Zenobia زنّوبيا – Halak Halak (Acid Arab Records/Crammed Discs/Materiali Sonori, 2020)

Nel fermento creativo della scena musicale palestinese e, in particolare, nell’ambito dell’elettronica, sono emerse negli ultimi anni diverse realtà interessanti, attive soprattutto nella produzione di musica dance tra Haifa e Ramallah e, in grado, di estendere la propria influenza anche oltre i confini verso il Libano da Beirut ad Amman. In questo contesto si inserisce il progetto Zenobia زنّوبيا, nato nel 2018 dalla collaborazione tra Nasser Halahlih, pioniere dell’elettronica in Palestina alla fine degli anni Novanta, e il giovane tastierista Isam Elias, il cui background artistico è radicato nella musica europea. In realtà, l’idea di fare musica insieme aveva radici lontane nel tempo, risalendo ai giorni in cui i due musicisti lavoravano fianco a fianco a Radio Al-shams, ma solo è stata finalizzata solo negli ultimi anni, quando si sono ritrovati a suonare sul palco del Kabareet, locale di riferimento degli arabi israeliani. Da quel momento ha preso il volo il percorso comune del duo e, in breve tempo, da novità della scena locale si sono ritrovati a suonare tanche all’estero con concerti nei club di Londra e Berlino, sia esibendosi sui palchi del Fusion Festival e della Techno Parade di Parigi. Il successo raccolto ha fatto scattare l’esigenza di cristallizzare la loro musica su disco e, così, nel 2019 hanno dato alle stampe il loro primo Ep “Krs Krs Krs” che ha fatto conoscere su scala più vasta il loro peculiare sound che affonda le radici nella musica tradizionale e nel pop di tutta l’area mediorientale, e guarda alla nu-dabke, danza tradizionale declinata in chiave disco diffusa tra Libano, Siria e Palestina. Ad arricchire il tutto c’è una potente dose di groove ed elettronica che contribuisce a creare un’atmosfera ipnotica che rimanda alla transe. A distanza di un anno dall’esordio discografico, il duo Zenobia torna con “Halak Halak”, opera prima sulla lunga distanza e primo titolo prodotto dalla Acid Arab Records, etichetta creata da Crammed Discs in collaborazione con il collettivo parigino Acid Arab. Come lascia intendere il titolo che, nello slang arabo vuol dire “benvenuto, benvenuto”, il disco è un inno all’accoglienza e all’interscambio tra culture differenti, come unico deterrente alla guerra con cui si misurano ogni giorno i palestinesi ed israeliani. La musica del progetto Zenobia è, dunque, anche un atto politico, ma lontano anni luce dalla violenza, nei loro brani c’è la speranza di un futuro diverso per la Palestina, entità vitalissima anche sotto il profilo culturale. L’ascolto rivela un approccio diverso rispetto all’ep di esordio, laddove il duo sperimenta l’incontro con sonorità apparentemente distanti, ampliando ancor di più la potenza espressiva dei loro brani come dimostrano electrop pop di “Yalla Yalla”, la trascinante “Funky Egale” e la superba title-track, ma soprattutto “Desert Haifa” che rappresenta il vertice del disco. “Halak Halak” è un disco da non perdere, schiudendoci il mondo affascinante dei club mediorientali. 


Salvatore Esposito

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