Wör è un quintetto belga che ripropone brani della tradizione fiamminga ed ha all’attivo tre album e diverse tournee in Europa, Australia e Nord America. Kongero è invece un quartetto vocale femminile svedese, formatosi intorno al 2010, il cui repertorio è costituito da brani della tradizione scandinava, spesso riarrangiati a costituire nuove composizioni. “Songbooks live” nasce dall’incontro tra queste due realtà musicali, che hanno cercato – e sono riuscite – a creare un insieme di canzoni e musiche che, in parte giocando sulle similitudini e in parte sui contrasti, risultasse come una combinazione equilibrata, interessante, e per molti versi originale. Un fattore che a nostro parere ha aiutato i due gruppi nell’impresa è il fatto di avere realizzato l’album dal vivo, combinando le registrazioni di due concerti tenuti nella primavera di quest’anno in Belgio. L’immediatezza della dimensione “live” e la minore possibilità di intervenire in fase di produzione ha permesso, infatti, di superare le insidie delle collaborazioni in studio tra gruppi così eterogenei, che sovente danno origine a prodotti che sono più dei confronti che delle unioni, e non di rado denunciano una certa aria di artificialità. Il carattere dell’album si palesa sin dal primo brano, “Var är du?”, canzone belga del Settecento il cui testo perduto è stato scritto ex novo da Olle Geris, per poi essere tradotto in svedese. Frammenti sonori ad alta energia introducono alla melodia, distesa dalle morbide voci delle Kongero, in dialogo con il sax. Allo stesso modo ha un testo in svedese la vivace e piacevole “En snövit fågel”, canzone tratta da una raccolta a stampa del 1715 intitolata “Vecchie e nuove canzoni di contadini e controdanze olandesi”. Dalla stessa fonte proviene uno dei pezzi più evocativi dell’album, “Grisdeline/Väderbön för sol och regn”, una danza dei Paesi Bassi a cui sono stati aggiunti una nuova melodia e un testo in svedese, basato su di odi pagane rivolte al sole e alla pioggia. Sono invece di origine medievale le due ballate “Klosterjungfrun”, dalla Svezia, e “Ridder & Jungfrun”, dal Belgio. Nella prima un’essenziale base sonora di fiato e basso sostiene il canto, mentre nella seconda l’arrangiamento di Pieterjan Van Kerckhoven ne mantiene l’aria antica, arricchita però dalle voci delle Kongero, che dilatano le parole fino a farle diventare pura musicalità, e dal sax soprano, che colora il tutto di jazz. Dai toni quasi epici “Kesstkied Bols/Till alla männskor på jorden” è un canto natalizio in cui la cornamusa rafforza la melodia che celebra l’inverno, mentre si attende il ritorno della primavera, e “Jolies filles”, in cui le voci e i suoni proiettano l’ascoltatore in una dimensione aerea. Al centro dell’album troviamo la suggestiva “Österland/Oostland”, che Wör e Kongero affermano essere la coppia di canzoni che ha sancito l’inizio della loro collaborazione. Si tratta di due brani delle rispettive tradizioni, che raccontano la stessa storia e mostrano molte similitudini nelle melodie, tanto che i due gruppi hanno deciso di creare un unico pezzo contenente entrambe le versioni. Nell’album sono presenti anche due drinking song: “Drinking like a sweet Swede” (dal Dalarna, Svezia) e “Edel wijn/Skålen tillhör dig min vän” (del compositore belga ottocentesco F. A. Snellaert). Vivaci e corali come si conviene a canzoni di questo genere, ambedue hanno il testo in svedese, che nella seconda celebra la convivialità tra amici che nell’incontrarsi e festeggiare scacciano la tristezza e brindano a un brillante futuro. Come accaduto ai due gruppi nel momento in cui hanno deciso di incrociare le proprie strade. Completano la scaletta di “Songbooks live” il tradizionale svedese “Om jag hade vingar”, “Schoon lief”, una “canzone del maggio” belga, e due canzoni a danza: un valzer che porta il nome del suo autore, lo svedese di origine vallona Byss-Calle (1783-1847), e una vivace polacca ottocentesca. Le Kongero sono: Lotta Andersson, Emma Björling, Sofia Hultqvist Kott, Anna Wikénius. I Wör sono: Fabio Di Meo (sax baritono); Jeroen Goegebuer (violino, mandolino e mandola); Pieterjan Van Kerckhoven (cornamusa, musette, sax soprano e harmonium), Bert Ruymbeek (organetto), Jonas Scheys (chitarra, contrabbasso e basso elettrico).
Marco G. La Viola
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