendes, Tom Jobim, Gilberto Gil, Caetano Veloso e moltissimi altri.  In epoca recente, il suo anno di grazia era stato il 2010, con il Grammy Latino al miglior album jazz. Quell’anno è fotografato dai nove brani inanellati il sei dicembre al Teatro Anchieta del centro culturale Sesc Consolação di San Paolo in compagnia di Ricardo Pontes al sax e al flauto, Luiz Alves al contrabbasso e Robertinho Silva alla batteria.


Nato in Amazzonia, nello Stato di Acre, in una famiglia molto musicale, non ancora ventenne aveva dato vita a proprie formazioni a Rio de Janeiro e nel 1956 la Odeon lo chiama a incidere l’album "Chá Dançante" con una selezione di brani di grandi compositori brasiliani scelti da Antônio Carlos Jobim. 


Quando esplode la bossa nova Donato rappresenta un ponte con gli Stati Uniti dove suona con Mongo Santamaría, Johnny Martinez, Cal Tjader e Tito Puente, mentre collabora con João Gilberto che accompagna nei concerti europei. La sua carriera musicale sboccia discograficamente nel 1963 con l’album “A Bossa muito moderna” che propone brani come “Sambongo”.



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