Luigi “Grechi” De Gregori – Sinarra (Autoprodotto, 2021)

Artigiano della canzone d’autore e brillante storyteller, Luigi “Grechi” De Gregori ha vissuto il suo lungo percorso artistico senza scendere mai a compromessi con le mode del music business, preferendo dedicarsi alla sua passione per la cultura e la tradizione musicale americana, e prediligendo il palco agli studi di registrazione. Protagonista dei gloriosi anni del FolkStudio di Roma dove si era fatto portavoce della songwriting americano, il cantautore romano, nel corso della sua lunga carriera, ha regalato al suo pubblico album diventati ormai di culto come “Accusato di libertà” del 1975 e “Luigi Grechi” del 1977, senza contare quel gioiello che è “Il Bandito e il Campione”, portata al successo nel 1993 dal fratello Francesco De Gregori e diventata uno dei classici della canzone d’autore italiana. Nell’ultimo ventennio, la sua discografia si è arricchita di album di grande pregio come “Pastore di Nuvole” del 2003 e “Angeli e Fantasmi” del 2012, riassunti nella bella raccolta “Quello che ho 2003-2013” pubblicata nel 2015. A distanza di sei anni da quest’ultima lo ritroviamo con “Sinarra” nuovo album, prodotto dal chitarrista Paolo Giovenchi (da lungo tempo anche al fianco del fratello Francesco nella sua live band) e nato nel 2018 dal progetto “Una canzone al mese” che lo vedeva pubblicare un brano il 21 di ogni mese sul suo sito web e sul canale YouTube. A riguardo Luigi “Grechi” De Gregori racconta: “Ho cominciato quasi per scherzo, insieme a Paolo Giovenchi e ci siamo ritrovati in mano con un disco che è senz’altro il migliore che io abbia mai fatto. È quello, nel bene e nel male, che più mi rappresenta, col mio amore per la musica acustica e per gli arrangiamenti minimali ma con un suono moderno e convincente”. Successivamente i brani sono stati opportunamente remixati e rimasterizzati ed arricchiti da nuovi strumenti come pianoforte, violino e cornamusa che impreziosiscono le melodie intessute dalla chitarra di Luigi “Grechi” De Gregori. Ad aprire il disco è l’ironico autoritratto di “Un tipo strano” (“A volte penso di essere romano, e altre poi mi sento milanese la gente dice sono un tipo strano uno straniero dentro il suo paese”) a cui segue il country-folk di “Si narra” in cui spicca il brillante fingerpicking del cantautore romano. Se “Barry” è una ballata dal sostrato autobiografico (“Non so stare con gli altri non so stare da solo”) in cui dialogano pianoforte e chitarra, la successiva “Il rock della crostata” è un trascinante rockabilly guidato dalla chitarra di Giovenchi e impreziosito dal coro doo wop. Gli echi irish-folk della dolente ed intensa “Sangue e Carbone” ci conducono verso il finale con la solare “Tango e Mangos” con la fisarmonica a dare spinta alla linea melodica dai colori latin, e la splendida “Bastava un fiore”, unico inedito del disco con il violino di Stefano Tavernese e il mandolino ad ampliare la forza evocativa delle liriche. Sebbene di breve durata “Sinarra” è una bella raccolta di canzoni, salvate dall’oblio della discografia e dall’immensità confusa della rete, un disco d’altri tempi come non se ne sentono più. L’album è disponibile per l’acquisto unicamente su Ebay. 


Salvatore Esposito

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