La produzione editoriale di saggistica sul rock ha conosciuto, soprattutto negli ultimi anni, un significativo incremento, tant’è che abbondano volumi monografici, biografie, enciclopedie, guide, ma anche scrapbook e concept di vario genere. A fronte di ciò, un territorio poco battuto è certamente l’opera di Neil Young la cui bibliografia italiana conta poco più di una decina di titoli, la maggior parte dei quali è ormai fuori catalogo risalendo agli anni Ottanta e Novanta. All’ascoltatore interessato ad approfondire la produzione artistica del cantautore canadese non resta, dunque, la scelta di tentare con un po’ di fortuna di reperire la pregevolissima discografia illustrata di Stefano Frollano pubblicata nel 2006 dai tipi di Coniglio Editore, o ancora il raffinatissimo saggio “(After) The Gold Rush” scritto a quattro mani da quest’ultimo con Fabio Pellegrini. Certo con un po’ di fortuna si può riuscire a recuperare anche “Neil Young. 1964-2003 Quarant’anni di rock imbizzarrito” di Marco Grompi ma, in ogni caso, si tratta di un volume poco aggiornato, ancorché ben documentato con particolare riferimento alla genesi dei vari album relativi al periodo preso in esame. E’ per questo motivo che salutiamo con grande piacere la scelta di Zona Music Book di dare alle stampe il pregevole volume “Neil Young. Cercando il nuovo mondo” di Matt Briar, scrittore e saggista emiliano che, dal sottoscritto, ha raccolto il testimone della gestione di www.rockinfreeworld.com, sito italiano dedicato a Crosby, Stills, Nash & Young, nonché fondatore dei siti gemelli www.neilyoungitalia.com e www.neilyoungtradotto.com. Dall’esperienza maturata seguendo le traiettorie del cantautore canadese, nel corso degli ultimi anni, e da uno studio approfondito della bibliografia estera ed italiana a lui dedicata, è nato un pregevole saggio che, per la prima volta nella nostra penisola, ripercorre la vicenda artistica di Neil Young, muovendo dallo studio e dall’analisi dei testi. Come scrive nella prefazione di Stefano Frollano, già biografo ufficiale di CSN&Y: “l’autore cerca di sbrogliare una matassa contenente decine di fili colorati, con l’intento di riuscire a estrarre e tener ferme in pugno le tonalità e le varianti delle sue canzoni, una a una. Un gioco intenso, rischioso e dettagliato, ma ricco di note, rimandi, nessi e provocatorie interpretazioni”. L’attenzione di Matt Briar si focalizza sul periodo che intercorre tra il 1964 e il 1994, un lungo periodo e certamente quello più significativo per comprendere la natura di Neil Young di artista in continuo movimento. In questo senso, il libro non indugia su particolari biografici o annotazioni discografiche già oggetto delle già citate precedenti pubblicazioni, ma piuttosto punta a far emergere la connessione inscindibile tra musica e testo, per poi soffermarsi sullo spirito, le riflessioni e le vicissitudini che hanno caratterizzato il vissuto del cantautore canadese. Certo, qualcuno potrà dire che il libro ci offra una visione solo parziale dei testi presi in esame, così come degli aspetti biografici, ma si traviserebbe clamorosamente il senso di questo lavoro. L’autore, attraverso una prosa lineare ed affabulativa, ci svela l’articolato universo della poetica di Neil Young in cui riflessioni introspettive profonde, sogni, illusioni e avventure on the road, si mescolano ad invettive contro l’establishment, denunce sociali e impietosi ritratti dell’America. Come scrive Stefano Follano nella presentazione, ci siamo aggrappati: “Le liriche di Neil Young fuse con il suo canto - talvolta nenia, altre volte vivido e arrabbiato - ci hanno fatto conoscere i luoghi dell'anima, ci hanno fatto scendere su quei territori alieni, tanto per parafrasare il cantautore stesso, che fanno parte dell'essere umano. Ci hanno aiutato a rivelare luoghi desolati e a scoprire gli abissi dentro i quali certe volte eravamo, altre volte i fiori che siamo, splendenti nel sole”. Insomma, questo volume è un prezioso viatico non solo per quanti sono interessati ad entrare nel vivo del songwriting di Neil Young, ma anche per quanti desiderano approfondire e penetrare il significato delle sue canzoni.
Salvatore Esposito
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