Star Feminine Band – Star Feminine Band in Paris (Born Bad Records, 2022)

Dal Benin, a luglio, erano giunti ottimi segnali con il singolo “Le Mariage Forcé”, un assaggio del secondo album del gruppo giovanissimo, fra i 12 e i 18 anni, e tutto al femminile, Star Feminine Band, le ragazze della cittadina di Natitingou. Eccole di nuovo, a due anni dall’album di debutto, a navigare fra afro-pop e rumba congolese, synth e accenti rock forti della partecipazione a festival internazionali come Roskilde e Dour. Le nuove registrazioni sono state realizzate a Parigi a fine 2021, dopo il concerto al Transmusicales Festival, una trasferta tutta in salita, come sempre quando si tratta di dover “conquistare” visti e avere a che fare con la burocrazia di ambasciate e frontiere. André Balaguemon è il padre di due ragazze che suonano nel gruppo, la batterista Angélique, che ha compiuto dodici anni a marzo, e la quattordicenne Grâce Marina alle tastiere. Con loro ci sono Anne Sayi alla chitarra, Julienne Sayi, al basso elettrico, Urrice Borikapei, Dorcas e Ouei alle percussioni. André Balaguemon fa un po’ da genitore al collettivo, ricorda che, come successo in passato, la procedura per ottenere i visti “non è stata semplice: abbiamo dovuto viaggiare tutti da Natitingou, la nostra città nel nord-ovest, a Cotonou, la capitale, dove l'ambasciata centralizza le procedure per i visti". Ci sono voluti molti viaggi di andata e altrettanti di ritorno, oltre trenta ore di autobus ogni volta, ma queste sono ragazze che non si arrendono mai, ben consapevoli di una volontà collettiva di rapporto profondo con il proprio territorio, testimoniato da canzoni cantate nelle lingue locali Waama e Ditamari (e volendo possono far ricorso a Bariba, Fulfulde, Yoruba e Fon), ma anche di sguardo sul mondo e di dialogo a livello nazionale e internazionale. Non a caso altri testi sono in francese e, fra le novità di “In Paris”, in inglese, frutto dei corsi di lingua seguiti online degli ultimi due anni. Le canzoni cantate in inglese raccontano l’invito che rivolgono alle donne ad agire, “Women Stand Up”, e il loro percorso identitario come gruppo: “We Are Star Feminine Band”, il brano che apre l’album con una pulsazione incalzante che da voce allo xilofono e alle armonie vocali collettive. Alle canzoni in francese hanno riservato il compito di entrare nel merito dei diritti che reclamano le donne, da “L'excision”, sulle mutilazioni genitali femminili (che in Benin riguardano quasi una donna su dieci fra i 15 e i 49 anni), a “Le Droit de l'enfant”, a ricordare l’importanza del rispetto di tutti i diritti di tutti i bambini, al singolo “Le Mariage Forcé”, sulla pratica tutt’ora comune in Benin dei matrimoni combinati che riguarda ragazze anche molto giovani. La posizione del gruppo a questo proposito è chiara: “Il matrimonio è un atto di fede e di amore/un dono totale di sé alla persona che si è scelta/Allora, perché imporre un uomo a vostra figlia?/Genitori africani, pensate a noi e al nostro future/Il matrimonio forzato impedisce la nostra evoluzione,/rendendoci schiave della casa”. Raccontano che per loro, in quanto donne, sentono di poter e dover affrontare questi temi che toccano altre donne, parenti, amiche che conoscono bene. E ricordano come, inizialmente, a Natitingou il loro progetto musicale non venisse capito: c’era resistenza e esplicitamente si diceva che “le ragazze non dovrebbero fare musica”. Il primo concerto in piazza cambiò le cose e la percezione generale: molte persone cominciarono ad esprimere esplicitamente apprezzamento per la Star Feminine Band e quel primo cambiamento continua a motivare il gruppo a suggerire e perseguire ulteriori trasformazioni culturali e sociali. 


Alessio Surian

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