Formazione nata nel 2015 grazie alla spinta ispirativa dell’indimenticato Gianni Lenoci, Franceco Massaro & Bestiario è certamente una delle espressioni più vive ed interessanti della scena musicale italiana, come dimostrano gli eccellenti “Bestiario Marino” del 2015 e “Meccanismi di Volo” del 2017, entrambi nati in seno a quella fucina creativa che è il Collettivo DeSuonatori di Valerio Daniele. A distanza di tre anni da “Maniera Nera”, il sassofonista salentino ritrova il progetto Bestiario per “Quaderni di zoologia imperfetta”, opera che conclude una sorta di trilogia cominciata esplorando il mondo marino e proseguita in volo alla ricerca di misteriosi esseri alati ed ora approdata alla cripto-zoologia, scienza dedicata allo studio di creature di cui si presume solo l’esistenza su base indiziaria. Questo nuovo lavoro è qualcosa di più di un semplice disco ma piuttosto è parte di un progetto più ampio ed articolato frutto di un lavoro crossmediale, unico nel suo genere, in cui quattro quaderni corrispondono alle parti che la compongono completantosi ed integrandosi in modo sorprendente, grazie proprio alla sonorizzazione immaginifica di Massaro. Ad accompagnare il disco, infatti, è il volume omonimo edito dalle Edizioni Kappabit, e nel quale trovano posto le tavole di Andrea Pedrazzini dal titolo “Forme di vita presunta”, la poesia “Bugie da mammiferi” di Nazim Comunale e il lavoro di poesia cinematica realizzato dal pittore salentino Egidio Marullo. Ad impreziosire il tutto le pagine sono arricchite da QR-Code che abilitano il lettore alla fruizione di speciali contenuti digitali creati per l’occasione. Venendo più direttamente alla musica, l’ascolto di “Quaderni di zoologia imperfetta” è come immergersi in un mondo sconosciuto e misterioso, popolato da strane creature di cui ascoltiamo solo i versi e i rumori indistinti evocati da melodie spezzate, increspature elettroniche, dissonanze e precipizi sonori.
A guidarci è Francesco Massaro (sax baritono, elettronica, toy piano) con la nuova line-up del progetto Bestiario che vede protagonisti Mariasole De Pascali (flauto, ottavino, flauto in sol), Adolfo La Volpe (chitarra elettrica e elettronica) e Michele Ciccimarra (cupaphon e percussioni). Così “Laùra” i quali ci regalano la superba suite “Laùra” nei cui oltre trentacinque minuti attraversiamo un mondo distopico in cui accade di tutto e si ascolta di tutto: dall’elettronica alle trame acustiche, dall’improvvisazione alle dissonanze, dai ritmi incessanti del cupaphone alle vertigini elettriche. In questo contesto il sax di Massaro si muove libero esplorando timbriche e spazi creativi nuovi, dialoga con le altre voci strumentali ma nel contempo ricerca una propria dimensione in cui stagliarsi. Il secondo ed ultimo brano “Cor Hydrae” vede la partecipazione di Valerio Daniele all’elettronica e ci restituisce, per certi versi, le atmosfere dei primi due dischi, ma nel contempo apre un sentiero nuovo nelle sperimentazioni più estreme della seconda parte. Insomma, Francesco Massaro con questo nuovo album si conferma un artista completamente libero in grado di esplorare e muoversi con abilità attraverso territori musicali sempre nuovi, dando pieno sfogo alla sua vibrante creatività.
Salvatore Esposito
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Contemporanea