Santiago Vazquez, Terzo Incontro Italiano di Ritmo con Segni, Casa laboratorio Il Cerquosino (Orvieto), 3 settembre 2022

Buenos Aires sarà anche nota come la città del tango, ma l’esperienza musicale più conosciuta della capitale argentina è La Bomba de Tiempo, collettivo di percussionisti che dal 2006 fa tendere le orecchie e scatenare i piedi di migliaia di persone, tutti i lunedì sera nel Centro Culturale Conex. La conduzione del collettivo coinvolge a rotazione gli stessi percussionisti che lo compongono grazie ad un metodo concepito per loro da Santiago Vazquez dopo aver letto il testo di John Miller Chernoff “African Rhythm and African Sensibility. Aesthetics and Social Action in African Musical Idioms”. Nelle prime pagine del libro (scritto cinquant’anni fa e pubblicato nel 1979) Miller Chernoff concludeva l’introduzione ricordando le parole di Leopold Sedar Senghor a proposito del ritmo, la cosa “più sensibile e meno materiale”, forza ordinatrice che in Africa non è ridotto a dimensione estetica, ma invita le persone a entrare in comunione, intimamente, e a partecipare alla costruzione della comunità. 
Mosso da queste parole e a partire dalla sua esperienza di batterista, percussionista, compositore e viaggiatore, Santiago Vazquez si era interrogato sulle possibilità del dar vita anche a Buenos Aires a pratiche di musica e danza collettive capaci di innescare una tradizione popolare paragonabile a quelle di matrice afrodiscendente di altri Paesi del Sud America e dei Caraibi. Il metodo di “ritmo y percusión con señas” che ha messo a punto privilegia gli aspetti ciclici nei modi del suonare insieme e tende a far prendere consapevolezza delle interazioni e degli equilibri dinamici fra pulsazione, “clave” di riferimento e suddivisioni ritmiche, sviluppando una grammatica metrico-ritmica paragonabile, per accuratezza e complessità, alla dimensione armonica della musica classica occidentale. Ne è un esempio l’attuale gruppo di percussioni guidato da Vazquez PAN, ma il metodo riguarda tutti gli strumenti e le parti vocali, come mostra l’altro ensemble animato a Buenos Aires da Vazquez, La Grande, così come i gruppi
di “ritmo con señas” negli altri Paesi sudamericani, a Tokyo con Kavka Shishido, Sysmo a Bruxelles ed i gruppi nati negli ultimi sette anni cominciando da Roma con Quilombo nel 2015, Play the Ritmo nel 2017, Orchestra Improvvisata nel 2019, e dal 2020 Combo Suonda a Padova, Orchestra Libera Tutti condotta da Alessandro Balestrini all’Isola D’Elba, Ritmo con Segni a Milano. Play the Ritmo, Orchestra Improvvisata e Combo Suonda hanno partecipato ai concerti serali del Terzo Incontro Italiano di Ritmo con Segni tenutosi dal 31 agosto al 4 settembre alla Casa laboratorio Il Cerquosino (Orvieto), con ospiti come Ludovico Peroni - che all’Università degli Studi di Firenze studia proprio le diverse forme di improvvisazione condotta - occasione per riunire circa settanta persone e gruppi italiani e europei interessati a questo metodo di improvvisazione musicale: cinque giornate di laboratori e seminari per diverse competenze e livelli, con approfondimenti tematici su ritmo, composizione, 
conduzione e tradizioni ritmiche del mondo, oltre ai concerti e jam session/palco aperto notturni. Quello del 3 settembre è stato aperto da Santiago Vazquez che si è mosso attraverso il suo repertorio solista e con Puente Celeste, sia come cantante, sia suonando magistralmente berimbau e mbira (attingendo sia da “Mbira y Pampa” sia dal repertorio tradizionale Shona con “Nemamusasa”). Con la chitarra ha ripreso le splendide composizioni per Puente Celeste e ha duettato con Aixa Figini, la cantante argentina che a Lisbona ha fondato Circular, collettivo di voci femminili che interseca le pratiche di conduzione con i segni con quelle di musica corporea. Un secondo brano tradizionale Shona, “Karigamombe”, è stato l’occasione per una ri-lettura condotta con i segni che ha visto alle percussioni Antonio Merola, Gonzalo Teijeiro e Giuliano Lucarini (poi protagonista a sua volta con un likembe elettrificato), condotti da Michele Braguti, traduttore per l’edizione italiana appena pubblicata del “Manual de ritmo y percusión con señas” realizzato da
Santiago Vazquez nel 2013 in una “mitica” edizione in spagnolo e inglese, da anni esaurita. Il manuale, con un’indovinata copertina per la versione italiana realizzata da Rosario Galano, da modo di focalizzare quasi 150 segni: introduttivi che identificano chi, quando e cosa far suonare; i segni che permettono una conduzione più elaborata, quelli relativi alle dimensioni melodico-armonica e solista, ritmica e ludico-compositiva. Due serate sono state aperte dalle prime due puntate video della serie “Ritmo con Señas”, realizzata, a partire da un’ampia documentazione di interviste e concerti dal vivo, dall’equipe Micropolis coordinata da Margaux Belanger e Julien Messina.

 

Alessio Surian

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