Michel Arbatz & Invités – L’ami qui dort: Michel Arbatz chante Cesare Pavese (Zigzags, 2022)

Chiodo schiaccia chiodo
ma quattro chiodi
fanno una croce
(Cesare Pavese)
La crudele lezione letteraria di Cesare Pavese nella quale “non si ricordano i giorni ma gli attimi” e “le cose si ottengono quando non si desiderano più” è riaffiorata talvolta all’orizzonte della canzone d’autore. Agli esordi, Fabrizio De André nel comporre “La morte” (Vol. 1°, 1967) presentava con la strofa “La morte verrà all’improvviso, avrà le tue labbra, i tuoi occhi”, l’inequivocabile citazione di “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”. Roberto Vecchioni addirittura, sul finire degli anni novanta, ha donato ad una sua canzone la pavesiana suggestione del titolo “Verrà la notte e avrà i tuoi occhi”. Anche Francesco De Gregori lo cita esplicitamente in “Alice”, la più nota canzone dei suoi inizi e che apre il secondo disco del 1973. Tra i vari personaggi che, nello scommettere con la propria esistenza, circondano l’inconsapevole figura della protagonista Alice, compare infatti anche “Cesare perduto nella pioggia” che “sta aspettando da sei ore, il suo amore ballerina”. Riferimento biografico alla possibile causa della pleurite di cui il poeta ebbe a soffrire in età liceale e che non lo fece perdere l’anno solamente grazie all’intercessione del professore di matematica Pilo Predella. Questo episodio adolescenziale di Pavese viene, forse in maniera un po’ romanzata, legato alla vana attesa sotto l’acqua, dell’uscita di una giovane ballerina di fila della compagnia di Isa Bluette, di cui si era invaghito. Pucci, era questo il suo vezzeggiativo, lavorara al café-chantant torinese La Meridiana, come reso noto da Tullio Pinelli, compagno di scuola e grande amico di Cesare. Nel medesimo disco di De Gregori, anche il personaggio della giovane Irene, pur contenendo un preciso richiamo alla Nancy di Leonard Cohen, reca, forse non a caso, lo stesso nome di una delle protagoniste del romanzo “La luna e i falò” (la canzone in questione, tra l’altro, partecipò alla rassegna canora Un Disco Per L’Estate dello stesso anno, giungendo ultima su un totale di cinquantaquattro concorrenti). Numerose interpretazioni in canzone delle poesie di Pavese si trovano raccolte, a cura del sottoscritto e dello studioso genovese Manlio Todeschini, a margine del volume “Cesare Pavese. Una vita tra Dioniso e Edipo”, pubblicato da Carocci Editore ad opera della Prof.ssa Monica Lanzillotta, docente di Letteratura Italiana Contemporanea presso l’Università della Calabria. Il libro contiene una dettagliata sezione finale che contempla la lista delle opere in musica, sia leggera che classica, ispirate alla vita e alle opere di Pavese. 

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