Artisti Vari – Afghan Musicians in Exile: Mashhad 2022 (Worlds Within Worlds, 2023)

#CONSIGLIATOBLOGFOOLK

Con 3,4 milioni, Mashhad, capitale del Khorasan, è la seconda città iraniana per numero di abitanti, sede del mausoleo più importante della nazione, dedicato a ʿAlī al-Riḍā. La sua posizione a nord-est l’ha legata, nel tempo, alla città afghana di Herat: a più riprese, molti musicisti afghani si sono stabiliti a Mashhad, spinti dall’invasione sovietica degli anni Ottanta e dalle condizioni di guerra che hanno accompagnato le alterne vicende del regime talebano dal 1996. La storia di “Afghan Musicians in Exile: Mashhad 2022” viene da lontano, dall’interesse del musicista e ricercatore spagnolo Michel Gasco per le registrazioni realizzate negli anni Settanta da John Bailey, a cominciare dall’album “Le rubâb de Hérat” () che vede protagonista il rubâb di Ustad Mohammad Rahim Khushnawaz, cui recentemente Ocora ha dedicato la riedizione di un concerto condiviso nel 1995 con Gada Mohammad (dutâr). Nel 2012, Michel Gasco ha rintracciato la famiglia Khushnawaz in un quartiere di Mashhad abitato da molti rifugiati afghani. Lì ha incontrato il figlio di Rahim Khushnawaz, Nasim. "Ha tirato fuori lo stesso rubâb che appare sulla copertina di ‘Le rubâb de Hérat’ e il primo brano che ha suonato è stato proprio il primo che ho sentito di suo padre. Come se fossimo in un film" ha raccontato Gasco che con Nasim Khushnawaz ha poi viaggiato a Herat. Il primo album internazionale di Nasim Khushnawaz, “Songs from the Pearl of Khorasan”, è stato pubblicato nel 2022 grazie alla collaborazione con Lachlan R. Dale e Worlds Within Worlds con cui è nata l’idea di registrare e
promuovere queste musiche sia con dischi, sia con documentari. "La musica iraniana e herati hanno in comune i quarti di tono, che non sono previsti nel rubâb della musica classica afghana. Il padre e il nonno di Nasim aggiunsero quindi un paio di tasti al rubâb per poter suonare quella musica con la stessa sensazione dell'originale" racconta Gasco. "Mio padre amava la nostra musica antica e anche la gente voleva ascoltare quelle melodie e canzoni iraniane, che sono sempre state amate dagli herati" ricorda Nasim Khushnawaz di cui “Afghan Musicians in Exile: Mashhad 2022” documenta due splendide interpretazioni, "Aghrabe Zolfe Kajat" e l’incalzante "Leili Leili" accompagnato da Gholam Sakhi Rasuli al dotar (liuto a due corde) e Azim Hassanpur alle tabla. Gli Hassanpur furono la prima famiglia musicale a trasferirsi a Mashhad: il padre di Azim, Karim, era un note suonatore sia di rubâb, sia di tabla. Gli altri cinque brani esemplificano stili e repertori diversi, dal ghazal (nella tradizione di Kabul) di Asef Habibi, alla canzone popolare di Aziz Ahmad Amiri “Astan E To Boose Gahe Man Ast” (composta dal padre, Ustad Amir Mohammad) al
contributo di un altro suonatore di rubâb, Vahid Delahang, a suo agio sia nello stile classico kabuli, sia in quello di Herati. In "Rag Sohni" è evidente l’affinità con le musiche dell’India settentrionale cui contribuiscono le tabla suonate dal cugino Kenan Delahang. Accanto alle famiglie Khushnawaz e Hassanpur, i Delahang sono una delle più importanti dinastie musicali di Herat. A rafforzare il ponte musicale con l’India è anche il bel brano proposto da Jawad Tabesh, “Tarane”. A chiudere l’album sono il dotar di Gholam Sakhi Rasuli e la tabla di Azim Hassanpur con un brano dal titolo emblematico, “Hybrid children”. 


Alessio Surian

Posta un commento

Nuova Vecchia