Natalie Merchant – Keep your courage (Nonesuch, 2023)

“Keep Your Courage”, di Natalie Merchant, è un disco dedicato all’Amore e a chi ha coraggio di accoglierlo, viverlo, lottare per esso, ed anche superare il trauma quando l’amore si inaridisce e muore. Registrato durante la pandemia, con la gran parte dei contributi dei musicisti dati a distanza (l’elenco ne comprende oltre 60, singoli o in formazione orchestrale, e 7 compositori/arrangiatori), l’album contiene dieci brani intensi ed emozionanti, dai testi raffinati e ricchi di riferimenti letterari e mitologici, di una qualità poetica che va oltre la forma canzone. Il primo pezzo, “Big Girls”, si apre con una sezione di fiati e poi si amplia, in un crescendo che accompagna il ripetersi dell’espressione “hold on”, cioè “tieni”, “sostieni”, “aspetta”. Un invito a tutte quelle Big Girls che “(…. don’t cry / Heart of stone / gone cold as ice / They close the door / they keep it all inside ..)”. Non ancora spenta l’eco di “Big girls” inizia “Come on, Aphrodite”, gospel alla Dea dell’Amore in cui Merchant duetta con Abeen Koomson-Davis, ed in cui sono protagonisti il piano di Carmen Staaf, la sezione fiati e il trombone di Steve Davis, che si produce in un breve e suggestivo assolo. Dal corposo arrangiamento è il commosso omaggio reso alle donne che per lei sono state esempio e guida in “Sister Tilly. Dapprima sussurrata su una delicata tessitura pianistica e poi trasformata in un pezzo vibrante, è “Narcissus”, dove il protagonista è un uomo che, chiuso nel proprio narcisismo, non si cura di colei che lo ama, fino a perderla. “Hunting the wren”, cioè “cacciando lo scricciolo”, dall’andamento di marcia, è una ballata contro la violenza nei confronti dei più deboli, che Merchant intona in un crescendo solenne. È l’unico brano non a sua firma, ma scritto da Ian Lynch, del gruppo irlandese Lankum. Di tutt’altro tono “Guardian Angel”, che si snoda attraverso un delicato intreccio di piano, basso ed archi. Una preghiera laica che recita: “Guardian Angel, I'm at your feet / Where's the love you promised me? / Where’s your tender heart full of sympathy? / Guardian Angel, I don’t believe / You could ever takе from me / All the love had еver belonged to me”. Nella successiva “Eye of the Storm” la presenza dell’intera formazione dei Lúnasa conferisce alla canzone un bellissimo sapore “irish”, mentre “Tower of Babel” (secondo singolo tratto dall’album) per titolo e arrangiamento ci ha in qualche modo ricordato alcune cose di Leonard Cohen. Puro songwriting americano è “Song of Himself”, e come tale potrebbe benissimo accompagnare molti viaggi ideali e reali lungo le strade degli USA. Infine, a chiudere il disco, l’intensa ed emozionante “The Feast of Saint Valentine”, intima e nel contempo così potente da arrivare direttamente al cuore di chiunque la ascolti. L’amore qui cantato non è però solo quello festeggiato il 14 di febbraio dagli innamorati. È l’amore in tutte le sue forme, in tutte le sue declinazioni, quello che diventa universale, che dà coraggio (qui compare la frase “keep your courage”, che dà il titolo all’album). Perché “Love will lead you safely on / Love will leave you wounded / Love will bring you harm / Love will be the curse and be the charm / Love will be the bruising and be the balm / Love will set you free and love will be your bonds / Love will win / Love will conquer all”. Alla bellezza dei testi si accompagna l’interpretazione di Natalie Merchant, la cui voce colpisce sin dal primo verso, e che suona profonda, vibrante, leggermente sporca, capace di trasmettere tutte le sfumature e le invenzioni poetiche della cantautrice. Qualche decennio fa “Keep Your Courage” avrebbe avuto subito grande successo, scalando le classifiche di mezzo mondo. Oggi, in questi tempi distratti e sovrastati dal rumore, è solo una questione di tempo affinché venga riconosciuta la sua grandezza. www.nonesuch.com/albums/keep-your-courage


Marco G. La Viola

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