Sara Jane Ceccarelli – Milky Way. Short Stories Between The Earth And Stars (Auditorium Parco della Musica Records/Egea, 2022)

Cantante italo-canadese dotata di talento purissimo Sara Jane Ceccarelli ha alle spalle un articolato percorso artistico, costellato da collaborazioni di assoluto prestigio che vanno da Francesco De Gregori di cui è stata corista in “Amore e Furto” alla partecipazione nel ruolo di Pamina nell’allestimento dell’Orchestra di Piazza Vittorio de “Il Flauto Magico” di Mozart, passando per gli spettacoli di teatro-canzone con Davide Riondino e la bella versione dei “Deportee” di Woody Guthrie incisa per l’album “Yayla - Musiche ospitali”. A questo si aggiunga l’importante esperienza come voce dell’Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti, il primo posto al contest “L’artista che non c’era” nel 2019 e il promettente esordio come solista con “Colors” nel 2016. A sei anni distanza da quest’ultimo, Sara Jane Ceccarelli torna con “Milky Way. Short Stories Between The Earth And Stars” album nel quale ha raccolto dieci brani, in larga parte autografi, di cui nove in inglese e uno in italiano incisi con la partecipazione di un eccellente cast di strumentisti guidato dal produttore Edoardo Petretti (pianoforte, percussioni e fisarmonica) e composto dal fratello Paolo Ceccarelli (chitarra elettrica e mandolino), Lorenzo De Angelis (chitarra acustica e cori), Matteo Dragoni (batteria), Giacomo Nardelli (basso), Francesco Fratini (tromba), Angelo Maria Santisi (violoncello) e Alessio Bernardi (flauto traverso). Come lascia intendere il sottotitolo, il disco mete in fila delle brevi storie sospese tra la terra e le stelle, tra pop, folk, canzone d’autore e jazz e che, nel loro insieme, catturano le diverse sfaccettature dell’ispirazione e della personalità artistica della cantante eugubina che, con grande abilità, si muove tra diversi generi e forme espressive. A spiccare, durante l’ascolto, è la versatilità del suo timbro vocale che le consente di muoversi con eleganza tra le melodie più raffinate e, allo stesso tempo, di imprimere grande intensità agli spaccati più intimisti. Ad aprire il disco l’elegante “I Forgot Love”, una folk ballad dalle venature jazz, a cui segue l’incursione nella fusion con “Say Africa”, brano dal grande potenziale radiofonico e dalla melodia accattivante dalle cui trame si stagliano influenze afro-jazz. Se “There was an innocent dog” si muove su territori folk-pop con la sua melodia solare, la succesiva “The silent choir (Children’s Song No. 3” è un brillante omaggio al repertorio degli anni Settanta di Chick Corea. Un intro di chitarra distorta ci schiude le porte al brillante divertissement in chiave funk-jazz “I’m being zagazzagaze” che con il suo shuffle irresistibile va annoverato tra i brani più interessanti del disco. Splendida è anche la riscrittura in inglese di “Del tempo che passa la felicità” di Motta qui resa con grande classe in una veste folk-jazz, così come la title-track nella quale la cantante umbra si immerge in un viaggio sonoro nella black music nel quale non manca un rimando al Miles Davis di “Tutu” nella linea di tromba. La delicata ballata “I’m perfect” ci conduce verso il finale con “The lady’s already drunk” che ci porta nei territori dell’hip-hop e “La tua canzone” che invece mette al centro la canzone d’autore di casa nostra suggellando un album di grande fascino e godibilità dalla prima all’ultima nota. www.sarajanececcarelli.com


Salvatore Esposito

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