The Klezmatics – Rhythm+Jews Revisited (Piranha Music, 2025)/The Klezmatics – Woody Guthrie’s Happy Joyous Hanukkah (Shamus Records, 2025)

Registrato e pubblicato originariamente nel 1990, con il fremito del clarinetto solista di David Krakauer e il violino sinuoso di Alicia Svigals (anche vocalist), che si uniscono a Lorin Sklamberg (voce e fisarmonica), Frank London (tromba), Paul Morrissett (basso e voce) e David Licht (batteria e percussioni), con l’ospite egiziano Mahmoud Fadl (percussioni), “Rhythm + Jews” fu definito all’epoca dalla “Rough Guide to World Music” come “uno dei più grandi dischi klezmer mai realizzati”, raggiungendo la top 10 della classifica World Music della rivista Billboard. Nel titolo era racchiuso lo spirito avanguardistico della band, energico e rock & roll, con una proiezione vocale non allineata alla fisionomia del klezmer storico: “Rifuggendo gli aspetti della cultura yiddish ed ebraica nostalgici, volgari, kitsch, nazionalistici e misogini, abbiamo mostrato alle persone un modo per abbracciare la cultura yiddish alle loro condizioni, come una parte viva e pulsante del nostro mondo e del suo panorama politico ed estetico”, dichiarano Sklamberg e London. La versione “Revisited” in vinile contiene dieci delle quindici tracce originali del Cd con alcune versioni alternative; è il punto focale dei festeggiamenti per il quarantennale dei Klezmatics nel 2026, che comprenderà eventi speciali per dare lustro al contributo ineguagliabile della band alla cultura yiddish. L’iniziale “Fun tashlikh”, animata dal percussionista nubiano Mahmoud Fadl, è il biglietto da visita dell’eterodossia estetica dei Klezmatics, che rielaborano un brano proveniente da una registrazione del clarinettista Naftule Brandwein. Il programma prosegue con la travolgente “NY Psycho Freylekhs”, per poi rallentare nel lirismo di “Di Sapozhkelekh”, segnata da uno sfavillante assolo di clarinetto. Nella quasi psichedelica “Araber Tants” prevalgono modi mediorientali e un'orchestrazione che mette in risalto l’accoppiata clarinetto-tromba. Segue la ballata “Di Zun Vet Aruntergeyn”, dall'incedere malinconico. Il Lato B del vinile si apre con “Honikzaft”, adattamento di Sklamberg dal “Cantico dei Cantici” (arrangiato da London), in cui il testo biblico è interpretato come una poesia d'amore omoerotica. Sklamberg ha dichiarato: “Fin dall’inizio decidemmo che avremmo cantato canzoni in cui credevamo; essendo io il cantante, significava rinunciare ai cavalli di battaglia del repertorio teatrale yiddish prevalentemente eterosessuale. 
Non che quel materiale non sia eccezionale, ma altre persone lo fanno meglio e, in gran parte, gioca sulla nostalgia per i tempi passati”. Con il successivo “Bulgar á La Klezmatics” si raggiungono vertici danzerecci in un tripudio di tempi irregolari. Nella versione di “Shnirele, Perele” appare chiaro che, nel credo della band, il Messia dovrà beneficare tutti i popoli. Il brano “Der Yidisher Soldat in di Trentshes”, composto da London, evoca invece la figura del soldato ebreo nelle trincee della Prima Guerra Mondiale. Il finale errabondo è affidato a “Terkish-Bulgarish”, stratificazione culturale che attraversa l’Europa dell’Est fino ai suoi margini. Senza dubbio, a distanza di anni, “Rhythm + Jews” conserva intatta la sua carica inebriante.  Altra storica ristampa è “Woody Guthrie’s Happy Joyous Hanukkah”, in origine licenziato nel 2007, dove le forme ibride del klezmer incontrano il folk americano e il bluegrass. Nel 1942, grazie alla suocera Aliza Greenblatt, poetessa yiddish, Guthrie si avvicinò alla comunità ebraica di Coney Island.Il musicista sviluppò un sodalizio artistico con la stessa Greenblatt; Woody fu spinto a scrivere canzoni ispirate da questo legame personale e politico. Identificando la lotta ebraica con quella dei suoi compagni “okies” e di altri popoli oppressi, Guthrie riempì taccuini con testi su Hanukkah e sulla vita spirituale. All’album partecipano numerosi ospiti, tra cui Steven Greenman, Margot Leverett, Susan McKeown e Joshua Nelson. La tracklist presenta capisaldi come “Hanuka Gelt”, “Spin Dreydl Spin” e “The Many and the Few”, con l’aggiunta di alcune versioni live. Mazel Tov The Klezmatics per questi quarant’anni di musica!


Ciro De Rosa

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