Rita Donte – Ritual (Ansonia Records, 2025)

Nata a Cuba nel 1989, attualmente residente in Messico in Baja California, Rita Donte ha iniziato la sua carriera in giovane età nella danza come ballerina di flamenco e nel teatro con gli spettacoli in strada. Dopo molti anni di esperienza, ha concentrato la sua carriera sulla musica, in particolare il canto. “Mariposas de papel”, con la sua prima band nel 2012, è stato il disco di composizioni originali che ha lanciato la sua carriera di cantante, e che le è valso una nomination ai Lucas Awards 2013 a L'Avana come Miglior Artista Emergente e Miglior Artista di Trova. L’attività di Rita Donte per oltre dieci anni, l’ha portata a interpretare molti generi della musica latinoamericana tra i quali bolero filin, trova, son jarocho. Il suo nuovo album “Ritual” rappresenta la sua prima uscita da solista in cui esplora il son cubano e della rumba con la strumentazione messicana del son jarocho. “Questo album riflette tutto ciò che sono", dice Rita Donte. E spiega ancora: "Nel corso degli anni ho attraversato molte fasi: il flamenco, il teatro, la musica cubana e ora questo mix di suoni e ritmi. Ogni canzone è come un capitolo della mia vita e credo che “Ritual” sia il culmine di quel viaggio”. Con questo nuovo lavoro la Donte propone undici brani di sua composizione, ispirati alla musica cubana, proponendosi di realizzare una fusione con la musica messicana. Dall’ascolto estremamente gradevole, con atmosfere solari in brani coinvolgenti, ben cantati, ben orchestrati, l’album propone all’ascoltatore le atmosfere rutilanti, gioiose e misteriose dell’isola. Si inizia con il travolgente “Baila mi guaguancó” a cui segue la rilassata “Habana” dal finale sensuale e solare in cui si canta l’amore per le bellezze e le caratteristiche della capitale cubana. L’atmosfera poetica e melodica di “El humo y azul” è segnata dalle corde e dalle percussioni e dalla bella voce toccante di Rita. “Calle libertad” coinvolge con un bel ritmo e un tappeto di corde e la dolente “La vida es hermosa” propone una melodia agrodolce tra sorriso e dolore. “Paseo de las misiones” è un brano vibrante, dai ritmi afro-cubani travolgenti della conga de comparsa, una musica che ha una profonda storia di resistenza (storicamente proibita a Cuba, ora viene suonata per le strade durante il carnevale). La vivace e melodica “Patria querida” precede la delicata “El eterno buscador”. “Ten cuidao” cattura subito con percussioni rutilanti su cui la voce di Rita Donte si muove disinvolta e incisiva quasi recitando e poi trasformandosi in canto, delineando la forma di un misterioso rito a cui partecipa il suggestivo fascino dei cori. Si conclude in bellezza con “Zunzún baba”, una rumba al ritmo guaguancò, un canto rituale dal sapore antico con voce e cori tra preghiera e invocazione, rappresenta un invito alla consapevolezza individuale e collettiva. In “Ritual” si ascoltano strumenti tradizionali come il tres (piccola chitarra cubana a tre corde doppie, nota per il suo suono brillante e ritmico), le jaranas (famiglia di strumenti a corda fondamentale per il son jarocho messicano, che aggiunge vibranti texture percussive) e la leona (jarana messicana con una vasta gamma di bassi, che contribuisce a suoni profondi e risonanti). Tutto l’album è animato dalla voce autentica, rilassata e sincera di Rita. In molti brani sono presenti i cori, a cui l’artista cubana tiene molto per essere espressione collettiva. L’arrangiatore e produttore di “Ritual” è il polistrumentista Gustavo Guerrero che ha creduto profondamente nel progetto della cantautrice. I musicisti che hanno partecipato, anche con lo sviluppo durante le esecuzioni dei brani in studio, sono Eugenio Rios al tres cubano e jarana primera, Gustavo Guerrero alla chitarra, cuatro venezolano e cori, Vico Diaz alla leona, Juan “Cubas” Fridman alla jarana segunda, Sergio Medrano alla jarana tercera, Adriàn Carrillo alla vihuela, Reynier Limonta a congas e cajon, shaker e cori, Ernesto Cobas a clave e bongo, Martin Urquidi a timbal, guiro, maracas, campana e cori, Alfredo Pino alla tromba, Diego Franco al sax tenore e clarinetto, Roberto Verastegui all’organo elettrico, Manuel Louit al clarinetto basso, Laura Itandehui, Augusto Bracho e Eugenio Rios ai cori. “Ritual” invita alla riscoperta delle radici profonde della musica latinoamericana ed è un godimento per l’ascoltatore: atmosfere distese e sensuali si alternano a ritmi vibranti in un gioco dal sapore speziato e leggero, ma anche misterioso e affascinante. 


Carla Visca

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