I ritmi notturni di Buenos Aires

Le notti di Buenos Aires sono sinonimo di imbarazzo della scelta, tanta e diversa è l’offerta culturale in tutti i settori e la capacità di coltivare al tempo stesso tradizioni e innovazioni. In musica, questo è particolarmente vero per la seconda parte della settimana, da giovedì in poi. È possibile portare le persone ad ascoltare e ballare musica anche il lunedì? Certo, tutti i lunedì: è la risposta che viene da La Bomba de Tiempo, il collettivo inventato nel 2006 da Santiago Vazquez imperniato sul linguaggio del Ritmo y Percusión con Señas (Ritmo con Segni, ne abbiamo parlato in occasione del terzo incontro italiano ). Inizialmente, proprio perché era un linguaggio nuovo e aveva bisogno di un periodo di rodaggio, nacque l’idea di tenere le prove proprio nel giorno in cui, in genere, i musicisti, hanno meno impegni, il lunedì appunto. Ma fin da subito, si voleva anche sperimentarlo in un luogo che desse alle persone la possibilità di ballare visto che l’obiettivo era proprio quello di creare una consuetudine al ballo che privilegiasse la dimensione percussiva. 
La Ciudad Cultural Konex, ex fabbrica in Avenida Sarmiento, si rivelò il luogo ideale, disposta a ospitare le prove, ma anche a tenerle aperte al pubblico pagando un modesto biglietto. Quella formula con una dozzina di percussionisti, magari un ulteriore musicista invitato e la responsabilità della direzione assunta a rotazione dai membri del gruppo funzionò fin dalla prima serata, suscitando l’interesse prima di centinaia e poi di migliaia di persone, facendo dei lunedì sera al Konex un punto fisso della vita notturna e dei giri turistici a Buenos Aires, con conseguente lievitamento dei prezzi dei biglietti. Sedici anni dopo La Bomba de Tiempo è una macchina del ritmo rodata a puntino, con le due ore di concerto equamente suddivise fra quattro direttori che lasciano temporaneamente le proprie percussioni per porsi al centro del collettivo, disposto a semicerchio su due livelli per un totale di quattordici persone. Gli stili di direzione di percussionisti come Alejandro Oliva, Tiki Cantero, Richard Nant sono ben diversi uno dall’altro e questa
diversità costituisce il fascino e l’elemento di intrinseca novità di un approccio alla musica che ha già nella composizione istantanea e nell’improvvisazione due elementi cardine. Lunedì 31 ottobre ad aggiungere sale al tutto ci ha pensato il trio di Willy Bronca, rapper con una sensibilità ritmica e narrativa unica, con un seguito in continua crescita soprattutto fra i più giovani. Altrettanto bene, da oltre una decina d’anni, funzionano i martedì sera a Santos Dumont 4040 con La Grande, il secondo gruppo cui Santiago Vazquez ha dato vita a partire dal linguaggio del Ritmo con Segni, questa volta non limitato alle percussioni, ma completo in ogni sezione strumentale. Il primo novembre l’ospite d’onore era Miss Bolivia, rapper molto conosciuta in Argentina che ha dato modo al gruppo di esprimersi in tutta la sua versatilità anche quando si tratta di accompagnare brani hip-hop e rap. I martedì a Santos Dumont 4040 sono divisi in quattro parti: si comincia alle 20.00 con La Grande che nel primo set invita anche l’ospite d’onore. Alle 21.00 il gruppo lascia spazio al dj set di Villa Diamante per un’ora tutta dedicata al ballo. Alle 22.00 torna La Grande, ma questa volta in modalità jam: 
altri musicisti sono invitati ad unirsi al gruppo sia come strumentisti, sia come direttori. In questo caso, non solo è tornata Miss Bolivia, ma anche altri due rapper straordinari come Rayo e Milo Moya. Inoltre, ha raggiunto il gruppo in un paio di brani Gonzalo Arevalo, percussionista con una lunga esperienza di Ritmo con Segni che martedì ha contribuito con la quena, spostando in cima alle Ande un brano che sembrava saldamente ancorato a sonorità e narrazioni urbane. Dalle 23.00 alle 24.00 riprende il dj set di Villa Diamante. Assente Santiago Vazquez, le responsabilità del rompere il ghiaccio con la direzione se le è prese il percussionista Luciano Fernandez, con una sezione rimica che comprendeva Pablo Bendov e Diego Lopez de Arcaute a batteria e percussioni, i fratelli César e Ale Franov al basso e alle tastiere (e voce), Javier Matano alla chitarra, Mauro Sarachian al violoncello e la sezione fiati con Ramiro Flores, sax alto e trombone, e Juan Canosa, trombone e sax baritono: un gruppo che produce musica travolgente nel contesto di un gruppo palesemente coeso, divertito e ispirato dai reciproci spunti creativi. La prima parte della settimana prosegue il mercoledì a C Art Media con PAN, la creatura più recente di Vazquez, un piatto ludico-musicale ricchissimo: ne riparliamo nella prossima puntata.

 

Alessio Surian

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